Libero - 16.10.2019

(Tuis.) #1

segue dalla prima


COSTANZA CAVALLI


(...) e della consigliera di Parità di
Regione Lombardia.
«L’impresa è femminile soprat-
tutto nel Terziario», spiega Lionel-
la Maggi, Presidente del Gruppo
Terziario Donna di Confcommer-
cio Milano, Lodi, Monza e Brian-
za, «scelto da oltre il settanta per
cento delle imprenditrici che de-
cidono di fare impresa. L’impren-
ditoria vira verso il ‘rosa’, non a
passi da gigante, ma con decisio-
ne, grazie a capitane d’impresa
che reinventano linguaggi e mo-
delli di business».
Quello proposto è un femmini-
smo sfrondato di ogni orpello teo-
rico e storico,
ma ferocemen-
te e operosa-
mente femmini-
no, oltre che
lombardo: in
Italia sono più
di un milione le
imprese in cui
la cui percen-
tuale di parteci-
pazione femmi-
nile supera il 50
per cento, nu-
mero che corri-
sponde al 22
per cento del to-
tale; in Lombar-
dia sono 157.977, il 19 per cento
del totale; nell’area Milano, Lodi,
Monza e Brianza, sono 68.763, il
quasi il 18 per cento del totale.
«Ma il dato più interessante»,
commenta Rita Palumbo, Vice-
Presidente del Gruppo Terziario
Donna, «è che il 73,6 per cento
delle imprese femminili del terri-
torio di Milano, Lodi, Monza e
Brianza è a esclusiva conduzione
femminile», segno che le donne
lavorano bene insieme e che ot-
tengono risultati. Ma di che cosa
hanno bisogno?


L’IDENTIKIT

A questo ha cercato di dare
unarisposta la ricerca di Conf-
commercio: da un lato far emer-
gere le esigenze delle imprenditri-
ci del Terziario di mercato, rile-
vandone necessità e aspettative;
dall’altro riuscire a tracciare le ca-
ratteristiche dell’imprenditoria
milanese.
L’identikit delle donne impren-
ditrici nel Terziario, che si occu-
pano principalmente di Com-


mercio, Servizi, Turismo mostra
che l’87,6 per cento del campio-
ne preso in esame ha un’istruzio-
ne scolastica di livello superiore
(diploma, laurea, master di spe-
cializzazione); il 39,4 per cento
ha due figli, il 26,7 ne ha uno, l’8,4
per cento ne ha addirittura tre; il
36 per cento ha tra i 51 e i 61 anni,
solo il 7 ha tra i 29 e i 39 anni.
Che priorità hanno? «Avere pa-
ri opportunità e quindi parità sa-

lariale», spiega Palumbo, «Non
vogliono favori, non vogliono ri-
duzioni dell’orario di lavoro, non
si parla più di diversità di genere,
ma di complessità di genere. Il
rischio, altrimenti, come è succes-
so in passato con le quote rosa, è
l’autodiscriminazione e l’autoe-
marginazione».
«L’impresa», conclude Palum-
bo, «è il territorio migliore per la
questione femminile». Anche a

guardare più in là dell’orizzonte
lombardo e italiano, le donne,
pur rimanendo in netta minoran-
za tra le figure apicali – con un
piccolo miglioramento, nell’elen-
co diFortune 500si rileva che si è
passati da 21 donne Ceo nel 2016
alle 31 del 2017 – producono risul-
tati notevoli.

GLI STUDI

Secondo uno studio delPeter-
son Institute for International
Economics, infatti, che ha preso
in esame 22mila imprese in 91
nazioni, nei casi in cui la presen-
za femminile riguardi almeno il
trenta per cento del consiglio
d’amministrazione, si registra un
incremento del sei per cento del-
la quota di utile netto.
E secondo ilWall Street Jour-
nal, tra i cinquecento leader del-
le aziende dell’indiceStandard
& Poorrimasti in carica per un
anno, gli uomini hanno incassa-
to in media 11,6 milioni di dolla-
ri, le donne 13,8.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

■A leggere i dati dell’Osser-
vatorio sulle piccole e medie
imprese della società di consu-
lenza Global strategy, sembra
di vivere in un altro Paese. Lo
studio in questione, però, giun-
to quest’anno alla sua undicesi-
ma edizione, si occupa delle ec-
cellenze italiane, quindi delle
eccezioni: delle oltre sessanta-
mila imprese di capitali con un
fatturato superiore ai cinque
milioni di euro prese in esame



  • l’analisi si basa su informazio-
    ni anagrafiche e bilanci degli
    ultimi cinque anni, dal 2013 al
    2017 - “solo” 722 si aggiudica-
    no la coccarda dell’eccellenza,
    «la spina dorsale dell’imprendi-
    toria italiana», spiega Stefano
    Nuzzo, responsabile dell’Osser-


vatorio Pmi e Equity Partner di
Global Strategy. Di queste
aziende, un terzo ovvero 210,
sono lombarde, che «tracciano
la strada per tutte le altre»,
commenta Nuzzo. Al di là «del-
le oscillazioni economiche con-
giunturali e di mercato», spie-
ga ancora Nuzzo, «queste
aziende hanno saputo trovare
gli anticorpi adatti e una nic-
chia di mercato in cui competo-
no con successo».
Tra le brillanti storie lombar-
de c’è, per esempio, quella del
gruppo Sacco System, network
di quattro aziende (Sacco, Csl,
Clerici e Kemikalia), che affon-

da le sue radici in un caglificio
nell’Ottocento: «Il mio bisnon-
no Martino Clerici aprì la sua
attività nel 1872», racconta
Martino Verga, presidente del
gruppo, impegnato soprattut-
to nella produzione di fermen-
ti lattici per il settore lattiero ca-
seario e alimentare, fino ai pro-
biotici, a Cadorago, paese di
8mila abitanti poco lontano da
Como. Verga, che insieme con
i due fratelli incarna la quarta
generazione dell’azienda («Ma
le tre figlie di mio fratello Fran-
cesco, la quinta generazione,
già lavorano con noi»), a giu-
gno ha ricevuto il titolo di Cava-

liere del lavoro. Con oltre 360
dipendenti provenienti da ol-
tre 20 nazioni, un fatturato di
108 milioni di euro nel 2018 (il
15% in più dell’anno preceden-
te) del quale l’export supera il
60% (batteri e muffe Sacco arri-
vano in 110 Paesi, dalla Russia
alla Cina, fino all’Argentina),
Verga spiega il suo successo
con tre fattori: «Investiamo
molto. Crediamo nel ruolo so-
ciale dell’impresa: non devono
essere gli imprenditori a essere
ricchi ma l’azienda, perché sia
moderna e perché possa crea-
re lavoro. Infine, cerchiamo di
assumere le persone più intelli-

genti e più preparate, possibil-
mente giovani. I premi Nobel
sono per lo più scienziati che
hanno formulato le loro teorie
intorno ai vent’anni».
In effetti, sottolinea Nuzzo,
«sono quattro i pilastri che ca-
ratterizzano queste storie di
successo: l’internazionalizza-
zione, gli investimenti, l’inno-
vazione, perché mediamente il
5% del fatturato viene investito
in ricerca e sviluppo, e le opera-
zioni straordinarie, il 42% delle
imprese eccellenti ha effettua-
to acquisizioni o joint venture
negli ultimi tre e anni. Tutto
ciò permette a queste aziende

di competere con i concorrenti
esteri». Altro esempio eccellen-
te della regione è Grc Parfum,
che produce profumeria alcoli-
ca, personal care, prodotti per
la pulizia della casa, deodoran-
ti per ambiente e anche carta
igienica: nata nel 1999, nel
2018 ha raggiunto 30 milioni di
fatturato. «Le nostre fragranze
nascono nello stabilimento di
Settimo Milanese», spiega il
presidente Silvano Corlazzoli,
«abbiamo tre nasi che le inven-
tano, grazie a mille diverse ma-
terie prime, e una cinquantina
di dipendenti. I nostri profumi
raggiungono 32 Paesi al mon-
do, dall’Africa all’Indonesia».
COS.CAV.
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Il fenomeno


Le ditte guidate dalle donne


a Milano funzionano meglio


Aumentano le imprese rosa in regione: il 70% nel settore servizi


E il 40% delle manager con ruoli di responsabilità ha due figli


■Pare che in corso d’interrogatorio agli
agenti che lo avevano arrestato abbia confes-
sato: «Un italiano in Argentina può fare solo
due cose. Lavorare come procuratore di cal-
cio, oppure entrare nel settore della chirurgia
estetica». E lui, Guido Maleci, truffatore 53en-
ne di professione con un vero talento per la
falsificazione dei documenti, proprio quest’ul-
tima strada aveva scelto.
Gli uomini della Squadra Mobile lo hanno
catturato in strada lunedì 7 ottobre mentre
stava percorrendo viale Monte Ceneri per an-
dare a far visita alla madre residente a Milano.
Alla vista delle divise, Maleci, con la massima
tranquillità, ha tirato fuori dalla tasca il suo
passaporto convinto si trattasse di un norma-
le controllo. In realtà, era più che altro un’im-
boscata, ma lui se n’è reso conto solo quando
gli agenti gli hanno domandato: «Ma come,
Guido, non ti ricordi più di noi?»
L’uomo, infatti, era in fuga fin dal 2004, e
dal 2011 aveva sulle spalle una condanna per
cumulo pene di tredici anni e nove mesi da
scontare in carcere. Reati variegati e risalenti
nel tempo fino ai primi anni Novanta: dall’as-
sociazione per delinquere fino alla ricettazio-
ne, passando per falso materiale e contraffa-
zione di pubblici sigilli. Benché il suo crimine
preferito fossero le truffe associative messe a
segno numerose, puntando soprattutto a ban-
che e assicurazioni. Era Maleci, ovviamente,
ad occuparsi della falsificazione dei documen-
ti necessari per riscattare assegni intestati a
terze persone. Tanto che, quando la polizia
nel 2004 si è presentata a casa sua, ha trovato
carta intestata, inchiostri e timbri contraffatti:
tutto il nécessaire di cui si serviva il falsario. Di
lui, però, più nessuna traccia. Guido Maleci,
originario del Lecchese, infatti, era già in Sud
America dove, per diverso tempo, ha vissuto
cambiando, di tanto in tanto, nome e paese,
come un qualsiasi fuggitivo. Poi è riuscito a
entrare in possesso del passaporto rilasciato
dall’autorità argentina iniziando così la sua
carriera di intermediario nel settore della chi-
rurgia estetica e stabilendosi a Buenos Aires. I
suoi viaggi di lavoro verso l’Italia sono diventa-
ti sempre più frequenti, protetto da quella
nuova identità a prova di controllo. Il 53enne,
però, non sapeva che le forze dell’ordine di lui
non si erano mai dimenticate e, anzi, avevano
continuato a cercarlo monitorando nel tem-
po i profili sui social network delle persone
che a lui erano vicine. Così si è arrivati a identi-
ficare il suo nuovo nominativo e a scoprire
che lo scorso primo ottobre l’uomo era sbarca-
to a Fiumicino dopo un volo internazionale.
Da lì in poi rintracciarlo e mettergli le manette
ai polsi è stato semplice.
L. GOT.
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■Avrà luogo questa mattina alle ore 9 all’Università Statale di
MilanoThe Healtcare to come, il convegno internazionale sulla
medicina della persona - un nuovo paradigma nel quale si cerca-
no soluzioni più efficaci per prevenire e curare le malattie sulla
base delle caratteristiche dell’individuo. Tra queste spiccano la
genetica, lo stile di vita e l’ambiente circostante. Si tratta di un
progetto ideato da Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Fonda-
zione Umberto Veronesi, in collaborazione con l’Università Stata-
le di Milano. Nel corso del convegno si discuterà del presente e
del futuro della medicina personalizzata.

OGGI ALLA STATALE


Il convegno sulla medicina personalizzata


La fuga


Il truffatore latitante


tradito dopo 15 anni


da una visita alla madre


Il rapporto


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37
mercoledì
16 ottobre
2019

CRONACA

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