Corriere della Sera - 26.10.2019

(coco) #1


CorrieredellaSera Sabato26Ottobre2019 5


19%
Lariduzionedelledetrazioni
fiscalipericontribuentipiù
ricchisiapplicaatuttequelle
conl’aliquotaal19%,fatta
eccezioneperlespesesanitarie
equellesugliinteressidel
mutuoprimacasa.Salvi,
dunque,ledonazionieibonus
edilizi

Primopiano Lamanovra


La nuova mappa


delle detrazioni


Ridottelea gevolazioni nella


dichiarazione deiredditi, dalle


spese per l’università alle


assicurazioni-vita. Le soglie sotto


le quali ibonus sono invariati


Lemisurearischio


Ridottiglisconti


conaliquotaal19%


L


a riduzione progressiva prevista
dalla manovra dovrebbe riguardare
tutte le detrazioni fiscalicon
aliquota al 19%, fatta eccezione per
quellerelative alle spese sanitarie e agli
interessi sul mutuo primacasa.
Sarebbero tagliati, fino ad annullarsi per
i più ricchi, gli sconti fiscalirelativi alle
spese per le assicurazioni sulla vita,
l’istruzione e l’università dei figli, per gli
affitti degli studenti fuori sede, per il
veterinario, le spese funebri,
l’intermediazione immobiliare, per lo
sport dei figli. Sarebbero salve tutte le
detrazioni per le ristrutturazioni
edilizie, ecobonus, sismabonus, e quelle
per le donazioni a onlus e partiti.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Pagamentidigitali,bonusfiscaleal30%


S&P:invariatoilgiudizioBBBsull’Italia,outlooknegativo.«Crescitadebole,arischiolatenutadeicontipubblici»


ROMAPerl’Italia era il primo
giudizio delle agenzie di ra-
ting dopo ilcambio di mag-
gioranza e l’arrivo del governo
Conte due. E per questoc’era
grande attesa. Ma alla fine
Standard &Poor’s ha lasciato
invariato il giudizio sul nostro
Paese, con un rating che quin-
di rimanefermo al livello BBB,
due gradini sopra il livello
junk ,spazzatura.Fermo an-
che l’outlook, cioè la prospet-
tivaper iprossimi mesi, che
resta negativo. In sostanza il
giudizio viene sospeso in atte-
sa diconoscereicontenuti
della manovra di bilancio,
non ancora arrivata inParla-
mento. Ma i nodi della nostra
economiarestano tutti.
Secondo l’agenziaUsa, il Pil
«debole»resta il «principale
rischio» per latenuta dei no-
stri conti pubblici. Mentre «le
famiglieeleaziende, invece
di spendere,continuano aco-
struire risparmi precauziona-
li, complicando gli sforzi per


ridurre il debito pubblico».
Intantoc’è una novità im-
portantenell’ultimaversione
del decretolegge fiscale, ap-
provato in Consiglio dei mini-
stri ormai dieci giorni fa ma
non ancora arrivatoalQuiri-
nale. Si tratta di un primo pas-
so per tagliare icosti a carico
dei negozianti sulle somme

incassatenon incontanti ma
via carta di creditoebanco-
mat.Apartiredal primo lu-
glio del prossimo anno, quan-
do scatterà il piano del gover-
no per incentivare i pagamen-
ti elettronici, partirà anche un
creditod’imposta pari al 30%
dellecommissioni addebitate
ai commercianti per la transa-

zioni viaPos.
Così loStatosifacaricodi
una parte deicosti che il set-
tore del commercio dovrebbe
sostenerecon l’operazione
per disincentivareicontanti.
Il meccanismo non riguarda
tuttiinegozi ma solo quelli
conricavi al di sottodei 400
mila eurol’anno. Ilcostoper

lo Stato, che di fatto rinuncia
ad incassareuna partedelle
imposte, è di 27 milioni di eu-
ro il primo anno, che raddop-
piano nel 2021, quando il
meccanismo sarà attivonon
per sei ma per dodici mesi.
La novità vieneaccolta po-
sitivamentedaConfesercenti
che parla di «segnale tangibi-
le di attenzione alle imprese
da parte del governo». Mentre
Confcommercio riconosce
come la misura sia «utile» ma
sottolinea anchecome i fondi
siano «insufficienti per una
risposta sistemicaafrontedi
un montecommissioni sti-
mabile nell’ordine di 1,5 mi-
liardi annui». L’intervento
delloStatodovrebbe essere
accompagnato da unarevisio-
ni deicosti dicommissione
conilcircuitobancario, pro-
messa piùvoltedal governo,
ma che potrebbe averetempi
lunghi.
LorenzoSalvia
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lanovità


●Partiràil
prossimo
primoluglioil
pianodel
governoper
incentivarei
pagamenti
elettronici

●Previstoun
tagliodeicosti
acaricodei
negozianti
attraversoun
credito
d’impostapari
al30%delle
commissioni
addebitateai
commercianti
stessi

Ilministro
dell’Economia
Roberto
Gualtierie,a
destra,il
direttore
generaledel
Tesoro
Alessandro
Rivera

Coinvolti302milacontribuenti


L


a stretta riguarda un numero molto
limitato dicontribuenti, quelli che
guadagnano oltre 120 mila euro
lordi all’anno. In tutto sono interessati al
taglio progressivo circa 220 mila
contribuenti, mentre per circa 80 mila di
loro, che sono sopra la soglia dei 240
mila euro direddito annuo, le detrazioni
al 19% (tranne quelle per i mutui e la
Sanità), spariranno del tutto.
Secondo gli ultimi dati del ministero
dell’Economia, icontribuenti oltre 120
mila euro direddito dichiarato nel 2018
erano 302.266, lo 0,73% deltotale dei
contribuenti. Maversano il 18% dell’Irpef
netta, 24 miliardi di euro su 157
complessivi.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Bilanciopubblico


Stato, risparmi


per 100 milioni


L


a norma che rivede il sistema delle
detrazioni deve essere scritta e
dunque nonc’è unarelazione
tecnica che ne spiega gli effetti di
gettito. Ma se siconfermasse
l’impostazione del provvedimento, il
risparmio per il bilancio pubblico
dovrebbe arrivare a circa 100 milioni di
euro. Le detrazioni al 19%, escluse quelle
relative a spese sanitarie e mutui prima
casa, presentate neiredditi 2018 da chi
sta oltre i 120 mila euro ammontano in
tutto a 250 milioni. Nella fascia tra 120 e
240 mila euro, destinate a essere erose,
ci sono 190 milioni di detrazioni. Quelle
destinate a sparire,relative a chi dichiara
oltre i 240 mila euro,valgono 60 milioni.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ipagamenti


Obbligatoria


la tracciabilità


D


al 2021, quindi suiredditi
maturati l’anno prossimo,
scatteranno lecosiddette
detrazioni «digitali». Tutte le spese che
danno luogo a uno sconto fiscale nella
dichiarazione deiredditi dovranno
essere effettuate solocon mezzi di
pagamento tracciabili,come bonifici,
bancomat ecarte di credito. E si
ritroveranno direttamente nella
dichiarazione deiredditi precompilata
dall’Agenzia delle Entrate. Come accade
per le detrazioni sulle ristrutturazioni
edilizie, eco e sismabonus, tutte spese
che esigono già pagamenti tracciabili
con l’indicazione delcodice fiscale di
venditore e acquirente.
©RIPRODUZIONERISERVATA

ROMAIl taglio riguarda, per ora, solo i
contribuenti più ricchi, quelli che gua-
dagnano da 120 mila euro in su.Per loro,
dalla dichiarazione deiredditi 2021, tut-
te le detrazioni fiscali al 19%, tranne
quellerelativealle spese sanitarieeai
mutui sulla primacasa, saranno pro-
gressivamente ridotte fino a scomparire
oltre i 240 mila euro.
Parliamo di appena lo 0,73% deicon-
tribuenti (che tuttaviaversano il 18% del-
l’Irpef netta), 302 mila persone. Ma la
brecciaèaperta, perché sebbene siano
nel mirino da anni, nessuno finora ave-
va osatotoccare gli sconti fiscali. Che,
sommandosi di anno in anno, sono di-
ventati oltre 400 ecostano,tolti i più im-
portanti,considerati intoccabili, quasi
60 miliardi l’anno.
Si comincia, dunque,con le detrazio-
ni meno importanti e suiredditi più ele-

vati. Tra questicontribuenti, che dichia-
rano oltre120 mila euro, le principali
detrazioni che sarannocolpitesono
quelle per l’istruzione dei figli, cheval-
gono nelcomplesso 131 milioni di euro
l’anno (di cui almeno 20 sarannocancel-
late, perché riguardanoicontribuenti
oltre i 240 mila euro), e quelle per le as-
sicurazioni sulla vita, che nel 2018 sono
ammontate a 52 milioni (circa 15 per chi
dichiara più di 240 mila euro).
Dal 2021 tutte le spese per le detrazio-
ni dovranno esseretracciabili,ene
spunteranno altre (non si sacon che ali-
quota) sulle spese in «odor di evasio-
ne». Come quelle per le piccole ripara-
zioni dellacasa, o dei servizi per la per-
sona. Naturalmente a fronte di una fat-
tura elettronica.
MarioSensini
©RIPRODUZIONERISERVATA

Il primo taglio


alle 400 voci


La manovra del prossimo anno
prevede la prima sforbiciata effettiva
alla giungla delle «spese fiscali» entrate
nel mirino dal lontano 2011 e mai
toccate. Tra sconti, agevolazioni,
detrazioni, deduzioni eregimi speciali,
accumulatesi nelcorso degli anni, se ne
contano ormai oltre 400.Tolte quelle
principali, cioè le detrazioni sulle spese

sanitarie, i figli acarico, lerendite
catastali, quelle legate alla tipologia di
reddito, e il bonusRenzi, valgono
comunque, nel bilancio del 2020, la
bellezza di 59,6 miliardi di euro.
Alcune riguardano decine di milioni
di contribuenti, altre poche decine. La
detrazione per ilteleriscaldamento a
biomasse è appannaggio di 213
cittadini, ma quella per le donazioni al
Galliera di Genova è sfruttata da appena
19 italiani. La detrazione per il software
tocca 13 farmacisti, e solo 12 cittadini
detraggono icompensi arbitrali.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Valgono59,6miliardidispesa


Stretta ai redditi


oltre 120 mila euro


2,2%
Èillivellodideficitpubblico
programmatoperil2020,lo
stessolivellodiquest’anno.Per
arrivarciserveunamanovrada
circa30miliardidieuro,metàin
deficit,metàcontagliallaspesa
enuoveentrate.Traqueste,
miliardidall’evasionee4tra
tassenuoveeaumenti

1%
Sonointeressatialtagliodegli
scontifiscalicirca302mila
contribuenti,menodell’1%del
totale,quellichestannooltrei
120milaeurodiredditoannuo.
Glistessicontribuenti,tuttavia,
sonoquellichecontribuiscono
dipiù,inproporzione,versando
il18%dell’Irpefnetta
Free download pdf