Corriere della Sera La Lettura - 20.10.2019

(C. Jardin) #1

62 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA20OTTOBRE 2019


TRE DITA


SUL CUORE


di ISABELALLENDE


I


l piccolosoldato apparteneva allaQuintadelBi-
berón,laleva deiragazzinireclutatiquandoor-
mainoneranopiùrimastinégiovaninévecchi
perla guerra.VíctorDalmauaccolseluie glialtri
feritichesenzamoltiriguardi,a causadellafret-
ta,vennero estrattidalvagonemerci e poidistesi
comefascidilegnasullestuoiechericoprivano
la pavimentazionedi cemento e pietradellaEstacióndel
Norte adattendere chealtriveicolili trasportassero ne-
gliospedalidell’Esercitodell’Est.Eraimmobile,con
l’espressionetranquilladichihavisto gliangelie non
temepiùnulla.Chissàperquantigiornierastato sbal-
lottato daunabarellaall’altra,daunastazionediposta
all’altra,daun’ambulanzaall’altra,finoadarrivare inCa-
talognasuqueltreno.Allastazionec’eranodiversime-
dici,sanitarieinfermierecheaccoglievanoisoldati,
mandavanosubito i casi piùgraviall’ospedalee smista-
vanoglialtria secondadelleferite riportate —gruppoA
le braccia,B le gambe,C la testae così viainordinealfa-
betico —e li indirizzavanocon uncartelloappesoal col-
lo al luogocorrispondente.

I feritigiungevanoa centinaia;bisognava fare diagno-
si e prendere decisioninelgiro dipochiminuti,mail
trambustoelaconfusioneeranosoloapparenti.Tutti
venivanopresiincarico,tuttiricevevanoassistenza.Chi
eradestinato inchirurgiaveniva portato al vecchioedifi-
ciodell’ospedaleSantAndreua Manresa,quellicheave-
vanobisognodiesserericoverativenivanomandatiin
altricentri,e c’eraanchechieramegliochefosselascia-
todovestava, perchénonsi potevafare piùnullaperlui.
Levolontarieinumidivanole labbradeiferiti,parlavano
loro a bassavocee li cullavanocomefossero i proprifi-
gli,sapendochedaqualchealtrapartec’eraun’altra
donnaa confortare il loro figlioo il loro fratello.Piùtar-
dii barellierili avrebbero portatial deposito cadaveri.Il
piccolosoldato aveva unbuco nelpetto e,dopoaverlo
visitato velocemente senzariuscire a sentirgliil polso,il
medico stabilìcheeratroppotardiperqualunquetipo
diintervento e chenonaveva nemmenopiùbisognodi
morfinanédiconforto.Alfronte gliavevanocoperto la

feritacon unostraccio,l’avevanoprotettacon unpiatto
diottonea rovescioe lo avevanofasciato con unabenda,
il tutto giàdadiverseore o diversigiornio diversitreni,
impossibilesaperlo.

Dalmausi trovava lì perassistere i medici;avrebbedo-
vutoobbedireall’ordinedilasciarperdereilragazzino
per dedicarsialferito successivo,mapensòcheseera
sopravvissutoaltrauma,all’emorragiaeatuttiquegli
spostamentifinoadarrivare a quellabanchinadellasta-
zione,la suavogliadivivere dovevaessere moltaedera
unpeccatochesi fossearresoallamorte proprioall’ulti-
momomento.Rimossecon curalostraccioe constatò
meravigliato chela feritaapertaerapulitacomesegliela
avessero disegnatasulpetto.Nonriuscìa spiegarsico-
meil colpoavessedistrutto le costolee parte delloster-
nosenzaspappolare il cuore. Neiquasitre annidiespe-
rienzadurantelaGuerracivilediSpagna,primasui
frontidiMadride Teruele poiall’ospedaledievacuazio-
ne,a Manresa,VíctorDalmaucredeva di aver visto di tut-
toe diessere diventato immunedallesofferenze altrui,
manonaveva maivisto palpitare uncuore dalvivo. Affa-
scinato, osservò gliultimibattiti,sempre piùlentie irre-
golari,finoa chenonsi fermaronodeltutto e il piccolo
soldato morìsenzanemmenoemettere unsospiro.Per
unbreve istante Dalmaurimaseimmobilea contempla-
rela cavitàrossadoveormainonbatteva piùnulla.Fra
tuttii ricordidellaguerra,questo sarebbestato il piùvi-
vidoe ricorrente:il ragazzo di 15 o 16anni,ancoraim-
berbe,sporcodi guerrae di sanguesecco, distesosuuna
stuoiacon il cuore inbellavista.Nonsarebbemairiusci-
toa spiegarsiperqualemotivo decisediintrodurre tre
ditadellamanodestranellaspaventosaferita,diavvol-
gere l’organoe dicomprimerlovarievolte, inmodorit-
mico,concalmaenaturalezza,perunlassoditempo
impossibiledaricordare, forse 30 secondi,forseun’eter-
nità.E allorasentìcheil cuore tornava a palpitare trale
suedita,all’iniziocon untremito quasiimpercettibilee
poco dopocon forzae regolarità.
«Ragazzo mio,senonloavessivisto con i mieiocchi,
nonci avrei maicreduto»,disseintonosolenneunodei

Percorsi
l’Anticipazionestraniera.


GuerradiSpagna:c’è ungrancaosallaEstación


delNorte,iferiti vengonodivisiinbasealla


gravità,chinon celafavienelasciatolì.Traquei


corpisidà dafareVíctorDalmau:giàstudente


dimedicina,contribuisceallacausacome


ausiliariodisanità. Traicorpiunragazzino


moribondomostrauna lesionealpettomai


vista.Mai vistaèanchelamanovracheVictor


tentacomed’istinto persalvarlo.Qualcunolo


osserva...EccocomeIsabelAllendeapreilsuo


nuovoromanzo,«Lungo petalodimare»


Storiaefinzione


InviaggioversoilCile


grazieaPabloNeruda


S


onopassatiottant’annidaquando,il 4 agosto
1939 ,salpadalportofrancesediPauillacil
«Winnipeg»,lanave«dellasperanza»caricadi
migrantispagnoli,destinataaraggiungereilCile.
Duemiladuecentoesuli(unapartedellacosiddetta
Retirada ),infugadallaGuerracivile(1936-1939),
approderannounmesedopoalportodiValparaíso.
Dietrol’operazionec’èilnomedelfuturopremio
NobelPabloNeruda(1904-1973),all’epoca
trentaquattrenne,cheorganizzal’espatriosu
incaricodelpresidentePedroAguirreCerda.Alla
vicendas’ispira Lungopetalodimare ,ilnuovo
romanzodiIsabelAllende(inuscitaperFeltrinelliil
24 ottobreconlatraduzionediElenaLiverani),la
storiadelgiovanemedicoVíctorDalmauedella
pianistaRoserBruguera,esulicatalanichefuggono
dallerappresagliefranchisteprimaattraversoiPaesi
BaschiepoiversolaFrancia,doveancheloro
s’imbarcherannosul«Winnipeg».Congliocchidei
migrantiAllenderaccontaquell’operazione(definita
poidaNerudailsuo«poemapiùbello»)eripercorre
50 annidistoriacilena,intrecciandolaconlevicende
romanzeschedeiprotagonisti.Unraccontodi
integrazioneeresistenza(quiDalmaueBruguera
ricostruirannolelorovitefinoalgolpedel 1973 ,che
porteràalladittaturadiPinochet,perpoiemigrarein
Venezuela)ediamore:quelloperunPaese—ilCile
—descrittodaNerudacomeun«lungopetalodi
mareevinoeneve»( CuándodeChile ,1954).
©RIPRODUZIONERISERVATA

di JESSICACHIA


ILLUSTRAZIONE


DIHERNÁNCHAVAR

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