Corriere della Sera - 26.10.2019

(coco) #1


CorrieredellaSera Sabato26Ottobre2019 9


Primopiano Lamaggioranza


diMassimoFranco


LaNota


LALEGASOGNA


LASPALLATA


MAITEMPISONO


UN’INCOGNITA


A


dare rilievo nazionale alvotodi
domani inUmbria è soprattutto il
capo della Lega, Matteo Salvini. Il
motivo è che intravede la vittoria in
una situazione «deformata da una
vicenda molto difficile» per ilPda causa di
scandali legati al passato, ricorda l’ex
segretario dem, Pier Luigi Bersani. Il
Carroccio potrebbevelarecon un successo
locale il pasticcio suicida della crisi di
governo in agosto; e riaffermare una
leadership dell’opposizione che, dopo le
Europee di maggio, è affidata ai sondaggi.
Ma Salvini sa di essere il politico che può
intestarsi una vittoria e in parallelo ha più da
perdere: perché solo vincendo localmente si
legittimacome alternativa nazionale. Il modo
in cui presenta laconsultazione umbra lo
conferma. «Sarà una lunga marcia di
riconquista della democrazia», ha affermato
ieri. «L’inizio di un percorso, perché a
gennaio andrà alvotol’EmiliaRomagna, e poi

entro primaveraToscana, Marche, Campania,
Puglia, Liguria eVe neto».Poi, aggiunge,
«andiamo avotare a livello nazionale e
torniamo al governo dal portone principale».
Eppure, l’espressione «lunga marcia»
lascia intravedere laconsapevolezza di
un’opposizione che potrebbe rivelarsi meno
breve e facile di quanto si dica. Ilrosario dei
prossimivoti regionali hacomecorollario
non dichiarato un trionfo dovunque della
destra: prospettiva assai meno scontata e
meno probabile rispetto alle previsioni su
domani. Al di là degli attacchi alla
maggioranza M5S-Pd e ai suoi alleati, la Lega
sa che farcadere il governo di Giuseppe
Conte sarà difficile e occorreràtempo.
Sarà necessaria maggiorecompattezzacon
Giorgia Meloni econ Silvio Berlusconi. E
bisognerà ricalibrare la politica estera di un
fronte sovranistareduce da un risultato in
chiaroscuro a livellocontinentale, etenuto
fuori dalle istituzioni di Bruxelles. L’ex

sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti,
magari per innervosire Conte, ipotizza in
modo maldestro il presidente uscente della
Bancacentrale europea, Mario Draghi, a
Palazzo Chigi. Ma non sarebbe una buona
notizia nemmeno per Salvini, che subirebbe
una soluzione di questo tipo sullo sfondo del
fallimento dell’attuale classe politica.
L’immagine che l’esecutivo vuole dare,
invece, è di unacoalizione proiettata nel
futuro. Il presidente del Consiglio ieri è stato
ancora inUmbriacol segretario delPd, Nicola
Zingaretti,col ministro degli Esteri grillino,
Luigi Di Maio, econ quello della Salute,
Roberto Speranza. Di Maio adesso si dichiara
«orgoglioso» del premier. E Conte sostiene
che «lavorando insieme ci affiateremo
sempre di più. La nostra sfida richiede
tempo». Indirettamente, è un modo per
ridimensionare gli effetti delvotodi domani,
qualunque sia l’esito. E guardare oltre.
©RIPRODUZIONERISERVATA

SEGUEDALLAPRIMA


Il movimentismo dell’ex
premier, il suo pressing sui
forzisti anti salviniani, levoci
chelovorrebberocomeregi-
sta di un’operazione per por-
tareDi Maio aPalazzo Chigi o
per far nascereungabinetto
istituzionale (due scenari pe-
raltrocontrapposti), servead
accreditare unacentralità po-
litica che è necessaria aRenzi
pertentaredifar lievitarela
suaforza nei sondaggi. Tutta-
via il futuro di Conte dipende
dai grillini e dallacapacità di
reggere delPd, dovesi intrav-
vedono delle manovresugli
assetti di partito.
Eccodoves’insinua il baco.
Il Movimentoèdiviso,isuoi
gruppi parlamentari — in Ita-
liacome in Europa — si muo-
vonocomecorpi autonomi,
tantoche anche una banale
votazione alla Camera rischia
di farlo esplodere. L’altro
giorno è bastato che l’azzurro
Sisto chiedesse ilvotosegreto
su un emendamento alla leg-
gecontro il bullismo, per se-
minare il panico nel governo.
Che infatti ha accantonatola
norma.Perciò sulla manovra
si farà un ricorso massiccio al-
la fiducia.
Gli strumenti parlamentari
non possono peròcoprirei
problemi politici, a partire dai
rapporti tra il premiereDi
Maio che sono «compromes-
si irrimediabilmente»,come
haconfidatounministroa
cinque stelle. L’ultima liteè
dell’altroieri: mentreilcapo
del governo eraacolloquio
conilpresidentedella Cei
Bassetti, il ministrodegli
Esteri — geloso dellerelazio-
ni del premier inVa ticano —
ha lanciatola proposta dire-
cuperare cinque miliardi dal-
l’Imu della Chiesa. Apriti cie-
lo: «Anche questa la lego al
dito», ha urlato Conte.
E la photoopportunity di ie-
ri inUmbria (senzaRenzi)
non accorcia le distanze nella
coalizione. Anzi, rischia di
farle aumentare se èveroche
«la parata di Narni» non è pia-
ciuta a molti esponenti pd di
partito e di governo: «C’era bi-
sogno di mettere la faccia sul-
la sconfitta?».Ècertoche il
votoregionale non avrà effetti
sull’esecutivo, ma tanto basta
percapire che anche tra i de-
mocrat il fuococovasottola
cenere. In ballo ci sono gli


equilibri interni. Basta osser-
varei primi segnali:c’è il sin-
dacodiFirenzeNardella che
propone di «cambiareno-
me»,c’èil«giovane turco»
Ve rducci che chiede «prima-
rie econgresso», ec’è addirit-
tura chi in prospettivavedreb-
be Zingaretticome «il miglior
candidato al Campidoglio»...
Dentroquestecrepes’infi-
lanoRenzi e l’opposizione. E il

leghista Giorgetti — che defi-
nisce «verosimile ilcambio di
Contecon Draghi» — lo faov-
viamente per destabilizzare il
campo avverso. È la stessa tat-
tica usata daRenzi prima che
fossevaratoilConte-bis: «La
situazioneètale—disse al
Corriere — che aPalazzo Chi-
gi servirebbe un dragocome
Draghi non uncontecon la c
minuscola». Il «verosimile»

miervogliacomunque mette-
rele sue «scelte» al riparo da
imprevisti.Isuoi problemi
peròpotrebberovenire(an-
che) dai due maggiori partiti,
perché intantoRenzi fatica
nellacampagna acquisti den-
troForza Italia: «Tranne qual-
che ipoteticocaso isolato—
secondo l’exministro Lupi —
non avràcapacità attrattive
finchéresterà dentro la mag-
gioranza».
Per cambiare Conte incorsa
servirebbe allora una sorta di
sfiduciacostruttiva, una crisi
pilotataconl’accordotra le
forzepolitiche già pronto.
«Smettetela di perdervi dietro
inutili discussioni», è sbotta-
toFranceschini in una riunio-
ne di partito: «Chi dovrebbe
farequestoaccordo?Econ
chi, vistoche nessuno si fida
di nessuno?». Così ilcapo-de-
legazione delPdha evocato
un film degli anni Ottanta,
Wargames , in cui un ragazzi-
noferma uncomputer impaz-
zitoaunpasso dalla guerra
nuclearetotale: «Secontinua
così, non vince nessuno e per-
diamo tutti». Ilcomputer di
Palazzo non è spento.
FrancescoVerderami
©RIPRODUZIONERISERVATA

I5Stellespaccati egliinquietitra idem


I«bachi»chesiinsinuanonelgoverno


Giorgetti:verosimileDraghialpostodiConte.Aisuoiperòconfida:noncipensanemmeno


SetteGiorni


in politica è un’arma di distra-
zione di massa.Peraltro Gior-
getti — visti i rapporti diretti
con il presidente uscente del-
la Bce—conoscelaverità,
confidata a un esponente del-
la Lega: «Draghi non ci pensa
nemmeno a finire in quel ma-
nicomio. Altracosa sarebbe il
Quirinale...».
Ma lacorsa al Colle scatterà
fra treprimavere, mentre

AllaCamera


Occhionero


(elettaconLeu)


sceglieRenzi


«A


derisco a Italia
viva: un
progetto
coerentecon la mia idea di
fare politica,con i miei
valori, che punta sulle
donne e che permette di
darecentralità alterritorio
che rappresento». Così la
deputata Giuseppina
Occhionero, eletta in
Molisecon la sinistra di
Leu, ha annunciato il
passaggio al partito
guidato da MatteoRenzi.

Avvocato
Giuseppina
Occhionero,
41anni,
deputata
eletta
inMolise

Conte devecapirecosa ne sarà
di lui la prossima. Almeno,
quelloèconsideratoilmo-
mento del «tagliando» al go-
verno, dove— non acaso —
si discute se accelerare le no-
mine prima dellatornata di
Regionali in maggio.Èilse-
gno che per ora non sirespira
aria di crisi, ma è anche indi-
cativodel fattoche—sulle
questioni di potere—ilpre-
Free download pdf