Corriere della Sera - 26.10.2019

(coco) #1


30
LIBERITUTTI

Sabato26Ottobre2019 CorrieredellaSera


L’eventoil29


AMilano(GucciHub)
Altagammapropone
interventiedibattiti

Deyan Sudjic, direttore del Design Museum di
Londra, curerà «Next DesignPerspectives», la
seconda edizione dell’evento internazionale
organizzato da Altagamma, il 29 ottobre al Gucci
Hub, a Milano.Come sarà lo scenario futuro del
design e della creatività? Quali sono i trend che
influenzeranno i nostri stili di vita e, quindi, i
prodotti creati per accompagnarci ogni giorno?
Sono itemi che saranno trattati a Milano, dove si
alterneranno interventi e paneltematici. Si inizierà

con i «key trends», a cura di WGSN, quindi un pa-
nel sulle frontiere della mobilità e uno sulla moda
nell’era digital. Dopo ilfocus sul design,con uno
studio presentato da Claudia d’Arpizio, partner di
Bain &Company, altri due panel: sul mondo fluido
casa-ufficio e sul nuovocorso dell’hospitality e del
food, tracasa e «fuori».Tra i relatori, CarloRatti,
David Chipperfield, NadjaSwarovski, Piero Lissoni,
Patricia Urquiola, Ilse Crawford, VittorioRadice.
Iscrizioni: http://www.nextdesignperspectives.com

Sudjic:ildesign


facapireil mondo


Ilprogettistadeveintuirechecosaaccadrà


L’autore


●Scrittore,
critico di design
e architettura,
curatore,
Deyan Sudjic
(Londra,
1952), dirige il
London Design
Museum. Nel
2002 ha diretto
della biennale
di architettura
di Venezia,
e ha fondato
la rivista
«Blueprint»

B


uckminster Fuller
non sarà statocerta-
mentel’unicacele-
brità a suggerire che
«il modo migliore
per prevedereilf uturoèin-
ventarlo». Nel suocaso, però,
l’architettostatunitense ci ha
lasciatonumerose intuizioni
geniali percapireilmondo
che ci circonda, ad esempio il
concetto dellaTerra come na-
ve spaziale. Anche se — mal-
grado la sua automobile inno-
vativa Dymaxion a tre ruote e
la suacasa prefabbricata —
non riuscìaimmaginare
quello che sarebbe stato effet-
tivamenteilfuturodel tra-
sporto e dell’abitazione.
Tuttavia quella sua affer-
mazione, proprio per la sua
audacia, seppe impartireun
impulso straordinario ai pro-
gettisti: disegnare qualunque
cosa equivaleaprevedere
quello che accadrà in seguito,
e sulla base dei duecento anni
trascorsi dacché la progetta-
zione industriale è stata rico-
nosciutacome materia di stu-

dio, quella previsione non po-
trà essereche ottimistica. I
designer, difatti, sono pro-
fondamenteconvinti di poter
migliorare qualunquecosa.
La questione,ovviamente,
resta: meglio per chi? Ai suoi
esordi, il disegno industriale
si occupava di fabbricare pro-
dotti che promettevano buo-
ne venditeesipotevano rea-
lizzare a bassocosto. In breve
tempo, si diffuse laconvinzio-
ne che questi prodottifossero
utilieindispensabiliatutti.
Negli anni ‘70, fu grazie a Ral-
ph Naderealle sue crociate
controiveicoli pericolosi
sfornati da Detroit che il pro-
blema della sicurezza dei pro-
dotti fucompreso e affrontato
conestrema serietà. Ancora
oggi, la vicenda del Boeing
737 Max dimostra che la sicu-
rezza èqualcosa che non si
può mai dareper scontata.
Negli anni ‘80, Ettore Sottsass
eAlessandroMendini usaro-
no il designcome forma di
criticaculturale, un mezzo
poetico per rimettere in que-

stione i nostrivalori e i nostri
rapporticonilmondo mate-
riale. Oggi siamo arrivati al
punto in cui ExtinctionRebel-
lion ci ammonisce che se non
smettiamo subito di usare gli
aerei, se non rinunciamo alla
moda domani stesso, miliardi


  • sì, così sostengono – miliar-
    di di persone moriranno nel-
    l’ar co dei prossimi dieci oven-
    t’anni. Sefosse vero, saremmo
    già condannati. L’ultimavolta
    che qualcunovolle imporre
    un cambiamentoaltrettanto
    rapido e radicale fu iltentati-
    vo di Stalin dicollettivizzare
    l’agricoltura sovietica,conil
    risultato di provocare unaca-
    restia durante la quale milioni


di persone morirono di fame.
Il designtocca il suo apice
quando riflette una filosofia.
Il designèuno strumento
per capireilmondo: il suo
punto di partenza ècome fun-
zionano lecose, come sono
fatte, ma – altrettanto impor-
tante–comevengono utiliz-
zate.Compitodel designer è
ascoltaretuttelevoci nella
stanza. Il design è meno pro-
pensoadettareparticolari
modi di vivere rispetto a quel-
le che sono leconseguenze,
spesso impreviste, deicam-
biamentitecnologici. Lo
smartphone hareso possibile
Tinder, Uber e Amazon, che a
loro volta hanno alterato pro-

fondamente il modo in cui ci
incontriamo, ci muoviamo
nelle città,ofacciamo acqui-
sti. Lo smartphone ha appena
dodici anni di vitaegià sta
cancellando il bareilnight
club come luoghi di incontro,
mentre fa chiudere i negozi di
quartiere. Il designer ha il
compito di studiarecome mi-
surarsicon queste alterazioni
e cambiamenti, per aiutarci a
conservarel’essenziale della
vita civile sottolaspinta di

mutamenti rapidi e senza pre-
cedenti. Sono questi iconcetti
fondamentali esposti da
NEXT DesignPerspective, la
conferenza organizzata da Al-
tagamma, nell’edizione 2019
di cui sono curatore. Attraver-
so la lentedel designedella
creatività, andremo a indaga-
re l’impatto delcambiamento
su alcuni dei grandicampi di
interesse che investono il fu-
turo sia del nostro stile di vita
che delle industrie che lo so-
stengono: trasporti, moda, ar-
redi, cibo e accoglienza.
( traduzionediRitaBaldas-
sarre )
DeyanSudjic
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ascolto
Losmartphoneciha
cambiatolavita:così
un’ideageneradelle
alterazioniimprevedibili

Museo
La mostra
su Stanley
Kubrick
in corso
nel London
Design
Museum
guidato da
Deyan Sudjic

Abitare

Free download pdf