Il Sole 24 Ore - 19.10.2019

(Ron) #1

2 Sabato 19 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore


Primo Piano


Di Maio e Renzi, assedio a Conte


Tensioni sulla manovra. Italia viva rilancia sull’abolizione


di Quota , Ms prende la difesa di partite Iva e flat tax


Barbara Fiammeri


ROMA


Giuseppe Conte prova a resistere alla


morsa che Luigi Di Maio e Matteo


Renzi stanno stringendo attorno al


premier. «Al momento non è previ-


sto alcun vertice» sulla manovra, è la


risposta che trapela da Palazzo Chigi


alla richiesta esplicita avanzata dal


Ms e da Italia viva. Nel mirino dei


Cinquestelle ci sono le misure sul li-


mite al contante, le restrizioni su flat


tax e partite Iva. Renzi invece rilancia


sull’abolizione di quota  e mette


nel mirino l’aumento delle tasse su


cui trova la sponda di Di Maio che ri-


mette in discussione anche il taglio al


cuneo fiscale. «Senza il nostro voto


non si va da nessuna parte» è l’avver-


timento lanciato dal Ms dopo il


summit a Palazzo Chigi tenuto in


mattinata dal ministro degli Esteri, di


ritorno da Washington, con i ministri


pentastellati proprio nelle stesse ore


in cui Conte era a Bruxelles per il


Consiglio europeo. Nel Pd sale la ten-


sione e la risposta del capodelegazio-


ne Dario Franceschini è non meno


puntuta: «Un ultimatum al giorno


toglie il governo di torno», è il suo


monito via twitter.


Conte prova a mostrarsi conci-


liante. «Non mi sottrarrò a ulteriori


verifiche sul testo della manovra ap-


provata “salvo intese», apre il pre-


mier che però non intende arretrare


sulle misure ritenute strategiche per


contenere l’evasione fiscale a partire


dalla stretta sul contante («non mi


sembra di criminalizzare nessuno


abbassando da  a mila euro il limi-


te»). Dall’evasione arriveranno parte


delle risorse che serviranno per ri-


durre le tasse rivedendo - anticipa -


il sistema di aliquote. L’obiettivo è


quello di favorire in particolare i red-


diti medi unificando al % le aliquo-


te Irpef del % e del %. Quanto alle


preoccupazioni sollevate da Ms sui


limiti al contante e l’obbligatorietà


dei pos, Conte assicura di aver parla-


to «con gli operatori per azzerare o


ridurre sensibilmente le commissio-


ni sulle carte». Poi mette in chiaro:


«Non è che ogni opinione diventa


una contromanovra». Vale anche per


le perplessità su quota  rilanciate


da Renzi, che il premier respinge ri-


badendo che le misure introdotte


sulle pensioni restano «un pilastro


della manovra».


Un braccio di ferro che sembra de-


stinato a protrarsi ancora e che arriva


a mettere in discussione anche un al-


tro punto cardine della manovra qual


è il taglio del cuneo fiscale. Ancora


una volta sono i Cinque stelle a parti-


re all’attacco: «Che senso ha dare -


 euro in più ai lavoratori dipenden-


ti, se li andiamo a prendere alle parti-


te iva?» è l’interrogativo che campeg-


gia sul posto del Blog delle Stelle. Il


ministro dell’Economia Roberto


Gualtieri si dice «tranquillo» e defini-


sce «fisiologici» in un governo di co-


alizione posizioni divergenti su alcu-


ni aspetti sottolineando però che pur


«ascoltando tutti», la manovra «nel


suo indirizzo è stata decisa e appro-


vata». Ma il post del Movimento sot-


tolinea che l’approvazione «salvo in-


tese» conferma che su alcuni aspetti


il Governo «non ha ancora trovato


l’accordo». Poi provano a stempera-


re: «Nessun ultimatum, il presidente


Conte ha la nostra fiducia e siamo si-


curi che la nostra posizione verrà


presa in considerazione da tutti».


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IL DUELLO SU DECRETO LEGGE E DDL DI BILANCIO


Resa dei conti su contanti, casa e sugar tax


Doppio regime in arrivo per la flat tax


In Cdm lunedì saranno


affrontati i primi nodi, poi


confronto in Parlamento


Marco Mobili


Marco Rogari
ROMA

La manovra resta un cantiere ancora
aperto. Con lungo percorso di com-

pletamento dei lavori che dovrà af-


frontare due passaggi cruciali. Anzi-
tutto la riunione del Consiglio dei mi-

nistri di lunedì, ufficialmente convo-


cata per il varo del nuovo decreto
terremoto, ma attesa dalla maggio-

ranza per affrontare nuovamente al-
cune questioni aperte come il tetto al

contante, sanzioni sui pos, la sugar e


la plastic tax, il pacchetto casa, l’obbli-
go di ritenuta per gli appaltatori e lo

stop alla flat tax per le partite Iva fino


a mila euro finito nel mirino del
Movimento Cinque stelle.

Tra le opzioni su cui si potrebbe tro-


vare un compromesso c’è la trasfor-
mazione della misura in un doppio re-

gime opzionale: per ricavi o compensi


fino a mila euro resterebbe la deter-
minazione forfetaria del reddito; oltre

quella soglia si introdurrebbero invece


un calcolo opzionale tra analitico e for-
fetario in base alla convenienza e dei

paletti anti-abuso su manodopera e
beni strumentali. Non solo: chi sceglie-

rà la fatturazione elettronica potrebbe


vedersi disapplicati i limiti anti-eva-
sione. Un’ipotesi su cui potrebbero

convergere anche il Pd e Leu.


L’altro snodo chiave è rappresenta-
to dal cammino parlamentare del de-

creto fiscale e della legge di Bilancio,


dove si giocherà il secondo tempo del-
la partita anzitutto su Quota  e ma-

nette agli evasori. Anche perché quel


«salvo intese» con cui martedì notte il
Consiglio dei ministri ha varato i due

provvedimenti non è certo considera-


ta una formula magica da almeno una
fetta delle forze politiche che sosten-

gono l’esecutivo. Non a caso i Cinque
stelle considerano di fatto obbligato

un nuovo passaggio in Consiglio dei


ministri dei due testi. «Quando un
provvedimento viene approvato con

la dicitura “salvo-intese”, significa che


ci sono diversi aspetti di quella legge
su cui il governo non ha trovato ancora

accordo», si sottolinea in un post del


Blog delle Stelle, pubblicato ieri.
Il capitolo più spinoso su cui è in

corso una sorta di resa dei conti nella


maggioranza è quello fiscale. Sulla di-
scesa progressiva del tetto per l’utiliz-

zo del contante da mila mille euro,


Italia Viva non sembra essersi arresa.
La mediazione è stata già individuata

dal premier Conte e dal ministro


Gualtieri in una soglia intermedia, al-
meno per due anni, a mila euro e ap-

pare difficile che Palazzo Chigi e Mef


possano fare un passo indietro.
Maggiori sono le chances che il con-

fronto porti a qualche ritocco su un


possibile alleggerimento delle sanzio-
ni a commercianti e artigiani che non

consentono l’utilizzo del Pos. Il MS
sembra intenzionato a perorare la

causa degli autonomi prevedendo la


cancellazione della penalizzazione del
% della transazione in caso di manca-

to ricorso alla moneta elettronica.


A chiedere con forza un supplemen-
to di discussione sulla stretta fiscale su-

gli appalti è Italia Viva, contraria al


meccanismo che produce aggravi di
adempimenti e responsabilità a carico

della stazione appaltante senza avere


un reale effetto antievasione. Leu, che
ha proposto questo intervento, conti-

nua invece a difendere la scelta fin qui


fatta dal governo. La formazione di
Matteo Renzi non molla neppure sulle

pensioni ribadendo di essere pronta a


presentare in Parlamento un emenda-
mento per abolire Quota , difesa a

spada tratta dai Cinque stelle. Che si ve-
dono attaccati ora su un loro cavallo di

battaglia: la plastic tax sulla quale non


sembrano esserci veti, che continuano
ad essere visibili sulla sugar tax.

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Luigi Di Maio.
Il leader del M5S

chiede


cambiamenti e
modifiche su vari

aspetti della


manovra: «Senza
il nostro voto non

si va da


nessuna parte»
ammonisce.

M5S: no alla


doppia san-


zione sui


Pos per arti-


giani e com-


mercianti.


Dai renziani


altolà a re-


sponsabilità


negli appalti


Non si tocchi il regime


La flat tax per le partite Iva


sotto i 65.000 euro è
una misura che aiuta i giovani

professionisti. e non va toccata


Introdurre l’e-fattura


Riportare 2 milioni di partite in


un circolo virtuoso attraverso
la determinazione analitica del

reddito e l’e-fattura


Gli evasori non sono i piccoli
No alla doppia sanzione (

euro e 4% della transazione)


per commercianti e artigiani
che negano l’ultilizzo del Pos

No alla riduzione del tetto
Per Italia Viva la riduzione

all’utilizzo del contante non


produrrà nessun reale effetto
sulla lotta al sommerso

Stoppare gli abusi


Regime da rivedere per garantire


la progressività dell’Irpef e
scongiurare possibili

comportamenti elusivi o evasivi


Guerra al cash
Riduzione del tetto e guerra al

contante con dote di 3 miliardi


da restituire a chi traccia i
pagamenti. Conte non molla

Il cavallo di battaglia


Due tasse per tutelare ambiente
e salute in grado di assicurare

alle casse dello Stato 1,2 miliardi


da metà del 2019


Non si tassano gli zuccheri


Sì alla plastica a patto che sia
accompagnata la

trasformazione del settore, no


secco alla tassazione delle bibite


Mantenere la norma
Il M5S difende a spada tratta i

nuovo anticipi pensionistici con


almeno 62 anni d’età e 38 di
contributi

Stop immediato


Italia Viva insiste con


l’abolizione immediata e
annuncia emendamenti in

Parlamento


Green new deal
Sì alle tasse ambientali e a

investimenti con un doppio


iperammortamento per
l’economia circolare

Tavolo con i sindacati


Il premier Conte e il Pd


puntano a superare quota 100
nel 2022 con una riforma da

concordare con le parti sociali


1


FLAT TAX


2


CONTANTE


3


PLASTIC E
SUGAR TAX

M5s resiste. Fra le opzioni


mantenere la sperimentazione


e poi fare una riforma; stretta
alla finestra di uscita subito con

ritocchi in Parlamento


Nel Ddl di governo resteranno


entrambe le imposte green


anche sulle bevande
zuccherate. Lo scontro si

sposterà in Parlamento


Nel Dl fiscale è prevista la
discesa graduale del tetto:

2.000 nel ’20-21, 1.000 dal


2022. Compromesso su una
eventuale maggiore gradualità


Creare due regimi: fino a 30mila


euro resta il forfait. Da 30 a


65mila si potrà scegliere tra
forferttario e analitico. Con l’e-

fattura nessun paletto


La mappa delle posizioni


I CONTI ITALIANI NEL MIRINO A WASHINGTON


Il Fmi: Italia ferma, serve un piano per ridurre il debito


Gianluca Di Donfrancesco


Dal nostro inviato


WASHINGTON


Un piano «credibile» di riduzione del


debito pubblico e misure per rilancia-


re la produttività: non è la prima volta


che il Fondo monetario internazio-


nale raccomanda questa ricetta al-


l’Italia. È tornato a farlo ieri, per bocca


del responsabile del Dipartimento


europeo, Pol Thomsen, in una confe-


renza stampa nel quartier generale


dell’istituto, a Washington, nell’am-
bito degli incontri annuali dell’Fmi e

della banca mondiale.


L’Italia, ha ribadito, Thomsen, re-
gistra «tassi di crescita» molto bassi

da decenni» e continua a mostrare
«problemi fondamentali di bassa

produttività», oltre a un elevato livello


del debito pubblico.
Tra le misure necessarie, Thom-

sen invita Roma ad andare avanti


sulla riforma del mercato del lavoro
e ad ammodernare la pubblica am-

ministrazione. Il basso tasso di cre-


scita dell’Italia, ha aggiunto Thom-


sen, non è dovuto all’inefficacia del-


la politica monetaria espansiva
messa in atto dalla Banca centrale

europea, ma piuttosto ai problemi


strutturali del Paese.
Più in generale, Thomsen ha affer-

mato che «per le economie europee


ad alto debito, nel  è ancora il
tempo di proseguire sulla strada del

consolidamento di bilancio».


Alle raccomandazioni del Fondo
monetario sulla discesa del debito

pubblico ha risposto, ieri, il ministro


dell’Economia, Roberto Gualtieri, a
Washington per partecipare i lavori

del Fondo e del G. «La credibilità -


ha affermato - è proprio quello che


garantiamo, indicando obiettivi di ri-


duzione credibili e mettendo il debito
pubblico su una traiettoria di discesa

di medio termine», senza sacrificare


le esigenze di crescita economica: una
impostazione «condivisa da tutti qui

al Fondo», ha sottolineato Gualtieri.


Sull’Italia si è espresso anche il
commissario europeo uscente agli Af-

fari economici e monetari, Pierre Mo-


scovici: «Stiamo analizzando la ma-
novra dell’Italia e stiamo cercando di

capire se i conti tornano», ha afferma-


to. «Non c’è una situazione critica - ha
aggiunto Moscovici - ma questo non

vuol dire che non ci siano dei progres-


si da fare». Da Washington, Moscovici


ha anche affermato che il dialogo con


il nuovo Governo è stato molto più fa-
cile rispetto a quello con il precedente

Esecutivo: «Questo Governo ha un at-


teggiamento favorevole verso l’Euro-
pa, conosce le regole e vuole rispettar-

le», ha spiegato, parlando di «scambi


positivi» con il ministro Gualtieri.
«Lui è un esperto di regole europee

avendo presieduto per cinque anni la


commissione economica del Parla-
mento Ue». Intanto il vice presidente

della Commissione Ue Valdis Dom-


brovskis avverte che Bruxelles chie-
derà chiarimenti sulla bozza di mano-

vra presentata dall’Italia.


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Thomsen: Paese frenato.


Dombrovskis: chiederemo


chiarimenti all’Italia


Gualtieri:


«Il debito


scende


ma noi vo-


gliamo


numeri cre-


dibili, con un


percorso di


discesa


sostenibile».


Tutele sociali


Contrari ad aumenti della


cedolare secca sugli affitti che
vanno a colpire le famiglie e gli

studenti fuori sede


Doppio no


Italia Viva contesta l’aumento da


50 a 150 euro delle imposte
ipocatastali sulla prima casa e al

12,5% sugli affitti sociali


Non è un aumento


Il Governo difende l’aliquota al


12,5% sugli affitti sociali perché
senza intervento l’aumento

sarebbe stato dal 10 al 15%


Stop alle complicazioni


Dubbi sul possibile
moltiplicarsi del carico di

adempimenti che potrebbe


complicare la vita alle Pmi


Inefficace


Italia Viva contesta la
responsabilità solidale sugli

appalti giudicandola un


adempimento eccessivo e inutile


Sì alla stretta
Il governo difende il sistema

che impone alle imprese


appaltatrici e subappaltatrici
le risorse per le ritenute

Una possibile revisione della


stretta sugli appalti potrebbe
arrivare già lunedì con il via

libera definitivo al decreto


fiscale collegato


Per Gualtieri la manovra


non cambia. I correttivi


arriveranno dalle Camere
dove la partita si giocherà

sulle risorse alternative


4


QUOTA 100


5


6


CASA


APPALTI


IL PREMIER


STRETTO


TRA LA PIAZZA


E I RENZIANI


di


Lina


Palmerini


N


on potrà essere una


battaglia combattuta
solo sul piano della co-

municazione. Il “Viet-


nam” parlamentare che aspetta
Conte sulla legge di bilancio non

può essere affrontato limitando-


si a respingere gli slogan della
destra e di Renzi – che a tratti si

somigliano – o allestendo delle


offensive mediatiche e televisi-
ve. Su quel piano, sia Salvini -

oggi in piazza a Roma - che l’ex


premier, impegnato con la Leo-
polda, sono più efficaci perché

possono usare argomenti di


grande appeal popolare come
l’altolà sulle tasse mentre al pre-

mier tocca portare la croce di una


manovra che tante coperture le
ha trovate proprio con i balzelli.

E se Conte porta la croce, Zinga-


retti è il “cireneo” quello che lo
aiuta in questo difficile passag-

gio che vede più deboli entrambi.


Preoccupa Renzi che incalza ma
pure lo sciame sismico di malu-

mori che sta facendo ballare i 


Stelle e Di Maio. È questa preca-
rietà che logora il premier e do-

vrebbe essere lui, per primo, a


non accontentarsi di spazi Tv ma
cercare di fare operazioni politi-

che più che di immagine.
Ieri, per esempio,ha tirato un

colpo sia a Renzi chiudendo al-


l’abolizione di quota  sia ai
grillini che sulla guerra al con-

tante – o sulla stretta alle partite


Iva – già minacciano emenda-
menti, ma non può pensare di af-

frontare i due mesi che restano


per approvare la legge di bilancio
con una polemica al giorno. Pole-

miche che mettono lui sulla gra-


ticola mentre i partiti piantano le
loro bandierine. Perfino i  Stelle

hanno scaricato le loro tensioni


e malumori su di lui, rimettendo-
lo in riga e ricordandogli che non

è Palazzo Chigi che decide sulla


Finanziaria ma il Parlamento. In
allegato gli hanno mandato la ri-

chiesta di un vertice di maggio-


ranza. È ovvio che in queste con-
dizioni torna la stessa domanda

che si sentiva fare nel Governo


con la Lega: quanto durano an-
cora i giallo-rossi?

Servirebbe quindi che fosse


anche Conte a intestarsi qualche
gesto politico più di sostanza, o

anche aiutare un processo di al-


leanza tra Pd e  Stelle un po’ me-
no improvvisata. L’unico antido-

to a una tenuta del Governo è al-
meno avere l’obiettivo di decli-

nare l’esperimento politico in


maniera più strutturale e dove
possibile anche sui territori. Il

premier sa bene che se i due par-


titi vanno divisi alle regionali
non si fa che aiutare la vittoria di

Salvini quasi dappertutto con


l’effetto di delegittimare il Go-
verno. Per questo il test in Um-

bria è importante anche per il


premier. E non è un caso che oggi
sarà a Perugia alla manifestazio-

ne Eurochocolate: un passaggio


necessario in vista dell’appunta-
mento elettorale.

Ieri lui ha detto che si tratta di


un voto locale che non mette a
rischio l’Esecutivo, e questo è

vero, ma di certo se ci sarà una


sconfitta - e quanto sarà pesante



  • rimetterà in fibrillazione la


maggioranza e tutto l’iter parla-


mentare della manovra. Ma so-
prattutto rimetterà in moto i

calcoli sul voto anticipato. Per


esempio, a tutti conviene che sia
prima che entri in vigore la ri-

forma con il taglio dei parla-


mentari. Per tornare alle urne ed
eleggere di nuovo  parla-

mentari anziché .


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POLITICA 2.


ECONOMIA & SOCIETÀ


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«Politica 2.
Economia & Società»
di Lina Palmerini

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Asse premier-Pd. Cinquestelle e Iv chiedono vertice subito,


il presidente del Consiglio resiste. Zingaretti: irresponsabili


GIUSEPPE


CONTE. «Dobbia-
mo rispettare le

opinioni - ha


detto il premier -
ma confido da

presidente del


Consiglio che
questa manovra

mantenga la sua


coerenza
intrinseca»

MATTEO
RENZI. «Faremo

tutti del nostro
meglio per

migliorare la


manovra - ha
detto il leader di

Italia Viva - ma


senza un
tono polemico.

Dalla Leopolda


zero polemiche e
zero minacce»

NICOLA
ZINGARETTI. «È

ovvio che la


manovra è l’inizio



  • ha detto il


segretario Pd -


ma guai a
rimettere in

discussione una


ripartenza che è
stata apprezzata

dai mercati e


dall’Europa»


M5S PD - CONTE ITALIA VIVA SOLUZIONE POSSIBILE

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