Libero - 16.10.2019

(Tuis.) #1

Il duello con gli Usa fa infuriare gli azionisti


I soci di Rcs contro Cairo


«Via Solferino ti costerà cara»


Secondo Della Valle, Tronchetti Provera e Intesa, il contenzioso col fondo americano


Blackstone per la sede storica del Corriere potrebbe mettere in ginocchio il gruppo


NINO SUNSERI


■Il palazzo di via Solferino
che ospita il Corriere della Se-
ra potrebbe trasformarsi in
un castello di incubi per Ur-
bano Cairo. Lunedì, infatti, il
collegio arbitrale di Milano
dovrà pronunciarsi sul ricor-
so presentato da Rcs contro il
fondo Blackstone, colosso
americano della finanza glo-
bale con un patrimonio di
460 miliardi di dollari. Un gi-
gante che è meglio non stuz-
zicare: soprattutto senza mo-
tivazioni blindate. Ed è pro-
prio quello che temono, se-
condo quanto riferisce il sito
Lettera 43, alcuni dei grandi
azionisti di via Solferino. So-
no preoccupati da una reazio-
ne che si annuncia violentissi-
ma. Se la causa promossa da
Cairo si rivelasse infondata
Blackstone ha fatto sapere
che chiederà un risarcimen-
to di 600 milioni divisi a me-
tà: 300 milioni alla Rcs e 300
personalmente al suo presi-
dente e amministratore dele-
gato. Per capire il rischio ba-
sterà ricordare che il valore
di Borsa della capogruppo
Cairo Communication è di
312 milioni. 485 quello di
Rcs. La lettera, firmata da
Marco Tronchetti Provera,
Diego Della Valle e dal verti-
ce di Banca Intesa, esprime,
secondo il racconto del sito,
la preoccupazione per una
iniziativa che, in caso di esito
negativo metterebbe il grup-
po in enorme difficoltà. Urba-
no Cairo, interrogato sull’ar-
gomento dice di non aver ri-
cevuto alcuna lettera. Proba-
bilmente arriverà nei prossi-
mi giorni considerando che
nessuno dei soci menzionati
ha smentito di averla scritta.


VENDITA PRECIPITOSA

Al centro dello scontro c’è
il palazzo di via Solferino
che, fin dalla fondazione ospi-
ta ilCorriere della Sera.Un
tempio della carta stampata
Nel 2013 l’amministratore de-
legato dell’epoca Pietro Scott
Jovane l’aveva venduto a
Blackstone per 120 milioni
pallo scopo di ridurre i debiti.
Parte dello stabile era stato af-
fittato alla casa editrice per
10 milioni l’anno. Urbano
Cairo, allora semplice azioni-
sta di minoranza aveva disap-
provato l’operazione. Non


avendo rappresentanza in
consiglio, si era limitato, co-
me Diego Della Valle, a espri-
mere il suo dissenso in qual-
che dichiarazione pubblica.
Quando era diventato pro-
prietario del gruppo aveva av-
viato una ricognizione su
quell’affare. Lo scorso anno
aveva trovato conferma dei
suoi dubbi visto che Blacksto-
ne aveva avviato una trattati-
va per cedere il palazzo al co-
losso delle assicurazioni Al-
lianz per 280 milioni. Più del
doppio di quanto l’aveva pa-
gato. Da qui il ricorso, firma-
to dallo studio di Sergio Ere-
de, con cui Rcs chiede l’an-
nullamento del contratto. So-
stiene che il fondo america-
no aveva approfittato delle
precarie condizioni della ca-
sa editrice per strappare con-

dizioni capestro: un prezzo
più basso di quello di merca-
to (che secondo la memoria
era di 180 e i 200 milioni) e
un canone di affitto ben più
alto del parametro di riferi-
mento che si aggirava sui sei
milioni. Quattro in meno ri-
spetto a quanto paga annual-
mente Rcs.
Blackstone aveva risposto
con decisione definendo “ri-
cattatoria” l’iniziativa di Cai-
ro. Aveva presentato a sua
volta ricorso al giudice di
New York con la richiesta del
maxi risarcimento a carico
della casa editrice italiana e
personalmente del suo presi-
dente e amministratore dele-
gato.All’assemblea degli azio-
nisti, ad aprile, Cairo si era
dichiarato ben sicuro delle
sue argomentazioni tanto da

non aver fatto accantona-
menti al fondo rischi. La Cor-
te americana aveva preso
tempo sostenendo che, pri-
ma di decidere, avrebbe
aspettato l’arbitrato di Mila-
no. Cairo aveva considerato
l’ordinanza americana come
un successo. Come presiden-
te del Torino sa bene che gio-
care in casa è sempre meglio
che in trasferta.

DOCCIA FREDDA

Ora, però, sembra essere
arrivatala doccia fredda sot-
to forma della lettera di dis-
senso dei grandi azionisti.
Particolarmente pesante sa-
rebbe la firma di Banca Inte-
sa. Il gruppo guidato da Car-
lo Messina è stato il nume tu-
telare che ha portato Cairo in

Rcs battendo la cordata gui-
data da Andrea Bonomi e
Mediobanca. Regista
dell’operazione era stato Gae-
tano Miccichè presidente di
Banca Imi non a caso presen-
te nel consiglio d’amministra-
zione di Rcs. Inoltre nel 2013
era stata ancora Banca Imi a
fare da advisor nella vendita
del palazzo a Blackstone.
Non c’è da stupirsi delle indi-

screzioni sull’insoddisfazio-
ne con cui i vertici di Banca
Intesa guardano all’iniziativa
di Cairo. Tanto più che il fon-
do americano, per bocca dei
suoi legali italiani Giuseppe
Iannaccone e Carlo Pavesi fa
sapere che, se dovesse vince-
re l’arbitrato, andrà fino in
fondo e non accetterà solu-
zioni di compromesso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

■«Cresciamo a ritmi ac-
celerati. Ma questo obbli-
ga a una grande fatica, per-
ché occorre pensare sem-
pre a una continua riorga-
nizzazione». Lo ha detto
l’ad di Fincantieri, Giusep-
pe Bono, intervenendo al-
la consegna della Sky Prin-
cess alla compagnia Prin-
cess Cruises
(Gruppo Car-
nival). A di-
spetto di que-
sto, «non ve-
diamo quella
spinta impren-
ditoriale per
cui l’Europa»
è diventata
«leader nel
manifatturie-
ro», ha eviden-
ziato Bono. Questa «è la
17esima Princess che con-
segniamo, arriveremo a


  1. Il legame con il gruppo
    Carnival è stato, è e sarà
    per Fincantieri un punto
    fermo», ha aggiunto l’ad,
    «Siamo al top nel mondo,
    nessuno come noi fa tante
    cose contemporaneamen-
    te. E per quanto riguarda
    questa nave, è stato fatto


un gran bel lavoro».
La Sky Princess è la quar-
ta unità della classe Royal
Princess costruita da Fin-
cantieri per la società ar-
matrice Princess Cruises,
la compagnia da crociere
“premium” in più rapida
crescita e brand del grup-
po Carnival Corporation,
primo operato-
re al mondo
del settore. Tut-
te le 17 unità
che Fincantie-
ri ha consegna-
to a Princess
Cruises sono
state costruite
presso il cantie-
re di Monfalco-
ne. Sky Prin-
cess sarà la pri-
ma ad essere apposita-
mente costruita con la
Princess MedallionClass,
una tecnologia all’avan-
guardia che offre un servi-
zio personalizzato su larga
scala attraverso una mi-
gliore interazione tra ospi-
ti e personale, oltre a con-
sentire un intrattenimento
di tipo interattivo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano

■ Incertezza e complessità del sistema fi-
scale italiano pesano sulle imprese del no-
stro Paese e pure sugli investimenti esteri. A
sostenerlo è una ricerca realizzata dall’Osser-
vatorio fiscale e contabile della Sda-Bocconi
con il contributo di British American Tobac-
co Italia, da cui emerge che le aree di maggio-
re criticità per le aziende riguardano, fra le
altre, fusioni, acquisizioni e la determinazio-

ne di un prezzo congruo per queste operazio-
ni. I dati, spiega una nota, mostrano che «la
carenza di riferimenti normativi certi riguar-
danti le verifiche delle autorità, unita ad una
scarsità di competenze dei giudici tributari,
rappresentano un vero cruccio per le impre-
se». Il tema giudiziario riveste grande impor-
tanza soprattutto sotto due aspetti: la lun-
ghezza del contenzioso con le autorità fiscali

e il divario tra trattamento ragionevolmente
atteso e quello giudizialmente determinato.
«L’Italia al momento è caratterizzata da un
elevato grado di complessità ed incertezza
per quanto attiene la gestione della variabile
fiscale per le grandi imprese, soprattutto nel-
la gestione dei rapporti col Fisco», secondo
Carlo Gambarino, direttore dell’Osservatorio
Sda-Bocconi.

Bocconi e British American Tobacco


Investitoristranieri


semprepiùspaventati


dall’incertezzafiscale


La Sky Princess

L’ad di Fincantieri vara la Sky Princess


«Noicorriamo,maserve


piùspintadall’Europa»


21
mercoledì
16 ottobre
2019

ECONOMIA

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