Il Sole 24 Ore Giovedì 19 Settembre 2019 5
Politica
Posizioni a confronto
MOVIMENTO
5 STELLE
PARTITO
DEMOCRATICO
ITALIA
VIVA
Concessioni
LE PRIORITÀ DI ITALIA VIVA
Partecipate, concessioni, banche
I renziani alzano la posta
Al via i gruppi:
deputati e senatori
Nencini presta il simbolo
Emilia Patta
Italia viva non farà la guerra al governo,
di cui condivide le linee del programma
economico, né pianterà paletti in vista
della legge di bilancio a cui sta lavoran-
do il ministro dell’Economia Roberto
Gualtieri. D’altra parte la priorità a ta-
glio del cuneo fiscale a tutto vantaggio
dei lavoratori non può che trovare favo-
revole l’ex premier Matteo Renzi: è in
sostanza - come rimarca con soddisfa-
zione - un allargamento degli euro.
Quanto alla durata del governo, Renzi
stesso ha assicurato che «arriveremo
almeno all’elezione del Capo dello Sta-
to, quindi al ». Ma certo la nascita di
una terza gamba della maggioranza in-
troduce elementi di possibile fibrilla-
zione nel già difficile dialogo tra Ms e
Pd. Partiti storicamente divisi su molti
fronti: dalla giustizia alle infrastrutture
alle banche. E il fronte renziano, su qua-
si tutte le questioni in sintonia con il Pd,
finirà paradossalmente per evidenziare
le differenze tra Ms e Pd rendendo più
difficile l’opera di mediazione dei verti-
ci di Largo del Nazareno. Si prenda la
questione delle concessioni autostra-
dali. Renzi ha ribadito nelle scorse ore
il suo pensiero: «Le concessioni le farei
vedere all’avvocatura dello Stato, devo-
no decidere loro, se ci sono le condizio-
ni si tolgono sennò gli fai un regalo per
i prossimi anni». Mentre proprio ieri
il sottosegretario agli Esteri Manlio Di
Stefano, vicinissimo a Luigi Di Maio, ha
ribadito: «Le concessioni vanno tolte e
lo faremo». E il Pd? Vicino alla posizio-
ne di Renzi ma con l’onere di una diffi-
cile mediazione, tanto è vero che la neo-
ministra delle Infrastrutture Paola De
Micheli si è fin qui limitata ad aprire a
una «revisione» senza accennare a re-
voche. Oppure la questione, rilanciata
in queste ore da Renzi, della possibile
fusione tra Leonardo-Finmeccanica e
Fincantieri («continuando a tenerle di-
vise non rischiamo di farci mangiare da
partner europeri che investono più di
noi sullo spazio e la difesa?»). Ebbene,
il gennaio scorso il premier Giusep-
pe Conte aveva smentito interventi su
questo. E nelle scorse ore il ministro
dem Gualtieri ha ribadito la prudenza
del governo giallo-rosso: «Non esiste
un piano del governo, posso esprimere
solo grande prudenza».
C’è poi il tema banche, da sempre di-
visivo tra Ms e Pd. Durante le consulta-
zioni per la formazione del governo Di
Maio aveva rilanciato la storica propo-
sta di dividere le banche commerciali
(retail), che svolgono tradizionale atti-
vità di depositi e credito a famiglie e im-
prese, dalle banche di investimento, che
svolgono più attività sui mercati. Ipotesi
bocciata senza se e senza ma dal Pd e
anche da Renzi, tanto è vero che nel pro-
gramma del Conte alla voce banche c’è
solo un generico riferimento alla tutela
dei risparmiatori. Ma il tema resta po-
tenzialmente a rischio scontro diretto
tra Di Maio e Renzi, che potrebbe anche
rivendicare la presidenza della com-
missione di inchiesta sulle banche in via
di insediamento (magari con il senatore
Mauro Marino al posto di Gianluigi Pa-
ragone ormai al margine del Ms). Sullo
sfondo, naturalmente, la legge elettora-
le: l’accordo di governo prevede il ritor-
no al proporzionale senza collegi in
funzione anti-salviniana, ma c’è da cre-
dere che ora Ms e Pd insisteranno su
una soglia di sbarramento alta (%) pro-
prio in funzione anti-Renzi. E anche su
questo l’ex premier vorrà di certo dire la
sua, forte di deputati e senatori (tra
cui la ex Fi Donatella Conzatti e il sociali-
sta Riccardo Nencini, che “presta” il
simbolo di Insieme per poter costituire
un gruppo autonomo).
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Conte: priorità taglio al cuneo fiscale,
per le riforme un piano triennale
IERI PRIMO INCONTRO
Nella Nadef Pil tendenziale
rettificato al ribasso:
o,% dallo ,% di aprile
Giorgio Pogliotti
Gianni Trovati
Già nella prossima manovra si avrà
un primo assaggio della riduzione
della pressione fiscale con il taglio
delle tasse sul lavoro. Ma l’interven-
to pieno si svilupperà in una «ottica
triennale», perché gli spazi di mano-
vra sul sono parecchio limitati.
La rimessa in moto dell’economia,
nei piani del nuovo governo, poggia
poi su un piano strutturale di inve-
stimenti per il Mezzogiorno e per la
green economy, che dovrà avvenire
«nel rispetto dei vincoli del quadro
di finanza pubblica» perché l’Esecu-
tivo considera prioritario «tenere i
conti in ordine».
È il messaggio del premier Giu-
seppe Conte che nell’ora e mezza di
incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil
ieri mattina a Palazzo chigi, insieme
al ministro dell’Economia, Roberto
Gualtieri e al ministro del Lavoro,
Nunzia Catalfo, ha voluto marcare la
discontinuità rispetto al passato sul
versante del metodo, scegliendo di
avviare un confronto preventivo con
Cgil, Cisl e Uil che avevano chiesto di
essere convocati. «L’ascolto delle
parti sociali è un metodo di lavoro
che ho adottato sin dall’inizio e che
intendo proseguire. Il nostro obiet-
tivo è quello di remare insieme per il
bene del Paese» ha detto il presiden-
te del consiglio rivolgendosi a Mau-
rizio Landini, Annamaria Furlan e
Carmelo Barbagallo.
Il confronto proseguirà su tavoli
tematici: i sindacati saranno convo-
cati sulla legge di Bilancio prima che
il testo venga inviato alle camere. Si
terranno incontri di approfondi-
mento su specifici capitoli: con il mi-
nistro Gualtieri si farà il punto sulle
risorse disponibili e le modalità di
taglio del cuneo fiscale, inoltre la
prossima settimana verrà convocato
un tavolo dal ministro Catalfo sulla
sicurezza sul lavoro, poi il confronto
al dicastero di Via Veneto verrà allar-
gato al salario minimo. Conte ha
confermato ai sindacati che la prio-
rità in legge di bilancio resta quella
di sterilizzare gli aumenti dell’Iva,
che con i loro , miliardi schiaccia-
no gli orizzonti della manovra.
Anche perché la Nota di aggior-
namento al Def attesa per la fine del-
la prossima settimana certificherà
una nuova frenata delle prospettive
di crescita. L’anno prossimo la varia-
zione tendenziale del Pil dovrebbe
fermarsi intorno allo ,% (come
anticipato sul Sole Ore di ieri), an-
che se non si esclude un miniritocco
verso lo ,%, mentre per quest’an-
no non si andrà oltre lo ,% previsto
nel tendenziale di aprile. Si balla co-
me sempre sui decimali, ma la ridu-
zione dallo ,% calcolato nel Def
per il assorbe una parte dell’ef-
fetto anti-deficit prodotto dalla ri-
duzione (,- miliardi) delle spese
per interessi. Di qui «l’orizzonte
triennale del Governo» richiamato
ieri da Gualtieri come «fondamenta-
le per rilanciare la crescita e l’occu-
pazione», mentre dagli altri settori
del governo si intensifica la pressio-
ne per nuove le misure di spesa. Sul
versante del pubblico impiego, per
esempio, cresce l’attenzione per i
fondi aggiuntivi necessari al rinnovo
del contratto (per ora ci sono , mi-
liardi a regime), mentre si studia una
norma per salvare le graduatorie
- ancora piene di «idonei».
L’esigenza di allargare lo sguardo
temporale è stato poi ribadito nel po-
meriggio dal premier: «L’orizzonte
della manovra non sarà il singolo an-
no perché avrà ad oggetto un ampio
progetto riformatore – ha postato il
premier su facebook – .La crescente
fiducia dei mercati finanziari nel no-
stro Paese ci offre l’opportunità di
avviare sin dal prossimo anno alcune
riforme essenziali per la crescita. È
prioritario attuare un sostanzioso
taglio delle tasse a partire dalla ridu-
zione del cuneo fiscale, da accompa-
gnare con una seria lotta all’evasio-
ne. Tutti devono pagare le tasse af-
finché tutti ne paghino meno».
Il contesto di crisi preoccupa
Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto al
ministro Catalfo di avviare il con-
fronto sulla messa a regime degli
ammortizzatori sociali introdotti
nell’ultimo anno, sul rafforzamento
delle politiche attive del lavoro per
correggere alcune incongruenze ri-
scontrate nell’inserimento lavorati-
vo collegato al Reddito di cittadi-
nanza e sulle modifiche mirate al
decreto dignità.
«Si riapre un canale di confronto
e discussione con le organizzazione
sindacali», ha commentato positiva-
mente Landini. «Il taglio del cuneo
fiscale sarà tutto a favore delle bu-
ste-paga dei lavoratori», ha riferito
Furlan riportando le parole del pre-
mier. «Abbiamo visto un cambia-
mento di passo di questo Governo»,
ha aggiunto Barbagallo. I sindacati
chiedono anche di tagliare le tasse ai
pensionati che hanno indetto una
manifestazione nazionale a Roma
per metà novembre.
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Il M5S tira dritto, e
nonostante il programma di
governo parli di «revisione»
Di Maio chiede la revoca della
concesssione di Autostrade
ai Benetton
Durante le consultazioni per
la formazione del governo, Di
Maio aveva rilanciato la
storica proposta di dividere
le banche commerciali
(retail) dalle banche di
investimento
Il 30 gennaio 2019 in seguito
a notizie sull’ipotesi di
fusione di Fincantieri con
Leonardo, il premier Conte
aveva smentito l’intervento
del governo
Per il M5S prioritario è l’ok al
taglio dei parlamentari. Per far
passare la legge, i pentastellati
hanno aperto alla richiesta Pd
per una riforma del sistema di
voto più equilibrato, di tipo
proporzionale
La linea Pd resta favorevole a
una «revisione» del sistema
con verifica degli investimenti
sulla sicurezza. Anche se Delrio
aveva aperto alla possibilità di
revoca in alcuni casi
Sulla divisione banche
commerciali-banche
d’investimenti il Pd ha una
visione molto diversa dal M5S:
nel programma del Conte 2 si
parla solo di tutela dei
risparmiatori
Sul fronte privatizzazioni il Pd
è molto cauto: «non esiste una
piano del governo, posso
esprimere solo grande
prudenza», ha detto il ministro
dell’Economia Gualtieri (Pd)
Il maggioritario è il sistema
costitutivo del Pd. Ma per
evitare che il taglio dei
parlamentari favorisca i grandi
partiti, si ragiona con il M5S su
un sistema più equilibrato, di
tipo proporzionale
Sulle concessioni per Renzi
deve decidere l'avvocatura
dello Stato e se ci sono le
condizioni si tolgono. «La
politica non può decidere
senza base legale»
Renzi potrebbe anche
rivendicare la presidenza
della commissione di
inchiesta sulle banche in via
di insediamento (magari con
il senatore a lui vicino Mauro
Marino)
Renzi ha ribadito la necessità
di non tenere divise
Leonardo-Finmeccanica e
Fincantieri per contrastare «i
partner europei che investono
più di noi su spazio e difesa»
«Volevo un Paese che votasse
col maggioritario, ma se c’è un
patto di governo» per il
proporzionale, ha detto Renzi,
che tuttavia potrebbe opporsi
a una soglia di sbarramento
troppo alta
Il premier ai sindacati:
«Confronto preventivo
su manovra e salario minimo»
Concessioni
Banche e
risparmiatori
Partecipate
Legge
elettorale
DENTRO LA NOTIZIA
Si è dimesso dal Csm Paolo Criscuoli.
È il quinto consigliere a lasciare Pa-
lazzo dei Marescialli dopo l’esplode-
re dello scandali nomine per effetto
dell’inchiesta della procura di Peru-
gia e la diffusione delle intercetta-
zioni, via trojan, del pm romano ed
ex leader dell’Anm Luca Palamara.
Pochi giorni fa i vertici dell’Anm ave-
vano chiesto le dimissioni di Cri-
scuoli che, ieri, in una lettera aperta
agli iscritti all’Associazione magi-
strati, è tornato a ribadire la corret-
tezza della propria condotta, lamen-
tando però «indebite interferenze
esterne» e «comportamenti scom-
posti» da parte di alcuni colleghi
consiglieri e di alcuni componenti
della stessa Anm.Il Capo dello Stato
Sergio Mattarella ha ravvisato nelle
dimissioni senso di responsabilità.
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La nuova maggioranza giallorossa
esordisce con una sconfitta.Con vo-
to segreto la Camera ieri ha bocciato
la richiesta di arresti domiciliari per
il deputato di Fi Diego Sozzani accu-
sato di finanziamento illecito. Ribal-
tata la decisione della Giunta per le
autorizzazioni dove Ms e Pd si era-
no espressi per il sì alla misura cau-
telare. Determinante per il salvatag-
gio dell’azzurro almeno una cin-
quantina di franchi tiratori. Nel mi-
rino i parlamentari renziani , tanto
quelli che hanno deciso di seguire
l’ex premier (oltre ) che la parte ri-
masta nel Pd. Ms dice che questo
voto «non riguarda la tenuta della
maggioranza» ma Luigi Di Maio,
dopo aver rivendicato la «compat-
tezza» dei pentastellati, torna a chie-
dere «l’abolizione del voto segreto».
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SCANDALO NOMINE
Csm, il togato Criscuoli si dimette
Mattarella: atto responsabile
PD E M5S ERANO PER IL SÌ
Franchi tiratori alla Camera,
niente arresti per Sozzani (Fi)
Nel pubblico impiego
il nodo fondi aggiuntivi per
il rinnovo del contratto
Allo studio il salvataggio
delle graduatorie 2010-