La Stampa - 26.10.2019

(ff) #1

FABRIZIO ACCATINO


V


enti titoli in più di
quarant’anni non
sono molti nella fil-
mografia di una co-
stumista. La prospettiva pe-
rò cambia radicalmente se
tra quei film ci sono «Animal
House», «1941–Attacco a
Hollywood», «The Blues Bro-
thers», «I predatori dell’arca
perduta», «Un lupo manna-
ro americano a Londra»,
«Una poltrona per due»,
«Fuori orario». Capolavori
capaci da soli di scolpire una
carriera.
Deborah Nadoolman non
è soltanto una delle costume
designer più quotate di Hol-
lywood ma è anche la moglie
del regista John Landis. Ieri
era a Torino: nel pomeriggio
alla View Conference e la se-
ra al Mufant (il Museo del
Fantastico e della Fanta-
scienza), per l’inaugurazio-
ne della statua «Un lupo
mannaro americano a Tori-
no». Accetta volentieri di rac-
contare dei suoi film, ma è
quando parla del marito che
gli occhi le si illuminano dav-
vero. «John è una persona
straordinaria. È esilarante,
un’autentica miniera di bat-
tute. Avrà letto un milione di
libri e visto più film di chiun-
que altro. In questo l’unico
che può tenergli testa è il re-
gista Joe Dante, non per nul-
la sono amicissimi».
Quando vi siete conosciuti?
«Io avevo 17 anni, lui 19.
Era il miglior amico del mio
ragazzo, che mi aveva appe-
na mollato. John non aveva
frequentato le superiori ma
aveva iniziato a lavorare a
15 anni come fattorino alla
20th Century Fox. Mi piace-

va, ma non ero ancora pron-
ta per una nuova relazione,
così siamo usciti un po’ co-
me amici. Poi è scattato
qualcosa. Dopo cinque anni
ci siamo sposati».
Quarant’anni di matrimo-
nio, una rarità a Holly-
wood.
«Una rarità ovunque».
Com’è stato lavorare su
John Belushi in «The Blues
Brothers»?
«Nonfacile. John era una
persona splendida ma la di-
pendenza da alcool e droga
l’ha divorato dal di dentro.
Tutte le mattine mio marito
benediceva gli occhiali da
sole che gli coprivano gli oc-
chi. Fui io a scegliere quei
Ray-Ban Wayfarer in un ne-
gozietto di Harlem. Visto
che quel modello non lo pro-
ducevano più, passai le ri-
prese a tentare di impedire
che Belushi li regalasse a
ogni ragazza che incontra-
va. Alla fine li donò a Tom
Cruise, che li avrebbe indos-
sati un paio d’anni dopo in
“Risky Business”».
Come sono nati «Thriller» e
la mitica giacca rossa indos-
sata da Michael Jackson?
«Il mio problema in quel vi-
deoclip erano le scene buie,
la pelle marrone di Michael e
gli zombi scuri che gli balla-
vano intorno. Serviva un co-
lore che staccasse e trattan-
dosi di un horror ho pensato
al rosso. L’altro problema
con Michael è che era poco vi-
rile e aveva il fisico di un ra-
gazzino di 14 anni, non del
playboy che avrebbe dovuto
recitare. Per quello decisi di
dare alla giacca quel taglio a
V, per ricreare le forme tipi-
che del torace di un uomo».
A cosa si è ispirata per l’abbi-
gliamento di Indiana Jo-
nes?

«Per la giacca di cuoio e il cap-
pello Fedora mi affidai agli
stereotipi estetici dei film
d’avventura degli anni Cin-
quanta, che Spielberg mi ave-
va mostrato per farmi entra-
re nella giusta atmosfera. Il
personaggio avrebbe dovu-
to essere interpretato da
Tom Selleck, che però all’ulti-
mo diede buca. A malincuo-
re la produzione dovette ri-

piegare su Harrison Ford, in
cui non credeva nessuno».
Nel 1988 è arrivata la nomi-
nation agli Oscar per i costu-
mi di «Il principe cerca mo-
glie». Se l’aspettava?
«Per nulla, è rarissimo che
una commedia ce la faccia a
entrare nella cinquina finale
degli Oscar. Quel film è stata
una grande soddisfazione,
oltre che una grande fatica».

I più grandi costumisti del-
la storia del cinema?
«Due italiani. Piero Tosi, il
migliore di tutti. E Milena Ca-
nonero, anche lei un’artista
straordinaria, capace di pas-
sare da Kubrick a Coppola,
da Polanski a Wes Anderson.
Ha avuto la carriera più bril-
lante di sempre e sono fiera
di essere sua amica». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

FRANCA CASSINE
Musica da guardate e da annu-
sare, musica che anima fanta-
smi e ridisegna il mondo del
tango. A inanellare inediti per-
corsi sonori sono i compositori
d’oggi, per la maggior parte un-
der 35, protagonisti di «Musi-
che in mostra». La rassegna de-
dicata alle sonorità contempo-
ranee organizzata da Ri-
ve-Gauche Concerti, da oggi a
domenica 1° dicembre anima
spazi insoliti tra Torino, Geno-
va, Alessandria, Acqui, Biella,
Albugnano e Riva Presso Chie-
ri, oltre a una tappa estempora-
nea al Conservatorio Ghedini
di Cuneo: 16 appuntamenti cu-
riosi, a ingresso gratuito, pen-
sati per stimolare e stupire lo
spettatore, come quello inau-
gurale che propone un’intera
giornata dedicata alle note.
Si comincia oggi alle 10
all’Abbazia di Vezzolano con
una passeggiata all’insegna
del «soundwatching», termi-
ne che prende spunto dal più
noto «birdwatching» per carat-
terizzare un percorso che si
svolgerà intorno al complesso
monastico per osservare,
ascoltare e riconoscere i suoni
che lo avvolgono. «Abbiamo
creato questo vocabolo solleci-
tati dalle nostre esperienze
all’estero – spiega Riccardo
Piacentini, direttore artistico
insieme con Tiziana Scandalet-
ti –. Viaggiando abbiamo avu-
to modo di ascoltare suoni che
magari non ritroviamo dove vi-
viamo e abbiamo deciso di re-
cuperarli. Il primo passaggio è
ascoltarli, il secondo è catturar-
li con un registratore e quindi
salvarli. Questo perché se i suo-
ni in sé non sono musica, se li
conosciamo e li interpretiamo
lo diventano, e ciò che si cono-
sce si rispetta. Un rispetto che
va esteso anche alla natura e
all’ambiente che li produce».
La giornata proseguirà alle
11 nella foresteria, dove pren-
derà forma un màndala di sale
colorato. In questo caso il pub-
blico sarà chiamato a contri-
buire alla costruzione per un’e-
sperienza multisensoriale in
cui suoni e immagini si produr-
ranno in tempo reale in uno

spettacolo con la regia di Car-
lo Barbagallo affiancato da Fe-
derico Primavera. Alle 15,30
ci si sposterà al Museo del Pae-
saggio Sonoro di Riva presso
Chieri per la seconda tappa
del màndala e alle 16,30 si
chiuderà con «Le sons et le par-
fums», concerto per violoncel-
lo e pianoforte con Luca Colar-
do e Sandra Conte in cui si ver-
rà immersi tra note e fragran-
ze profumate.
Il calendario di «Musiche in
mostra» si snocciola in nume-
rosi altri eventi, tra cui uno de-
dicato a Ennio Morricone, gio-
vedì 31 ad Alessandria con il
Duo Alterno e il Pentarte En-
semble. «Sarà un Halloween
speciale – prosegue Piacentini
–. Un omaggio alla “musica as-
soluta” del grande maestro at-
traverso i suoi ironici “Epitaffi
sparsi”». Non mancherà poi il

fiabesco universo de «Le Mille
e una Notte» riprodotto nella
serata del 3 novembre nell’Ab-
bazia Santa Maria di Acqui e
una rivisitazione creativa del
tango il 26 novembre a Biella.
Il Borgo Medievale di Torino,
invece, accoglierà quattro per-
formance musicali e audiovi-
suali. «Inizieremo domenica
10 novembre con un concerto
in cui metteremo insieme la
musica popolare con quella
colta. I Musicanti di Riva pres-
so Chieri diretti da Domenico
Torta fungeranno da richiamo
per la parte in cui si esibiranno
il violista messicano José Adol-
fo Alejo e il pianista svedese
Carl Petersson. I due fantastici
musicisti interpreteranno un
programma dedicato al virtuo-
sismo caratterizzato da acro-
bazie strumentali». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ars captiva, la biennale delle scuole d’arte del piemonte

Il “punto di fuga” sta dentro l’ex carcere

L’evasione non è più reato ma creatività

MARIA TERESA MARTINENGO


Torna dove tutto è comin-
ciato, l’ex carcere Le Nuo-
ve, «Ars Captiva», e con un
titolo in tema, «Punto di fu-
ga». La settima Biennale
delle scuole d’arte del Pie-
monte diretta da Maria Te-
resa Roberto, inserita nel ca-
lendario di Contempora-
ryArt, si sviluppa nelle 24
celle del terzo braccio, spa-
zi in dialogo con opere e in-
stallazioni e solo raramente
usate come vetrine neutre.

«Sono numerosi i giovani
artisti che entrando in que-
sto luogo così evocativo per
la prima volta – racconta il
professor Claudio Zoccola
che ha curato l’allestimento


  • non sono riusciti a separar-
    si dalle emozioni e hanno la-
    vorato sull’idea di privazio-
    ne della libertà. Anche se il
    “punto di fuga” poteva esse-
    re mentale: cosa vorrei esse-
    re, diventare». Tutte le ope-
    re, infatti, sono state create
    per l’occasione dagli stu-


denti dell’Accademia Alber-
tina, dei Licei artistici Cotti-
ni, Passoni e Primo di Tori-
no, Buniva di Pinerolo, Fac-
cio di Castellamonte e del li-
ceo Boccioni di Milano,
ospite della Biennale.
Spesso l’interpretazione
avviene attraverso contra-
sti. Come i suoni registrati
alle Vallette, il carcere di og-
gi, dall’artista iraniana
dell’Accademia Bahar Heir-
darzade, che scortano ideal-
mente i visitatori nella vec-

chia fortezza. Tante le sug-
gestioni: l’oppressione di
«Caduta libera», gigante di
cartapesta ripiegato su se
stesso, troppo grande per la
cella (Martina Aliceto,

Arianna Pallotta e Giulia
Evola, Buniva); la speranza
di «Vie d’uscita», pseudo la-
birinto di lievi tubi lumino-
si (Quartarte, Passoni); la
visione «Oltre» di Anna Ma-

gliano, studentessa disabi-
le che con il mouse ottico
ha creato una grande ope-
ra d’arte astratta poi rico-
perta con la vernice dei
gratta e vinci (svelata dai
visitatori al vernissage grat-
tando con le monete); l’iro-
nia di «Blocco – Gli Anni Ze-
ro» (Marco Curiale, Acca-
demia), che con frammen-
ti di laterizi colorati ordina-
tamente disposti, evoca al-
tri orizzonti e spazi.
In mostra c’è anche una
installazione visiva e sono-
ra, opera di studenti autisti-
ci (in collaborazione con
l’associazione Angsa Pie-
monte). Si può visitare fino
al 7 novembre, in via Paolo
Borsellino 3, tutti i pomerig-
gi dalle 15 alle18. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Alcuni film di cui è stata costumista Deborah Nadoolman Landis.



  1. The Blues Brothers; 2. Indiana Jones; 3 e 5. Il Principe cerca mo-
    glie, il bozzetto ed Eddie Murphy; 4. Deborah Landis al Mufant
    per l’inaugurazione della statua di “Un lupo americano a Torino”.


DEBORAH NADOOLMAN LANDIS Costumista


A Torino ha inaugurato una statua del Mufant


“Ho nascosto


le fragilità


di Belushi


con i Ray-ban”


Per la ricerca sul cancro

Il coro intona Life is Pink

Nasce un contest che vede col-
laborare la Nicoletti Home,
azienda leader nel settore del
mobile imbottito di Matera e
lo Ied di Torino. La sfida è co-
mune: lasciar spazio ai giova-
ni per ascoltarli e fare di que-
sto un prodotto da mettere sul
mercato dal 2020. Giancarlo
Nicoletti, patron dell’omoni-
ma azienda di famiglia nata
nel 2008 e lo staff dello Ied
hanno dato vita cioè a un con-
corso paragonando il divano
a un foglio bianco, pane quoti-

diano per i progetti Ied. I gio-
vani partecipanti hanno 30
giorni per scrivere una storia,
presentare un elaborato inedi-
to, a partire da una riflessio-
ne: identificare un simbolo
che li rappresenti e attraverso
questo raccontarsi e racconta-
re il proprio punto di vista. Fin
qui, tutto normale, no? Ma il
bello arriverà intorno ad apri-
le 2020 e il Salone del Mobile
di Milano, ovvero il «palcosce-
nico» che ospiterà il vincitore
con il proprio elaborato sotto

forma di divano. Una storia,
diventerà un divano. O me-
glio, il suo rivestimento. A in-
coraggiare i ragazzi, un testi-
monial d’eccezione come Lu-
ca Bianchini, romanziere e
sceneggiatore. E a proposito
del divano, è lui a dare la defi-
nizione migliore: la casa mobi-
le. Ovvero il luogo più intimo
di casa, «dopo il bagno», tiene
a precisare rubando una risa-
ta alla giovane platea, capace
di trasformarsi in «cuccia» per
i momenti di relax, il «confes-
sionale» di gioie o dolori da
condividere con chi si ama, di
persona o al telefono. Ma an-
che rifugio durante una conva-
lescenza. Un posticino che ci
fa sentire al sicuro, con il suo
angolino, il bracciolo, i cusci-
ni e la copertina. CA. CA. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

3


4


DEBORAH NADOOLMAN LANDIS


COSTUMISTA


PREMIO OSCAR


Il concerto del pianista svedese Carl Petersson è in programma il 10 novembre a Riva presso Chieri: con lui suonerà anche il violinista messicano José Adolfo Alejo

nuovo contest di ied e nicoletti home ISABEL ALLENDE

Con i braccioli o imbottito


il divano ispira gli scrittori


1


2


INTERVISTA


Che soddisfazione
l’Oscar, nel 1988: era
rarissimo che una
commedia entrasse
nella cinquina finale

da oggi al 1 dicembre «musiche in mostra», esibizioni e performance nei luoghi simbolo del piemonte

Soundwatching, l’arte di catturare i suoni

Quelli della natura diventano un concerto

Dalla camminata musicale nell’Abbazia di Vezzolano ai virtuosismi del pianista Carl Petersson a Riva di Chieri


«Quando Neruda mi chiamò a casa sua pen-
sai: “Vuole farsi intervistare da me”, invece
mi disse “Sei una pessima giornalista, inven-
ti: passa alla letteratura”». Isabel Allende si

è raccontata, ieri alla Nuvola Lavazza con
Rosella Postorino, in occasione della pre-
sentazione del suo ultimo libro «Lungo peta-
lo di mare».

“Per Neruda ero una pessima giornalista”

5


Oggi alle 21, al Tempio Valdese
di corso Vittorio Emanuele 23,
si terrà il concerto «Life is
Pink» del coro femminile La
Bottega Musicale, con la direzio-
ne del Maestro Dario Ribechi e
l'accompagnamento di un grup-
po di strumentiste. È un’iniziati-
va a sostegno della campagna
di raccolta fondi e sensibilizza-
zione della Fondazione Piemon-
tese per la Ricerca sul Cancro
Onlus, a favore della lotta con-
tro i tumori femminili. Le coriste
(dirette da Giovanni Cucci per
30 anni) ora sono dirette da Da-
rio Ribechi. Musiche di Whita-
cre, Elgar, Bloch, Rachmaninov,
Holst, Busto, Esenvalds. —

REPORTERS


L’opera «Uno, nessuno, centomila», Liceo Artistico Cottini

60 LASTAMPASABATO26 OTTOBRE 2019


CULTURA & SPETTACOLI


T1 PR

Free download pdf