DOMENICA6OTTOBRE2019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 11
OrizzontiStoria
di MASSIMOZAMBONI
«I
l punk non ha alcun impatto sull’evoluzio-
ne della nostra musica. Gli elementi di cui
si compone non sono altro che i rudimen-
ti delrock, pertanto risultano inutili ai fi-
ni di un eventuale sviluppo di suddetto
genere. Inoltre, il punk trova la sua ragione di esistere
esclusivamente in uncontesto sociale di uncerto tipo.
Terzo, il punk sicontrappone alle nostre norme etiche e
morali di stampo socialista».Parole diStefan Lasch, jaz-
zista della Ddr e vicedirettore della sezione musica pres-
so la radio Dt64 di Berlino Est, trattedal libro Oltreil
Muro di Berlino , di Sascha Lange e Dennis Burmeister,
in uscita per Goodfellasacura di Ambra Cavallaroe
MassimoRoccaforte.
Siamo agli inizi degli anni Ottanta, l’emittente DT
viene pensata appositamente dalle autorità orientali per
distogliereigiovani dall’ascoltofraudolentodei pro-
grammi occidentali. Non avrebbe necessariamentetor-
to,Lasch, se esaminas-
simo le sue proposizio-
ni secondocanoni acca-
demici.Tortopieno,
invece, dal puntodivi-
sta di chi in quella Berli-
no Est trascorrevala
propriacondizione gio-
vanileesitrovavaco-
strettoaintercettarele
interferenze provenien-
ti dall’altraparte per
potersi sentireparteci-
pe del mondo.
Collegarsi allacosid-
detta Rias ( Rundfunk
im amerikanischen
Sektor ), la stazione ra-
diofonicagestita dal
settoreamericanoco-
me arma di Guerra
fredda,consentivadi
avvicinare ilrespiro in-
ternazionale di Blon-
die, Bee Gees, Queen,
Kiss assiemeaquello
autenticamentetede-
sco diUdo Lindenberg,
diventatoun’autentica
rockstar nella Ddr per
unacanzone scivolata
clandestinamenteoltre
le trappole dellacensu-
ra, Sonderzug nach
Pankow ,«Treno spe-
ciale perPankow»,concui sbeffeggiavaleautorità
orientali accusandole di avergli negato il permesso per
una serie diconcerti all’Est. Artisti incomparabilmente
più fascinosi di quelli presentati dalla sonnolenta pro-
grammazionedelle radio ufficiali gestitedall’apparato
della Germaniacomunista, che dagli anni Cinquanta in
avanti trasmettevanorock’n’ roll di band locali —Karat
e Phudys su tutti —canzonettecommerciali — icosid-
detti Schlager – e al massimo qualche inaspettato Abba.
Difficile anche indirizzare levoglie degli adolescenti
verso la poco attrattivaFdj — l’organizzazione giovanile
delPartito diUnità Socialista di Germania, istituitaco-
me obbligovolontario perconformarsi aicanoni del-
l’educazione socialista — che purecompirà alcuniten-
tativi di emancipazionecongli annacquatifestival
«Rock per la pace»eilprogrammatelevisivo Stop!
Rock!. Ma la scarsa partecipazione indica che ilcanone
del desiderioèindirizzatoaltrove,versotentazioni di
tutt’altra natura. Le stesse che affollano le pagine pati-
nate di una rivista per adolescenti che circola ovunque,
«Bravo», uniformando i gusti e le sensibilità. Dalle sue
pagine sbucano poster, adesivi,colori, visi ecorpi dico-
etanei che sembrano provenire — eforse provengono
— da un altro pianeta.
Come adeguarsi? Come tradurrequesti miraggi in
una praticaconcreta? Non è semplice. I rari album occi-
dentali sonoreperibili in pochi titoli unicamente negli
Intershop statali, in riedizioni daicosti esorbitanti in
formato 7 pollicicon quattrocanzoni, o importaticon
uguale rigoreselettivodaiPaesi del bloccodell’Est. Il
miglior apparecchio per riprodurre musica, l’ambitissi-
moregistratore portatile Skr 700, è posto invendita al-
l’irraggiungibile somma di 1.500 Ostmark. Minime so-
no le possibilità di accesso all’unica etichetta discografi-
castatale, Amiga, posta sotto ilcontrollo del ministero
della Cultura, che imponerestrizioni aitesti e aicom-
portamenti degli artisti;come nelcaso dei già popolari
Keks, improvvisamente banditi per il loro aspetto sgra-
dito.
Ce ne sarebbe da demoralizzarechiunque, ma non
saràcosì. Ci si organizza anche neltempo dellacostri-
zione: gli album disponibilivengonofortunosamente
riversati su musicassette, inaugurando un florido mer-
catonero grazie al qualecominciano a circolare le note
CulturealternativeIn Germania Estcircolavano cassette pirata di rock occidentale, operai compiacenti forgiavano
medaglie deiDepeche Mode. Qualcunosi pettinavastrano.Ilr egim etollerava.Un libro ricostruisce quel mondo
i
UnaDdrsommersa
Fotodigruppo
conpunk ecompagni
Cantautore dalla personaletecnica
chitarristica, ilcanadese BruceCockburn
(1945) sin dai primi anni Settanta è sulla
scena musicale checonta. Dopo Speechless ,
album strumentale del 2005,Cockburn si
ripete oracon CrowingIgnitesc , un disco che
mette ancora in luce, appunto, la suatecnica.
Si tratta di 11 brani dalle atmosfere rarefatte,
elaborati in uno stile soffice e ispirato,
mescolando abilmentefolk, blues e jazz.
{
Tecnicacanadese
Incisioni
diRenzoMatta
rivolteverso le orecchie di Berlino Est,apochi imper-
corribili metri da lì, e l’intera manifestazione è trasmes-
sa in diretta dalle radio.
Forse proprio il non poter vedere dàcorpo ai sogni di
più di una generazione oltreilMuro, che quel giorno
troverà ilcoraggio per unacontestazione mai osata pri-
ma.Perevitareilcollasso che si profila imminente, la
Fdjconcede un’apertura acconsentendo all’organizza-
zione nel medesimo anno di unconcerto di Bob Dylan
per 100 mila spettatori, poi di Bruce Springsteen nel de-
lirio di mezzo milione di incantati cittadini orientali. Se
lacavano brillantemente i dirigenti dellaFdj: «La pre-
senza di decina di migliaia di spettatori aiconcertirock
degli artisti occidentali da noi organizzaticonferma l’ef-
ficienza del lavoro attuato dall’organizzazione giovanile
sulla politica di massa».
Ma se queste sono le influenze,come attecchiscono
nella produzione musicale dell’Est? Ilcdallegato a Oltre
il Muro di Berlino risulta piuttosto sorprendente. Certo,
la qualità audio è sotto standard, provenendo nella qua-
sitotalità davecchie musicassetteriesumate. Certo,
quasi nessunoconosce i gruppi presentati, e chi livoles-
se ascoltare suYouTube troverebbezero commenti e un
numero di visualizzazioni che ondeggia da 65 a 400. Ma
lo spirito che anima lecomposizioni è autenticamente
lo spirito deltempo, somigliante in tutto e per tutto a ciò
che si sarebbe potuto ascoltare nei locali dell’Ovest. Non
nell’esclusivo Dschungel,forse, ma nei sotterranei Cafè
Chaos, SO36, Risiko e in molti altricertamente sì. Musi-
ca cantataodeclamata in linguatedesca, aspraetesa,
mai accomodante, mai luminosa, in perfettacontempo-
raneitàcon quella di gruppi occidentali poi diventatice-
lebri, da Einsturzende Neubauten ai D.A.F. agli inglesi
JoyDivision.Pocosapremo deivari Rosengarten, Krimi-
nelleTanzkapelle, Die Vision, Die Art. Appena un po’
piùconosciuti gli Otze, che si autodefiniscono Extermi-
nated German Punk , evengonorecensiticome «il suo-
no più fresco dell’Est». Ma ciò che più importa èconsta-
tare che il flusso dellacomunicazione tra Ovest e Est, al-
meno a livello di gruppi giovanili, o delle loro punte più
attente, pare perfettamente bipolare. Nessuncoloniali-
smo. Nessuna sudditanza.
Aveva una insospettabile permeabilità, il Muro.
©RIPRODUZIONERISERVATA
SASCHA LANGE
DENNIS BURMEISTER
Oltre il Muro di Berlino.
Con i Depeche Mode
in Germania Est
alla ricerca della scena
post-punk e new wave
A cura di Ambra Cavallaro
e Massimo Roccaforte
Con cd allegato
GOODFELLAS
Pagine 196, e 25
In libreria dal 24 ottobre
Il volume
Il librocontiene uncapitolo
sulla scena musicale di
Berlino Ovest a firma di
Giancarlo Riccio. Ilcd è una
compilationcon brani di:
Stein im Brett,Frank
Bretschneider,Rosengarten,
Die Vision, Die Art,
Ornament &Verbrechen,
The Local Moon
e KriminelleTanzkapelle
L’immagine
Un gruppo di Grufti , cioè
appartenenti alla subcultura
goth della Ddr, anni Ottanta
non propriamente sovversive di Cyndi Lauper, Modern
Talking, Cure, che portanocon sé i germi di una modifi-
cazione. Assieme a loro assurgono al ruolo diveri e pro-
pri idoli i britannici Depeche Mode, il cui culto sembra
incontenibile e ai quali gli autori del libro dedicano am-
pie pagine divenerazione.
Seguendo il lororichiamo, in tutta la Ddriragazzi
fanno propria la moda del dressed in black , praticando-
la con quel niente che si trova: scarponi antinfortunisti-
ci da lavoro,cappotti in similpelle dismessi dai padri, t-
shirt bianche nobilitatecon i pennarelli,catene daferra-
menta, abiti austeri delle madri modificati incasa. Sco-
vano piccole tintoriecompiacenti, si taglianoicapelli
secondocodici segreti, si scambiano informazioni tra-
mitefotocopie ecollagecon le novità sui loro eroi. Arri-
veranno a produrre una serie di ciondoli diottonecon il
logo DM grazie all’appoggio — rischiosissimo — di un
operaio di unafonderia abitualmente impegnata nella
produzione di kalashnikov.
Sicontendonoiracconti deifortunati che hanno
ascoltato i singoli piùrecenti, di chi ha addirittura visto
la videoclip di People ArePeople , dovela bandcanta su
uno sfondo di navicorazzate, marinai del Baltico, eser-
citi in parata, ingranaggi industriali; o la clip di Strip-
ped , ambientata a ridosso del Muro, sopra unatorretta
di osservazione, doveosano il sacrilegio di sfondarea
colpi di mazza lacarrozzeria di una Lada, l’auto prodotta
nella sorellaUnione Sovietica.
Segni che si situano in profondità, determinando
comportamenti, alimentandovoglie ed emulazioni. Se-
gni che il gruppo britannicocoglie, proponendosi più
volte alvaglio delle autorità per una serie diconcerti ol-
trecortina,ottenendo rifiuti decisi fino al permesso per
una esibizione inUngheria, cui seguirà un’attesissima
prima berlinese nel 1988. L’entusiasmo dei fan club
sparsi nell’intera Ddr diverrà pari alla disillusione, poi-
ché in quell’occasione ilconcerto organizzato dallaFdj
sarà quasi esclusivamente riservato ai rampolli di parti-
to.Maisegnali dicambiamentopaiono inarrestabili,
rinfocolati da un imponenteconcertoorganizzatoa
Ovest nel 1987 davanti all’exparlamentotedesco, ilRei-
chstag: il Konzert für Berlin , chevedrà la partecipazione
di David Bowie, U2, Genesis, Eurythmics. In un esplicito
invito ad ascoltare , lecasse dell’amplificazionevengono