Libero - 16.10.2019

(Tuis.) #1

IL SALASSO VIEN DI NOTTE


Rubano ancora nelle nostre tasche


L’esecutivo che doveva salvarci aumenta tasse e debito mentre i contribuenti dormono


■Nel 2017 l’economia
non osservata valeva circa
211 miliardi di euro, il
12,1% del Pil. Lo rileva
l’Istat, segnalando che nel-
lo stesso anno l’economia
sommersa ammontava a
poco meno di 192 miliar-
di di euro e le attività ille-
gali a circa 19 miliardi. Le
stime per il 2017 confer-
mano la tendenza alla ri-
duzione dell’incidenza
sul Pil della componente
non osservata dell’econo-
mia dopo il picco del 2014
(13%). Le unità di lavoro
irregolari nel 2017 erano 3
milioni 700 mila, in cresci-
ta di 25 mila unità rispetto
al 2016.
Nel dettaglio si può ve-
dere che il 41,7% del som-
merso economico si con-
centra nel settore del com-
mercio all’ingrosso e al
dettaglio, trasporti e ma-
gazzinaggio, attività di al-
loggio e ristorazione. Allo
stesso tempo l’incidenza
relativa del ricorso al som-
merso è alta negli altri ser-
vizi alle persone raggiun-
gendo il 12,3% del som-
merso economico.
«Dati sconfortanti. Non
c’è una sola voce che mi-
gliori rispetto al 2016. Ser-
ve una battaglia non solo
contro gli evasori, ma an-
che contro il lavoro nero.
Una guerra che nessuno
ha voluto ancora inizia-
re», evidenzia Massimilia-
no Dona, presidente
dell’Unione Nazionale
Consumatori, commen-
tando i dati diffusi
dall’Istat, e in particolare
la crescita del valore ag-
giunto generato dal lavo-
ro irregolare a 78 miliardi
e 750 milioni rispetto ai 78
miliardi e 492 milioni
dell’anno precedente.
«Fino a che il lavoratore
che denuncia il lavoro in
nero rischia di passare per
evasore e di dover addirit-
tura pagare le tasse arre-
trate, non si andrà da nes-
suna parte - conclude Do-
na -. Bisogna cambiare le
regole del nostro fisco,
creando un contrasto di
interessi».


segue dalla prima


PIETRO SENALDI


(...) in Europa si è riunito ieri ben
dopo le 21, a meno di tre ore dalla
scadenza temporale che Bruxelles
ci aveva imposto. E già il fatto è in-
degno: cosa avevano da fare in que-
sti giorni i nostri illustri governanti
di tanto importante e indifferibile
da doversi ridurre a lavorare a tar-
da ora su un dossier fondamentale
per le sorti del Paese? Si sono com-
portati come studenti somari alla
vigilia dell’esame, dando un imba-
razzante spettacolo di sé ai cittadi-
ni, ai quali stanno svuotando le ta-
sche degli ultimi spiccioli lasciati


dalle precedenti Finanziarie di Pd,
Monti e amici. Una volta si diceva
che di notte lavorano i ladri mentre
le persone perbene dormono. Ma i
tempi cambiano; a non mutare è
solo la pratica di tassare i contri-
buenti ogni anno un po’ di più, in-
ventandosi nuovi balzelli.
Giocoforza, le cronache dei quoti-

diani non possono essere dettaglia-
te sul salasso che ci attende, e viene
il legittimo sospetto che le ore pic-
cole siano una precisa scelta del go-
verno: si vuol lasciare poco spazio
alla trattativa, sottrarla al dibattito
della pubblica opinione, imporre le
decisioni dall’alto sulla stretta dei
tempi e lasciare che i contenuti più

sgradevoli per i cittadini sfumino e
si confondano con l’alba del nuovo
dì, quando la gente non ha modo e
tempo di informarsi. I politici ci sfi-
niscono per mesi nei talkshow e sui
giornali parlando della manovra e
poi, al momento di farla, risolvono
tutto in quattro e quattr’otto all’ora
dei lupi. Ne sentiamo gli ululati nel-

le nostre tasche. Non è serio, non si
fa così. L’Italia è alla canna del gas,
l’economia è ferma da vent’anni:
ce lo ripetono per 364 giorni e poi
decidono la terapia dopo l’ammaz-
zacaffè, come fosse l’ultima cosa da
prendere in considerazione e non
una priorità.
Ricordiamo ai distratti che que-

TOBIA DE STEFANO


■C’è una bozza di decreto fiscale.
Cinquantacinque articoli. Pare essere
quella “buona”. Anzi no, fermi tutti.
Su alcuni punti, quelli più delicati si
leggono i titoli, ma mancano i conte-
nuti.
Insomma la quadra è ancora lonta-
na da venire e al Cdm di ieri notte è
arrivato un documento pieno di casel-
le da riempire. Amen.
Si può riassumere così l’ennesima
giornata di passione e indecisione che
ha caratterizzato la stesura della ma-
novra e del suo collegato per il 2020. Il
governo giallorosso - a tarda notte -
non aveva ancora raggiunto un com-
promesso su un tema delicatissimo co-
me il carcere per gli evasori, mentre su
altri provvedimenti che dovrebbero
servire a ridurre il nero la linea appare
ormai tracciata. Vediamo nei dettgali.
IL SALDO.Se l’obiettivo era trovare
i 7,2 miliardi di copertura indicati nel-
la nota di aggiornamento del Def, pos-

siamo dire che fino a questo momen-
to non è stato centrato. La bozza del
decreto, infatti, parla di un valore che
si aggira intorno ai 2,7 miliardi. Manca-
no però alcune voci importante e so-
prattutto lo slittamento al 16 marzo
2020 del pagamento della rata del 16
novembre 2019 per Isa (i “figli” degli
studi di settore) e forfait, annunciato
dal ministero dell’Economia, da cui si
prevedono maggiori entrate nel 2020
per 3 miliardi.
Negli auspici giallorossi gran parte
del gettito arriverà dalla stretta sulle
frodi fiscali sui carburanti e dalle mino-
ri spese fiscali per indebite compensa-
zioni. Mentre dal pacchetto giochi si
conta di racimolare più di 200 milioni.
LE TASSE.Erano l’unica sicurezza
del decreto e infatti sono arrivate pun-
tuali. C’è la Digital tax, un balzello del
3% sui ricavi delle aziende che forni-
scono servizi legati al web con un fattu-
rato non inferiore a 750 milioni di cui
almeno 5,5 milioni legati al digitale (va-
lore stimato 600 milioni). C’è l’incre-

mento del balzello sulla fortuna (slot,
Gratta&Vinci e vari tipi di enalotto): si
parte dal 15% per le vincite tra i 500 e i
mille euro (prima era al 12%) e si arri-
va fino al 23% per chi deve incassare
tra i 50 mila euro e i 10 milioni e al 25%
per chi supera questa soglia. In soldo-
ni: lo Stato si prende un quarto esatto
di quanto c’è stato “donato” dalla dea
bendata. Il governo poi non ce l’ha fat-
ta ad evitare lo stop all’esenzione Iva
per le Scuole guida che dovranno pa-
gare il 22% per l’attività di formazione
a partire dal 2020. Mentre resta in for-
se l’introduzione di una tassa sull’usa
della plastica.
USO CONTANTE. L’altra grande
novità riguarda la riduzione della so-
glia per l’uso del contante che passa
da tremila a mille euro. E rientra in
una strategia più generale di lotta
all’evasione che si divide tra incentivi -
lotteria degli scontrini e premi per chi
paga con la carta (stanziati 70 milioni)


  • e disincentivi. Per esempio? Sono
    previste sanzioni per i commercianti


che non accettano i pagamenti con la
carta (30 euro più il 4% del valore della
transazione negata) e la chiusura delle
sale giochi che non adempiono al ver-
samento dell’imposta unica.
PARTITE IVA.Nuova beffa per le
partite Iva che saranno obbligate ad
avere un conto corrente dedicato
esclusivamente a ricevere i pagamenti
della loro attività. Sono le stesse Parti-
te Iva che a causa di questo decreto
subiranno un allungamento dei tempi
per ottenere la compensazione dei cre-
diti d’imposta.
PICCOLI AIUTI.Tra le notizie posi-
tive va ricordato che nella bozza del
decreto è previsto un contributo di 30
euro per l’acquisto dei seggiolini “anti-
abbandono” fino ad esaurimento del
fondo da 15,1 milione per il 2019. So-
no stanziati poi 300 milioni per il finan-
ziamento di investimenti infrastruttu-
rali per il miglioramento della sicurez-
za della rete ferroviaria e 700 per il fon-
do di garanzia a favore delle piccole e
medie imprese. Così come sono una
novità i 15,7 milioni di euro da utilizza-
re per il rinnovo del parco camion, at-
traverso la rottamazione, nel 2019.
SOSPIRO DI SOLLIEVO.Non ci so-
no nuove risorse ma è sicuramente
una buona notizia l’eliminazione del-
la misura che prevedeva la compensa-
zione tra le cartelle esattoriali e i rim-
borsi delle tasse (le detrazioni) per i
contribuenti. Sarebbe stato davvero
troppo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Dati Istat


Il sommerso


vale il 12%


del Pil italiano


IL DECRETO FISCALE


Tetto al contante a mille euro


Altre mazzate per le Partite Iva


Nuova stretta sugli autonomi che dovranno aprire un conto per i pagamenti


Crescono i balzelli per chi vince al gioco. Multe a chi rifiuta il bancomat


(^4) mercoledì
16 ottobre
2019
PRIMO PIANO

Free download pdf