Corriere della Sera - 26.10.2019

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CorrieredellaSera Sabato26Ottobre2019 37


sigarettedicontrabbando sono di
sinistra. Lafortuna non si sa se sia
di destra, la sfiga sicuramente è di
sinistra...».Evia elencando. Da
quellaconversazione nacque uno
dei brani più popolari delcantauto-
re milanese, il cui ritratto apre que-
sta galleria, quasi avoler sottolinea-
re l’ariditàeinconsistenza dicerte
gabbie nelle qualivogliamoco-
stringere uomini ecose.
E a ben guardare nel pantheon di
Feltri i posti d’onore sono riservati a
personaggi scomodicome Giusep-
pe Prezzolini, chePalmiroTogliatti
ebbe la gentilezza di definire «mer-
ce vecchiavenduta su tutti i marcia-
piedi», inrealtà un grande del No-
vecentoche lascòl’Italia quando
BenitoMussolini siconsolidò al

potere e non vi ritornò stabilmente
mai più. Preferendo alloggiaredal
1968 in un appartamentonon lus-
suosoaLugano, lontano dai suoi
connazionali che mai glitolsero
l’etichetta di fascista e che lo risco-
prirono tardi, pocoprima della
morte avvenuta acento anni nel lu-
glio 1982.
Altro personaggio scomodo rac-
contatodaFeltrièEnzoTortora, il
popolaregiornalistaeconduttore
televisivo arrestato nel giugno 1983
con l’accusa di associazionecamor-
ristica e traffico di droga.Tortora fu
la vittima di uno dei più clamorosi
errori giudiziari della magistratura

repubblicana. Ma fu doppiamente
vittima grazie alcoroaccusatorio
levato dai tanti giornalisti che spo-
sarono subitoletesi accusatorie.
VittorioFeltri, e chi scrive ben lo ri-
corda, fu il primo a dissociarsi dalla
canaiacolpevolista e, spulciando
nellecarte istruttorie che tutti ave-
vano a disposizione ma che nessu-
no aveva letto, scoprì che il princi-
pale accusatore, il pentitoGianni
Melluso, che avevaraccontatodi
averconosciutoTortora a Milano in
piazzale Loreto (oforse in piazzale
Lotto), all’epocadel suppostoin-
controera in galera.Ecosì l’altro
elemento d’accusa, il numero dite-
lefono scopertonella rubricadi
GiovanniPandico, inrealtà non era
quello diTortora, ma di un’altra
persona,forse un omonimo. Civol-
leroanni per ristabilirelaverità, e
in quel periodo EnzoTortora si am-
malò di un irrimediabile tumore.
Quegli articoli scritti daFeltri sono
una medaglia che pochi possono
vantare.
Naturalmentenelle pagine del-
l’ Irriverente ci sono tanti giornali-
sti,ec’è tanto«Corrieredella Se-
ra», dovel’autorehalavoratoper
circatrelustri. Ci sonoidirettori
amati,come GinoPalumbo, «un
mostrodibravura» che fuacapo
del «Corriered’Informazione» e
della «Gazzetta dello Sport». C’è
Piero Ostellino, che divenne diret-
tore del «Corriere» quandoPalum-
bo si ammalò di tumore e non potè
accettarel’incarico. C’èFrancoDi
Bella, che portò il maggiore quoti-
diano di via Solferino avendere un
milione dicopie ma inciampò nel-
l’iscrizione alla P2. Ec’è Alberto Ca-
vallari, che detestavaFeltri ed era
da questi ricambiato.Unavolta
«l’irriverente»fece cambiare la ge-
renza e mettere al posto del diret-
toreil nome di un notowhisky,
JohnnieWalker.Perfortuna un
amicotipografolosalvò inextre-
mis .Altra allusione alcolicaFeltri
la fecein una polemicacon Gianni
Brera, che accusò di «avertoccato il
fondo della bottiglia» e ne divenne
amicoquando, incrociatolo in un
ristorante, si viderecapitarealta-
volo una bottiglia di grignolino, in-
viata dal maggioredei giornalisti

sportivi in modo che ancheFeltri
potesse «toccareil fondo ...».
Nell’ Irriverente ci sono pagine
drammatichecome l’incontroin
carcere con l’editore Angelo Rizzoli,
esiraccontano episodi esilaranti,
come quello del cronista di «Berga-
mo Oggi» Piero Baracchetti, che, ri-
chiesto di fare un pezzo per la pri-
ma pagina sullo scoop del giorno,
la risoluzione del giallo sulla scom-
parsa di tre donne per mano di un
impiegato di banca, si presentò dal
giovane direttorecon quindici ri-
ghestriminzite.Feltri accartocciò
quelfoglio evergò quindicicartel-
le.
Si è detto che lafortuna diFeltri
direttoresia stata quella di aver
drogato i giornali,con titoli a effet-
to e al limite dellacorrettezza (alcu-
ni memorabilicome quello su De
Mita: «Chiude la bicamerale, rima-
ne l’attico»). Inrealtà la sua prima
qualità è stata di essere un grande
cronista,capace dicapire e scrivere
le notizie. E sgobbare dalla mattina
alla sera.
©RIPRODUZIONERISERVATA

carta stampata non gode di grande
salute, ma tutti noi ricordiamoco-
meveri e propri miracoli le perfor-
mance di VittorioFeltri alla direzio-
ne di giornali presi in stato preago-
nico e portati a tirature di tutto ri-
spetto.
Dopo aver raccontatolasua vita
ne Ilborghese (Mondadori), oggi il
giornalista che MarcoPannella ave-
vadefinitounIndroMontanelli
«con un cilindroinmeno»conti-
nua a raccontarsi. Lo fa in unvolu-
me moltogradevole, L’irriverente.
Memoriediuncronista — in uscita
il 29ottobre per Mondadori (pagi-
ne 112, e 17) — da cui non riesci a
distaccarti, checontiene quindici
capitoli, quattordici dedicati agli
umani e l’ultimo ai suoi gatti.
Naturalmentesiparla moltodi
giornaliedigiornalisti, ma anche
di altre figure cruciali nellaforma-
zione di un ragazzocurioso del

mondo e amante dell’eleganza. Tra
i primi Giorgio Gaber, a 22 anni già
cantautoreaffermatoche dopo un
concerto a Bergamo si sedette a una
tavolata di ammiratori, tra cui il di-
ciottenne Vittorio, per bere una bir-
ra incompagnia. Gaber indossava
un blazer blu e dei mocassini.Uno
stile sobrio che tanto piacque al suo
interlocutore. I due si scambiarono
il numero ditelefono e quandoFel-
tri approdò alla «Notte», il quoti-
diano del pomeriggio guidatoda
Nino Nutrizio, utilizzò quel nume-
roperrealizzareun’intervista che
segnò l’inizio di una amicizia dura-
tura.Idue si incontravano spesso
per parlaredipolitica, della vita,
dellecarriere.Una volta in trattoria
il discorso andò sulla definizione di
destra e sinistra.Feltri racconta che
Gaber prese unfoglioecominciò
ad annotare: «Fare il bagno è di de-
stra, la doccia inveceèdisinistra,
fumareleMarlboroèdidestra, le

D


ietrolamaschera che si è
costruitoeche gli hanno
cucitoaddosso (vedi le
esilaranticaricaturedi
Maurizio Crozza)c’èunVittorio
Feltri genuino,fedele ai maestri e
alle amicizie, agli affetti piùcari e
soprattuttoaidecenni di lavoro
che hanno fattodiuncronista di
provincia (la sua Bergamo Alta)
uno dei protagonisti indiscussi del
giornalismo italiano. Certo, oggi la

● L’irriverente
di Vittorio Feltri
(sotto, foto
Tam Tam) esce
martedì 29
ottobre per
Mondadori
(pp. 112, e 17)

●Feltri sarà il 7
novembre a
Roma (ore 18,
Circolo Canot-
tieri Aniene)
con Antonio
Polito, Fabrizio
Roncone, Gen-
naro Sangiulia-
no e il 15 a
Bookcity Mila-
no con Maria
Luisa Agnese e
Carlo Rossella
(ore 18, Mon-
dadori Duomo)

Incontridiun cronista scomodo


VittorioFeltri siracconta.Ilgiornalismo,lestorie,iprotagonisti


Vite Esceil29ottobreperMondadori«L’irriverente»:labirraconGabera18anni,lapolemicaconGianniBrera,il«Corriere»


diDinoMessina


L’autore


Volti
Due dei nomi
noti incontrati
da Feltri nei
suoi anni da
cronista:
Giuseppe
Prezzolini
(Perugia, 1882


  • Lugano,



  1. e, a
    destra, Enzo
    Tortora
    (Genova, 1928



  • Milano, 1988:
    foto Ansa). Nel
    1983, quando
    Tortora fu
    arrestato, Feltri
    fu tra i primi a
    disso-ciarsi dal
    coro delle
    accuse


Cultura


Una giornata di studio dedicata a «I
giovani e l’eredità scientifica di Enrico
Fermi». Siterrà aRoma dopodomani,
lunedì 28 ottobre, dalle 10, nell’Aula
magna della storica palazzina di via
Panisperna cheospitò ilRegio istituto
fisico dell’Università diRoma dal 1881 al
1936, quello dove EnricoFermi (1901-
1954)compì lecelebri ricerche sui
neutroni che gli valsero il Premio Nobel

nel 1938. La giornata è organizzata in
occasione dell’inaugurazione della
palazzinacome sede istituzionale del
Museo storico della Fisica eCentro studi e
ricerche «EnricoFermi» (CentroFermi) e
del museo dedicato al grande fisico
italiano. In quello stesso edificio fu anche
fondata, nel 1897, la Sif, Società italiana di
fisica. (m.cav.)
©RIPRODUZIONERISERVATA

ViaPanisperna


Giornatadistudi


einaugurazione


RomacelebraFermi


Enrico Fermi
(1901-1954)

Quandoscoppia


ilcasoTortora,è


ilsoloaspulciare


lecarteistruttorie


Escopreunafalla


nelleaccuse


Unposto


d’onorenel


pantheondi


Feltrispetta


aPrezzolini,


grandedel


Novecento,


alungo


incompreso

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