Panorama - 18.09.2019

(Nandana) #1
1010 Panorama | 0 mese 2017 Panorama | 18 settembre 2019

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odello Milano» come nuova politica
dell’accoglienza controllata e della si-
curezza nazionale: la nomina a ministro
dell’Interno di Luciana Lamorgese, un
tecnico gradito alla politica, già prefetto
nel capoluogo lombardo negli anni diffi-
cili dell’immigrazione incontrollata, dal
febbraio 2017 all’ottobre 2018, è stata
festeggiata come chiaro segno di discon-
tinuità tra i governi Conte 1 e Conte 2.
Se sarà davvero così, se cioè la po-
litica della sicurezza dei cittadini, della
gestione dell’immigrazione e della lotta
alla criminalità e al degrado cambierà
segno, è presto per dirlo. E mentre i porti
restano «chiusi» e le imbarcazioni delle
Ong cariche di migranti continuano a rol-
lare sul mare, provocando non pochi mal
di pancia alla componente più a sinistra
della neonata maggioranza parlamen-
tare, per immaginare il futuro possiamo
analizzare il passato e, per giudicare il
lavoro svolto da Lamorgese, vale la pena
sfogliare le cartoline di una Milano che è
stato il banco di prova delle politiche della
neo ministra, riassumibili nella definizio-
ne «pugno di ferro in guanto di velluto».

Siamo sicuri che Milano sia un mo-
dello da proporre e applicare altrove? I
fatti dicono altro. È la città italiana con più
denunce per reati: 7,4 ogni cento abitanti.
I crimini, se pur in calo, restano allarman-
ti: nell’intera provincia lo scorso anno
si sono registrati 150 mila reati, 3.
rapine, oltre 10 mila persone denunciate
e 2 tonnellate di droga sequestrate. E no-
nostante l’impegno delle forze dell’ordine
sul fronte della droga, dell’immigrazione
clandestina e della criminalità, la realtà
racconta tanti fallimenti.
Milano, 2 maggio 2017. Centinaia di
poliziotti cingono la Stazione Centrale.
Entrano in azione gli agenti del Reparto
mobile in tenuta antisommossa, la poli-
zia a cavallo, unità cinofile e un elicottero
che sorvola la zona. L’ingresso alla me-

tropolitana viene sbarrato, decine di stra-
nieri vengono fermati, perquisiti, identi-
ficati o portati in questura. Le immagini
di quell’operazione senza precedenti
rimbalzano su siti e tv. A Palazzo Marino
il consiglio comunale viene sospeso. Più
che un blitz è una retata quella organiz-
zata dalla questura su richiesta dell’allora
prefetto milanese, la Lamorgese appunto.
Poco importa se l’indomani il mattinale
della polizia riporta che, a fine servizio,
non c’è stata nemmeno una denuncia.
La prova muscolare è stata un successo
di immagine.
E oggi? La Stazione Centrale, l’11 set-
tembre 2019, continua a sembrare un
caotico suk. Lucy, corpulenta nigeriana,
vende a un euro deliziosi dolci fritti. Il
suo banco improvvisato offre di tutto e
fa degna concorrenza ai chioschi regolari
di bibite, frutta e panini. I clienti non
mancano. Ma soffermandosi a osservare
la variopinta folla intorno alla stazione,
si capisce che la porta di ingresso della
città è divisa in zone ben definite, dove
le attività illecite sono distinte e regolate
da piccoli ras.

Uscendo su piazza Duca d’Aosta, a
sinistra ci sono gli africani, monopolisti
dello spaccio. All’ombra degli alberelli
stenti, palline di cellophane passano di
mano a un ritmo vorticoso. Ci sono le
vedette che segnalano con un sibilo le
persone sospette o i possibili acquirenti,
c’è chi nasconde la droga e rifornisce gli
spacciatori e chi è pronto ad accerchiare
le pattuglie delle forze dell’ordine per
dare tempo ai complici di sottrarsi ai con-
trolli. Verso Via Vittor Pisani, i turisti si
fanno il selfie con lo sfondo del Pirellone,
in mezzo a stranieri dell’Est e alle ablu-

di Giorgio Sturlese Tosi

I fotogrammi
dell’aggressione alla
stazione di Lecco di due
donne da parte di un
immigrato del Togo.

L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini
con l’attuale, Luciana Lamorgese.

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