Corriere della Sera La Lettura - 20.10.2019

(C. Jardin) #1

DOMENICA20OTTOBRE 2019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 15


adulti:«Tuttivi dicono:fatti,nonparole.
E iovi dico invece: primaditutto parole,
parole,parole».

Cherazzadilingua
Stereotipie pregiudiziagisconoanche
nellanostrapiùgeneraleconcezionedel-
lalingua.E,ciavverteAndreaMoro,ri-
schianodialimentare formedirazzismo
basate nonsuitrattisomaticimasuquel-
li linguistici.Sull’idea,potenzialmente
pericolosa,cheesistanolinguemigliori
dialtre e dunquechei parlantidiquelle
linguesianointellettualmente superiori.
Laprimavoltachevieneusato l’aggettivo
ariano èinunsaggiodilinguisticadel
1864,perdefinire lelingueindoeuropee
consideratepiùcompleteefunzionali
dellealtre. Anchesenoneranelleinten-
zionideiglottologi,la strumentalizzazio-
nepropagandistica arriva poco dopoe —
nelnomediuna«razzaariana»—salda
la presuntasuperioritàlinguistica a quel-
la fisica, psicologica e sociale.Gliesitisa-
rannoquellidevastantidelnazismo.Ec-
coperchéè beneavere sempre presente
che«nonesistonolinguepiùsemplicio
piùcomplesse»,nonesistono«lingue
piùevolute o lingueprimitive»e neanche
«linguegenialie linguebanali».
Comeradicalesoluzioneairischiche
questegerarchiepossonocreare,Moro
indicalateoriadellinguistaamericano
NoamChomsky,convinto datempo«che
tuttigliesseriumaninascanoesattamen-
te con le stesse istruzionigeneticamente
determinate perarrivare a costruire e in-
terpretare tutte le linguepossibili».

Epensarechec’erailpensiero
Lasfidaè oggi—perleteorielingui-
stichediChomsky,maancheperle stra-
tegiedellapersuasione—trovare confer-
mainevidenze sperimentaliditiponeu-
rologico. «Idatineurobiologicisullasin-
tassi—scriveMoro—corroborano
l’ipotesi cheperlinguediversesi attivies-
senzialmente la stessarete neuronale».E
LombardiVa llauridedica unintero capi-
toloallaverificadell’ipotesipercui«il
cervelloprocessadiversamente ciòcheil
linguaggiopresentadiversamente».Gli
esperimenticomportamentaliconfer-
manocheleinformazioni«contrabban-
date»inmodoimplicito tendonoa esse-
reaccettateconmaggiorepassività;gli
esperimentineurofisiologicisembrano
dare risultatidiversi,forseperché«icor-
relaticerebralidellavigilanzaepistemica
restanodascoprire».
Maèpropriosuquellavigilanzache
bisognalavorare:sullaconsapevolezza
chechivuoleconvincerci diqualcosa,ci
presentaquellacosacomemenoimpor-
tante.Comel’illusionistachesviail no-
stro sguardodaltruccoo comequelcon-
trabbandiere dibiciclette che,peringan-
nare i doganieri,portava sempre pacchi
ingombrantisulmanubrio.Staanoi
mantenerealtalasogliad’attenzione:
evitare dipensare con la panciae cercare
dipensare col pensiero.Perchéla lingua
battadovela mente vuole.
©RIPRODUZIONERISERVATA

L


alinguabattedovechimente
vuole.Duebeilibriuscitidapo-
co— La razza e la lingua diAn-
dreaMoro(LanavediTeseo)e
La linguadisonesta diEdoardo
LombardiVa llauri(ilMulino)—tornano
a soffermarsisulnessotralinguae pro-
paganda.Sullediversestrategiegrazieal-
le qualila lingua(ola linguistica) puòdi-
ventarestrumentodipersuasione.Le
strategiepiùefficaci,cispieganoquesti
duelibri,nonsonomaiquelledirettee
frontali.Sonoquellepiùinsinuantie in-
sidiosechepoggianosuunaseriedinon
dettiepresupposti,coincidentispesso
conaltrettantipregiudizi.Eriesconoa
mettere inmotoriflessilinguisticicondi-
zionati:risposte quasiinconsapevolidal
nostrocervello.Anchesenonèpiùdi
modaparlaredidemistificazione,èan-
cora—oggipiùchemai—decisivo rico-
noscere queste strategiepernonritrovar-
si a subirlepassivamente.


Attenzione:contenutiimpliciti
«Tornareancoraservi?Diciamoglidi
no!Bastacon le solite chiacchiere: oraè il
momento difare».Frasisimilici sembra
diaverlegiàlette e sentite millevolte. Nei
tweetdiunpolitico,inundibattito tele-
visivo,suimanifestidiunacampagna
elettorale.Magariaccompagnateda
qualcheimmagineadeffetto:perché,
quandoparliamodistrategiedellaper-
suasione,il contenuto verbalecontamol-
tomenodiquellochepassaattraversoi
sensi.Sonofrasibuoneperognioccasio-
ne,eppuresempreefficaci:soprattutto
se—inunacongiunturaeconomica-
mente difficile—fannoleva suungene-
ralemalcontento, sullavogliadi rivalsadi
chisi sente penalizzato. Sonoefficaciso-
prattuttoperchéveicolanounaseriedi
messaggiimpliciti,veementimavaghi:
perfettipersuscitare innoiunareazione
istintiva, senzapassare peril vagliodella
razionalità.
Capitaspesso,ultimamente, di leggere
nellepiattaformechedistribuisconomu-
sica l’avvisochecertitestihanno«conte-
nutiespliciti»(ininglese Warning:expli-
cit lyrics
).Inrealtà,i contenutipiùperi-
colosisonoproprioquelliimpliciti.Men-
treungiudizio,unordine,uninvito
esplicito attivanoformequasiautomati-
chedidifesa(«Perchédovreicrederea
quellochemisi dice?Perchédovreifare
quellochemisichiede?»),lestrategie


Così la propaganda


si prende gioco di noi


di GIUSEPPEANTONELLI


OrizzontiSocietà

ANDREAMORO


Larazzaelalingua.
Seilezionisulrazzismo
LA NAVE DI TESEO
Pagine186, e 17

EDOARDO
LOMBARDIVALLAURI
Lalinguadisonesta.
Contenutiimpliciti
estrategiedipersuasione
IL MULINO
Pagine286, e 16

Bibliografia
La battutadi Roberto
Benignifu ricordatada Tullio
De Mauro sull’«Unità»(
febbraio2011).Una sintesi
aggiornatadelleideedi
NoamChomskysullalingua
è nel suo Ilmisterodel
linguaggio (Cortina,2018). Il
presuppostouniversale
ricalca il titolo del libro Il
pregiudiziouniversale
(Laterza,2017). Epensare
chec’erailpensiero riprende
un titolo di Giorgio Gabere
Sandro Luporini(1994)

i


linguistichebasatesull’implicitoriesco-
noadaggirare quelladiffidenzae «acon-
vincereeludendolavigilanzacriticadel
destinatario».Infatti,comeLombardi
Va llauridimostracongrandericchezza
diesempi,sonole piùusate nellapropa-
gandapoliticaepubblicitariadegliulti-
mianni.

Ilpresuppostouniversale
Laforzadellepresupposizioninasce
dalfattochedistolgonol’attenzioneda
certe informazioni,riuscendoa darleper
scontate. Inunafrasecome«Tornare an-
coraservi?»il verbopresupponel’ideadi
qualcosachegiàc’èstato:ungoverno
precedente,adesempio.Unaparola
sgradevolecome servi collegaa quellafa-
seunasensazionedidisagioe oppressio-
ne.Manonvienedetto servi dichi:
«Un’altracondizionechelasciainparte
implicitiicontenutitrasmessidaimes-
saggilinguistici—ricordaLombardiVa l-
lauri—è la vaghezza ».Molto megliori-
ferirsia unastratto loro : quelliche—la-
sciaintravedere il messaggio—coman-
danoedecidonochecosasi faràaloro
piacimento.Quellichesonocontrodi
noi ,secondola contrapposizioneevocata
immediatamentedopodallaprimaper-
sonaplurale di diciamogli : a lui, a lei, ma
anche—conunusocomunissimonel-
l’italianodituttiigiorni—aloro.«C’è
chidice no»,urlava Va sco Rossipensan-
dodicantarefuoridalcoro.Inrealtà,è
molto piùfacilefardire a qualcuno«no»
piuttostochefarglidire«sì»(nesanno
qualcosai sostenitoridell’ultimacampa-
gnareferendaria).Èsemprepiùfacile
mettere d’accordo le personesuunacri-
tica destruens chesuunaproposta con-
struens.
Allostessomodo—infatti—in«Ba-
staallesolite chiacchiere»c’è quel basta
cheè un’altramanieradidire no,e quel
solite cheattribuiscele chiacchiere (per
definizione inutili e inconcludenti)ai so-
liti loro delsolito —implicito —passato.
Lapresuntainversionedirottapassaper
quell’ ora chealpassato contrapponeun
diversopresente,facendobalenareun
futuro del fare. Mafare cosa?Tutto si reg-
gesulvuotostereotipodel«fattinonpa-
role»;quando,invece,tuttostaproprio
nelleparole.Tanto chesarebbeil casodi
recuperarelaparadossaleprovocazione
fattadaRobertoBenignitantiannifa,
inaugurandouncorsodiistruzioneper

Al Kattenkabinet,ad Amsterdam,i gatti
diventanoartistici.Dipinti,stampe,disegni,
sculture e litografie:il mondodei felini è tutto
in questo museoche permette al visitatore
d’incontrare l’animaledomestico per

definizione,ritratto da maestriqualiPicasso,
Rembrandt,Toulouse-Lautrec e moltialtri.
Sito non solo per gattofili: tra statuette e
curiosità, tra ceramichee gadget, tante
eccellentitele impreziosiscono la collezione.

{


Ilmiao-seodiAmsterdam

Pazzidacollezione
diMaurizioBonassina

LinguaDuevolumiindaganolestrategiepercondizionarel’opinionepubblica.Allusionieformulesollecitanopregiudizi


cherestanoimpliciti.Occorresaperechechivuoleconvincercidiqualcosacipresentaquellacosacomepocoimportante


L’immagine
VirgilAbloh(Rockford,Usa,1980), Figuresof
Speech (2019,installazione),courtesy
Museumof ContemporaryArt, Chicago,foto
di NathanKeay.La scrittain alto dice:
«Siamoovviamentenel postosbagliato»

SSS


di CARLOBORDONI

L


a dominazione(dell’altro, degli
animali,dellanatura) è sempre
attuale.Fa partedi quella hybris
che ha accompagnatol’umanitàfin
dalleorigini.L’utilizzodeglianimali
da lavoro è del resto ancora frequente
e nel frattempola
macchinaha sosti-
tuitol’uomonei
lavoripesantie lo
sta superandoin
quelli«pensanti».
La macchina,da
una parola greca
che significa
«astuzia»,poiché
ingannala natura,
ha finitoper diven-
tare antagonistadell’umano,riducen-
do l’occupazionee minacciandonela
supremazia.
Di questopercorsoda dominatoria
(probabili)dominati,tracciale fila
RemoBodeinel saggio Dominioe sot-
tomissione (il Mulino,pp. 407,e28),
dall’antichitàclassicaa oggi.Un lun-
go percorsodi liberazione:da una
partela liberazionedei dominatori
dallafatica,seguendoun processodi
«esosomatizzazione»,per esternare
funzionie apparati dal propriocorpo.
Dall’altra parte,quelladei sottomessi,
alla ricerca dell’affrancamentoe del-
l’autonomia.In questacategoriarien-
trano ora anchele macchinedotate
dellafacoltàdi pensiero. Un problema
già anticipatoda Karel Capek,inven-
tore del termine«robot»,e ufficializ-
zatoda PhilipK. Dicknel libro Il cac-
ciatore diandroidi ,da cui fu tratto il
film BladeRunner di Ridley Scott.Così
l’evoluzionedell’intelligenzaartificia-
le ha apertole portea un’insolitalotta
di classe:il dirittodegliesseriartifi-
cialialla loro dignità.Potrebbeessere
la nuovafrontiera dellalibertà.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Tesi


SERVIEPADRONI


POSTMODERNI

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