DOMENICA6OTTOBRE2019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 29
ne» chePerrault affida a Cenerentola: «È
importante avere ingegno,coraggio, no-
biltà, buonsensoesimili pregi cheven-
gono dal cielo; maanulla vi serviranno
per avanzarenella vita, se non avete delle
madrine che li faccianovalere».
Il nome diPerrault è legato in partico-
lare alle fiabe, in prosa e inversi, che pe-
scano dalle tradizioni scritta ( Lo cunto de
li cunti di Giambattista Basileealtri) e
orale. Nella suacelebre raccolta I racconti
di Mamma Oca (1697)feceproprie que-
ste storie esistenti, leredassecon uno sti-
le conciso, diretto econ una prosa natu-
rale e spontanea; le personalizzò, talvolta
le legòcon dettagli alla sua epoca.
Se questo è il mondo favolistico creato
daPerrault ciò che le preziose illustrazio-
ne di Clarke aggiungono alvolume e alle
store sono una dimensione onirica e so-
gnante, un gustoesteticotipicodell’Art
Nouveau e unavena gotica e dark : i per-
sonaggi, gli oggetti (ombrelli, bastoni da
passeggio), gli alberiegli animali si al-
lungano diventano figure stilizzare e fili-
formi;icorpi danzano sinuosiearmo-
niosi; gli abiti creanovolute eforme mor-
bideosiallarganoacrearesulla pagina
ampie superfici; motivi decorativi che
«fioriscono» nel disegno e giocano in un
rinnovarsicontinuo di intrecci di linee
retteecurve. Preziosi al pari delle illu-
strazioni sono anche i fregi, i disegni e gli
ornamenti che «muovono» ilvolume.
Clarke(1889-1931), dublinese, era un
artista e un artigiano; molto importante e
originale fu anche la sua produzione di
vetrate per l’arte sacra. Accostato a nomi
noticome quelli di Aubrey Beardsleye
Edmund Dulac, Clarke mise le suecapa-
cità al servizio del libro illustrato, speri-
mentandoeinnovando; ha iniziatoillu-
strando La ballata del vecchio marinaio
di SamuelTaylor Coleridge e Il ricciolo
rapito di AlexanderPope, entrambe ri-
masteincompleteeandateperdute; la
popolaritàèarrivataconleillustrazioni
in bianco e nero per le fiabe di Hans Chri-
stianAndersen (1916), quelle diPerrault
(1922) e poicon i racconti di Edgar Allan
Poe (1923) econ il Faust di Goethe (1925).
Con sensibilità artistica Clarke sa sce-
gliere ecogliere il momento che rappre-
senta il climax della storia o dell’episodio
perrestituirlo in immaginiconmisura,
armonia ed eleganzacompositiva. Così
nella fiaba della Bella addormentata
«cattura» il momentoincui la giovane
fatacolpiscelaprincipessa in fascecon
un incantesimo buono, salvandola da un
maleficio scagliato da un’altra fata che la
condannava a morte: la principessa non
morirà ma pungendosicon il fuso di un
arcolaiocadrà in un lungo sonno... La
magia buona arriva da una bacchetta dal-
laforma appuntita che larende in tutto
simile proprio a un fuso.
Nella fiaba di Cenerentola Clarke ritrae
la ragazza mentre pettina le odiose sorel-
lastre: «Un’altra persona le avrebbe petti-
nate malissimo, ma Cenerentola era buo-
naelepettinò alla perfezione», scrive
Perrault. Nell’illustrazione, alla bellezza
artefattaealla pomposità dell’abitodi
una sorellastra sicontrappongono le po-
verevesti, eppurecosì raffinate, di Cene-
rentola.Poi l’intuizione di Clarke: un par-
ticolareche nell’oscurità del pavimento
quasi riluce: è una scarpetta di Ceneren-
tola (non ancora quella preziosa, divetro,
che leverràregalata dalla fata buona per
il ballo) che lecalza in maniera aggrazia-
ta,comeadireche la nobiltà d’animo
non dipende dall’oggetto ma dalla perso-
na; l’illustrazione successivafa pendant
con questa e mostra il principe che tiene
tra le mani la scarpetta perduta da Cene-
rentola (stavolta sì quella fatata).
«È raro — scriveva ancora di Clarke il
critico Bodkin nell’ Introduzione alla edi-
zione inglese del 1922— che un illustra-
toreentricosì afondo nello spirito delte-
sto. La grazia, la delicatezza, l’urbanità, la
tenerezza e l’umorismo che sono entrati
nellarealizzazione delle storie diPerrault
devono,aquantopare, anche andarein
proporzione in qualche modo simili alla
realizzazione di questi deliziosi disegni.
Sono sicuro che avrebbero dato piacere a
Perrault stesso».
©RIPRODUZIONERISERVATA
«L
eillustrazioni di mr.
Clarkeparlano da sole.
Eparlano anche per
Perrault». Così scrive lo
storico dell’arte ecolle-
zionista Thomas Bodkin nell’ Introduzio-
ne alvolume The Fairy Tales of Charles
Perrault , acommento dei disegnirealiz-
zati da Harry Clarke, talentuoso artista ir-
landese. La raccolta di fiabe è uscita nel
1922 dallacasa editrice londinese George
G. Harrap&Co.; da quelvolume sono
tratte le illustrazioni che accompagnano
le fiabe di CharlesPerrault (1628-1703)
pubblicate ora in Italia da Elliotcon tra-
duzione dal francese diFederigoVe rdi-
noiserevisione di Lucrezia Pigini.Ve n-
gono proposte dieci tra le storie piùcele-
bri del favolista francese: Cappuccetto
rosso , La fata , Barbablù , La bella addor-
mentata , Il gatto con gli stivali , Ceneren-
tola , Enrichetto dal ciuffo , Pollicino , I de-
sideri ridicoli , Pelle d’asino.
Vicende incredibili — molte stranote,
altredascoprire—che raccontano di
bambinecoraggioseedilupi affamati
che fingono di essere amichevoli; esseri
fatati,regine egoisteeprincipesse dalle
cui bocche escono perle ma purerospi;
gentiluomini che tra le mura dicasa pro-
pria si rivelano per quello che sono: cru-
deli scannatori di mogli; fatecapaci di
fermareiltempoeprincipesse in attesa
di un bacio, di un principe e di unregno;
felini astuti che servono al meglio i pro-
pri padroniesifanno beffedegli stolti;
principi simpaticimabruttarelli; matri-
gnecattive, zucche che diventanocarroz-
zee scarpette divetro; bambini piccoli di
statura ma giganti per astuzia; tagliale-
gna prima infelici poifortunati (e mogli
maicontente);regine bizzose, principes-
se in fugacon uncorredo di abiti magici.
Le fiabe sonocompletate da una mora-
le, talvolta più di una. Alcune suonano
come un invitoacoltivarelevirtù: «La
cortesiacosta un po’ di studio e ditolle-
ranza; ma prima o poi ha il suocompen-
so, spesso, anzi, quando meno ci si pen-
sa» insegna La fata ;altremettono in
guardia: «Sivede qui che i bambini, e so-
prattutto le bambine ben fatte e aggrazia-
te, fanno male a darretta ad ogni sorta di
persone, e che non è mica stranovederne
tantemangiatedal Lupo» ( Cappuccetto
rosso ). Alcuni finali sono quasi auspici,
che purtroppo a distanza di secoliconti-
nuanoadrestaredisattesi,come accade
per la morale di Barbablù : «Per pocoche
si abbia senno e si sappia decifrare il gar-
buglio del mondo, sivede subitoche
questa storia è una fiaba deitempi anda-
ti.Unmaritocosì tremendo o chevoglia
l’impossibile non si trova più». Altre mo-
rali, ancora, possono risultaresorpren-
denti ad orecchi modernicome la «lezio-
Un’anima dark per Perrault
CapolavoriTornano le illustrazioni che Harry Clarke realizzò per un’edizione delle «Fiabe»
del 1922: figure affusolate in puro stile Liberty, atmosfere goticheeoniriche. Contemporanee
di SEVERINOCOLOMBO
i
CHARLESPERRAULT
Fiabe
Illustrazioni di Harry Clarke,
traduzione
diFederigoVerdinois
ELLIOT
Pagine 110, e 17,50
In libreria dal 10 ottobre
L’autore
CharlesPerrault (1628-
1703), scrittore, difamiglia
benestante — il padre era
avvocato,il fratello medico e
architetto (sua unafacciata
del Louvre) — fu membro
dell’Académie française e
prese parte alla querelle
intellettuale tra sostenitori
dell’antico e del moderno,
propendendo per
quest’ultimi; fucollaboratore
e amico del ministro di Luigi
XIV,Colbert; il suo nome è
legato,in particolare, alla
produzione fiabesca riunita
nella raccolta
I raccontidiMammaOca ,
uscita nel 1697
Leimmagini
Le illustrazioni di questa
pagina sono tratte dal
volume e sono state
realizzate da Harry Clarke
(1889-1931). Le scene
ritratte riguardano le
seguenti fiabe: in alto da
sinistra a destra, Enrichetto
dalciuffo , Pelled’asino
e Ilgattoconglistivali ;
e, qui a sinistra, Cenerentola
Il viatico di due estimatori: «Formaggio, il
latte che sifaForma.L’esaltazione di questo
prodigio» (DavideRampello); «Unreporter
del gusto» (Gioacchino Bonsignore).Per
l’autore il suo libro è un «diario di bordo».
Cioè un viaggio fraterritori, natura, animali,
lavoro di uomini e donne dediti all’arte
casearia, patrimonio di una preziosissima
civiltà (Alberto Marcomini, Camminarelaterra
deiformaggi , Cinquesensi, pp. 240, e 22).
{
Cotturebrevi
diMarisaFumagalli
Ipiedinelformaggio
«C’eraunasvolta»
CosìDisney tradì
AnderseneiGrimm
C’
eraunavolta...anzi C’era
unasvolta :èilvolumedi
fiabediBarbaraFiorioche
Morelliniripubblicaadiecianni
dallaprimaedizione(pp.192,
e 13,90).Ilsottotitolodellibro
( CosahannoincomuneAndersen,i
GrimmePerraultconDisney?
Niente )toglieognidubbio:molte
fiabesonoquasil’oppostodi
quellecheconosciamo.L’autrice
recuperaleversionioriginaliele
(ri)racconta,conaggiuntadiironia.