Corriere della Sera La Lettura - 06.10.2019

(Barry) #1

DOMENICA6OTTOBRE2019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 49


i


Secondo l’Internet Institute dell’università di
Oxford, un numero crescente diPaesi sta
subendo dellecampagne di manipolazione
dell’opinione pubblicacondotte, tramite
social media, da partiti politici e agenzie

governative. Nel 2019, 70Paesi hanno subito
queste pratiche,contro i 48 del 2018 e i 28
del 2017.Facebook è la piattaforma più
usata, la Cina è il maggior attore dell’«ordine
della disinformazione globale».

SettantaPaesidisinformati

{


Vocidalmondo
diSaraBanfi

Lo scrittore
Anthony Cartwright è nato
nel 1973 a Dudley, nel Black
Country, e si è laureatoin
Letteratura angloamericana.
Elogiato da illustricolleghi
comeDavidPeace e Jona-
thanCoe, Cartwright appar-
tiene allafamiglia delrea-
lismo sociale britannico.
L’editore 66thand2nd ha
pubblicato Heartland (2013),
Ilgiornoperduto (2015),
viaggio nella memoria e
nella strage dell’Heysel
scrittocon Gian LucaFavet-
to, IronTowns.Cittàdiferro
(2017) e, quest’anno, tra-
dotto da Riccardo Duranti, Il
taglio (pagine 160, e 15)
Il festival
Ultimanza e 1492/1942
sono itemi della quinta
edizione delFestival delle
Letterature migranti che dal
9 al 13 ottobre porterà a
Palermo oltrecento scrittori,
traduttori e saggisti e mille
studenti. Ultimanza è un
codice di parole che prova a
definire un’e poca che rischia
di bruciare le risorse vitali
del pianeta e di interrom-
pere i processi di trasmis-
sione culturale; 1492/1942
sono due date cruciali della
storia dell’umanità che
iniziano econcludono una
parabola tragica di 450 anni
e i cui sentimenti di odio
razziale ritroviamo oggi in
modo drammatico: nel
1492,Ferdinando e Isabella,
sovrani di Spagna e di Sici-
lia, emanano l’editto di
espulsione degli ebrei dal
regno, nel 1942 un gruppo
digerarchi nazisti mette a
punto la «Soluzione finale»
contro gli ebrei.Tr a gliospiti
delfestival l’ingleseEdith
Hall, la turcaEce Temelku-
ran, gli iraniani LeilaKarami
e Shahram Khosravi, gli al-
gerini SamirToumi e Samia
Touati, l’americana di origini
siriane Alia Malek. Info:
festivaletteraturemigranti.it.
Anthony Cartwright inter-
verrà alfestival sabato 12
alle 19 presso il Chiostro del
Museo Salinas diPalermo
con Alessandra Rizzo

ILLUSTRAZIONE


DICIAJ ROCCHI


EMATTEO DEMONTE


vanocatene e che, nel 1910,contrattarono il primo sala-
rio minimo del mondo, sollevando le loro famiglie dalla
miseria che farecatene avevaloroinflitto. L’edificio è
stato salvato dal decadimentoverso l’inizio di questo se-
colo e ricostruito, mattone su mattone, nel vicino Black
Country Living Museum di Dudley. Sulle pareti ci sono
fotografie di Mary MacArthur, la leader dello sciopero,
che parla a una grandefolla. Da qualche parte, in quella
marea divolti, ci sono anche i miei bisnonni, che parte-
ciparono allo sciopero. Ho sollevato mio figlio e mia fi-
glia per mostrare lafoto. Vicinoc’è unafotodel 1918 di
MacArthurcon Keir Hardie,fondatore delPartito laburi-
sta, lo sguardo rivolto a un futuro più luminoso.

Nella società britannica ci sono tradizioni ancora vive,
oltrealpopulismo atavicooall’elitismo liberale. Sono
forse più silenziose, avolte dormienti,come loStato di
diritto e la sovranità parlamentare, macomunque anco-
ra persistenti. E potreste pensare che l’uomo che ricopre
il ruolo che svolgeva unavoltaKeir Hardie,Jeremy Cor-
byn, dovrebbe fare di più che sperare che la decenza a
uncerto punto prevalga. La settimana dell’ultima crisi
costituzionale è stata anche la settimana in cui Corbyn
ha esposto la sua visione dicome potrebbe essere ilPae-
se con un governo laburista: progressista, umile, giusto,
il più lontano possibile dal mondo di BorisJohnson, e
disorientato dal pasticcio della Brexit come tutti gli altri.
Forse alla fine sarà solo alla decenza che potremo ag-
grapparci, comeJohn Bercowhacercatodi direauna
imbarazzata Camera dei Comuni il giorno dopo la sua
riconvocazione. «Qualunquecosa tu pensi che io sia,
non è quel che sono». Il ritornello del grande anti-eroe
dellaclasse operaia creatodallo scrittoreAlan Sillitoe,
Arthur Seaton, interpretatocon tanta spavalderia da Al-
bert Finney, potrebbe essere il motto del nostroPaese.
O Paesi?
Sembra chiaro che non sappiamo più bene chi o che
cosa siamo.
Quella mattina la battuta di Sillitoe avrebbe potuto es-
sere adottata anche daJohn Bercow, dopotuttoTory di
destraemembrodel Parlamentoanche lui, che era là
perconfermare quel che la Corte Suprema aveva deciso
all’unanimità. Che il primo ministroavevainfrantola
legge sospendendo ilParlamento, che aveva indotto in
errorelaregina (Dio nonvoglia!)eirestanti sessanta
milionidinoi, facendoci pensaredipoterfarequello
che gli pareva.
Forse iveri eroi sono proprio gli undici giudici della
CorteSuprema, un’istituzione che ha solo dieci anni,
creata negli ultimi giorni del tantovituperatogoverno
Brown, segno dei nostricontinui sforzi per diventare un
Paese normale e funzionante. «State attenti a quel che
desiderate», avrebbe potutoesserelapronuncia della
Corte Suprema su noi tutti — anche se a chiunque sia
stato vittima di un crimine in questoPaese negli ultimi
anni, il fatto che qualcuno sia stato ritenutocolpevole di
qualcosa potrebbe essere sembrato un piccolo miraco-
lo, figuriamoci se poi si tratta del primo ministro. (Sol-
tanto l’8 percento deireati denunciati nelRegnoUnito
ha un imputato, non parliamo dicondannati).
Il Parlamento, a quanto pare, per ora è sovrano e più
chefelice ditenere in ostaggio il primo ministro all’in-
terno del numero 10, assediato dalla legge e dalla man-
canza di una maggioranza, almeno per qualche settima-
na.
CheJohnson sia un mostro non ha bisogno di essere
ribadito, e neanche che sia l’incarnazione dell’establish-
mentcontro cui ha la facciatosta di dire che stacombat-
tendo. Quel che personecome me devono sperare è che
nello straordinario stato di inattività in cui ora si trova, si
riveli per quello che è. Ma infondo lo ha fatto per tutta la
vita e se l’ècavata, potreste dire. Dicerto il disprezzo che
ha mostrato non solo per ilParlamento, ma per altri es-
seri umani (mi riferiscoalle preoccupanti minaccedi
morte fatte a parlamentari, al fatto che abbia definito la
deputata assassinataJo Cox humbug , imbrogliona, una
parola non molto usata in questoPaese da quando Dic-
kens ha posato la penna), ci fa pensare che non stia fin-
gendo di essere nient’altro che lui.

Abbiamo la possibilità di osservare per qualchetem-
po il nostro uomoforte nella sua gabbia dorata, e sicura-
mente non siamo troppo lontani dal provare orrore per
quello chevediamo. La sua popolarità è in gran parte il-
lusoria. Tutto il suo sfoggio di potere fa pensare alla fa-
vola deivestiti nuovi dell’imperatore. Che l’improbabile
uomo che somiglia a un ragazzino e parlacome un asi-
no sia anche quello che fa notare di essere nudo, è solo
un’altra faccia di tutta questa triste storia.
Perché la storiavaavanti, naturalmente,con svolte e
digressioni infinite e giri su sé stessa. Come se ci trovas-
simo in un racconto di Borges, nel quale un impiegato
delParlamento si mette aregistrare tutti i suoi andirivie-
ni e scopre che non hanno fine, e che è la storia stessa a
diventare protagonista.Johnson uscirà di scena, e anche
Bercow, quando, nelle prossime settimane,cesserà dal-
la carica di speaker (il suo posto nella storia è un po’ più
sicurodiquello della maggior partedegli altri politici
attuali), ed emergerà un nuovogruppo di attori.
Sento unavoce su un treno affollato, «Quello che ser-
ve a questoPaese...», ma il seguito non è chiaro.
(traduzionedi MariaSepa )
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