12 LALETTURACORRIEREDELLASERA DOMENICA15SETTEMBRE
“Siamo la via di mezzo tra gli estremismi,
non facciamo nulla di troppoveloce e ra-
dicale”, rassicurano. Ma di fronteal-
l’emergenza la risposta deve essere radi-
cale. In linea, piuttosto,con il Green New
Deal proposto negliStatiUniti da Bernie
Sanders, traicandidati democratici alle
primarie: investimenti per oltre16mila
miliardi di dollari che servirebberotra
l’altro per le energie rinnovabili e per tra-
sformarel’agricoltura, creando anche
nuovi posti di lavoro».
In checosa consisteesattamenteil
Green New Deal che lei stessa sostiene?
«La definiziones’ispira al New Deal di
Franklin DelanoRoosevelt, al suo impo-
nente pacchetto di misure per uscire dal-
la crisi del 1929. Del Green New Deal esi-
stono però diverseversioni, sia in Europa
sia negliStatiUniti, doveappuntoivari
candidati democratici stanno elaboran-
do le proprie. E già nel 2009 all’Onu la ne-
goziatriceboliviana AngélicaNavarro
Llanos usò un altroparagone storico
quando chiese “un Piano Marshall per la
Terra”. L’idea sottesa a tutte queste inizia-
tiveèunprogramma mondiale che af-
fronti l’emergenza climatica e la povertà
allo stessotempo, checambi il sistema
economico percombattere tutte le dise-
guaglianze, incluse quelle razziali e di ge-
nere. Le crisi planetarie, di tipo finanzia-
rio, umanitario, sociale, ecologico, sono
interrelateevanno affrontateinmodo
olistico. Ilcapitalismo moderno,fondato
sulconsumo illimitato, nacque d’altra
parte giàcon gli africani strappati alla lo-
ro terra econ gli espropri alle popolazio-
ni indigene: gli stessi individui divennero
materia prima da sfruttare,così come le
foreste,ifiumi, gli animali. Le fiamme
dell’Amazzonia ci mostrano tuttavia che
siamo interconnessievulnerabili.Un
punto che uomini-bambinicome Trump
e Bolsonaro faticanoforse ad accettare».
Quali provvedimenti andrebbero
presi nel nuovo corso verde?
«Negli ultimi tredecenni, cioè da
quando hanno iniziato a incontrarsicon
gli scienziati per discuterelariduzione
Undicianni
persopravvivere
Masipuòfare
diALESSIARASTELLI
delle emissioni, i governi sono staticon-
dizionati dal neoliberismo. Le rinnovabi-
li sono finite nelle mani di società priva-
te, con l’effetto di aumentare icosti del-
l’energia per la classe operaia mentre
scendevano le tasse perimilionari. Ri-
spetto al passato, il Green New Deal dice
chiaramente che la nostra economia non
aiuta la maggioranza dei cittadini, che
dobbiamo creareoccupazioneemiglio-
rare i servizi e che dobbiamo farlo ridu-
cendo drasticamente le emissioni e cre-
ando milioni di posti di lavoro“verdi”.
Potremmo ad esempio finanziare del tut-
tol’assistenza sanitariaefareinmodo
che sirealizzicon basse emissioni».
Pericriticièuna linea utopistica,
checomporterebbe una spesa pubblica
insostenibile.
«Va ridefinito ilconcetto stesso di ciò
che è possibile. Certo si tratta di una tra-
sformazione difficile, ma è l’unica oppor-
SSS
diFRANCESCOGUNGUI
«I
mmaginatediaverediciassette
anni,disentireilrumoreassor-
dantediunorologiochescan-
disceiltempochepassa.Moltidivoi
probabilmenteconosconogiàquesta
sensazione.Moltidivoipensanoalle
cosechevoglionoancorafareprimache
siatroppotardi.Maprovateaimmagi-
naredisentireilticchettiodell’orologio
biologicodagiovani».Sonoleparoledi
AnunadeWever&KyraGantois,autri-
cidellibroIl clima siamo noi(Solferi-
no).Unlibrocheparladiclima,diam-
biente,masoprattuttodiunagenera-
zionechestafacendoiconticonun
futuroincerto.Illibroèsoloilculmine
diunaseriediiniziativeemanifesta-
ILCLIMASTACAMBIANDO
CAMBIAMOANCHENOI
AlbertoFraccacreta (Foggia, 1989) è
assegnista di ricerca in Letteratura italiana
contemporanea all’Università «Carlo Bo» di
Urbino.Per Raffaelli ha pubblicato le raccolte
di versiUsciredallemura(2012) eBasso
Impero(2016). Ha curato, sempre per
Raffaelli, ilcofanettocon 10 poesie e una
prosa di Adam Zagajewski (Il«fuocoeracliteo»
nelgiardinod’inverno, 2017).Da oggi su
Twitter iconsigli aifollower de @La_Lettura.
AlbertoFraccacretaè#twitterguest
ACCA
DEMIE
diGLORIABERTASI
P
arole d’ordine: educare eformare.
Volontari, studenti, ragazzi delle
scuole e anche adulti e futuri esperti
del settore. Sono gli obiettivi di un accordo
tra l’Università diPadova e l’Unicef, che
hanno sottoscritto unaConvenzione per i
diritti dell’infanzia.Tre anni di attività
congiunte nell’ambito di un rapporto già
proficuo: «APadova — spiega Gabriella
Salviulo, direttrice delCentro diritti umani
AntonioPapisca del Bo — esiste ilcorso di
laureain Diritti umani.Con il nuovo
protocollo lavoreremo su più fronti: la
formazione di volontari che poi
collaborerannocon l’Unicef; la programma-
zione di iniziative nelle scuole; l’apertura di
stage per i nostri studenti
nell’organizzazione umanitaria».L’ intesa
anticipa di poco più di due mesi il 30°
anniversario dall’approvazione della
Convenzione sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza da parte dell’Assemblea
generale dell’Onu, il 20 novembre 1989.
«Percelebrare questa data — sottolinea
Salviulo — stiamo organizzando per la
mattina del 20 novembre un evento in aula
magna checoinvolgerà anche gli studenti
delle scuole;commemorazione ufficiale in
RegioneVeneto nel pomeriggio».
CommentaFrancesco Samengo, presidente
di Unicef Italia: «Era il 1987 quando
avviammo la primacollaborazionecon il
mondo universitario proprio aPadova,con
la creazione delcorso multidisciplinare di
Educazione allo sviluppo.Dalì è nato il
programma Unicefcon le università.Con
questa nuovaconvenzione, rafforziamo
l’azione diconoscenza eformazione sui
diritti dell’infanzia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Padova,accordoconl’Unicef:
l’universitàformaivolontari
Dree
«L
aTerra bruciaenon
possiamo spegnere
l’incendioconuna pi-
stola ad acqua. Dobbia-
mo agireinfrettacon
un piano globale, radicale. Già i prossimi
undici anni saranno decisivi». Naomi
Klein, l’attivistacanadese che nel 2000
scrisseNoLogo— il saggio nel quale de-
nunciavalo strapotere delle multinazio-
nali, divenuto manifesto del movimento
no global — è impegnata da almeno un
quindicennioacombatterelacrisi am-
bientale e a sostenere la suacorrelazione
con il sistema economico. A «la Lettura»
parla in occasione dell’uscita del nuovo
libro,Ilmondoinfiamme.Controilcapi-
talismopersalvareilclima(Feltrinelli).
Perspegnerel’incendio, scrive,ène-
cessaria «una guerra a tuttocampo», non
solo all’inquinamento ma anche «alla po-
vertà e al razzismo e alcolonialismo e alla
disperazione, tutto d’uncolpo».UnGre-
en New Deal, un pianoverde che sman-
telli «un sistema economicobasatosul
consumo illimitatoesullo sfruttamento
di individuienatura»,contando sulla
spinta dei movimenti dal basso e di una
nuova generazione di politici.
Perché i prossimi undici anni saran-
no già determinanti?
«Non lo dicoiomaunrapportodel
2018 del Gruppo intergovernativosul
cambiamentoclimaticodell’Onu, l’Ipcc.
Il 2030 è l’anno limite per tagliare la metà
delle emissioni mondiali, poi si dovrà eli-
minarle del tutto entro il 2050. Solocosì
possiamo sperare di mantenere l’aumen-
to del riscaldamento globale rispetto al-
l’era pre-industriale sottogli 1,5 °C. Ab-
biamo già riscaldato laTerra di un grado
e questo ha portato l’Amazzonia al punto
di non ritorno, ha provocatolosciogli-
mentodei ghiacci dell’Articoelamorte
della Grande barrieracorallina, un cimi-
terosubacqueo. Il pianetaèalcollasso.
Non possiamo andare oltre».
Come spiega allora l’atteggiamento
negazionista di alcuni leadercome Do-
nald Trump eJair Bolsonaro?
«Penso che inrealtà credano nella
scienza. Ma che si sentano al sicuro:con-
fidano che il denaro li tutelerà dalcam-
biamentoclimatico. Inoltresono imbe-
vuti di una visione del mondo nella quale
potere e ricchezza, soprattutto maschili,
controllano il pianeta e la maggior parte
dei suoi abitanti. La battaglia per il piane-
ta richiede un enorme investimento nella
sfera pubblica e il divieto per le aziende
di fare ciò chevogliono, che si tratti delle
società dicombustibilifossili a Houston,
in Texas, o degli allevatori di bestiame in
Brasile. Gruppi ai quali, invece, i due pre-
sidenti hanno fatto promesse. Eccoper-
ché licenziano gli studiosiechiudono i
dipartimenti dedicati alla crisi ambienta-
le: la lotta per laTerra non puòcoesistere
conlalorovisione del mondo. Ancora
più inquietante èvedere leader progres-
sisti che predicano l’ambientalismo e
agiscono alcontrario».
A chi si riferisce?
«Emmanuel Macron in Francia e il pre-
miercanadese Justin Trudeau, ad esem-
pio, hanno criticatoBolsonarosul-
l’Amazzonia ma ricoprono di sovvenzioni
i giganti degli idrocarburi. Il problema è
che la crisi climatica pone una profonda
sfida al progetto economico neoliberista.
Cosìcome al culto del “centrismo”, incar-
nato da Trudeau e da molti leader euro-
pei ed esponenti democratici americani.
Orizzonti.
Filosofia,religioni,costumi, società
i
NAOMIKLEIN
Ilmondoinfiamme
Tr aduzione
di Giancarlo Carlotti
FELTRINELLI
Pagine 288,e 18
In libreria dal 19 settembre
L’autrice
Naomi Klein (Montréal,
Canada, 1970:foto di
Kourosh Keshiri) è autrice e
attivista. Il suoNoLogo
(2000) divenne manifesto
del movimento no global. Ne
Ilmondoinfiamme, che esce
in contemporaneacon gli
Usa, raccogliereportage e
saggi d’un decenniocon una
Introduzione, un apparato di
note e un Epilogo scritti per
questo nuovo libro
tunità di abitare il futuro. E definirà an-
che il modo in cui lo abiteremo. Il clima,
ad esempio, è — e diventerà sempre più
—una dellecause della migrazione di
massa, cheasuavolta viene usata dalla
destraxenofoba per aumentare iconsen-
si. Dunque sì, siamo di fronte a una sfida
difficile, ma l’alternativa èterrificante. Il
neoliberismo ci ha abituato all’idea che il
cambiamentocollettivo non sia possibi-
le, ci ha imprigionato nell’eredità di Mar-
garetThatcher. Ma la storia ci viene ap-
puntoinsoccorso: la mobilitazione du-
rante e dopo la Seconda guerra mondia-
le, quandocambiarono la produzione
nelle fabbriche, lacoltivazione del cibo,
le politiche degli aiuti,così come l’espe-
rienza del New Deal,testimoniano che si
puòcambiare, e in fretta».
Se abbiamo undici anni per dimezza-
re le emissioni, quanto le presidenziali
americane del 2020 saranno cruciali
ANUNADEWEVER
KYRAGANTOIS
Ilclimasiamonoi
Con Jeroen Olyslaegers
Tr aduzione di Laura Pignatti
SOLFERINO, pp. 80,e9,
Leautrici
Anuna DeWever (2001:foto
accanto, a sinistra) eKyra
Gantois (1999: a destra),
belghe, sono attiviste per il
clima. Il 27 settembre ci sarà
un nuovo sciopero globale,
al termine di una settimana
di iniziative ed eventi
per il pianeta (dal 20 al 27)