La Stampa - 23.10.2019

(nextflipdebug5) #1
ANDREA JOLY
Un’altra storica prima volta di
questa Juventus Under 23.
Non in maglia bianconera, ma
con la divisa da arbitro: a diri-
gere l’incontro, per la prima
volta in un match della Juve,
sarà una donna. Il suo nome è
Maria Marotta, 35enne campa-
na e terza donna arbitro ad es-
sere promossa in Serie C. Tre
partite in categoria prima di
questo Juventus-Lecco: il Lec-
co arriva dal terremoto esone-
ro e tre sconfitte di fila, mentre
la Juve ha conquistato sei pun-
ti nelle ultime due partite.
Merito, su tutti, del suo jolly
dalla panchina: sono di Eric La-
nini entrambi i gol vittoria del-
le sfide contro Pianese e Rena-
te. E si può scommettere sul
terzo gol di fila questa sera alle
18,30 contro il Lecco visto l’ul-
timo precedente: era il 23 no-

vembre 2011, un’amichevole
a Vinovo tra i bianconeri di
Conte e i lombardi. Nel 7-1 per
la Juve spiccano i gol delle pun-
te Toni, Iaquinta e un giovanis-
simo Lanini aggregato dalla
Primavera. Una coincidenza
da sfruttare questa sera contro
il Lecco della punta Fall, in
campo anche 8 anni fa, dei gra-
nata Procopio, Samake e Caris-
soni ma soprattutto di mister
Gaetano D’Agostino. Che, su-
bentrato tre giornate fa a Ga-
burro, non ha ancora conqui-
stato punti in campionato.
E che farebbe volentieri uno
scherzo alla Juventus: nell’e-
state 2009 è stato corteggiato
dal direttore sportivo bianco-
nero Secco salvo poi essere
messo da parte ad un passo dal-
la firma per fare spazio a Feli-
pe Melo. Una sfida nella sfida
che riguarda anche Pecchia:

l’allenatore ha un passato tra
le fila del Como – 27 presenze
e 6 gol nella stagione
2002/2003 – acerrima rivale
del Lecco. «Mi concentro solo
sulla partita – ha detto Pec-
chia – ci aspetta un ciclo terri-
bile: devo pensare alla gestio-
ne delle risorse che ho a dispo-
sizione».
Le sue parole al miele candi-
dano Beltrame ad un ruolo da
protagonista dopo gli spezzo-
ni di partita fin qui, ma le scel-
te in questo tour de force saran-
no sempre rinviate a poco pri-
ma del fischio d’inizio. Con il
pubblico bianconero che pro-
mette di esserci: «C’è tanta at-
tesa – racconta Luciano Molte-
ni, responsabile di un Juven-
tus Club di Lecco – Sono anni
che il Lecco non affronta una
squadra così blasonata». —
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serie C: oggi turno infrasettimanale

Un’arbitra per l’Under 23 rigenerata

A Lecco sarà una giornata storica

SILVIA GARBARINO
FABRIZIO ASSANDRI

L’


ultima conferma:
la Figc candida Tori-
no e l’Allianz Sta-
dium ad ospitare la
finale della Champions League
femminile del 2022 (o 2023). E
il Comune non si è fatto ripete-
re due volte la proposta. Ieri
mattina la Giunta ha approva-
to la delibera con cui la Città si
impegna a candidarsi ad ospita-
re il massimo evento europeo
di football femminile.
«Immagino iniziative come
le porte aperte per tre mesi alle
società di calcio - dice l’assesso-
re Roberto Finardi - ma non so-
lo, chiunque vorrà fare parte
della partita sarà ben accet-
to.Vorremmo che l'evento coin-
volgesse tutte le sportive». Il Co-
mune offre lo stadio Grande To-
rino per gli allenamenti e si oc-
cuperà della parte logistica e
della promozione dell’evento.
La delibera, per ora, non ha im-
pegno di spesa. Il calcio femmi-
nile, che ha appena introdotto
la Var per la finale di Cham-
pions, «è uno sport in prepoten-
te ascesa, che sta attirando sem-
pre più interesse, la finale ospi-
ta in genere 40 mila tifosi – ag-
giunge Finardi -. Per noi sareb-
be un grande onore ospitare un
evento che promuove lo sport
femminile». Il Comune ha forni-
to un dossier alla Figc che sarà
presentato venerdì alla Uefa, a
Losanna. «La decisione dovreb-
be arrivare entro la fine di que-
st'anno», dice Finardi.

I risvolti
L’immagine dell’Allianz stra-

pieno di volti sorridenti il 24
marzo 2019 per la sfida tra Ju-
ventus e Fiorentina Women
ha fatto breccia nei vertici fede-
rali. Come non riuscì a fare la fi-
nale tra Lione e Wolfsburg di-
sputata nel 2016 a Reggio Emi-
lia. O semplicemente i tempi
non erano ancora maturi. I 40
mila spettatori di sette mesi fa
è stato il primo segnale concre-
to che qualcosa si stava muo-
vendo davvero su quel versan-
te del calcio e la società civile
era più pronta della politica
sportiva a mandare un messag-
gio intriso di curiosità e atten-
zione. L’esperienza vissuta
dall’Italia al Mondiale, poi, ha
fatto da acceleratore.
Oggi si comprende come la
grinta, il cuore e le speranze
delle azzurre in Francia non si
sono arenate nella sabbia del-
le promesse. La presidenza del-
la Divisione Calcio Femminile
affidata a una donna, Ludovi-
ca Mantovani, è stato il primo
passo d’indirizzo politico af-
frontato da Gravina, capo su-
premo federale. La riconfer-
ma della ct della Nazionale,
Milena Bertolini, che ha dato
sostanza in campo ai sogni del-
le migliaia di attempate e gio-
vanissime calciatrici, il secon-
do step. Ora la terza mossa, gli
accordi strategici - sponsoriz-
zazioni e comunicazione - per
continuare ad allargare il peri-
metro della visibilità del calcio
femminile. Un esempio è il
«rafforzamento della partner-
ship tra TIMVISION e FIGC».
La Tv di TIM trasmetterà dal 2
novembre tutte le sei partite di
ogni giornata di campionato
femminile. In attesa di veder
una squadra italiana arrivare
in una finale di Champions.

IL CASO


Youth League

L’ effetto Europa


stavolta non c’è


Baby Juve ko


contro i russi


IVANA CROCIFISSO


Stavolta non c’è stato
nessun effetto Europa:
la Juventus perde la sua
prima gara in Youth Lea-
gue cadendo in casa con-
tro la Lokomotiv Moska.
A Vinovo si impongono i
russi, 2-1 ma nulla per la
squadra bianconera è
compromesso. Al contra-
rio sono i ragazzi di Zau-
li, nella posizione in cui
si trovano, ad avere anco-
ra in mano il proprio de-
stino. Nonostante il ko di
ieri, infatti, la Juventus è
sempre al comando del
girone, pur in coabitazio-
ne con l’Atletico Madrid,
che battendo il Leverku-
sen ha raggiunto proprio
i bianconeri a sei punti.
Ed è anche quello che lo
stesso allenatore sottoli-
nea a fine partita. «Ave-
vamo un match point,
con la terza vittoria su
tre gare avremmo potu-
to guardare al futuro del
girone con più serenità.
Non sarà così, ma ce la
giocheremo fino alla fi-
ne perché vogliamo pas-
sare il turno. Mancano
tre partite, saranno tre
scontri diretti e ce le gio-
cheremo al massimo».
Tre gare per restare in te-
sta al girone e per accede-
re direttamente agli otta-
vi di finale (traguardo
mai raggiunto finora)
senza passare dallo spa-
reggio che invece coin-
volgerebbe la seconda
classificata.
Un momento non bril-
lante per la Juve, già re-
duce da quattro sconfit-
te di fila in campionato,
anche se il bilancio euro-
peo resta ad oggi assolu-
tamente positivo. All'A-
le&Ricky la squadra bian-
conera subisce due gol
entrambi da calcio da fer-
mo. «Gli episodi li hanno
un po’ agevolati, perché
da entrambe le parti non
ci sono state tante occa-
sioni da gol, ma hanno
messo fisicità e aggredi-
to bene», ha sottolineato
ancora Zauli. Prima la
punizione che Petrov tra-
sformata nel primo tem-
po, poi il rigore concesso
ai russi nella ripresa,
quello che Petukhov non
sbaglia. A otto minuti
dalla fine, però, Gozzi la
riapre, siglando il gol del
2-1: non basta ai ragazzi
di Zauli per riacciuffare
il pareggio.—
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FRANCESCO MANASSERO


F


a freddo al Filadel-
fia e non è per la tem-
peratura. La causa è
uno stadio dove si
sentono, da fuori, solo i rim-
balzi del pallone e gli ordini
dell’allenatore. Manca la
passione dei tifosi, la vera
miniera del Toro che soprat-
tutto in momenti come que-
sto, quando la squadra non
gira, avrebbero potuto fun-
zionare da ricarica. Invece
nemmeno più i «vecchiet-
ti», la memoria storica dei
granata, si aggirano fuori
dai cancelli nella speranza
che questi si aprano per in-
crociare lo sguardo dei loro
beniamini. Le porte restano
chiuse anche nel giorno del-
la ripresa degli allenamenti
quando c’è poco da spiare,
con metà gruppo impegna-
to a scaricare le tossine
dell’ultima partita, e gli al-
tri a migliorare la condizio-
ne atletica.
Ormai è una prassi, un
modus operandi che proba-
bilmente è andato oltre i

piani originari, anche se
non casuale dal momento
che gli accessi al Filadelfia
vengono decisi, di solito
all’inizio della stagione, dal-
lo staff tecnico d’accordo
con la società.

Silenzio e sudore
«Che senso ha aver rico-
struito lo storico impianto
del Toro, se poi non possia-
mo mai utilizzarlo?», la do-
manda più gettonata da par-
te dei tifosi che abitano nel
quartiere. Come Roberto
Saba. «Da settimane atten-
do di portare mio figlio di 4
anni a vedere un allenamen-
to - dice -, mi aspettavo più
attenzione da parte della so-
cietà». Un borgo che per cre-
scere confida anche nella ri-
trovata vitalità del quadrila-
tero tra via Tunisi, via Spa-
no, via Giordano Bruno e
via Filadelfia. Nel quale do-
po oltre vent’anni di incurie
nel 2017, al posto delle ma-
cerie dello storico campo
dove si è allenato il Grande
Torino, ma anche le altre
icone della storia granata,
da Meroni a Ferrini alla
squadra dell’ultimo scudet-

to (1976), sorge un impian-
to nuovo di zecca.

Opera da completare
Adesso, però, da riempire.
E non solo di tifosi, visto
che l’opera è ancora incom-
piuta. «Il quartiere aspetta

che il progetto del Filadel-
fia venga completato - le
parole di Davide Ricca, il
presidente della Circoscri-
zione 8 -, intanto il 4 mag-
gio prossimo intitoleremo i
giardini di piazza Galim-
berti a Valentino Mazzola

con una stele che guarda
verso lo stadio: sarebbe bel-
lo avere notizie positive
per quel giorno».
Ma il tempo passa: sono
centonove giorni che il Fila-
delfia è chiuso al pubblico,
a parte due occasioni, ma

ad allenamenti finiti. E le
pause del campionato cau-
sa nazionale non hanno fat-
to eccezione. In pratica, è
dal raduno di luglio
(4-5-6) che non si può ve-
dere dal vivo il Toro alle-
narsi in campo. «Quando
l’hanno rifatto pensavamo
che potesse essere più ac-
cessibile - l'intervento di
Claudio Sala, uno dei gran-
di protagonisti dell’ultimo
tricolore -, non conosco i
motivi di tutto ciò. Non vo-
glio fare paragoni con il
passato, ai miei tempi non
c’erano filtri ed era norma-
le incontrare i tifosi, però il
Filadelfia quasi sempre
chiuso mi lascia perples-
so». Non è solo romantici-
smo, «perché il Toro quan-
do è un tutt’uno tra squa-
dra, società, tifosi - ancora
Sala -, vince di più».
Neanche la Primavera,
in questa stagione, è riusci-
ta a giocarvi le partite uffi-
ciali di campionato: prima
per esigenze legate alla
programmazione della pri-
ma squadra, poi per il rifaci-
mento del campo. —
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Lo scorso maggio il Lione
ha conquistato nella capita-
le ungherese la sesta Cop-
pa, battendo il Barcellona

Berenguer ancora ko

Mazzzarri parla 40’ ai granata


SPORT


A Budapest nel 2019 A Vienna nel 2020 A Goteborg nel 2021

Marco Olivieri promosso dalla Primavera all’U23 da due stagioni

LAPRESSE


Il 24 maggio prossimo l’atto
conclusivo si terrà al Viola
Park. E’ l’edizione con il
maggior numero di squadre

Sarà la prima finale di UE-
FA Women’s Champions
League che si giocherà in
Svezia

Il Comune appoggia la richiesta della Figc ad ospitare l’evento: l’ultima parola alla Uefa

Sogno Champions League women


Torino si candida per la finale 2022


LA STORIA


LE ULTIME EDIZIONI


Un faccia a faccia di oltre qua-
ranta minuti. Mazzarri non ha
aspettato il mercoledì, come è
solito fare, per confrontarsi
con il gruppo dopo una brutta
prestazione - l’ennesima -
contro una squadra più indie-
tro in classifica. A far arrabbia-
re l’allenatore del Toro è stato
l’atteggiamento dei suoi che
hanno regalato ancora una vol-
ta un tempo, il primo, compli-
cando i piani di strappare alme-
no un punto, come poi ha am-
messo, contro l’Udinese. Be-
lotti e compagni, dopo la ra-
manzina, sono andati sul cam-
po a ripassare schemi e gioca-
te. Tutti presenti, tranne Be-
renguer, che dopo la distorsio-
ne alla caviglia rimediata nella
rifinitura prima della partenza
per il Friuli ha svolto solo tera-
pie. E ben difficilmente sarà di-
sponibile per il prossimo tur-
no, domenica in casa contro il
Cagliari di un super Nainngo-
lan. F.MAN.

L’impianto, che anche il borgo aspettava, è stato aperto ai fan due sole volte in questa stagione. Claudio Sala: “Scelta che mi lascia perplesso”

Toro blindato al Fila: senza tifosi da 109 giorni


Il 24 marzo la festa delle juventine dopo aver battuto la Fiorentina all’Allianz davanti a 40 mila spettatori


Paolo Gozzi

MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2019LASTAMPA 59


T1 PR

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