La Stampa - 23.10.2019

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MONICA SERRA
MILANO


Per cinque giorni ha combattu-
to “come un leone”, ma per il
piccolo Leonardo, 5 anni, non
c’è stato nulla da fare.
Troppo profonde le ferite
agli organi interni, il trauma
cranico, le fratture. I medici
del reparto di Neurochirurgia
dell’ospedale Niguarda hanno
fatto il possibile per salvarlo.
Dopo un lungo e complicato in-
tervento venerdì mattina il
bambino, precipitato dal se-
condo piano nel vano scale del-
la scuola primaria Pirelli, è sta-
to trasferito in rianimazione.
Stretti tra i parenti e gli amici
più cari, la mamma e il papà
non lo hanno mai lasciato da
solo: hanno vegliato su di lui,
sperando in un miracolo che
purtroppo non è arrivato.
«Non si può spiegare il dolore
di due genitori che hanno per-
so il loro unico figlio, un bambi-
no che avevano tanto cercato e
desiderato», racconta chi li co-
nosceva bene. Tenuto in coma
farmacologico, il piccolo non
ha mai ripreso conoscenza.


Poi, ieri mattina, la situazione
è precipitata. Alle 9, 53 i medi-
ci hanno «avviato l’accerta-
mento di morte con criteri neu-
rologici». Il procedimento è an-
dato avanti per 7 ore. Poco pri-
ma delle 17 è stata confermata
la morte.
I genitori, devastati dal dolo-
re e dalle lacrime versate per
giorni, sono crollati: il loro pic-
colo Leonardo non c’è più, non
ce l’ha fatta. «È uno scricciolo,
un bambino così piccolo, ve-
derlo oggi è troppo doloroso»,
dice chi è entrato nella camera
mortuaria. Fuori il silenzio è
surreale. Non ci sono più urla
né lacrime. Non c’è più nulla. I
genitori, sostenuti per giorni
da medici e psicologi, sono sta-
ti accompagnati a casa. Ora c’è
solo un funerale da preparare.
Non sarà eseguita alcuna au-
topsia, la procura ha deciso co-
sì. Non avrebbe senso: le cause
della morte si conoscono già.
In condizioni disperate è arri-
vato in ospedale venerdì matti-
na, dopo aver fatto un volo di
dodici metri nella tromba del-
le scale della scuola. Secondo
quanto ricostruito dai carabi-
nieri della compagnia Monfor-
te, durante la lezione di ingle-
se, Leonardo aveva chiesto di
andare in bagno. L’insegnate
l’ha fatto uscire. Fuori, come
sempre c’era la bidella. Ma in
quegli stessi istanti sarebbero
usciti anche due altri bambini.


La collaboratrice scolastica ha
accompagnato tutti. Ma Leo-
nardo è uscito per primo dal
bagno ed è andato verso la sua
classe. Forse in quel momento
è stato attratto da qualche ru-
more che proveniva dalle sca-
le. Ha avvicinato la sedia con
le rotelle che doveva essere nel
gabbiotto della bidella. O ma-
gari ha usato dei cartoni addos-
sati alla ringhiera (ma è l’ipote-
si meno probabile). E si è affac-
ciato. Ha perso l’equilibrio e
ha fatto un volo di dodici me-
tri, giù fino al piano interrato.
La bidella ha visto un’ombra vi-
cino le scale, ha sentito un ton-
fo, ha urlato, ma per Leonardo
era troppo tardi.
Forse, però, non è stata l’uni-
ca ad aver visto qualcosa. In
quel momento, infatti, dei
bambini di quinta elementare
stavano uscendo dalla pale-

stra al piano terra. La procura,
che fino a ieri indagava per le-
sioni colpose come conse-
guenza dell’omessa vigilan-
za del piccolo, ora ha aggra-
vato l’accusa in omicidio col-
poso contro ignoti, ma già og-
gi potrebbero esserci i nomi
degli indagati.
La morte di un bambino ha
interrotto il flusso frenetico di
Milano. Per Beppe Sala «è uno
dei giorni più tristi da quando
sono sindaco», mentre il presi-
dente della Regione, Attilio
Fontana stringe in un abbrac-
cio «la mamma e il papà». Il mi-
nistro dell’istruzione, Lorenzo
Fioramonti, annuncia di aver
disposto tutti gli accertamenti
del caso: «Il mio pensiero oggi
è però solo quello di un padre.
È un giorno di lutto per tutto il
mondo della scuola». –
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

FABIO POLETTI
MILANO

C


aterina Spina è la se-
gretaria milanese
della Cgil Scuola, og-
gi Lavoratori della
Conoscenza.
E’ morto il bambino di 5 anni
caduto dalle scale della Scuo-
la Pirelli.
«La scuola intera è in lutto. Il
nostro cordoglio va alla sua fa-
miglia. Certe cose non posso-
no succedere. Quando i bambi-
ni vengono affidati agli adulti
della scuola, la scuola deve ga-
rantire la loro sicurezza oltre
che l’educazione. E’ un dovere
quotidiano e una responsabili-
tà che non possiamo delega-
re».
E invece è accaduto.
«Rispettiamo il lavoro della
magistratura ma non ci si può
fermare davanti alla responsa-
bilità della singola persona,
che sia un insegnante o un
commesso, come chiamiamo
a Milano i collaboratori scola-
stici».
Si parla di una indagine per
omicidio colposo per omessa
sorveglianza.
«Come sindacato non ne sia-
mo a conoscenza. Non si può
dire in generale che nelle scuo-

le non ci sia vigilanza. Viene ef-
fettuata con scrupolo ogni
giorno. Ma la responsabilità
non può essere lasciata al sin-
golo individuo».
Di chi è la colpa?
«Per garantire la vigilanza ci
vogliono strutture adeguate.
Servono più risorse e attenzio-
ni nella scuola, lo diciamo da
anni. Non si può solo dare la
colpa a un commesso che ma-
gari deve controllare contem-
poraneamente quattro corri-
doi affollati di bambini. Da die-
ci anni si sente solo parlare del-
le falle in cui versa la scuola mi-
lanese, lombarda e poi nazio-
nale. Ci sono istituti che aveva-
no tre plessi che sono diventati
cinque. Non hanno nemmeno
il personale per garantire aper-
tura, chiusura e sicurezza».
Chi deve garantire che il siste-
ma funzioni e sia sicuro?
«Chi governa il Paese deve as-
sumersi delle responsabilità.
A partire dai rischi a cui sono
esposti i bambini in queste con-
dizioni. C’è sicuramente un li-
vello di responsabilità indivi-
duale su cui è giusto che inda-
ghi la magistratura. Ma c’è un
livello di competenze che,
all’interno di un luogo di lavo-
ro come la scuola, non può es-
sere delegato all’insegnante o
al singolo commesso». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Morto dopo 5 giorni


il bimbo precipitato


dalle scale a scuola


La Procura apre un’indagine per omicidio colposo


Il ministro dell’Istruzione dispone gli accertamenti


INTERVISTA


LA TRAGEDIA DI MILANO


Oggi potrebbero
essere noti
i nomi
degli indagati

I soccorsi al piccolo appena precipitato dalle scale interne della scuola venerdì scorso

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La dinamica
Secondo una testimone,
attaccata alla ringhiera
di protezione della scala
c’era una sedia da ufficio
con le rotelle. La sedia è
stata poi trovata riposta
in un locale dei bidelli.

Le lesioni
Il piccolo è stato subito
ricoverato all’ospedale
Niguarda. Dopo
un intervento per
contenere i danni dei
traumi è stato tenuto in
coma farmacologico.

L’incidente
Venerdì mattina
un bimbo di cinque anni
e dieci mesi cade
per 13 metri lungo
la tromba della scale
della scuola elementare
dell’Istituto Pirelli.

CATERINA SPINA Segretaria milanese Cgil Scuola


“Non è giusto colpevolizzare un singolo lavoratore”


“Agli istituti servono


fondi e personale


per dare sicurezza”


La vicenda

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