Corriere della Sera La Lettura - 15.09.2019

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DOMENICA15SETTEMBRE2019 CORRIEREDELLASERALALETTURA 7


giato.Doposonoriuscitoascriverequalcosadimaggio-
rerespiro,ilmioprimoromanzocheèGli ultimi giorni
dei nostri padri,nonlunghissimomacomunqueunro-
manzo,chemihapermessodiconoscereilmioeditore
BernarddeFallois,scomparsol’annoscorso».
Perché questa ostinazione nella scrittura, nono-
stante difficoltà durate anni?
«Hosempredesideratoscrivere,quandoerobambi-
nogiàscrivevopiccolestorie.Credochelavogliadiscri-
veresiimpadroniscadellepersonecheamanomolto
leggere.Amolaletteraturaperchémipiacechemisi
raccontinodellestorie.Primaancoradisaperleggere
adoravoquandoimieigenitorimileggevanooraccon-
tavanounastoria.Sonosemprestatoavidodiracconti,e
mièvenutavogliadimettermianchenellaposizionedi
quellochenonsololiriceve,malioffre.Eilmodopiù
facilepermedabambinoerainventareunastoria.Puoi
scriverlasuunapaginaepoidarlaachitipare.Mipiace-
val’ideadicondividerequelcheimmaginavo».


La suafamiglia ha unacasa aStunington, nel Mai-
ne, in quel New England dovesono ambientati i suoi
bestseller. «La tigre»èuna storia russa anche in
omaggio all’antenatoJacques Dicker. Il punto di par-
tenza è sempre personale?
«Certamente,ancheserivendicoilmioessereuno
scrittoredifiction.Raccontostorieinventatemailmate-
rialeinizialeèqualcosachemiappartiene.Ècosìanche
inqualitàdilettore,comunque.Dalettore,semiraccon-
tanounastoriachesisvolgesuunaspiaggia,immagino
lespiaggedellemievacanzesuibordidell’Atlanticoin
AmericadelNord.Un’altrapersonamagaripensaalma-
redellacostieraamalfitanaodellaBretagna.Peschiamo
nelnostroimmaginario,inquellocheabbiamovissuto,
maèlostessoriflessosiaperloscrittorecheperilletto-
re».
Il finale de «La tigre» è sorprendente.Aveva già il
gusto delcolpo diteatro, del personaggio che rivela
unvolto insospettato,come nei bestseller successivi?
«Sì,credosianormalevistelemielettureaquell’età.
AncheIl conte diMontecristodiDumashaunagrande
complessitàdipassaggi,qualcosachedàprofondità.Ho
semprecercatodifarlosindagiovane,misforzavodi
crearepersonaggisenzamanicheismi,figurecomplesse
mossedaragionidiversechepossonocoesistere».
Perché pubblicare «La tigre» adesso?
«MelohapropostoprimadimorireBernarddeFallo-
is.Ilmioeditorespagnoloavevalettoilraccontoesolle-
citatol’illustratore.QuandoBernardhavistoilprogetto
finaleconidisegni,cosìriusciti,mihachiestosefossi
d’accordonelfarlouscireehoaccettatosenzadubbi.Poi
Bernardèmancato(il2gennaio2018,a91anni,ndr)e
quandoilnuovoresponsabiledelleedizionideFallois
miharicordatoquelprogettosonostatocontentodiri-
prenderlo,mièpiaciutofareun’ultimacosacheavevo
cominciatoconBernard».
Ha riscritto iltesto?
«Quandol’horilettomièparsoevidenteillatogiova-


Raccontalafinediunamore,lostrazio
dell’assenzaepoilaguarigionel’intensa
raccoltadiHanifAbdurraqib(1983)AFortune
forYourDisaster(TinHouse,pp.108,$15,95).
Letresezionidellibroportanoititolidelletre

partidelfilmThePrestigediChristopher
Nolan:lapromessa,lasvolta,ilprestigio.In
untestocompareilfantasmadelcantante
MarvinGaye(1939-1984),moltoamatoda
Abdurraqib,brillantecriticomusicale.

{


IlfantasmadiMarvinGaye

Stanze
diAngelaUrbano

neeimmaturomanonl’horitoccato,diciamocheho
solotoltoqualchegirodifrasechenontornava,cheim-
pedivaunaletturacorretta.Perilrestol’holasciatocosì
com’era.Sonoioaquell’età,èuntestocherifletteilra-
gazzocheeromanontradisceillettore,sonosempreio.
Ècomeunafotodimedallaqualehotoltounpo’dipol-
vere,masenzastravolgermiconPhotoshop».
Nella «rentrée letteraria» francese di settembre
anche quest’annoc’è molta non fiction: lo scandalo
Yann Moix che in «Orléans», pur definitoromanzo,
parla dei maltrattamenti subiti nell’infanzia e ha pro-
vocato le smentite del padre e poi le accuse del fratel-
lo; poi «L’Ennemi» di Georges Buisson, un altrorego-
lamento diconticon il padre, stavolta ilPatrick Buis-
son estremista di destraeconsiglierediNicolas
Sarkozy all’Eliseo. Checosa pensa del successo degli
autori che sembrano avererinunciatoall’idea della
letteraturacome fiction?
«Cominciopremettendochehomoltorispettopergli
scrittorieillorolavoro.Mainlineagenerale,notoinef-
fettichesoprattuttoinFranciavengonopubblicatesem-
prepiùoperechenonsonosaggimaneanchefiction.
Scriveretestichenonsonofictionepresentarlicomero-
manzifaundannogravealromanzo.Ilromanzoè
un’operadicreazioneoriginale,chepuòessereeven-
tualmentebasatasufattirealimadevediventarepoil’in-
venzionediunoscrittore,inmodocheillettorepossa
coltivareilsuoimmaginario.Laletteraturapermettedi
leggereunromanzosull’autobus,incameraoall’ospe-
daleealtempostessoesserealtrove.Èquestoilsuoruo-
lo».
Ma è anche quel che vuole ancora il pubblico?
«Iopensodisì,elaprovasecondomeèl’eccitazione
planetariaperleserietv.Perchétuttiamanoleserietv?
Perchéhannovogliadiessereproiettatiinunaltromon-
do,ealungo.Gliautoridifeuilletonlohannosempre
fatto,iromanzilofannoeleserietvsonoilprolunga-
mentodiquestatradizione.Iproduttoricercanodiac-
quistareromanziperchésonounafonteperfettadiserie
tv.Prima,quandoiromanzivenivanoadattatialformat
delfilm,ilprocessoeracomplicato,èdifficilecompri-
meretuttoinunfilmdiun’oraemezza».

Le seriefacilitano l’opera di adattamento?
«Decisamente,ilromanzoèlostrumentoidealeperi
produttoriperchéc’èdentrotuttoilmaterialenecessa-
rioperfareunaserie.Seabbandoniamoiveriromanzie
lafiction,spingiamolepersoneversoleserietv.Nonc’è
nientedimaleinquesto,percarità,malagrandebatta-
gliaperlaletteraturaoggiconsisterebbenelricordare
allepersonecheseamanolaserietvamerannoancora
dipiùleggere,perchélaletturadiunromanzoè
un’esperienzaancorapiùfortedelguardareunaserietv.
Quandoleggitiimmedesimidipiùneipersonaggi,ci
mettilatuaesperienzaelatuaimmaginazione.Quando
guardiunaserie,perquantoottima,seisolospettatore.
Èsempreun’esperienzamenocoinvolgente».
Facciamo un esempio: «Laverità sulcaso Harry
Quebert», il suo primo grande successo mondiale, è
diventato una serie tv girata daJean-Jacques Annaud.
Qual è il suo giudizio?
«Mièpiaciutal’esperienzaumanaconAnnaud,èsta-
taunabellaavventura,hoapprezzatoilprodottofinale,
laserierendebenel’atmosferadelromanzo,maquando
ilettorimidicono“sperocherivivrònellaserietvle
emozionidelromanzo”rispondono,èimpossibile,so-
noduecosediverse,ècomedire:oggimangeròpescee
sperodiritrovareilgustodellacarne.Laserie,anche
quellafattameglio,saràsempreinferiorealromanzo.
Oggipiùchemailepersonesonoprontealeggere,edè
moltoimportantecheautoriededitorisenerendano
conto.Perrimetterelepersonesullaviadellelibrerie
dovremmooffrirelororomanzichesonoveriromanzi.
Nontestidiauto-fictionchesonounaspeciediraccolta
dipezzidivitadelloscrittore,oltretuttospessopocoin-
teressanti,almenosecondome».
Sta scrivendo il prossimoromanzo?
«Sìesonoabuonpunto,diciamoversolafine.Masic-
come,comesempre,nonseguounascaletta,nonso,
tuttopuòcambiareancora.Disicurononsaràauto-fic-
tion»(ride).
Ci anticipa qualcosa almeno deltema principale?
«Sonomoltosuperstizioso,nonmipiaceparlaredi
unnuovoromanzoprimachesiafinito.Mapossodire
cheètotalmentedifferentedaquelcheimieilettori
hannopotutoleggerefinora».
Quindi non ci sarà più lacosta Est degliStatiUniti?
«Nondiconésìnéno.Maèpossibilechenoncisia».
Quando sarà pronto?
«Nonso,vedròilmioeditorechecosanepensa.Quel
chemipiacevadiBernarderachenonhomaiavutoun
contratto,midicevasempre:“Scriviiltuoromanzo,seè
bellolopubblico,altrimentino”.Moltosemplice.Mi
piace,puravendovendutoormaiunpo’dicopie,avere
davantiqualcunoingradodidirmiquestovabene,que-
stono.Stoconcludendoconcalma,poivedremose
l’editoreloaccetteràcosìcom’è».
Sarà il primoromanzo senza Bernard deFallois, il
suo mentore.
«Sì,glidevotutto,èluichehacredutoinme,havolu-
topubblicarmiefarmidaguida.Perquestoilprossimo
librosaràmoltoimportante.Cominciaunanuovatappa,
senzaBernard».
@Stef_Montefiori
©RIPRODUZIONERISERVATA

JOËL DICKER


La tigre
Illustrazioni diDavide
de las Heras
Tr aduzione di VincenzoVega
LA NAVE DI TESEO
Pagine 64,e 12
In libreria dal 19 settembre

L’autore
Joël Dicker (Ginevra, 16
giugno 1985) ha una
vocazione precoce alla
scrittura: a dieci annifonda
«La Gazette des animaux»,
una rivista dedicata alla
natura che gli vale il Prix
Cunéo, e durante gli studi di
Diritto all’Università di
Ginevra inizia a scrivere i
suoi primi racconti. Nel 2005
pubblica per leEditions de
l’Hèbe la sua prima novella,
Latigre(che «la Lettura» ha
anticipato sul numero del 20
ottobre 2013 e che è stata
pubblicata in Italia nel 2016
per Bompiani; ora viene
riproposta, in un’e dizione
illustrata, da La nave di
Teseo).Passano però sette
anni prima che Dicker riesca
a pubblicare il suo primo
romanzo,Gliultimigiornidei
nostripadri, scritto nel 2009
ma pubblicato soltanto nel
2012 (uscito in Italia per
Bompiani nel 2015), pur
avendo ottenuto già nel
2010 il Prix des écrivains
genevois, un riconoscimento
per le opere inedite
Il caso editoriale
Il successo internazionale
per Dicker arrivacon il
secondoromanzo,Laverità
sulcasoHarryQuebert
(Bompiani, 2013), che
diventa un bestseller
tradotto in 40 lingue, vende
in tutto il mondo oltre 5
milioni dicopie ed è tuttora
nelle classifiche. Il thriller
ottiene anche numerosi
premi prestigiosi,come il
Grand Prix duroman de
l’Académie française e il Prix
Goncourt desLycéens. La
trama segue l’indagine
di un giovane scrittore,
Marcus Goldman, intorno
alla scomparsa e all’omicidio
di una minorenne, la
quindicenne NolaKellergan,
delitto di cui è accusato il
maestro e mentore di
Goldman, l’affermato e
maturo scrittore Harry
Quebert: la vicenda e le
atmosfererendono omaggio
ad almeno due grandi
romanzi americani,Lolitadi
NabokoveLamacchiaumana
diRoth.Dal libro è stata
tratta anche una serie
televisiva in dieci episodi,
diretta da Jean-Jaques
Annaud e interpretata da
Patrick Dempsey, nel ruolo
di Harry Quebert (in onda su
Sky e su Canale 5). Iromanzi
successivi di Joël Dicker
sonoIllibrodeiBaltimore, in
cui ritorna il personaggio del
giovane scrittore Marcus
Goldman (La nave diTeseo,
2016) e, l’anno scorso, il
poliziescoLascomparsadi
StephanieMailer(sempre per
La nave diTeseo, 2018)

i


SSS


diVANNISANTONI

T


esi: per grandi eventi storici occorrono libri
ponderosi.Falso, risponderemo: lo dimostra,
tra gli altri,’14di Echenoz(Adelphi), il miglior
libro sulla Grande Guerra tra quelli scritti da chi non
vi ha partecipato, e lo dimostra oggiLaguerradei
poveridi ÉricVuillard, dedicato a Thomas Müntzer
(qui sopra nella banconota da 5 marchi della Ddr) e
allaControriforma.Certo, chi desidera una narrazio-
ne di ampiorespiro può sempre rivolgersi aQdi Lu-
ther Blissett (oggiWu Ming, Einaudi Stile libero),
che proprio quest’anno hafesteggiato vent’anni da
bestseller (e poi longseller) con una nuova veste; ma
chi preferisce un approccio più spiccio, troverà in
questo libriccino targato e/o(traduzione di Alberto
BracciTestasecca, pp. 83,e9) diverse soddisfazioni.
Narrazione agile, compatta e concentrata, a cui uno
stile acuminato e l’uso del presente conferiscono un
elevato potenziale evocativo. Sorge tuttavia, leggen-
do, un’altra tesi: i libri ponderosi sono comunque
necessari per cogliere lareale complessità dei grandi
eventi storici. Qui ilfalso vira sul vero: l’allegoria dei
giletjaunesche si legge sottotraccia nonrende giusti-
zia allareale portata deifatti, e la chiave di lettura
finisce per ripiegarsi in un involontario conservatori-
smo, sebbene ciò non tolgaforza — almeno, non
estetica — a questo piccolo fulmine capace di gettare
la sua personale efosca luce suifatti del 1525.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Tesi


RIBELLIDELCINQUECENTO


CONIGILETGIALLI

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