Corriere della Sera - 26.10.2019

(coco) #1


32 Sabato26Ottobre2019 CorrieredellaSera


143


punti
ChiusurainrialzoieriperlospreadfraBtpe
Bund.Ildifferenzialehasegnato143punti
base.Ilrendimentodeldecennale
èaquota0,948%

lospreadBtp-Bund


Economia


Indicedelle Borse
Dati di NewYork aggiornati alle ore20:00
FTSEMIB 22.608,99 0,36% é
DowJones 26.976,06 0,64% é
Nasdaq 8.018,44 0,65% é
S&P500 3.023,57 0,44% é
Londra 7.324,47 -0,05% ê
Francoforte 12.894,51 0,17% é
Parigi(Cac40) 5.722,15 0,67% é
Madrid 9.430,20 0,41% é
Tokyo(Nikkei) 22.799,81 0,22% é

1euro 1,1107 dollari -0,19% ê
1euro 120,5900 yen -0,22% ê
1euro 0,8660 sterline 0,36% é
1euro 1,1019 fr.sv. inv. ó

Titolo Ced. Quot.
25-10

Rend.eff.
netto%
Btp16-01/11/21 0,350% 100,95-0,16
Btp03-01/08/34 5,000% 147,210,94
Btp16-01/03/67 2,800% 114,421,99
BTPi16-24/10/24 0,350% 100,080,36
SPREADBUND/BTP10anni: 143p.b.

Cambi


Titoli di Stato


«L’Ilvarispettigliaccordi


Noncisarannonormeadhoc»


IlministroPatuanelli:garantiremolacontinuitàproduttiva.L’allarmedeisindacati


LaLente


diMarcoSabella


Lagarde


allo«Spiegel»:


allaBceservirà


unalineacomune


A


pochi giorni dal suo
insediamento alla
presidenza della
Bancacentrale europea,
previsto il primo
novembre, Christine
Lagarde delinea icontorni
del suo mandato dopo gli
otto anni a guida Mario
Draghi. Lo fa in una
intervista al settimanale
tedesco «Der Spiegel» in
cui sottolinea l’importanza
di mettere fine alle
divisioni. «Ora dovremmo
concentrarci sul modo in
cui possiamo ritrovare nel
futuro unterrenocomune
— ha dichiarato Lagarde.
Io cercosempre ilterreno
comune per mettere
insieme opinioni
differenti». «Mario Draghi
aveva un suo stile, io avrò
il mio», ha aggiunto. La

Bce aveva approvato a
settembre un nuovo
pacchetto di misure di
politica monetaria ultra-
accomodante ma unterzo
circa dei governatori aveva
votato contro. Lagarde
ribadisce il messaggio che
la politica monetaria non
può essere l’unico
strumento percombattere
il rallentamento
dell’economia e
dell’inflazione ma che
occorre uncontributo
maggiore dalla politica
fiscale. Lagardeconferma
poi divolere una Bce più
attenta alcambiamento
climatico e all’inclusione
delle donne nel mondo
finanziario.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilcaso


●L’Ilvadi
Tarantonon
correrischi.È
questoalmeno
l’impegnodel
governo.«Non
esisteun’idea
diPaesesenza
lasiderurgia—
haspiegatoieri
ilministrodello
Sviluppo
Economico
Stefano
Patuanelli—.
Siamo
intenzionatia
garantirela
continuità
dell’impiantoe
chiederemo
all’aziendadi
rispettareil
piano
industrialee
ambientale»

●Patuanelliha
apprezzatoil
«segnaledi
compattezza»
dato
dall’esecutivo.
«Danessuna
parteèprevisto
undisimpegno
delgovernosul
settore»,ha
aggiunto.Resta
ilproblema
dellatutela
legalerichiesta
dallanuova
proprietà
ArcelorMittal.
Unamisura
molto
controversa

ROMAI tempi sono serrati. Ba-
sti direche l’ ex Ilvaopera in
perdita, bruciando ogni gior-
no 2milioni,oche il prossi-
mo 3novembreèiltermine
per convertireinlegge il dl
Imprese. Provvedimentodal
qualeèstata cancellata l’im-
munità penale per i manager
chiamati ad attuareilpiano
ambientale nello stabilimen-
to di Taranto. Il quadrodella
crisi dell’ex Ilva, passata sotto
il controllo dei franco-indiani
di Ar celorMittal, è emerso an-
cora unavolta nell’incontro di
ieri traiministriStefanoPa-
tuanelli (Sviluppo Economi-
co), eGiuseppe Provenzano
(SudeCoesioneterritoriale)
con i sindacati. Il governo cer-
ca la via della rassicurazione

con Patuanelli che, altermine
della riunione al ministero di
Via XX Settembre, tiene a pre-
cisare: «Non esisteunpiano
industriale del paese senza la
siderurgia, quindi dobbiamo
garantirelacontinuità pro-
duttivadello stabilimentodi
Tarantoperchéèfondamen-
tale per l’industria del paese»,
aggiungendo un’ulteriore
considerazione sul fattoche
«l’azienda ha spiegato di esse-
re in difficoltà industriale per
situazioni dicontingenza del
mercato,madeverispettare
l’ac cord o siglato un anno fa».
Intanto,consapevole che il
tempoadisposizioneèsem-
pre di meno, il ministro fissa
sul calendario un nuovo ap-
puntamentonella seconda
settimana di novembre, per
mettereallo stesso tavolo sia
l’azienda sia le sigle sindacali.

Unodei nodi cruciali dell’in-
tera vicendaresta quello
emerso alla vigilia dell’incon-
tro di ieri. L’eliminazione, per
volontà del M5S, delle immu-
nità penali rischia difornire
un solido appiglio a chi punta
a fare deragliare il progetto di
rilancio del gruppo siderurgi-
co.Patuanelli apparefermo
quando dice: «Una norma ad
hoc, non lareputopraticabi-
le». Salvo fare balenare l’idea
di un dispositivoingrado di
disinnescareilproblema, ag-
giungendo: «Una norma di
ampiorespiropotrà essere
presa inconsiderazione, se
necessario». Oltrealtema
dello scudo penale i sindacati
ieri hanno rimarcato quali so-
no le emergenzedafronteg-

giare. «Abbiamo—spiega,
Rocco Palombella, segretario
generale della Uilm — ribadi-
to l’inadempienza di Arcelor-
Mittal riguardo al rispetto del
piano industriale,conilcalo
della produzione, la messa in
cassa integrazione di circa
1.400 lavoratori fino a fine an-
no, l’incertezza sul ritorno al
lavoro dei 1.700 che si trovano
in amministrazione straordi-
naria e i licenziamenti nel si-
stema degli appalti».
Dal versantesindacale in-
terviene anche il segretario
generale Fim-Cisl, Marco
Bentivogli. «Chiediamo il ri-
spettodel piano industriale
che prevedevaper il 2019 la
produzione di6milioni di
tonnellatediacciaio, ma la

produzione effettiva—con-
stat aBentivogli—dovrebbe
attestarsiafine anno attorno
ai 4,4 milioni. Abbiamo spie-
gato che il pasticciocombina-
to in Senatosul decretoIm-
prese è unottimo alibi, per far
andar via l’azienda senza vin-
coli oper consolidareuna
produzione sui livelli attuali e
dimezzare l’occupazione».
Il tema della salvaguardia
dei posti di lavoro è, delresto,
correlato alla produzione. So-
no le cifreariassumerlo: ad
ogni milione ditonnellatedi
acciaio prodottocorrispon-
dono circa mille dipendenti.
Se lacapacità produttivasi
dovesse attestareaquota 4
milioni ditonnellate una par-
te importantedegli attuali
8.200 lavoratori diTaranto sa-
rebbe destinata ad essereli-
cenziata.
Altri fattori di inquietudine
derivano dalforterallenta-
mento del settore automobili-
stico(grande acquirentedel-
l’acciaio prodottodall’im-
piantopugliese), dallarece s-
sionetedescaedalla guerra
dei dazi. Il timore dei sindaca-
ti è di assistere a uno sfibrante
rimpallo diresponsabilità. Da
ArcelorMittal in questi giorni
hanno adottato unacondotta
di basso profilo, ma il nuovo
amministratore delegato, Lu-
ciaMorselli, devefareiconti
con un ’attività strutturalmen-
te in perdita e una partita, or-
mai, solo politicaenon più
industriale.Aricordarlo è
FrancescaReDavid, segreta-
ria generale Fiom-Cgil:«Rite-
niamo che il governo debba
farsi garantediunquadrodi
certezzenormativeedel ri-
spettodegli accordicon
l’obiettivo di produrre acciaio
pulito e di garantire ilcontrol-
lo del piano ambientale e l’oc-
cupazione dei lavoratori di-
retti edell’indottodituttoil
gruppo».
AndreaDucci
©RIPRODUZIONERISERVATA

Sviluppo
Ilministro
delloSviluppo
economico
Stefano
Patuanelli,
45anni

4,4
milioniditonnellate
laproduzionediacciaioprevistaa
Tarantonel2019.Ilpiano
industrialeneprevedeva6milioni

Borsaemercati Ottimismosuidazi


DisgeloCina-Usa,WallStreetrecord


L’ottimismo legato all’annuncio dei progressi traStati Uniti e Cina nelle
trattative sui dazi ha fattovolare Wall Street ieri. Durante lecontrattazioni
l’indice S&P ha brevemente superato la soglia della chiusurarecorddi
3.025,86 punti raggiunta il 26 luglio scorso. I listini hanno dimenticato le
incertezze di inizio giornata dopo laconferma di miglioramenti sul fronte
della guerracommerciale traWashington ePechino.

LaBorsaUsaaWallStreet.Ieriquotazioniinrialzosull’ondadelletrattativeUsa-Cinasuidazi


Correl’exportitalianoverso iPaesiextra-Ue


L’Istat:neinovemesiunincrementodel9,4%,crescelaquotadiGiapponeeSvizzera


Allaguida
GianCarlo
Blangiardo,
demografo,da
febbraio2019
èpresidente
dell’Istat

Nel momento in cui la crescita
europea rallentael’aumentodel
Pil italianotende azero, buone
notizie per il sistema produttivo
giungono dai dati dell’export ita-
liano, in particolareversoiPaesi
extra-europei.
A settembre, l’ultimo mese pri-
ma dell’entrata in vigore dei nuovi
dazi statunitensi sui prodotti pro-
venienti dall’Unione europea, si
registrano infatti segnali positivi.
Secondo dati Istatiprimi9mesi
del 2019 evidenziano un aumento
del 9,4% per l’exporteuna lieve
flessione dello 0,1% delle importa-
zioni, determinata da un arretra-
mento dell’8,7% allavoce energia.
Nei primi nove mesi del 2019 sire-
gistra inoltreunaumentonel-
l’avanzo dell’interscambio di pro-

dotti non energetici che passa dai
47,8 miliardi del 2018 ai 50,9 del


  1. Nelconfrontomese su me-
    se, rispetto ad agosto, le esporta-
    zioni a settembre sono invece sali-
    te del 2,5%, a un passo più rapido
    rispetto alla crescita delle impor-
    tazioni, che aumentano del 2%.
    L’incrementocongiunturale delle
    esportazioni interessa tuttiirag-
    gruppamenti principali di indu-
    strie, risultando più sostenuto per
    ibeni diconsumo non durevoli
    (+3,3%)eibeni strumentali
    (+2,6%). L’Istat sottolinea che nel
    nono mese dell’anno il saldocom-
    merciale italianoèpositivoper
    1,53 miliardi di euro, inforteau-
    mento rispetto ai 91 milioni di eu-
    ro dell’anno precedente.
    Allargando lo sguardo al perio-


do luglio-settembre, la dinamica
risulta infine debolmente positiva
perleesportazioni nelconfronto
coltrimestreaprile-giugno, ri-
spetto al quale siregistra un +0,1%.
A guidare la classifica degli in-
crementi dellevendite di prodotti
italiani neiPaesi extraeuropei ci
sono duePaesi geograficamente
agli antipodi: la Svizzera e il Giap-
pone. Su base annua l’incremento
dell’export neiconfronti diTokio
è del 39,5% mentre la vicina Sviz-
zera ha assorbito unterzo in più di
prodotti made in Italy (+31,5%).
Passi indietro si osservano invece
rispetto ai paesi Mercosur (-7,9%),
ai paesi Opec (-5,5%)ealla Cina
(-2,6%).
Sul frontedelle importazioni
gli aumenti piùconsistenti riguar-

dano il Giappone (+15,4%), la Tur-
chia (+14,9%), l’India (+13,2%) e gli
Stati Uniti (+10,1%). Sottolalente
di ingrandimento non puòovvia-
menteche finireinparticolareil
commerciocongli Usa. «In set-
tembrel’Italia ha esportatonegli
Stati Uniti ben 2.125 milioni di eu-
ro in più rispetto alle importazio-
ni e, nel periodo gennaio-settem-
bre 2019, il saldocommerciale ar-
riva addirittura a 20.302 milioni»,
sintetizza Massimiliano Dona,
presidentedell’Unione Nazionale
Consumatori. Secondo Dona «vi-
stoilsaldoanostrofavore, sono
inutili le ritorsioni e un’escalation
dei dazi. Servealpiù prestouna
soluzione negoziale».
M.Sab.
©RIPRODUZIONERISERVATA
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