Il Sole 24 Ore - 21.10.2019

(coco) #1

10 Lunedì 21 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore


.professioni Trend & Business


L’avvocatessa


Il copyright


spiegato


ai giovani


(via web)


D


al blog allo studio legale,
passando per l’online. Una
“mini-boutique” che si è
ritagliata una nicchia di
mercato, anche grazie alla musica,
quella di Dandi Media e della sua
creatrice, Claudia Roggero. Avvo-
catessa specializzata in diritto
d’autore e media, con una passione
per il marketing online e l’idea di
intercettare chi sul web cerca le pri-
me risposte ai dubbi legali. Quattro
anni fa Roggero ha avviato il suo
progetto su sito e social; un percor-
so, costellato di domande e speri-
mentazioni, per riuscire a trovare la
sintesi tra un pubblico generalista
e il “suo” target di mercato, sempre
più individuato nei giovani musici-
sti o aspiranti tali.
Ci è voluto un anno prima di riu-
scire a rendere la piattaforma re-
munerativa: la chiave di volta una
promozione, rigorosamente onli-
ne, per acquistare la sua consulen-
za per tempi (e costi) molto ridotti.
Da lì è nata la consulenza più im-
portante e duratura con un'azien-
da, e poi un dj, mentre continuano
le richieste specifiche e a volte “in-
genue”. Archiviato il passato in stu-
di e società, ora l’avvocatessa gesti-
sce online tutte le richieste, e acco-
glie chi cerca una consulenza più
ampia nel suo studio, dove da poco
è arrivato il neocollega Donato Di
Pelino. Online anche i pagamenti,
anticipati sulla piattaforma: si
compra un “pacchetto” di ore che
possono essere convertite in atti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina a cura di
Elena Pasquini

D


al pop al trap attra-
verso la rivoluzione
tecnologica. L’avvo-
cato specializzato in
campo musicale con
almeno  anni di
pratica alle spalle ha toccato con
mano il passaggio dall’analogico al
digitale, dalla musicassetta alle
piattaforme per lo streaming. Sono
state stravolte non le norme ma gli
attori in campo, a partire da due
delle cinque majors (la tedesca
Bmg, confluita in Sony music, e
l’inglese Emi ora in Universal mu-
sic group) per arrivare agli artisti
che popolano il panorama musica-
le e agli strumenti utilizzati per
produrre musica e reddito.

Clienti sempre più giovani
«L’industria musicale è collassata
sotto la spinta della tecnologia - con-
ferma Paolo Scarduelli, partner dello
studio Cms -. E la rinascita è caratte-
rizzata da alto dinamismo: un mer-
cato davvero commerciale con la
musica interconnessa a moda e
sponsorizzazioni, a livello italiano e
internazionale». Il professionista le-
gale che affianca l’autore è diventato
un avvocato d’affari a ritmo di trap:
«Deve fornire soluzioni realistiche e
concrete, avere dimestichezza con le
nuove tecnologie ed essere in grado
di operare in tempi rapidi e coerenti
con le richieste del mercato» spiega
Martina Maffei, associate Herbert
Smith Freehills.
Curiosità rispetto alle tendenze

e ai posizionamenti degli artisti
sono doti imprescindibili per ne-
goziare con le case discografiche
su acquisto, licenze, distribuzione
delle opere e poi royalties, antici-
pi, registrazioni.
Il digitale ha duplicato le figure e
abbassato l’età media degli artisti da
tutelare. «Oggi si lavora con venten-
ni - continua Scarduelli - che devono
percepire quanto conosci le dinami-
che sofisticate del settore dal punto
di vista di distribuzione, promozio-
ne e product placement». Ragazzi in
genere meno esperti, ma sicura-
mente più informati.

Il peso dello streaming
È cambiata anche la provenienza dei
ricavi. Secondo l’Ifpgi Global music re-
port , l’anno scorso sono cresciuti
del ,% gli introiti derivanti dallo
streaming e si è ristretto il perimetro
degli incassi da download (-,%) e
supporti fisici (-,%) in un mercato
della musica registrata che per il quar-
to anno consecutivo ha registrato un
segno positivo (+,%) trainato dai ri-
sultati dell’America Latina (+, per
cento). L’Europa cresce, invece, appe-
na dello ,% senza essere tornata ai
livelli pre-crisi: una canzone di grande
successo oggi incassa meno di -

mila euro e i profitti si sono sposta-
ti nelle esibizioni live e nelle sponso-
rizzazioni, ampliando il perimetro dei
soggetti attivi in questo campo.
«I servizi legali richiesti sono un po’
diversi -afferma Lorenzo Attolico,
partner Nctm studio legale advisor per
player dell’industria musicale e per Lea
(Liberi editori autori), concorrente di
Siae - ma per il mio target il lavoro resta
similare: cause, pareri, consulenze».
Queste ultime sono in aumento a fron-
te di una diminuzione dei contenziosi.
«Le case discografiche si rivolgono
preventivamente ai legali per evitare la
pirateria e per ottenere la giusta remu-
nerazione delle opere musicali», speci-
fica la Maffei. E aggiunge: «Ma venia-
mo consultati anche per l’analisi dei ri-
schi connessi a scelte commerciali di
utilizzo di una determinata piattafor-
ma digitale o l’avvio di partnership e
collaborazioni pubblicitarie».

Da avvocati a manager
C’è spazio anche per avvocati che si
ritagliano un ruolo da manager. «Pri-
ma l’artista si rivolgeva allo studio le-
gale strutturato, ora la gestione è più
personale - spiega Filippo Pardini,
director of business affairs di Warner
Music Italia, che nei tempi della rivo-
luzione ha preferito la managerialità
alla professione legale - con l’affer-
marsi di sconosciuti attraverso la rete
che destruttura l’organizzazione e
cambia le logiche di rapporti tra
mondo legale e multinazionale».
«Basta la vendita di qualche migliaio
di copie - conclude il manager - per
raggiungere la popolarità e ridiscute-
re contratti e diritti di immagine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Difensori della musica. Nuovi spazi per i legali che devono sintonizzarsi sulle esigenze di artisti


emergenti lanciati dalla rete: l’obiettivo è la tutela delle forme di business legate al marketing


Più sponsor e meno ricorsi


Così l’avvocato affianca i trapper


Il commercialista


Patent box


e tax credit


anche


per le note


L


a completa dematerializza-
zione delle canzoni non solo
ha mandato in soffitta il bene
fisico (ricordate il compact
disc?) ma ha trasformato l’ indu-
stria musicale in società di servizi,
dopo un periodo ad alto tasso di pi-
rateria sul prodotto.
Con effetti inevitabili sul piano
fiscale. Prendiamo l’Iva: sul pro-
dotto fisico è esigibile alla cessione
del bene; sul servizio al momento
del pagamento. «Una canzone su
un supporto è trattata come un be-
ne mobile mentre la musica in stre-
aming è al pari di un servizio»,
chiarisce Massimo Foschi, com-
mercialista socio di Biscozzi Nobili
Piazza e advisor della casa disco-
grafica Sugar.
Il mercato discografico ha pecu-
liarità complesse. Prova ne è il con-
trollo fiscale. «I verificatori, abituati
a una logica materia prima-ricavi-
costi, hanno maggiori difficoltà ad
individuare proventi e spese per una
casa discografica», spiega il com-
mercialista guardando a società di
collecting, diritti connessi e sharing
di introiti tra produttore e artista.
L’aggiornamento è indispensa-
bile, anche per essere al passo con le
tante leggi di incentivazione fiscale
degli ultimi anni. Come la tax credit
musica (la /) che abbatte fi-
no al % i costi per le case di produ-
zione su opere prime e seconde, o il
patent box, nel cui ambito si posso-
no far rientrare software innovativi
generati per questo mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLAUDIA
ROGGERO
Fornisce
consulenza
online sul diritto
d’autore a prezzi
prefissati

MASSIMO
FOSCHI
Assiste le case
discografiche su
incentivi fiscali,
patent box e
tassazione

Sfera Ebbasta.
Il giovane trapper
autore di successi
come “Rockstar”
o “Cupido” ora è
uno dei quattro
giudici di X Factor

AGF

33%
CRESCITA
STREAMING
Registrata l’anno
scorso a livello
mondiale dal
Global music
report. In
diminuizione,
invece, del 21% gli
incassi derivanti
dal download di
brani musicali
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