La Stampa - 26.10.2019

(ff) #1
Confindustria Canavese e Biellese: “È meglio del premio di risultato”

Interessi del mutuo, spesa e vacanze

“Da noi li paghi col welfare in azienda”

LIDIA CATALANO


L’


equilibrio è fragile
ma per ora regge.
In Piemonte per
ogni lavoratore c’è
un pensionato: una corrispon-
denza uno a uno quasi perfet-
ta. Al 31 dicembre 2018 le
pensioni erogate sono infatti
1.795.480 a fronte di
1.831.600 occupati, su una
popolazione totale di
4.356.406 persone.
Ma il rapporto sostanzial-
mente paritario tra i residenti
che generano gettito contribu-
tivo e quelli che usufruiscono
delle prestazioni pensionisti-
che potrebbe cambiare nell’ar-
co di breve tempo in favore di
questi ultimi. Una prospettiva
sotto molti profili - occupazio-
nale, economico, demografi-
co - poco rassicurante, come

emerge dall’ultimo Bilancio so-
ciale dell’Inps presentato ieri
in Consiglio regionale.
«La popolazione residente
continua la sua costante dimi-
nuzione e le stime Istat sui
prossimi anni non lasciano
margini all’ottimismo. Anche i
fenomeni migratori non valgo-
no minimamente a compensa-
re questa emorragia», riflette
Eduardo Grimaldi, direttore vi-
cario dell’Inps Piemonte. Un
quadro di per sé fosco, aggra-
vato dal crollo della natalità.
«Un territorio che non fa fi-
gli non può avere futuro», è la
preoccupazione del vicepresi-
dente del Consiglio regionale
Mauro Salizzoni, secondo cui
«servono investimenti, soste-
gno alle famiglie e all’occupa-
zione». Anche perché già og-
gi, spiega Grimaldi, che ha cu-
rato il Bilancio sociale 2018,
«ogni cento residenti in età at-
tiva, che dovrebbero lavora-

re, ci sono sempre più anziani
che hanno giustamente dirit-
to alla pensione».
Per questo l’Istituto nazio-
nale di previdenza guarda
con una certa apprensione al-
la riforma che introduce la
quota 100, i cui effetti saran-
no però valutabili solo tra un
anno. «Bisognerà vedere
quanti lavoratori piemontesi
vi faranno ricorso - sottolinea
Grimaldi - ma certo questa mi-
sura potrebbe determinare il
sorpasso dei pensionati sui la-
voratori, a meno di una so-
stanziale e stabile ripresa del
mercato occupazionale». Nes-
sun eccesso di allarmismo pe-
rò, perché il sistema, ha da an-
ni adottato dei correttivi:
«Penso all’aumento dell’età
pensionabile, o al graduale
slittamento verso un regime
contributivo, che ha determi-
nato una sensibile riduzione
degli assegni pensionistici».
In effetti il numero dei pen-
sionati è in calo, ma il Piemon-
te, come è evidenziato nel gra-
fico di questa pagina, resta la
regione d’Italia con l’inciden-
za più alta di residenti in pen-
sione. Per coprire le prestazio-
ni l’Inps ha speso nello scorso
anno poco più di 23 miliardi di
euro, mentre è in calo per il se-
condo anno consecutivo la spe-
sa per il sostegno del reddito:
circa un miliardo e 900 milio-
ni, il dato più basso dal 2014.
In particolare calano le pre-

stazioni di maternità e gli asse-
gni al nucleo familiare. Crolla-
no quelle per la cassa integra-
zione, scivolate sotto gli 80 mi-
lioni di euro. «Un dato - preci-
sa Grimaldi - da leggere pur-
troppo in chiave negativa, per-
ché non è indice di ripresa
dell’occupazione, ma al con-
trario nella maggioranza dei
casi della chiusura definitiva
di siti industriali».
Qualche timido segnale po-
sitivo arriva invece dal mondo

aziendale, con la crescita delle
imprese attive. Particolarmen-
te in salute sono quelle agrico-
le, ormai prossime alle 8000
unità, che danno lavoro a oltre
40 mila persone.
In netto calo invece il nume-
ro di artigiani, commercianti,
e soprattutto di badanti e colf.
Un settore, quello del lavoro
domestico, in cui è però molto
diffuso il sommerso. I rapporti
di lavoro non dichiarati d’al-
tronde sono realtà consolidata
anche in Piemonte: solo nel
2018 l’attività degli ispettori
Inps ha accertato evasioni per
56 milioni di euro. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

GIAMPIERO MAGGIO


M


eglio il premio di
risultato o un wel-
fare in azienda
che permetta di
pagare gli interessi passivi
del mutuo di casa o le tasse
scolastiche dei figli? Se mol-
ti lavoratori continuano a
preferire i soldi in busta pa-
ga già concordati con il dato-
re di lavoro, altri si sono già

convertiti al nuovo sistema
di assistenza sociale.
E due territori confinanti e
molto simili a livello indu-
striale, il Canavese e il Bielle-
se, stanno portando avanti
da tempo una battaglia nel
nome del welfare aziendale.
Sulla questione si sono ag-
giudicati, recentemente, un
bando regionale finanziato
dall’Unione europea(ha par-
tecipato anche l’associazio-
ne degli industriali di Cu-
neo). «Lo abbiamo chiama-

to Welfare Café - spiega Cri-
stina Ghiringhello, direttri-
ce di Confindustria Canave-
se -. L’obiettivo è diffondere
la conoscenza e l’applicazio-
ne delle pratiche di welfare
tra le aziende del territorio».
Un compito non semplice.
«Facciamo fatica - spiega - a
far comprendere, in partico-
lare ai lavoratori, che questo
sistema è meglio del premio
di risultato». Soprattutto
per un motivo: il welfare, ol-
tre a costare meno al datore

di lavoro, non è tassato. «Se
l’accordo è su mille euro, sa-
ranno mille euro netti» sotto-
linea Ghiringhello. I 150 mi-
la euro stanziati attraverso il
bando regionale vinto saran-
no spesi, in questa prima fa-
se, alla promozione, tra i la-
voratori, del sistema sociale
in azienda. Poi verranno svi-
luppate altre due fasi che
coinvolgeranno più diretta-
mente i datori di lavoro.
Ci sono, però, esempi di
aziende che hanno fatto da
apripista. E che vanno oltre:
premio di risultato abbinato
ad un welfare che consenta
ai propri dipendenti di sce-
gliere come usare la cifra
concordata. «Abbiamo la
Osai, azienda metalmeccani-
ca e la Rgi group» spiega Ghi-
ringhello. In particolare Rgi,

azienda leader nel software
assicurativo, circa mille di-
pendenti tra Ivrea, Torino e
le altre sedi italiane ed este-
re, in questo settore è avanti.
«Abbiamo individuato set-
te fase di lavoratori, diffe-
renziando la cifra a secon-
da dei compiti e dei ruoli
che hanno in azienda – spie-
ga Elena Pistone di Rgi -.
Stiamo spiegando in questi
giorni l’importanza di que-
sto sistema, perché consen-
tirà ai dipendenti di paga-
re, ad esempio, gli interessi
passivi del mutuo di casa, i
trasporti per loro o per i fi-
gli, i viaggi vacanza».
Alcune multinazionali ci
hanno pensato da tempo e
anche molte aziende italia-
ne si stanno adeguando. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Anziani e previdenza, il primato del Piemonte

NUMERO DI PENSIONATI PER 100 ABITANTI

Nord Est26,89

Centro 25,95

Isole24,23 Sud24,06

Piemonte29,08

Nord Ovest 27,29

ITALIA26,52


- LA STAMPA


1.795.480


le pensioni in essere
in Piemonte
(dato 2018)

23 miliardi

di euro
erogati nel 2018 in Piemonte
in prestazioni pensionistiche

1.831.600


gli occupati
in Piemonte
(dato 2018)

1.112.742


gli over 65
in Piemonte
(dato 2018)

Il Bilancio sociale Inps: a oggi situazione in pareggio ma nel 2020 vedremo gli effetti di quota 100


A incidere sul “sorpasso” anche il progressivo invecchiamento, il calo dei residenti e dei nuovi nati


Tra un anno in Piemonte


più pensionati che lavoratori


EDUARDO GRIMALDI


DIRETTORE VICARIO


INPS PIEMONTE


MAURO SALIZZONI


VICEPRESIDENTE


CONSIGLIO REGIONALE


CRISTINA GHIRINGHELLO


DIRETTRICE CONFINDUSTRIA


CANAVESE


cirio a de micheli

“Satap e Ativa,
vogliamo garanzie
per i lavoratori”

Il presidente del Piemonte Al-
berto Cirio sollecita garanzie
sul futuro dei lavoratori Satap
e Ativa. In una lettera alla mini-
stra delle Infrastrutture e Tra-
sporti Paola De Micheli, Cirio,
dopo un incontro con una de-
legazione dei dipendenti, chie-
de che il bando di gara per l'af-
fidamento in concessione del-
le autostrade Torino-Piacen-
za e Torino-Ivrea-Quincinet-
to, della bretella Ivrea-San-
thià, della diramazione Tori-
no-Pinerolo e della tangenzia-
le di Torino estenda l'obbligo
per la società subentrante di
mantenere l'attuale persona-
le. «Tale integrazione - rileva -
dovrà essere apportata entro
il 31 ottobre, onde non pregiu-
dicare lo svolgimento della ga-
ra. È in gioco il futuro di oltre
500 persone, nei confronti del-
le quali abbiamo l'obbligo di
offrire prospettive chiare».

IL CASO


Ogni cento residenti
in età attiva ci sono
sempre più anziani
che hanno diritto
alla pensione

Preoccupa la scarsa
natalità: il territorio
deve investire
su occupazione
e sostegno sociale

Aumenta il numero
delle aziende agricole,
ormai prossimo
alle 8mila unità

IL CASO


Abbiamo vinto
un bando regionale
finanziato dall’Ue:
subito 150 mila euro
per la promozione

SABATO 26 OTTOBRE 2019LASTAMPA 43


CRONACA DI TORINO


T1 PR

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