La Stampa - 26.10.2019

(ff) #1
La coperativa

Oltre un secolo di storia

Dal mutuo soccorso

agli incontri culturali

L’ex sindaco Diego Novelli ed Enrico Berlinguer, il 14 maggio 1980

Martedì 29 ottobre il direttore Maurizio Molinari alla Cooperativa di via Lanfranchi

La Stampa incontra Borgo Po


Quartiere di progetti incompiuti


che teme il ritorno della movida


Ha oltre un secolo di vita ma
ancora mantiene la sua voca-
zione, pur avendo cambiato
negli anni la sua identità. Un
luogo di incontro, cultura e
svago, dove sorseggiare un
buon bicchiere di vino: questa
è la sede della Cooperativa
Borgo Po e Decoratori, in via
Lanfranchi 28, alle spalle del-
la Gran Madre. Qui martedì
29 ottobre il direttore de La

Stampa, Maurizio Molinari,
incontrerà i cittadini.
La cooperativa è nata nel
1935 dalla fusione di due so-
cietà di mutuo soccorso: quel-
la degli operai decoratori e pit-
tori d'appartamento, fondata
nel 1883, e la corale Po e Bor-
go Po, nata nel 1899. Era stata
quest'ultima a costruire, nel
1909, la palazzina in via Lan-
franchi. La società dei decora-

tori - che riuniva artigiani, pro-
fessionisti dell'edilizia, pittori
e scultori - era un piccolo soda-
lizio con finalità tipiche del
mutuo soccorso ottocente-
sco: forniva ai soci gli stru-
menti del welfare, come il sus-
sidio in caso di malattia - pri-
ma dell'introduzione del servi-
zio sanitario nazionale - o
quello per la disoccupazione,
o ancora un sostegno per le ve-
dove. Ma era anche un luogo
di incontro e ricreazione: uno
spazio per il ballo, per i giochi,
per lo spaccio delle bevande.
Tutte caratteristiche che, do-
po il 1935, la società ha porta-
to qui in via Lanfranchi, dove
già si praticavano attività simi-
li grazie alla Corale, compre-
so il gioco delle bocce.
Oggi gli obiettivi della coo-
perativa sono simili, anche se

in parte sono cambiati gli
strumenti per raggiungerli.
La Borgo Po e Decoratori, che
non ha fini di lucro, in via Lan-
franchi organizza incontri
con gli scrittori per presenta-
re i loro libri. Oppure mostre
di pittura, come quella espo-
sta in questi giorni, che racco-
glie i lavori di 10 ex allievi del
liceo artistico Cottini. Qui c'è
anche una piccola biblioteca,
con uno spazio di book-cros-
sing e il wi-fi. E chi vuole può
giocare a bocce, a carte, a
scacchi, o fermarsi a mangia-
re al ristorante. C'è poi la ul-
tracentenaria Corale: si riuni-
sce tutti i mercoledì sotto la
direzione della maestra Ma-
ria Silvia Merlini per far can-
tare insieme dilettanti e ap-
passionati. PF. CAR. —
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EVENTO



  1. L’immagine più bella di via Monferrato, decorata da file di om-
    brelli colorati. 2. Parco Michelotti: ad oggi è stata riqualificata sol-
    tanto una parte dell’ex zoo. 3. La sede della Societa cooperativa
    Borgo Po E Decoratori, in via Lanfranchi 28


DIEGO MOLINO


Un altro presidio di prote-
sta, dopo quelli già andati
in scena a Mirafiori e in
corso Moncalieri, ai piedi
della collina. Lo hanno or-
ganizzato, ieri mattina,
quelli della la Circoscrizio-
ne 7, insieme a residenti e
commercianti del borgo,
contro l’annunciata chiu-
sura dell’ufficio postale di
corso Casale 196. Una de-
cisione che lascerebbe
sguarnita buona parte del-
la zona dell’Oltre Po e di
Madonna del Pilone, co-
stringendo i cittadini a
spostarsi di oltre due chi-
lometri per raggiungere
gli sportelli che si trovano
in strada Mongreno o in
via Oropa. «Gli uffici di
corso Casale sono stati rin-
novati di recente, portan-
do a un notevole migliora-
mento degli spazi per il
personale e gli utenti - insi-
stono Luca Deri e Ernesto
Ausilio, presidente e vice-
presidente della Sette -
Questa è una scelta inspie-
gabile, che va a sommarsi
alla già avvenuta soppres-
sione in corso Gabetti».
Intanto i negozianti del-
la zona nei giorni scorsi
hanno raccolto le prime
500 firme, che saranno
consegnate a Poste Italia-
ne. Fra i manifestanti c’e-
ra anche don Gianni Tesio
della chiesa Madonna del
Pilone: «Buona parte del-
la popolazione nel quar-
tiere è anziana, per tante
persone sarebbe un pro-
blema serio doversi spo-
stare in altri luoghi - dice il
parroco - Senza contare
che questi sportelli sono
tuttora molto utilizzati
anche da clienti di passag-
gio, che arrivano ad esem-
pio da Chieri e Pino Tori-
nese. Per tutti questi moti-
vi chiediamo che Poste
Italiane siano disposte ad
aprire un dialogo con il
territorio per cercare di
trovare una soluzione
condivisa». —
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PIER FRANCESCO CARACCIOLO


O


ggi tocca alla punta
nord del Michelot-
ti. Un altro spicchio
dell'ex zoo, quello
all’angolo con corso Regina,
che riapre a turisti e cittadini.
Appena il 12 per cento del par-
co, mentre la fetta più grande
resta inutilizzata. Un po' co-
me succede in altre zone di
Borgo Po, quartiere tra i più
belli ed eleganti della città, le
cui potenzialità non sempre

vengono sfruttate appieno.
Perché tra le vie della precolli-
na, ci sono spazi - anche ampi


  • abbandonati da anni, come
    l'ex caserma di via Asti e il ci-
    nema Ritz. O sono stati inter-
    rotti servizi importanti, come
    l'anagrafe. Ma Borgo Po è an-
    che la rinnovata via Monferra-
    to, ora pedonalizzata e arric-
    chita di nuovi negozi e risto-
    ranti. È la casa di chi è preoc-
    cupato per il rilancio della mo-
    vida ai Murazzi: tornerà a es-
    sere luogo di sosta selvaggia,
    quando - l'estate prossima -
    riapriranno le arcate sul Po?


Tanti i temi di cui si parlerà
con il direttore de La Stampa,
Maurizio Molinari, che incon-
trerà i lettori martedì 29 otto-
bre, alle 18,30, in via Lanfran-
chi 28, sede della cooperativa
Borgo Po e Decoratori.
L’ex caserma La Marmora,
luogo simbolo della Resisten-
za, è al centro di un piano di ri-
qualificazione che vede prota-
gonisti Cassa Depositi e Presti-
ti (soprattutto) e il Comune.
Diventerà un polo per l’inno-
vazione, per l’abitare condivi-
so e per il co-working, con
uno spazio museale. Quan-

do, ancora non si sa. Sul pun-
to anche ieri da Cdp non sono
arrivate risposte. È invece
chiuso da 10 anni il cinema Ri-
tz, dietro la Gran Madre. Tre
anni fa si fece avanti un priva-
to che voleva farne 7 mini al-
loggi. Il progetto naufragò. E
ancora oggi in via Acqui, all'in-
gresso di quella sala da 269
posti, restano solo scritte e
graffiti. E l'anagrafe? Ufficial-
mente si è da poco trasferita
dal civico 18 all'80 di corso
Moncalieri. In realtà è chiusa
dal 2017, a dispetto delle ri-
chieste della Circoscrizione


  1. La Città, che sta preparan-
    do un piano di riorganizzazio-
    ne, non esclude di riattivarla.
    Ma per ora è solo un'ipotesi.
    È cambiata via Monferrato.
    Da strada (aperta alle macchi-
    ne) di negozi e botteghe, si è
    trasformata in via (pedonale)
    di locali, bar, gelaterie: sono
    14 i negozi che, in 3 anni, han-
    no cambiato identità. Ancora
    oggi, però, non c'è traccia del
    wi-fi gratuito promesso
    dall'allora assessora (e oggi
    ministra) Paola Pisano. E me-
    tà delle panchine, «abbattu-
    te» dai mezzi di scarico merci,
    non sono state sostituite.
    C'è poi l'ex zoo del Michelot-
    ti: dopo l'inaugurazione di og-
    gi - che si aggiunge all'apertu-
    ra, un anno fa, dello spicchio
    Sud - ben il 62 per cento dell'a-
    rea resterà ancora chiuso. Per
    riaprire la porzione centrale
    bisognerà fare i conti coi costi
    per l'abbattimento delle vec-
    chie case degli animali. Il Co-
    mune, al lavoro per sgombe-
    rare l'area dagli abusivi, spie-
    ga che la bonifica non si chiu-
    derà prima del 2020. E soltan-
    to dopo si potrà pensare alla
    riqualificazione. —
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QUARTIERI


madonna del pilone


Anche il parroco


sulle barricate


per la chiusura


delle Poste


Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24);
atrio Stazione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 20; corso Romania 460
(Auchan) alle ore 9 alle ore 21.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Borgaro 58.

Aperte la sera e la notte: piazza Massaua 1; via Nizza 65; via XX Settem-
bre 5; corso Vittorio Emanuele II 66 (aperta fino alle ore 24).
Informazioni: http://www.federfarmatorino.it.

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