Libero - 16.10.2019

(Tuis.) #1
segue dalla prima
ENRICO PAOLI

(...) sia il nido che la materna, ha un’inagibi-
lità “verbale” che non ha comportato la
chiusura e tanti genitori hanno iscritto lì i
loro figli», spiega il consigliere comunale di
Forza Italia, Alessandro De Chirico, «genito-
ri, per la maggior parte, lavoratori che pen-
sano di lasciare i loro bimbi in luoghi sicuri
e invece...». Invece succede di vedere mam-
me e papà costretti a entrare nelle aule con
l’ombrello. Bimbi obbligati a ritornare a ca-
sa con i genitori. E aule chiuse perché inagi-
bili. Cartoline, frammenti di un quadro
drammatico e anche un pò sconfortante,
essendoci di mezzo bambini piccoli, per i
quali dovrebbe esserci la massima tutela.
Invece tutto il nido si è allagato e la stessa
sorte è toccata a due aule su cinque della
materna. I cinquanta piccoli dell’asilo nido
sono stati rimandati a casa, così come circa
sessanta della materna. Altri sessanta, inve-
ce, sono stati sistemati nelle tre classi rima-
ste agibili. «È assurdo come il Comune non
ponga un rimedio definitivo al problema
infrastrutturale malgrado sia così diffuso in
tutta Milano», insiste De Chirico, «e anche
dove l’estate scorsa sono stati realizzati dei
lavori, la situazione non è migliore».
E con l’arrivo dell’inverno chissà che co-
sa accadrà. Volendo evitare il peggio il Co-
mune sta valutando le eventuali azioni da
intraprendere contro l’impresa edile cui
erano stati assegnati i lavori. Sul tetto
dell’edificio era in corso il rifacimento della
copertura, per rimettere in seguito a posto i
locali che avevano già subito infiltrazioni.
Ma i teloni di copertura non hanno retto.
L'intera struttura, sia Nido sia Infanzia, re-
sterà chiusa nei prossimi giorni (sono usciti
in serata anche i vigili del fuoco) e, conside-
rate le condizioni meteo favorevoli previ-
ste, è stato richiesto all’impresa di posare
subito il primo nuovo strato di impermeabi-
lizzazione, che possa garantire la tenuta in
caso di ulteriori piogge (a seguire saranno
realizzati gli altri strati di isolamento e im-
permeabilizzazione).
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia con il governatore della Lombardia Attilio Fontana(Fotogramma)

Via Legioni Romane


Nell’asilo di Bande Nere


piovedentro le aule


Cento bimbi trasferiti


■Tecnicamente possiamo definir-
lo un «nì». Che non è poca cosa, trat-
tandosi del futuro dello stadio di San
Siro e del destino incrociato di Milan
e Inter, attori protagonisti dell’intera
vicenda, con la regia del Comune di
Milano.
La Conferenza dei Servizi e respon-
sabile unico del procedimento
dell’amministrazione comunale, riu-
nitasi per valutare la proposta di una
nuova struttura, ha espresso un so-
stanziale «assenso», «sia pur condi-
zionato» sullo studio di fattibilità pre-
sentato da Milan e Inter che prevede
la realizzazione di un nuovo stadio
nell’area di San Siro. Il parere finale,
per tutti i curiosi, è stato pubblicato
sul sito del Comune di Milano. I pare-


ri tecnici raccolti serviranno alla giun-
ta, guidata dal sindaco, Beppe Sala,
per valutare l’interesse pubblico del
dossier che Inter e Milan hanno pre-
sentato.
«Il presidente», l’architetto Gian-
carlo Tancredi, come si legge nel pa-
rere, «dichiara quindi espressamen-
te che la procedura della Conferenza
dei servizi preliminare si può ritene-
re conclusa avendo registrato un so-
stanziale assenso, sia pur condiziona-
to, sullo Studio di fattibilità in esame.
A fronte di tutte le condizioni», prose-
gue il documento, «e/o prescrizioni
indicate e fatte salve in ogni caso le
valutazioni, indicazioni, prescrizioni
che dovessero successivamente per-
venire a cura del Ministero per i beni

e le attività culturali e per il turismo e
la Soprintendenza archeologica Bel-
le arti e paesaggio per la città metro-
politana di Milano».
Per quanto riguarda la demolizio-
ne dello stadio esistente, l’impianto
di San Siro, «rimangono impregiudi-
cate le prerogative degli organi politi-
ci dell’amministrazione e degli enti
preposti alla tutela dei beni di rilevan-
za culturale», si legge ancora nel pare-
re della Conferenza dei Servizi. La Di-
rezione Generale Archeologia Belle
Arti e Paesaggio di Milano ha invitato
nel suo parere a «valutare e proporre
ipotesi alternative alla demolizione»
del Meazza. «L’opzione proposta del-
la demolizione, ma da realizzarsi in
una fase successiva alla realizzazione

del nuovo stadio accanto a quello esi-
stente, non sia da considerarsi l’uni-
ca possibile», si legge.
E comunque se l’opzione della de-
molizione «fosse considerata preva-
lente nelle previsioni futuro», affer-
ma ancora la relazione, «ovvero che
codesta amministrazione comunale
opti per la demolizione dello stadio
attuale, di proprietà comunale, que-
sto Soprintendenza fa presente, che
su questo aspetto debba necessaria-
mente essere coinvolto» il Ministero
dei Beni culturali. Intanto la Lega ri-
lancia la soluzione di trasformare il
terzo anello in una galleria comme-
ciale e chiede di portare in Commis-
sione congiunta «la nuova propo-
sta», sostiene Laura Molteni, consi-
gliere comunale del Carroccio.
E.PA.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

FABIO RUBINI


■C’è un espressione lombarda
che ben rappresenta il rapporto
tra il ministro Francesco Boccia e
la materia di sua competenza,
l’Autonomia. L’espressione è
“ciurlare nel manico”, che defini-
sce l’arte del tergiversare, del
prendere tempo per poi combi-
nare poco o nulla.
Da quando è ministro, Boccia
per non affrontare il problema è
riuscito nell’ordine, a tirare in bal-
lo l’articolo 3 della Costituzione,
poi i Lep (Livelli essenziali di pre-
stazione), poi i costi standard,
poi la necessità di approvare una
legge quadro nazionale, poi che
l’Autonomia va allargata anche
alle Città Metropolitane. Infine
se l’è presa con le regioni e il go-
verno precedente per aver vendu-
to fumo. «Non è vero che erava-
mo a buon punto come vi è stato
raccontato - ha spiegato ieri il mi-
nistro - , ma a un punto...».
Parole che non sono piaciute
ad Attilio Fontana che ha carica-
to Boccia a testa bassa: «Sono stu-
fo di essere preso in giro - ha tuo-
nato il governatore lombardo -.
Preferisco la gente che parla in
modo chiaro e che mi dica “l’Au-
tonomia non la vogliamo fare”.
Così mi sento offeso e umiliato
intellettualmente, non sono sce-
mo». Fontana è una furia. E l’usci-
ta di ieri di Boccia sullo stato del-
le trattative è stata la goccia che
ha fatto traboccare il vaso. «Il mi-
nistro dice sempre delle belle co-
se alle quali però fa seguire fatti
che vanno nella direzione oppo-
sta. Però deve capire che qui noi
non abbiamo l’anello al naso.
Boccia vuol fare l’intelligente pen-
sando di avere a che fare con dei
cretini...».


QUESTIONE DI FIDUCIA

Dura la replica anche sulle ac-
cusesul lavoro fatto fin qui dal
precedente governo. «Che non si
è fatto niente Boccia può dirlo ai
suoi compagni di partito, non a
chi ha lavorato seriamente per
un anno, ovvero le Regioni e la
ministra Stefani. Quindi Boccia
la smetta di offendere». Lo scon-
tro poi si sposta su due temi con-


creti: la richiesta di Sala di avere
sulla fiducia le deleghe sulle peri-
ferie e la scuola regionalizzata
che per Boccia è «incostituziona-
le». Spiega Fontana: «Io la fiducia
l’ho già dimostrata (sui fondi con-
cessi alla Città Metropolitana per
la manutenzione delle strade e
sulle deleghe sui Centri per l’im-
piego, ndr) a Sala e alla Città Me-
tropolitana, forse lui non ha se-
guito molto e questi dettagli gli
sono sfuggiti. Quando ci sarà
l’Autonomia - ha assicurato Fon-
tana - affiderò non solo la delega
sulle periferie, ma tante deleghe
in più. Però si fanno le cose rispet-
tando la Costituzione, non si può
chiedere uno strappo. Deleghere-
mo anche alle province, ma ba-
sta giocare a chi è più furbo degli
altri».
Anche sulla scuola regionaliz-
zata Fontana replica a Boccia:
«Non è vero che il ministro Bus-
setti aveva smontato la nostra

proposta. Al contrario stavamo
discutendo per trovare la soluzio-
ne più rispettosa della Costituzio-
ne».

CATALOGNA LIBERA

A proposito di autonomia, ieri
ilConsiglio regionale ha approva-
to una mozione presentata dalla
Lega in appoggio alla protesta
del popolo catalano a seguito del-
le pesanti condanne per i politici
che diedero vita al referendum
per l’indipendenza e alle prote-
ste che seguirono al mancato ri-
conoscimento da parte dello Sta-
to centrale di Madrid. Nella mo-
zione si chiedeva un ritorno al
dialogo fra lo Stato spagnolo e la
Generalitat catalana.
Nella stessa seduta è stata vota-
ta anche una mozione urgente di
solidarietà verso il popolo curdo,
attaccato dall’esercito turco.
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Fontana spara a zero sul governo


«Non ho l’anello al naso, subito l’autonomia»


L’esponente del Carroccio: «Il ministro Boccia fa il furbo, pensa di avere a che fare con dei cretini. I rinvii sono inaccettabili»


Il parere della Conferenza dei servizi di Palazzo Marino


ItecnicidelComune:«Okallostadio,masiascoltilaSoprintendenza»


Uno dei due progetti selezionati dai club

RIFORMA


■ Due anni fa i lombardi si sono
espressi con un referendum con-
sultivo a favore dell’autonomia. Il
precedente governo, per oltre un
anno, ha lavorato all’intesa con
la Regione Lombardia, ma la
componente grillina dell’esecuti-
vo ha sempre rinviato la chiusura
dell’accordo

LEGGE QUADRO
■ Il governo Conte-bis, attraver-
so il ministro Boccia, intende ri-
partire da una legge quadro dove
inserire anche la riforma delle Cit-
tà Metropolitane e gli interventi
sulle periferie. Ieri il governatore
lombardo Attilio Fontana ha spa-
rato a zero sulle mosse dell’asse
Pd-M5S

Il caso


35
mercoledì
16 ottobre
2019

CRONACA

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