Il Sole 24 Ore - 24.10.2019

(Elle) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 24 Ottobre 2019 19


Finanza & Mercati


Eni ha avviato in tempi record la


produzione di gas e condensati


dalla scoperta di Obiafu  in


Nigeria. Il gruppo guidato da


Claudio Descalzi ha tagliato il


traguardo in sole  settimane dal


completamento del pozzo che


contiene un volume di idrocarburi


in posto pari a circa  miliardi di


metri cubi di gas e  milioni di


barili di condensato.


L’accelerazione è stata resa


possibile dal combinato disposto


tra la scelta del gruppo di far


marciare in parallelo le diverse


discipline già durante la fase


esplorativa e quella di valorizzare


le sinergie realizzabili con gli


impianti di produzione limitrofi.


Al termine della fase di progressi-


vo aumento della produzione del


pozzo (ramp-up), l’asticella rag-


giungerà una portata di circa 


milioni di metri cubi di gas e mila


barili di condensato al giorno.


Il gas prodotto è trattato nel-
l’impianto di Ob-Ob, hub operato

da Eni, per poi essere destinato


alla centrale di Okpai, anch’essa
operata dal gruppo di Descalzi,

prima centrale elettrica indipen-
dente e tra le più efficienti del

paese. Okpai attualmente ha una


potenza installata pari a 
megawatt ed è in corso un poten-

ziamento per raddoppiarne la


capacità. Questo consentirà a Eni
di generare il % dell’intera

produzione elettrica nazionale


disponibile e di configurarsi come


leader tra i produttori di elettricità
nel paese.

In Nigeria, circa il % del gas


prodotto e operato da Eni è desti-
nato al mercato domestico con il

gruppo impegnato sui temi della
sostenibilità sia ambientale sia

economica del proprio business


per le comunità locali. Per questo
motivo, l’Eni sta lavorando da

tempo alla riduzione dei fenome-


ni di flaring - il bruciare in torcia il
gas connesso al processo di estra-

zione del petrolio -, attraverso


una strategia che punta al loro
totale azzeramento entro il .

Oltre alla centrale di Okpai, Eni


fornisce poi energia elettrica,
direttamente dai suoi impianti, a

 comunità locali e, fin dal suo


arrivo nel Paese, nel , ha
avviato iniziative per l’accesso

all’energia, lo sviluppo sociale e


agricolo, l’istruzione e la forma-
zione, l’assistenza sanitaria, la

protezione dell’ambiente e della


cultura (oltre mille i progetti di
sostenibilità realizzati solo negli

ultimi dieci anni).


—Ce.Do.
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DENARO&LETTERA


ENI: +0,85%


Il gruppo avvia in tempi record


la produzione di gas a Obiafu 41


Andamento del titolo a Milano


13

15

14

24/07 23/


14,41 14,


Il mercato e gli analisti ragionano
sullo scenario di un’aggregazione

tra Ubi e Bper. Dopo le indiscrezio-


ni, riportate ieri dal Sole Ore,
relative al fatto che alcuni grandi

azionisti delle due banche stanno


accarezzando l’ipotesi di un’allean-
za, ieri il titolo Bper ha chiuso in

controtendenza a Piazza Affari, con


un rialzo dell’,%, a , euro,
mentre Ubi ha registrato una fles-

sione dell’,% a , euro. Nessun


contatto formale tra i due gruppi,
ma è vero che, come segnala Equita

Sim in un report, una fusione tra le
due ex popolari «potrebbe avere

senso in primis dal punto di vista


sia di governance» e darebbe origi-
ne a una realtà che diventerebbe il

secondo gruppo bancario domesti-


co. Secondo le proiezioni dell’anali-
sta Giovanni Razzoli, la combined

entity avrebbe un Npe ratio del-


l’,% e un Cet di circa % (pre-
oneri di ristrutturazione), con un

ritorno sul tangibile del %.«Ipotiz-
zando di voler ridurre l’Npe ratio al

% e i dipendenti dell’% - si legge


nel report - stimiamo oneri one-off
di circa milioni, livello che

sarebbe comunque coerente con
un Cet pari all’,%, livello che ci

sembra adeguato anche perché


potrebbe essere aumentato tramite
cessioni».

—L. D.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

BPER:+1,33%


A mercato e analisti piace l’ipotesi


di un’alleanza con Ubi Banca


Andamento del titolo a Milano


3,

3,

4,

4,

24/07 23/


3,645 4,


PARTERRE




Carige e Credito Sportivo:


è staffetta in Bankitalia


Banca Carige vende mille quote del capitale di Bankita-


lia al Credito sportivo, la banca pubblica partecipata dal
ministero dell’Economia. La cessione si è chiusa su un

prezzo pari al valore nominale complessivo, pari a 


milioni, coincidente con il costo storico, e rientra nel
Piano strategico dell’Istituto, che prevede di cedere le

quote di Bankitalia in eccesso rispetto alla partecipa-


zione fruttifera di dividendi (vale a dire mila quote, il
% del capitale). Ora Carige si ritrova con . quote,

pari al ,%. Sopra la soglia massima fissata per i
partecipanti ci sono solo Intesa San Paolo (. quo-

te), Unicredit (.) e Generali (.). Con l’arrivo


del Credito sportivo il numero dei partecipanti sale a
. Tra questi sono sette quelli che detengono quote

pari al % del capitale: Inps, Inail, la Cassa Forense,


Inarcassa, l’Enpam, la Cassa di previdenza dei dottori
commercialisti e la Cassa di Sovvenzione e Risparmio

fra il personale della Banca d’Italia. Nell’ultimo eserci-


zio Bankitalia ha distribuito dividendi per  milioni
ai partecipanti al capitale ( distribuiti e  assegna-

ti alla riserva ordinaria). (D.Col.)


È un cambio di passo che punta a diffondere stabilmente


tra dipendenti e collaboratori la cultura delle pari oppor-
tunità. A cominciare dagli organi di comando. Ecco perché

Snam, con un’assemblea straordinaria dei soci convocata


ieri sotto la presidenza di Luca Dal Fabbro, ha approvato
una modifica dello Statuto per rendere permanente gli

effetti della legge Golfo- Mosca, in scadenza nel , che


prevede l’assegnazione al genere meno rappresentato di
almeno un terzo dei posti disponibili nei cda e nei collegi

sindacali. Non solo. Perché il gruppo guidato da Marco


Alverà si è spinto oltre e ha dato il via in questi giorni a una
policy aziendale, promossa dal comitato Esg (Ambiente,

sociale e governance), su diversità e inclusione con l’obiet-


tivo di garantire l’equità in tutte le fasi del rapporto di
lavoro, ma anche di assicurare un ambiente di lavoro

libero da discriminazioni. «Snam e il suo cda - ha com-


mentato il ceo Alverà - sono molto attenti all’equilibrio
di genere, alle altre pari opportunità e a tutti i fattori

ambientali, sociali e di governance come elementi fonda-


mentali per una creazione di valore sostenibile nel lungo
periodo». (Ce.Do.)

Prima schiarita nell'indagine “finanziaria” interna al Vatica-


no sull'acquisto del palazzo a Londra, che ha portato a inizio


a ottobre a perquisizioni e alla sospensione di cinque dipen-
denti della Curia, tra cui un potente monsignore e il direttore

dell'Autorità di Informazione Finanziaria, Tommaso di Ruz-
za. Il Consiglio dell'ente presieduto da René Brülhart, che vigi-

la sui flussi finanziari vaticani, ha effettuato un'indagine


dalla quale è emerso che «l'attività svolta dall'Aif e dal suo
direttore era di natura strettamente istituzionale». Quindi

«né il direttore né alcun altro dipendente Aif hanno svolto in


maniera inadeguata la propria funzione o tenuto qualsiasi
altra condotta impropria». Di conseguenza è stata ribadita

a Di Ruzza «piena fiducia» e l'Aif «lo elogia» per la gestione


del caso. La nota Aif è stata diffusa dalla sala stampa ed è da
ritenersi condivisa dai vertici della gerarchia vaticana, a par-

tire dalla Segreteria di Stato, guidata dal cardinale Piero Pa-


rolin, e dal suo vice, Edgar Peña Parra. Si conferma la volontà,
già espressa, di salvaguardare il lavoro di trasparenza e rifor-

ma degli ultimi anni, che ha coinvolto prima di tutti lo Ior. Ma


il tempo stringe: nel  Moneyval effettuerà un nuovo esa-
me delle finanze vaticane, il primo dal . (Ca.Mar.)



Snam, quote rosa


senza scadenza nel cda




Vaticano, confermata


la fiducia al dg Di Ruzza


Apollo lancia l’Opa su Gamenet:


il prezzo è inferiore ai corsi di Borsa


M&A


Trilantic cede a Gamma


Bidco il ,% della società


Poi l’offerta sul flottante


Ai soci , euro a titolo


Ieri azioni in calo a , euro


dopo il +% da inizio ottobre


Carlo Festa


MILANO


Il fondo di private equity Apollo


lancia un’Opa su Gamenet, una del-


le maggiori gaming company ope-


ranti in Italia nel settore del gioco


pubblico autorizzata dall’Agenzia


delle Dogane e dei Monopoli.


I fondi gestiti dal gruppo finan-


ziario americano acquisteranno in-


fatti quasi il % delle azioni e poi


lanceranno un’Opa sul flottante


dell’azienda. Il prezzo offerto, però,


è inferiore a quello di Borsa degli


ultimi giorni, ossia a , euro. I ti-


toli, avvicinandosi al valore messo


sul tavolo dai fondi, hanno accusato


nella seduta di ieri una flessione del


,% attestandosi a , euro.


Va detto che nelle ultime setti-


mane le quotazioni di Gamenet si


erano impennate: da inizio ottobre


hanno guadagnato infatti attorno al


%. L’azienda, che nel primo se-


mestre  ha sfiorato i  milioni


di euro di ricavi (+,%) con un ebi-


tda in crescita dell’,% a , mi-


lioni, si era quotata nel dicembre


 sullo Star di Piazza Affari a ,


euro per azione.


Nel dettaglio, ieri è stato annun-


ciato che Gamma Bidco srl, per con-


to dei fondi di investimento gestiti


da Apollo Management IX, ha sotto-


scritto due distinti contratti di com-


pravendita di azioni con Tcp Lux


Eurinvest e Intralot Italian Invest-


ments per l’acquisto di una parteci-


pazione complessiva pari al ,%


del capitale sociale di Gamenet


Group per complessivi , milioni


di euro, ossia , per azione.


Ma chi sono i principali azionisti


di Gamenet? Tcp Lux Eurinvest fa


capo in particolare a Trilantic Capi-
tal Partners, fondo di private equity

globale guidato da Vittorio Pignatti


con circa euro , miliardi di asset in
gestione e molto attivo sui dossier

italiani. Tra i soci c’è anche la fami-


glia Chiarva.
Al contrario Intralot Italian Inve-

stments è un veicolo di Intralot


Group, tra i leader mondiali di solu-
zioni tecnologiche per il settore dei

giochi, con un giro d’affari nel 


pari a  milioni di euro.
Una volta ottenute le necessarie

autorizzazioni e perfezionata quin-


di l’operazione, verrà lanciata
un’Opa allo stesso prezzo finalizza-

ta al delisting. Nel caso in cui il deli-


sting della società guidata dall’am-
ministratore delegato Guglielmo

Angelozzi non dovesse essere rea-


lizzato per effetto dell’opa, questo
potrà essere realizzato mediante

una fusione per incorporazione di


Gamenet nell’acquirente.
Sulla società è in corso un asse-

stamento azionario ormai da alcuni
mesi. Lo scorso maggio c’era stato

già un primo riassetto con il collo-


camento di un % di azioni da parte
del fondo Trilantic: una procedura

di di accelerated book building ri-


servata a investitori istituzionali
perfezionata a prezzo per azione

pari a , euro, corrispondenti a un


valore pari a , milioni di euro.
Poi in luglio il veicolo Tcp Lux

Eurinvest sarl, che fa capo appunto


al fondo Trilantic Capital, si è accor-
dato per cedere alla famiglia Chiar-

va poco meno della metà della sua


quota residua nel capitale della so-
cietà italiana quotata di giochi e

scommesse.


Nella transazione Paul, Weiss,
Rifkind, Wharton & Garrison e La-

tham & Watkins agiscono come


consulenti legali di Apollo. Pri-
cewaterhouseCoopers è invece

consulente fiscale e finanziario di


Apollo. White & Case è advisor lega-
le di Tcp e Cba è consulente legale

del gruppo industriale guidato dalla


famiglia Chiarva, il secondo mag-
gior azionista di Tcp. Caiazzo Don-

nini Pappalardo & Associati è advi-
sor legale di Intralot.

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MERCATI & PMI


Euronext, l’alternativa europea


per tech italiane con voglia di Ipo


Tra i possibili candidati a un


debutto sul listino Brandon


Group, Freeda, e Sailogy


Lucilla Incorvati


Brandon Group, Credimi, Crest Opti-
cs, D-Orbit, e-Novia, Epipoli, Freeda,

Healthware Group, Sailogy, Talent


Garden, The Digital Box sono alcune
delle Pmi italiane a vocazione tech o

fintech che potrebbero puntare in fu-


turo ad una Ipo su Euronext. Vale a
dire, il quinto Gruppo borsistico del

mondo e la più grande piattaforma di


liquidità in epoca post Brexit nell’Eu-
rozona con più di . titoli quotati.

Queste Pmi italiane, infatti, qual-


che settimana fa hanno infatti preso
parte alla quinta edizione di Te-

chShare, il programma di Euronext


volto a far intraprendere a società ad
alto potenziale e a forte vocazione di-

gital, tech e green un percorso di av-
vicinamento ai mercati dei capitali.

Ma quali sono le ragioni che po-


trebbero spingere queste nostre


Pmi/start up a lasciare l’Italia?
Certamente, l’attrattiva di un

mercato più grande, visto che su Eu-


ronext «solo nel segmento tech sono
 le società quotate, classificando-

si come il secondo listino dopo il Na-


sdaq - sottolinea Giovanni Vecchio,
direttore per l’Italia di Euronext. -

Poi, la presenza di investitori che ar-


rivano da tutto il mondo assicura
una visibilità e una presenza decisa-

mente più internazionali. Inoltre, in
media le operazioni prevedono rac-

colte più grandi. Infine, in termini di


costi e livello di quotazione una
maggiore flessibilità rispetto a

quanto può accadere a Piazza Affa-


ri». Se su Euronext possano arrivare
anche quotazioni più piccole(/

milioni di raccolta), secondo Vecchio


è una piazza ideale per Ipo dal taglio
più alto e per aziende che in Italia

guarderebbero allo Star o al Mta alle


quali però non deve mancare un pia-
no di sviluppo internazionale.

Che l’interesse per Euronext sia in


aumento, lo dimostra anche il fatto


che alcuni advisor indipendenti stan-
no intercettando questa domanda. A

questo proposito da qualche mese è
partita l’attività di V-Finance che af-

fianca le Tech companies e le startup


innovative attraverso strumenti di fi-
nanza internazionale nel percorso di

crescita e di avvicinamento al merca-


to dei capitali con Euronext che rap-
presenta la prima soluzione di Equity

proposta a questo target.


Intanto domani in occasione di
Scaleit  (SoleORE v.le Monte

Rosa,  - .--) alcune delle


scaleup italiane e del Sudest Europa
potranno incontrare i più importanti

investitori internazionali. In poco più


di tre anni, grazie anche al contributo
generato da questa importante piat-

taforma, sono stati raccolti oltre 


milioni di dollari. I primi  mesi del
 hanno visto una crescita del %

in termini di volumi investimenti sul


, toccando quota  milioni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

IMAGOECONOMICA

La società. È una delle maggiori gaming company operanti in Italia


Il ceo: «Per Salini Impregilo il 2019 sarà un anno record»


Simone Filippetti


LONDRA


Il giorno dopo essere salito a bordo dei


treni dell’Ontario, un mega contratto


da oltre  milioni, Pietro Salini è a


Londra per incontrare alcuni investi-
tori. «Il  è un anno record per Sali-

ni Impregilo - ha spiegato ai fondi che


ha incontrato il ceo della compagnia



  • con oltre  miliardi di euro di po-


tenziali nuovi ordini. Abbiamo con-


fermato la strategia commerciale di
consolidamento del portafoglio ordi-

ni nei mercati con un basso profilo di


rischio e che presentano ottime previ-
sioni in termini di pianificazione di

grandi opere infrastrutturali anche


nei prossimi anni». Prima di imbar-
carsi nel salvataggio del concorrente,

e concittadino, Astaldi, Salini Impre-
gilo aveva avviato una strategia di de-

risking sul mappamondo, cosa che


l’aveva portato a spostare il baricentro
dei cantieri (e dei ricavi) su Stati Uniti

(con il treno veloce in Texas, opera co-


lossale da  miliardi di dollari che ve-
drà gli italiani portare la Tav negli

Usa), il Golfo Persico (metro di Ryia-


dh, stadio e metro in Qatar per i Mon-
diali ) e da ultima l’Australia.

La commessa vinta in Canada, la


prima che è frutto del Progetto Italia,
in quanto un appalto congiunto insie-

me ad Astaldi, è un altro passo in que-
sta direzione: «La sinergia sta già fun-

zionando. Crescere e crescere insie-


me, con tutta la filiera italiana, si può».
Gli Stati Uniti e l’Australia «stanno fa-

cendo da traino per il nostro svilup-


po» ha proseguito l’imprenditore ita-
liano che ha ricordato alla business

community come i contratti comples-


sivi già acquisiti e in via di finalizza-
zione superino i , miliardi di euro di

fatturato. «Abbiamo più che raddop-


piato gli ordini presi nei primi  mesi
del , cui si aggiungono ulteriori

, miliardi di progetti in corso». In-
fine Salini ha ricordato il nuovo in-

gresso anche in un altro paese che per


il gruppo di grandi opere è strategico
come la Norvegia, «nel quale stiamo

investendo da molti mesi, e in cui Sali-


ni Impregilo si è aggiudicata un con-
tratto del valore complessivo di 

milioni di euro per il potenziamento


di una tratta ferroviaria a sud di Oslo,
a consolidamento del nostro posizio-

namento strategico in progetti di mo-


bilita sostenibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

COSTRUZIONI


L’


arrivo dei bilanci della Corporate America relativi


al terzo trimestre del  sta evidenziando gli
ostacoli sulla strada del mercato azionario. Con

quasi un quinto delle società nell'S&P  ha finora


riportato i conti, nell'% dei casi hanno battuto le
attese di profitto e nel % le previsioni di fatturato. Ma

l’andamento complessivo del trimestre,


stando a FactSet, dovrebbe portare alla
ribalta ben altro. Una nuova flessione degli

utili, forse del ,%, che allunghi a nove mesi


consecutivi il declino per la prima volta dal
periodo a cavallo tra la fine del  e la

prima metà del . A Wall Street i titoli


viaggiano inoltre a multipli che rischiano di
essere generosi rispetto alle attese di utili

dei prossimi dodici mesi, pari a  e
superiori alle medie sia degli ultimi cinque

che dieci anni, nonostante modeste riprese


nella performance finanziaria delle aziende
siano al momento pronosticate per il quarto

trimestre e per l'anno prossimo. E nessuno scommette


sulla scomparsa di grandi incognite, dai timori di
frenate dell'economia alle irrisolte tensioni

commerciali, che potrebbero alimentare la volatilità e


rendere vulnerabili le quotazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Marco Valsania


LA CORPORATE AMERICA


ALLA SFIDA DEGLI UTILI


OLTRE
LE ATTESE
L’84% delle aziende
Usa ha diffuso finora
utili oltre le attese

84%


Quest’anno per il gruppo


già oltre  miliardi di euro


di potenziali nuovi ordini


MERCATI

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