Libero - 16.10.2019

(Tuis.) #1

TOMMASO LORENZINI


■La guerra in Siria per an-
nientare i curdi scatenata dal-
la Turchia è tracimata in un
caso internazionale nel quale
lo sport si trova coinvolto, tra-
volto e, puntualmente, non ha
ancora sviluppato gli anticor-
pi per difendersi. Né la politi-
ca fa nulla di concreto per ve-
nirgli in soccorso, in una parti-
ta ben più grossa di un pallo-
ne che rotola. Venerdì scorso
alla fine del match contro l’Al-
bania e lunedì sera, dopo
l’amichevole in casa della
Francia, i nazionali turchi han-
no esibito il saluto militare a
favore del premier Erdogan; il
difensore della Juve, Demiral,
ha affidato ai social il suo ap-
poggio all’azione bellica; il ro-
manista Under ha postato la
propria foto in posa con il salu-
to militare mentre indossa la
maglia del club; il milanista
Calhanoglu ha pubblicato
l’immagine di un soldato tur-
co che accarezza una bambi-
na e, dopo il pari con la Fran-
cia, ha ribadito: «Giochiamo a
pallone, ma siamo al 100%
con la nostra nazione. Anche
se non sempre è tutto bello».
Prese di posizione che han-
no indignato gran parte dei ti-
fosi che chiedono il siluramen-
to dei turchi, mentre le socie-
tà, seppur irritate, si trincera-
no dietro il “no comment”, si
proteggono con una triste me-
lina. Cosa succede stavolta?
Quando si tatta di condanna-
re gli stupidi “buu”, i cori razzi-
sti, o i saluti romani la solerzia
è scontata. Stavolta che ci so-
no di mezzo gli islamici me-
glio sorvolare per non irritarli.
Mamma li turchi. Si dribbla, si
aspetta che il tempo passi, tan-
to il tifoso ha memoria corta.
Lunedì, il vicepresidente Ue-
fa, Michele Uva, aveva rispo-
sto così alla montante richie-
sta di togliere a Istanbul la fina-
le di Champions del prossimo
30 maggio: «La revoca sareb-
be un atto forte e penso che
adesso non siamo nelle condi-

zioni di poterne parlare». In-
somma il 30 maggio è lonta-
no, si può aspettare, anche
perché è un affare che muove
400 milioni di euro e ne porta
in dote una cinquntina alla cit-
tà che ospita. State buoni, no?
Non facciamo arrabbiare il sul-
tano Erdogan.

OPPOSITORI DEL SULTANO

Ieri il presidente Uefa, Cefe-
rin, ha diramato una nota. Ha
affrontato il tema? No, ha tuo-
nato sui cori razzisti contro i
giocatori di colore inglesi a So-
fia durante Bulgaria-Inghilter-
ra, subito finiti sotto inchiesta.
Solo dopo è arrivata la notizia
dell’indagine sul sostegno alla
guerra in Siria: «Comporta-
mento politico potenzialmen-
te pericoloso». Rischia l’esclu-
sione da Euro2020? La Fran-
cia chiede pesanti sanzioni,
chi si è mosso è il club tedesco
del St.Pauli che ha licenziato il
turco Sahin (anche lui pro Er-
dogan) il quale ha subito trova-
to casa al Basaksehir Istanbul,
squadra di propretà del cogna-

to del premier turco dove si fa
il saluto militare a ogni rete.
Intendiamoci. Anche i cal-
ciatori hanno diritto ad opinio-
ni politiche personali, ma in
questo caso stiamo parlando
dell’appoggio a governanti e
soldati, quelli turchi, che han-
no invaso un altro Paese, la Si-
ria, per sterminare un popolo
a loro nemico, i curdi. Certo,
oltre la facile indignazione, ser-
ve una riflessione: i giocatori
lo fanno perché ci credono? O
perché temono ritorsioni, in
un regime dove lo sport è stru-
mento di propaganda, consen-
so, potere (ne sappiamo qual-
cosa in Italia)? C’è chi ha avu-
to le palle per dissentire, pa-
gando caro. L’ex interista Ha-
kan Sukur ha contestato Erdo-
gan sei anni fa ed è dovuto fug-
gire in California con la sua fa-
miglia, i suoi beni sequestrati.
Chi non vede i parenti da 5 an-
ni è il cestista dei Boston Cel-
tic, Enes Kanter: minacciano
di morte lui e i fratelli, hanno
tentato di rapirlo, hanno im-
prigionato suo padre.
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3-0


Federico Bernardeschi festeggia
il gol con Nicolò Zaniolo(Getty)


rò, sono favorite soprattutto dalla sua
poca aggressività in fase di copertu-
ra. Sfiora il gol di testa, ma non ba-
sta.
ZANIOLO 6:da ribelle era finito in
punizione insieme a Kean. Mentre
l’ex Juve insegue i suoi fantasmi, il
romanista trova la sua prima maglia
da titolare tra i grandi. È il primo indi-
ziato per un posto in Qatar 2022, sta-
rà a lui giocarsi le
sue chance passan-
do per l’Europeo del-
la prossima estate
(dal 18’ st El Shaa-
rawy7: prima volta
in campo con Manci-
ni, almeno stavolta
non ha fatto il viag-
gio a vuoto dalla Ci-
na come capitato a
settembre. Timbra
l’assist del 3-0, poi
fa poker).
BERNARDESCHI 7:due gol in quat-
tro giorni bastano per raccontare il
momento dello juventino. Sembrava
doversi adattare da mezzala, si candi-
da prepotentemente come vice-Chie-
sa (dal 28’ st Tonali 6:20esimo de-
buttante con Mancini. E finora il ct ci
ha spesso azzeccato).
BELOTTI 6.5:è il suo tocco che inne-
sca l’azione del vantaggio e gli costa
anche un pestone. Sembra l’inizio di
una grande serata, diventa una lunga

serie di passaggi sbagliati di poco e
azioni interrotte prima che possano
coinvolgere il nostro centravanti. Non
demorde e nel secondo tempo si con-
quista spazio un metro alla volta: non
lo aiuta l’arbitro che gli nega un rigo-
re evidente per una trattenuta. Si ri-
prende tutto con un colpo di testa su
angolo, gol numero due, e poi fa tris
(il quinto personale al Liechtenstein).
È capocannoniere
azzurro delle qualifi-
cazioni assieme a
Jorginho. L’abbrac-
cio con Immobile
conferma l’unità di
questo gruppo.
GRIFO 6.5:il ritorno
del paisà che soffia
la maglia a El Shaa-
rawy. Se l’Italia non
riesce a sfondare le
linee dei padroni di
casa è a causa di una certa lentezza
generale nella manovra, e l’esterno
del Friburgo non trova guizzi per cam-
biare il copione. Meglio sulla destra
dopo l’ingresso del Faraone.

LIECHT. (4-1-4-1)


B. Buchel 7; Rechsteiner 5, Kauf-
mann 5, Hofer 5, Goppel 6; M. Bu-
chel 5.5; Yildiz 5.5, Polverino 5.5 (dal
11' st Frick 6), Hasler 6, Salanovic 7;
Gubser 5.5 (dal 18' st Y. Frick 6.5).

2-1


■Compresso tra il Giro d’Italia,
che conta relativamente, e le Olim-
piadi di Tokyo, che invece conta-
no di più, il Tour de France 2020 si
scopre conservativo. La corsa la
fanno gli atleti, come è stato que-
st’anno con Egan Bernal, ma intan-
to il percorso appena svelato striz-
za decisamente l’occhio a Julian
Alaphilippe. Duro, ma non eccessi-
vo, perché gli organizzatori teme-
vano una fuga di massa dopo le


prime due settimane per chi fosse
già tagliato fuori e pensasse ai Gio-
chi.
Così partenza da Nizza con una
tappa in linea il 27 giugno e prima
montagne già alla seconda tappa.
Altro arrivo a Nizza ma con i Col
de Turini caro agli amanti dei rally.

Alla quarta tappa arrivo in quota a
Orcières-Merlette e alla sesta l’ine-
dito Mont-Aigoual I Pirenei già al-
la fine della prima settimana, poi
l’omaggio a Gimondi (applauditis-
simo in sala) nella tappa di Pau.
Ma i conti si faranno negli ultimi
sette giorni, sulle Alpi ma non so-

lo. Arrivi a Villard Les Lans e Mérib-
el, con il Col de La Loze a quota
2300, poi ancora a La Roche sur
Foron. Infine la crono, perché c’è
anche quella. Sarà alla penultima
tappa, 36 chilometri con prima par-
te in pianura e arrivo ai 1035 metri
de La Planche des Belles Filles, sen-

za però il durissimo tratto in sterra-
to. In tutto ventinove colli ma solo
quattro arrivi in quota e tappa più
lunga di 218 km.
Si annuncia molto diverso il Gi-
ro 2020 che verrà presentato il 24
ottobre a Milano. Può permettersi
di esagerare, dall’Etna fino al Frai-
teve, sopra Sestriere, prima della
passerella finale a Milano.
FE.DAN.
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0-5


Italia 24
Finlandia 15
Bosnia 10
Armenia 10
Grecia 8
Liechtenstein 2

MAMMA LI TURCHI


Saluto militare a Erdogan, è caos


La Uefa s’infuria, i club italiani no


Inchiesta contro la nazionale islamica che appoggia la guerra ai curdi. I tifosi di Juve,


Roma e Milan: «Via Demiral, Under e Calhanoglu». Ma i giocatori lo fanno per paura?


■ «Ammiravo il
Guardiola giocatore e
allenatore però devo
condannare le sue
menzogne come “poli-
tico”. Molto coraggio-
so nel calunniare la
Spagna, però nemme-
no una parola sul Qa-
tar, dove si arricchiva».
Ines Arrimadas, porta-
voce in Parlamento del
partito di destra spa-
gnolo Ciudadanos at-
tacca il tecnico del Ci-
ty, volto dell’indipen-
dentismo catalano nel
mondo, che ha parlato
di «deriva autoritaria
per criminalizzare la
dissidenza» in Spagna,
dopo le condanne dei
leader ribelli catalani.

PEP STA COI RIBELLI


Caso Catalogna,


la destra spagnola


attacca Guardiola


Lo juventino Merih Demiral, 21 anni, fa il saluto militare al termine della sfida Francia-Turchia(LaPresse)

Vietate tv e tifosi: è finita 0-0


Nessuno ha visto


la sfida “nascosta”


tra le due Coree


■Una partita storica ma “invisibile”, senza tv, senza gol e tifose-
rie. Le due Coree si sono sfidate ieri a Pyongyang - per le qualifica-
zioni Mondiali del 2022 - in un clima quasi surreale. La partita tra
due nazioni tecnicamente ancora in guerra si è svolta lontanto
dagli occhi del mondo: al calcio d’inizio, allo stadio Kim Il Sung,
non c’erano nè tifosi sudcoreani né giornalisti stranieri e la parti-
ta, terminata 0-0, non è stata trasmessa in diretta. L’unica eco di
questa sfida è arrivato dai siti della Fifa e da quelli della Confede-
razione Asiatica (AFC), autorizzati a fornire aggiornamenti.

Niente scalate al Mont Ventoux, Col du Tourmalet, Galibier, Alpe d’Huez


IlTour2020èinsalita,masenzalemontagnemitiche


Marco Verratti, 26 anni(Lp)

31
mercoledì
16 ottobre
2019
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