Corriere della Sera - 26.10.2019

(coco) #1


CorrieredellaSera Sabato26Ottobre
ESTERI


13


Argentinialvoto,codeinbanca


DomaniritornaCristina?



Nonvedoconflittidisorta:ilproblemanonèCristina,
maquellocheilpresidenteMacricihalasciato
AlbertoFernándezCandidatoperonista

Checosadovremmofarepercalmareimercati?Farci
calpestaredalFondomonetario?Beh,nonlofaremo
EduardoValdésexambasciatore

Presidenziali


L’economia


incrisi:favorito


ilduoKirchner


conFernandéz


Incorsa


●Mauricio
Macri, 60 anni,
presidente
uscente, in
politica dal
2005, è
candidato di
Juntos per el
Cambio con il
suo vice Miguel
Angel Pichetto

●Alberto
Fernandez del
Frente de
Todos, 60 anni,
avvocato, è
stato capo di
gabinetto
dell’ex
presidente
Nestor
Kirchner

●Cristina
Fernandez de
Kirchner, 66
anni, candidata
vicepresidente
con Fernandez,
è la ex
presidente
dell’Argentina
(2007-2015),
vedova di
Nestor
PeronistiAlberto Fernandez e Cristina Fernandez de Kirchner, candidati alla presidenza e alla vicepresidenza per l’opposizione. (Epa/Juan Ignacio Roncoroni) Kirchner

Le previsioni piùrealistiche
indicano, per laverità, che
Fernández unavolta eletto av-
vii un negoziatocon l’Fmi per
ristrutturarel’enorme debito
(57 miliardi di dollari,record
mondiale dei prestiti). Quella
che lui stesso chiama la «so-
lución uruguaya», dal prece-
denteche evitòildefault a
Montevideo nel 2002. Può
funzionarecon un piano di
crescita credibile, dicono gli
economisti. Ma senza tagli al-
la spesa sociale che l’ala kirch-
nerista non permetterebbe.
Si tornacosì alla palazzina
di partenza: che peso avrà Cri-
stina nella nuovagestione?
QuantocondizionerannoFer-
nández lei e la sua base radi-
cale,tenacemente rappresen-
tata dal gruppo La Cámpora,
nello stesso InstitutoPatria?
Si tratta di unaformazione
di sostegno nata durantela
presidenza di Néstor, che pe-
ròha presoforzaeorienta-
mentodeciso dopo la sua
morte, nel 2010, sotto la guida

BUENOSAIRESIl timore dei mer-
cati, degli investitoriedel
Fondo monetario internazio-
nale si trova al di là di questa
porta diferrocosì pesante da
sembrare chiusa, a un isolato
dal Congresso, nelcentrodi
Buenos Aires. Dà accesso a
una palazzina bassa e grazio-
sa chiamata InstitutoPatria,
scale di legno, stucchi, mura-
lesefazzoletti bianchi delle
madri di plaza de Mayo: il
quartier generale di Cristina
Kirchner.
Giovedì pomeriggioèse-
mideserto, «tuttiaMar del
Plata per ilcomizio finale»,
spiega una delle due ragazze
rimaste in segreteria. L’ex pre-
sidente, checorre stavolta da


vice, è sul palco in poncho az-
zurrocolor Argentina, le la-
crime dicommozione ricor-
dando quando ilcandidato
leader, AlbertoFernández, ac-
canto a lei, guidava il governo
di Néstor Kirchner, il defunto
marito. Anime diverse, ma
sotto il grande, mutevole e ac-
coglienteombrello della fa-
miglia peronista.


«Torneremoesaremo mi-
gliori», promettono. E lo pos-
sono direconconvinzione
perché tutti i sondaggi li dan-
no vincitori sul presidente
uscente, il liberista Mauricio
Macri, già al primo turno, do-
mani.
All’InstitutoPatriaimili-
tanti che rientrano alla base
arrotolano i poster del Frente
deTodos (così si chiama laco-
alizione) e preparano lafesta.
Al tempo stesso, i media criti-
ci diffondono le immagini
dellecode agli uffici dicam-
bio: in previsione di un nuovo
crollo del peso, lunedì, gli ar-
gentinis’affrettano acompra-
re dollari (e la Bancacentrale
assottiglia le riservepercon-
tenereidanni). «La “corrida
cambiariaӏuntentativodi
condizionareilpresidente
che viene—diceal Corriere
EduardoVa ldés, peronista di
lungocorso, già ambasciatore
presso la Santa Sede —. È un
modo per indirizzare la politi-
caeconomica. Checosa do-
vrebbe fareAlbertopercal-
mareimercati?Tagliarele
pensioni? Mettere latesta sot-
toipiedi delFondo moneta-
rio?Èquestochevogliono?
Beh, non lo faremo».


del figlio Máximo, trasfor-
mandosi nel «braccio arma-
to» di Cristina. Il modello è la
Juventud peronista (e rivolu-
zionaria) degli anni Settanta,
molti militanti sono figli di
quella generazione, molti an-
che familiari di desapareci-
dos, perché è innegabile che i
Kirchner in Argentina abbia-
mo impresso una svolta sul
piano del riconoscimento de-
gli orrori della dittatura (1976-
83)edel lavoroperidiritti
umani.
Ora i detrattori, però, dico-
no che il raggruppamento sia
diventatotroppo prepotente
ed estremo, fino a pocotem-
po fa dichiaratamente «chavi-
sta», in sintoniaconimovi-
menti più battaglieri del Con-
tinente. Nonèundettaglio
secondario, l’unicaveracon-
dizione che avrebberoposto
gliStatiUniti per un’apertura
al nuovogoverno, per esem-
pio, riguarda ilVe nezuela:
Washington chiede che Bue-
nos Aires mantenga una linea
criticaverso Maduro(l’erede
di Chávez).
Fernández finora ha eluso
la questione: «Nonvedocon-
flitti — ha detto in un’intervi-
sta all’ Ap — il problema non è
Cristina, ma quello che Macri
ci ha lasciato» (tra le altreco-
se, un’inflazione al 55%). E fa
trapelarepossibili nomi di
ministri che più o menoven-
gono dal suo ramo, diremo
«democristiano», del peroni-
smo. Cristina incampagna si
è mostrata solo alla fine, uffi-
cialmente per seguire a Cuba
la figlia Florencia malata. Lo
stesso Máximo Kirchner ha
un profilo defilato, lontano
dal palco e dai media, ma sen-
za dubbio erede della dina-
stia, deputatotessitore, uomo
chiaveperconvogliareivoti
necessari al Congresso quan-
doFernándezvorrà far passa-
reuna legge.Avrà un incari-
co? «A richiesta», pare che sia
la sua risposta frequente: quel
che serve, farò.
Intanto,così come si diceva
del leader del ’73 che dà il no-
me all’associazione—Cám-
pora al governo,Perón al po-
tere — in Argentina si ripete:
“Alberto al gobierno, Cristina
al poder»?Aggiungendo, pe-
rò, un punto interrogativo.
@terrastraniera
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lasvalutazionedelpeso


**Nell’ultimo mese***


**Negli ultimi 5 anni***


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*in rapporto all’euro



SuTwitter


DYLANILCANE


Il cane di Alberto
Fernandez, Dylan, ha un
account su Instagramcon
75 milafollower e uno su
Twitter. In un post ha
scritto: «Alberto è il mio
migliore amico.
Ultimamente civediamo
di meno perché lui ha
molto da fare. Ma quando
torna passiamo tanto
tempo insieme». Prende il
nome da Bob Dylan

InBolivia


Moralesrieletto,protesteinpiazza


I


boliviani hanno bloccato ancora
unavolta le strade ieri sera a La
Paz chiedendo un riconteggio
delvoto di domenica scorsa in cui
Evo Morales è stato proclamato
presidente per il quarto mandato
consecutivo.
Nel 2006 Morales, 59 anni, era
stato il primo leader indigeno ad
essere eletto presidente. Le
contestazioni eranocominciate già
domenica sera quando ilconteggio
è stato sospeso per quasi un giorno.
Ieri, alla fine, il Tribunale supremo
elettorale (Tse) della Bolivia, ha
dato la vittoria a Moralescon più
del 10% divoti di scarto, un dato che
esclude il ballottaggio. Morales ha

conquistato il 47,07%,contro il
36,61% dell’expresidente Carlos
Mesa.Unrisultato definitivo non
riconosciuto però dalcontendente
del partito di sinistra Comunidad
Ciudadana, che accusa il governo di
«manipolazionevergognosa e
grezza dei risultati delvoto».
Ieri i governi di Argentina,
Brasile, Colombia eStatiUniti
hanno chiesto alla Bolivia ditenere
un secondo turno delle
presidenziali nelcaso in cui la
missione di osservazione elettorale
(Moe) dell’Organizzazione degli
stati americani (Osa) non sia in
grado diverificare i risultati del
primo turno.
InstradaEvo Morales a Cochabamba

dallanostrainviata
AlessandraCoppola


MadreefiglioCristina
Kirchner abbraccia il figlio
Maximo, 42 anni, che guida
il gruppo La Campora
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