La Stampa - 26.10.2019

(ff) #1

REUTERS/PABLO SANHUEZA


il documento

Il salvacondotto
dei Carabineros
per i giornalisti

Una pattuglia di militari cileni in un posto di blocco. I soldati occupano il centro della città per far rispettare il coprifuoco

PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A SANTIAGO DEL CILE

I


l portiere di notte ha appe-
na calato la saracinesca,
per bloccare l’ingresso
dell’albergo, nel rispetto
del coprifuoco. Quando gli chie-
do di rialzarla mi guarda stra-
no: «Vuole uscire ora?». Gli mo-
stro il salvacondotto firmato
dal capitano dei Carabineros Pa-
mela Sandoval Echeverria, che
mi autorizza per questo viaggio
al termine della notte di Santia-
go, e allora lui si rassegna: «Ec-
co il mio numero di cellulare.
Mi chiami, se avesse problemi».
Tenendo bene in mente la
preoccupazione trasmessa dal
portiere, mi avvio lungo l’Aveni-
da Libertador General Bernar-
do O'Higgins, Alameda per gli
abitanti della capitale. È il viale
centrale che collega il palazzo
presidenziale della Moneda a
Plaza Italia, cuore della prote-
sta e della guerriglia di questi
giorni. In giro non c’è un’ani-
ma, l’atmosfera è spettrale. Sul
marciapiede di sinistra brucia
un cumulo di rifiuti, che qualcu-
no ha accatastato sotto un gran-
de albero per farlo incendiare.
Il primo essere umano che in-
contro è un barbone a torso nu-
do, che sta sdraiato all’ingresso

della Estación Central e urla in-
sulti. Faccio una piccola devia-
zione per passare davanti all’E-
stadio Víctor Jara, noto un tem-
po come il famigerato Estadio
Chile, dove durante il golpe di
Pinochet vennero torturati e uc-
cisi gli oppositori, tra cui il can-
tante a cui ora è dedicato. Lo
squallore della calle Arturo Go-
doy fa venire i brividi. Doveva
essere proprio così, a Santiago,
durante gli spietati coprifuoco
della dittatura militare.
La prima pattuglia di militari
la incontro a un isolato dalla
Moneda, il palazzo bombarda-
to da Pinochet dove Salvador
Allende si era suicidato. Sono
quattro, in assetto da guerra,
con l’elmetto calato in testa e il
fucile in braccio. Per prudenza,
mi viene istintivo di cambiare
strada ed evitarli. Davanti alla
Moneda, però, c’è un posto di
blocco con i blindati. I soldati
mi vedono e uno mi viene in-
contro. Sulla mimetica c’è scrit-
to il nome Carrasco, la canna
del fucile punta l’asfalto: «Per-
ché sta violando il coprifuo-
co?». È un ragazzino, a occhio e
croce potrebbe essere mio fi-
glio. Gli mostro la tessera da
giornalista che mi ha dato il Mi-
nisterio Secretaria General de
Gobierno: «Salvoconducto?».
Gli passo il cellulare, con la let-
tera del capitano Sandoval. La

legge con attenzione, e mi salu-
ta con un sorriso: «Buona fortu-
na». Verrò fermato altre quat-
tro volte dalle pattuglie, e la sce-
na si ripeterà sempre uguale.
L’ultima si lascia anche fotogra-
fare in posa coi fucili, e quando
chiedo loro se sanno che sono
stati accusati di violare i diritti
umani, alzano le spalle: «Noi
stiamo solo eseguendo gli ordi-
ni, per mantenere la calma e di-
fendere il Cile».

La partita tra le fiamme
All’incrocio con la Diagonal Pa-
raguay, noto un paio di barrica-
te incendiate in mezzo alla stra-
da. Mi avvicino, e vedo che tra
un muro di fuoco e l’altro c’è un
gruppo di ragazzi che gioca a
pallone. «Vidal passa a Mes-
si...», come avrebbero fatto i
bambini all’oratorio. Si presen-
ta un giovane con la barba, che
dice di chiamarsi Oscar To-
meo: «Siamo un gruppo del mo-
vimento sociale, protestiamo
contro il coprifuoco». Gli chie-
do se non hanno paura a sfida-
re i carabineros, e lui risponde
così: «In Cile non si può più ri-
spettare il coprifuoco, dopo
quello che è successo durante
la dittatura militare». Mi passa
un documento, firmato da 28
gruppi che vanno dalla Comu-
nidad Hare Krishna Copiapò al
Movimiento Indigena Ataca-
ma. Chiedono le dimissioni del
presidente Piñera e la convoca-
zione di una Assemblea costi-
tuente, per cambiare la legge
fondamentale e andare a vota-
re. Gli dico che la deputata Mai-
te Orsini, uno dei punti di riferi-
mento della rivolta, mi ha rac-
contato che girano voci su tortu-
re e omicidi commessi da milita-
ri e polizia: «Voci? No amico,
non sono voci. Io conosco per-
sonalmente compagne che so-
no state costrette a spogliarsi in
caserma, e poi è inutile che ti
stia a spiegare cosa è successo.

Almeno 5 vittime della repres-
sione sono state uccise dagli
spari dei carabineros e dei sol-
dati, e l’Instituto Nacional de
Derechos Humanos ha denun-
ciato torture, persone legate e
abusate, qualcuno persino cro-
cefisso per divertimento. Quali
voci? Qui la repressione è sem-
pre uguale, e deve finire».
A Plaza Italia i segni della guer-
riglia sono evidenti. Nell’aria si
sente l’odore dei lacrimogeni
che fanno ancora venire le lacri-
me, e per andare avanti biso-
gna mettersi un fazzoletto ba-
gnato sul naso e gli occhi. Il fu-
mo sale da un negozio di moto
sventrato durante la protesta.

Un gruppo di volontari cerca di
spazzare via i detriti. I militari
del posto di blocco che ferma-
no le auto scherzano fra di loro:
«Hai sentito? Domani tocca ai
camionisti, che bloccheranno il
traffico per protestare contro il
costo delle autostrade», con-
trollate in buona parte dalla
compagnia italiana Atlantia. Ie-
ri a Valparaiso è stato evacuato
il parlamento. È la nuova nor-
malità del Cile, scosso da una ri-
volta epocale. Ma quando, ver-
so l’una, il vecchio portiere, che
deve averle viste tutte, rialza la
saracinesca dell’albergo per far-
mi andare in stanza, ci tiene a
rincuorarmi: «Tutto bene?
L’hanno presa i militari? Però
deve sapere che non siamo più
ai tempi di Pinochet. Questa è
la protesta di una nuova genera-
zione che vuole migliorare il Ci-
le, e neppure i soldati vogliono
tornare a quei tempi tristi». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il salvacondotto concesso ai
giornalisti stranieri dalla se-
greteria generale dei Carabi-
neros, le forze dell’ordine ci-
lene, che consente di poter
circolare di notte, durante le
ore del coprifuoco «nella zo-
na dichiarata in stato di
emergenza».

Viaggio nella capitale cilena durante le ore proibite: strade deserte e pattuglie. I soldati fermano tutti: “Difendiamo la patria”

Santiago spettrale sotto il coprifuoco

“Le nostre barricate contro i militari”

Un gruppo di ragazzi
sfida i divieti: “Dopo
la fine della dittatura
non hanno più senso”

Davanti al palazzo
della Moneda i soldati
danno l’alt: “State
violando la legge”

BUENOS AIRES


Alberto Fernandez e Cristina
Kirchner hanno chiuso la lo-
ro campagna elettorale in
scioltezza, convinti che la
partita sia praticamente
chiusa. Abbracciati dal palco
di Mar del Plata, con il mare
sullo sfondo e neanche trop-
pa gente sugli spalti, sanno
bene che con i 17 punti di
vantaggio accumulati nelle
primarie di agosto solo un
terremoto politico potrebbe
cambiare il corso delle cose.
Chi ha dovuto rincorrere, in-
vece, è il presidente in carica,
ma sempre più «uscente» Mau-
ricio Macri, che ha visitato 30
città in 30 giorni in un Paese
grande quanto mezza Euro-
pa. Macri ha chiamato a «sal-
vare la Repubblica», a non far-
si ingannare dalle sirene del

populismo, a non fidarsi della
«combriccola della corruzio-
ne». Il presidente fa riferimen-
to agli scandali di Cristina
Kirchner, ai bilanci truccati,
gli appalti gonfiati, gli alti fun-
zionari arrestati. Ha citato fat-
ti concreti, ma la verità è che
gli argentini oggi hanno ben
altre preoccupazioni, che ruo-
tano essenzialmente attorno
alla crisi economica.
I numeri, che non sono più
taroccati come durante il
kirchnerismo, cozzano con le
promesse di quattro anni fa,
quando Macri aveva previsto
la «povertà zero», l’inflazione
sotto al 10% e un’Argentina
che tornava alla grande sui
mercati internazionali. Più di
un argentino su tre oggi è po-
vero, l’inflazione è passata dal
30% al 55%, il debito è aumen-

tato, le casse pubbliche, pur
dopo il maxi prestito concesso
dal Fmi, sono vuote. «La situa-
zione attuale – spiega l’econo-
mista Martin Hourest – è in
parte conseguenza dell’eredi-
tà lasciata dai governi peroni-
sti, ma questo non toglie che
Macri abbia fallito. E la gente,
si sa, dà sempre la colpa all’ul-
timo arrivato».
Alberto Fernandez ha gioco
facile nel puntare il dito con-
tro il «modello neoliberista»
del suo avversario, citando an-
che le proteste cilene di questi
giorni. «Volevano farci crede-
re che quello era il modello,
ma la gente non è stupida,
non vogliamo finire così». La
specialità dei peronisti, del re-
sto, è proprio quella di rilegge-
re la storia. All’epoca del de-
fault del 2001 la colpa era tut-

ta di Fernando de La Rua e
non delle privatizzazioni sel-
vagge del pur peronista Car-
los Menem. Oggi è tutta colpa
di Macri e guai a parlare dell’e-
norme spesa pubblica nei go-
verni di Nestor e Cristina
Kirchner o delle poche infra-
strutture realizzate conside-
rando gli anni di crescita eco-
nomica (dal 2003 al 2008 e
poi 2010-2012) per gli alti
prezzi delle commodities. Il
peronismo, poi, è abilissimo
nel gestire la piazza. Negli ulti-
mi due anni sono stati organiz-
zati cinque scioperi generali e
migliaia di cortei contro il go-
verno e la crisi economica; do-
po le primarie tutto si è calma-
to per non spaventare l’eletto-
rato moderato. E quando si
parla di corruzione molti ripe-
tono il vecchio adagio popola-
re sui peronisti al potere; «ro-
ban, pero hacen»: rubano, ma
sanno governare. La ricetta
ideale, a Buenos Aires, per vin-
cere in tempo di crisi. E. GUA. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

AGUSTIN MARCARIAN/REUTERS


REPORTAGE


Alla Villa 31 la fame è oramai un’emergenza

In fila per il cibo


tra i nuovi poveri


di Buenos Aires


EMILIANO GUANELLA EMILIANO GUANELLA
BUENOS AIRES

E


ntri alla «Villa 31»
di Buenos Aires e
puoi percorrere 80
anni di storia argen-
tina, vista sempre dalla par-
te dei più poveri. Costruita
negli anni Quaranta tra la
stazione di Retiro e il Rio de
la Plata, i suoi primi abitanti
sono stati i tanos, gli immi-
grati italiani del secondo do-
poguerra, valigia di cartone
e una vita da rimettere in
moto. Le case di lamiera e
poi di mattoni a vista hanno
resistito alle ruspe dei mili-
tari e a varie speculazioni, a
pochi passi dall’Hotel Shera-
ton e dal nuovo quartiere
chic di Puerto Madero, grat-
tacieli e ristoranti alla mo-
da. Il PRO, il partito con cui
il presidente Macri ha inizia-
to da sindaco della capitale
la sua carriera politica, ha
cercato negli ultimi anni di
cambiarla, con un occhio an-
che all’enorme bacino elet-
torale racchiuso in pochi iso-
lati; ci vivono almeno 60 mi-
la persone, ma potrebbero
essere molte di più. I tecnici
del Comune sono arrivati
con taniche di vernice gial-
la, il colore del PRO e hanno
pitturato le prime case, a
fianco della sede dei tribu-
nali federali. Il piccolo suk
con gli ambulanti per strada
è diventato un mercato co-

munale con posti coperti e
numerati. «Prima - mi spie-
ga uno dei commercianti -
c’era una grande confusio-
ne ed era anche abbastanza
pericoloso, soprattutto di
sera, ma almeno si vende-
va. Ora non si vende nulla e
dobbiamo pure pagare il
“monotributo”, la tassa co-
munale: in pratica stiamo
lavorando per lo Stato». La
Villa oggi è iper-affollata.
A causa della crisi molte
famiglie sono stata sfratta-
te dalle case in affitto in al-
tri quartieri e son tornate.
La metà sono argentini,
l’altra metà immigrati dai

Paesi vicini. Fino a 10 anni
fa i più numerosi erano i bo-
liviani, ma oggi molti sono
tornati in patria attratti
dal buon ciclo economico
sotto il governo di Evo Mo-
rales. La mia guida è Vivia-
na Rodriguez, 45 anni na-
ta a cresciuta qui. «In passa-
to i problemi maggiori era-
no la droga e la delinquen-
za: oggi è la fame». Viviana
fa parte del gruppo Barrios
de Pied e ha fondato un «co-
medor», una mensa popo-
lare che alimenta, quando
può, una trentina di ragaz-

zi del quartiere. Si fa aiuta-
re dalla figlia ventenne e
dalle sue amiche, tutte gio-
vani madri. «Ci piacerebbe
restare aperti tutti i giorni,
ma non abbiamo soldi suffi-
cienti. Quando ci arrivano
le donazioni corriamo al
supermercato e portiamo
a casa quello che possia-
mo, ma ogni settimana i
prezzi aumentano». Oggi
c’è polenta liquida e un ra-
gù di carne, senza pane
«perché costa troppo».
Per Viviana fare politica
è riempire le sue due pento-
le giganti. «Prima delle ele-
zioni tutti promettono, ti
danno pure alimenti, ma
poi dopo un mese si torna
da capo». Il parlamento ar-
gentino ha approvato la leg-
ge di «emergenza alimenta-
re» contro la povertà. «Ci
siamo registrati, vogliamo
ricevere i sussidi, ma dev’es-
sere una cosa costante: se
un giorno cucino per 30 ra-
gazzi, il giorno dopo ne arri-
va il doppio». Quando han-
no finito il loro piatto i bam-
bini restano a giocare. So-
pra di loro la bandiera col
nome della mensa, che è
“Renacer”, rinascere; un
auspicio, di questi tempi,
per l’Argentina. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

SUDAMERICA


REPORTAGE


Il peronismo verso la vittoria


E l’Argentina rischia il default


Domani le presidenziali: Alberto Fernandez può trionfare al primo turno

Alberto Fernandez, il grande favorito alle presidenziali di domani

SUDAMERICA


La volontaria: “Un
giorno cucino per 30
e il giorno dopo ne
arriva il doppio”

La mensa «Renacer»

CCOOMMUUNNEE DDII SSAANNTT’’EEGGIIDDIIOO DDEELL MMOONNTTEE AALLBBIINNOO ((PPrroovviinncci iaa ddi i SSaal leer rnnoo) )
Avviso Pubblico
Avvio del procedimento diretto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ai sensi
e per gli effetti degli artt. 9 e 11 del D.P.R. 327/2001 e s.m.i. e degli artt. 7 e 8 della Legge n.
241/1990 e s.m.i.
Il Responsabile del Servizio tecnico (LL.PP. - Manutenzione - Ambiente)
Vistoil progetto per le opere di “INTERVENTO INFRASTRUTTURALE INTEGRATO DEL
SISTEMA DELLA VIABILITA’ DEL TERRITORIO DI SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO
E DELL’AGRO NOCERINO CONNESSO ALLA REALIZZAZIONE DELLA RAMPA DI
USCITA ANGRI SUD SULLA CORSIA NORD DELL’AUTOSTRADA A3 – con la presente,
ai sensi del D.P.R. 08 giugno 2001, n. 237 “Testo Unico delle disposizioni legislative e rego-
lamentari in materia di espropriazioni per la pubblica utilità come modificato dal D.Lgs 27 di-
cembre 2002 n. 302” e dell’art. 7 della Legge 07 agosto 1990 n. 241 “Nuove disposizioni in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e
successive modificazioni ed integrazioni, comunica che questo Comune intende ottenere
mediante esproprio l’acquisizione degli immobili necessari alla realizzazione dell’opera pub-
blica denominata: “INTERVENTO INFRASTRUTTURALE INTEGRATO DEL SISTEMA
DELLA VIABILITA’ DEL TERRITORIO DI SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO E DEL-
L’AGRO NOCERINO CONNESSO ALLA REALIZZAZIONE DELLA RAMPA DI USCITA
ANGRI SUD SULLA CORSIA NORD DELL’AUTOSTRADA A3.
Atteso che l’approvazione del suddetto progetto costituisce VARIANTE URBANISTICA ai
fini dell’approvazione del vincolo preordinato all’esproprio sulle aree interessate dall’opera
summenzionata.
Ciò premesso, il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino, nella qualità di Autorità espro-
priante delle aree occorrenti alla realizzazione dei lavori sopra citati, ai fini di consentire la
giusta partecipazione dei proprietari delle aree interessate, ai sensi del D.P.R. n. 327/
e dell’art. 7 della Legge 241/90 nelle fasi dell’approvazione del progetto esecutivo
Vistala determinazione n. 708 Reg. Gen. del 11.10.
RENDE NOTO


  1. Dell’avvio del procedimento diretto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio
    e/o asservimento sulle particelle catastali coinvolte dalla presente procedura dell’opera
    sopra citata siti nel COMUNE DI SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO, come meglio iden-


tificati nell’elenco riportato in calce al presente avviso;


  1. Che il presente avviso integrale è pubblicato all’albo Pretorio del Comune di Sant’Egidio
    del Monte Albino (SA), per un periodo di venti (20) giorni consecutivi a partire dalla data
    di pubblicazione dello stesso sul sito informatico del Comune di Sant’Egidio del Monte Al-
    bino, del BURC Regione Campania e sui quotidiani;

  2. Che gli atti tecnici sono depositati presso l’ufficio tecnico del Comune di Sant’Egidio del
    Monte Albino per essere visionati, dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00;
    4.Che l’Amministrazione competente per il procedimento è il Comune di Sant’Egidio del
    Monte Albino;
    5.Che il procedimento è assegnato al Responsabile del Procedimento arch. VITO D’AM-
    BROSIO.
    I proprietari interessati, secondo le risultanze catastali e di seguito elencati, e gli eventuali
    portatori di interessi pubblici o provati, individuali o collettivi, nei venti giorni consecutivi de -
    correnti dalla data di pubblicazione del presente avviso, potranno prendere visione degli atti
    relativi al progetto, previo appuntamento, e formulare osservazioni e memorie in forma scritta,
    facendole pervenire a mezzo raccomandata A.R. al responsabile del Procedimento, con l’av-
    vertenza che quelle pervenute oltre il suddetto termine non saranno prese in considerazione.
    Nel formulare le proprie osservazioni, il proprietario delle aree può chiedere che l’espropria-
    zione riguardi anche le frazioni residue di non rilevanti entità dei suoi beni la cui utilizzazione
    risulti particolarmente disagevole ovvero siano necessari considerevoli lavori per disporre
    un’agevole utilizzazione.
    Tutti gli atti della procedura espropriativa sono disposti nei confronti dei soggetti interessati
    di seguito indicati e riportati pure nell’elenco beni facente parte integrante della documenta-
    zione progettuale, e risultanti come tali secondo i registri catastali. Qualora gli intestatari non
    siano più proprietari degli immobili in parola sono tenuti, ai sensi dell’art. 3 – comma 3 del ci-
    tato D.P.R. 327/2001, a comunicarlo all’Amministrazione procedente entro 20 giorni, indi-
    cando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nuovo proprietario o fornire comunque la
    documentazione utile a ricostruire la vicenda degli immobili interessati.
    La presente comunicazione sostituisce a tutti gli effetto quella personale, poiché nella fatti-
    specie il numero degli interessati dalla procedura è superiore a 50 come risulta dall’elenco
    delle ditte di seguito allegato.
    ELENCO DITTE
    COMUNE DI SANT'EGIDIO DEL MONTE ALBINO (TRA TTO 1)
    n 1 2 3 4 5 6 7
    ditta catastale
    Attianese Immacolata di Alfonso; Caiazzo Maria nata a Corbara il
    24/1281909; Grimaldi Alfonso fu Giovanni; Grimaldi Alfonso nato ad Angri
    il01/08/1932; Grimaldi Francesco Giuseppe nato a S. Egidio del Monte
    Albino il 06/10/1927; Grimaldi Giuseppe Francesco fu Giovanni; Grimaldi
    Nunzio Mario nato ad Angri 04/02/1939; Grimaldi Salvatore fu Giovanni;
    Grimaldi Salvatore nato ad Angri il 16/05/1930; Pepe Carla nata a Ca-
    stellammare di Stabia il30/04/
    Ruggiero Giovanni nato a Nocera Inferiore il 30/04/
    Ruggiero Gerardo nato a Nocera Inferiore il 30/12/
    Grimaldi Maria nata a S. Egidio del Monte Albino il 18/02/


Tedesco Alfonso nato ad Angri il 18/10/

Fabbricatore Salvatore nato ad Angri il 09/07/

Autostrade Meridionali S.p.A.

foglio
4 4 4 4 4 4 4

particella
322

1665


1541


1542


1543


643


323


537


626


624


625


10 - 11


256


13 - 14


1751


1752


1753


1748


1749


1750


COMUNE DI SANT'EGIDIO DEL MONTE ALBINO (TRA TTO 4)


n 1 2 3 4 5
ditta catastale
Santonicola Carmine nato a Pagani il 07/11/

Grazioso Assunta nata a Nocera Inferiore il 05/07/1955; Longobardi Ciro
nato a S. Egidio del Monte Albino il 10/03/
Ianigro Luciana nata in Germania il 18/08/1969; Ianigro Orfina Immaco-
lata nata in Germania il 08/12/1964; Ianigro Maria Michelina nata in Ger-
mania il 15/04/
Galiano Maria Pia nata ad Angri il 07/02/1942; Giordano Gioacchino nato
a S. Egidio del Monte Albino il 02/08/
Attianese Annamaria nata a Nocera Inferiore il 06/05/1987; Attianese An-
tonio Vincenzo nato a Nocera Inferiore il 16/08/1982; Attianese Nunzia

foglio
3 3 9 9 3 3 3

particella
365
1898
1899
539
589 ex 1900
821
961
962
1881

924
820

6


7


8


9


10


11


12


13


14


15


16


17


18


19


20


21


nata a Nocera Inferiore il 30/11/1985; Vaccaro Irene nata a S. Egidio del
Monte Albino il 09/11/
Amoroso Vita nata a Torre Orsaia il 21/06/1949; Falcone Carmela nata a
S. Egidio del Monte Albino il 27/05/1952; Falcone Giovanni nato a S. Egi-
dio del Monte Albino il 09/07/1949; Romano Antonio nato ad Angri il
01/01/1945; Somma Anna; Somma Matilde
Coscioni Gian Maria nato a Pagani il 27/01/1929; Coscioni Maria nata a
Castellammare di Stabia il 03/07/
Passannnante Grimaldi Salvatore nato ad Angri il 07/01/
Coscioni Enrico nato a Pagani il 11/08/1961; Coscioni Giovannangelo
nato a Pagani il 24/06/1967; Coscioni Milena nata a Pagani il 04/11/

Coscioni Anna nata a Corbara il 29/09/
Coscioni Enrico nato a Pagani il 24/01/
Belmonte Enza nata a S. Egidio del Monte Albino il 23/05/

De Stefano Concetta nata a S. Egidio del Monte Albino il 14/01/
Ceglia Aniello nato ad Angri il 07/01/1935; Ceglia Antonio nato a Nocera
Inferiore il 23/06/0974; Ceglia Maria Teresa nata a S. Egidio del Monte
Albino il01/11/1964; Ceglia Mariangela nata a S. Egidio del Monte Albino
il 23/01/
Ceglia Maria Teresa nata a S. Egidio del Monte Albino 01/11/

Ceglia Mariangela nata a S. Egidio del Monte Albino il 23/01/
Rossi Anna nata a S. Egidio del Monte Albino il 03/08/
Ferraioli Massimo nato a Pagani il 30/03/
Comune di S. Egidio del Monte Albino

Pepe Ugo nato a Pagani il 16/07/
Pepe Ugo nato a Pagani il 16/07/
Pepe Giuseppe nato a Corbara Il 20/03/
Pepe Immacolata nata a Solofra Il 23.05.
Ippolito Anna nata a S. Egidio del Monte Albino il 18/02/1932; Pepe Anna
nata a Nocera Inferiore il 01/03/1965; Pepe Ferdinando nato a S. Egidio
del Monte Albino il 12/07/

3 3 3 3 3 3 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9


364


700


607


766


2256


2257


2110


2106


2164


2107


934


937


935


938


936


610


747


948


967


969


970


968


6


7


1063


588


128


1066


669


1067


663


130


664


Il Responsabile dell’Area Tecnica
Arch. Vito D’Ambrosio

SABATO 26 OTTOBRE 2019LASTAMPA 11


PRIMO PIANO

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