Panorama - 18.09.2019

(Nandana) #1

MARCIA INDIETRO


16 Panorama | 18 settembre 2019


S


chierato come un sol uomo, l’e-
sercito del Nord attende al varco
i giallorossi. Anzi, fiutando l’aria
sul campo di battaglia, ha già pas-
sato il Rubicone. Da Ventimiglia a
Gorizia, le truppe sono in allerta.
Lombardia, Veneto, Piemonte,
Friuli Venezia-Giulia, Liguria. Avanza
l’armata dei governatori di centrodestra.
Pronti a guidare truppe di autonomi, im-
prenditori e commercianti. È la milizia del
Pil. Quella che, calcola la Cgia di Mestre,
produce quasi la metà della ricchezza
italiana. Eppure è già costretta a far i conti
con le prime, inquivocabili, mosse del
nuovo governo. Centralismo, fisco, im-
migrazione, economia, infrastrutture.
L’esecutivo riguidato da Giuseppe Conte
s’annuncia come il più ostile degli ultimi
lustri.
A trent’anni dai primi vagiti, riscop-
pia la «questione settentrionale». Il redi-
vivo premier, negli sterminati e soporife-
ri discorsi per la fiducia in parlamento,
ha pronunciato solo una volta la parola
Nord: «Dobbiamo abbattere il divario tra
Nord e Sud». «Giuseppi», al culmine della
retorica, ha spiegato pure in che modo.
Con una pioggia di soldi lanciati da una
banca pubblica. Vi ricorda qualcosa? Ri-
sposta esatta. L’ormai mitologica Cassa
per il Mezzogiorno, fondata nel 1951 da
Alcide De Gasperi. E diventata negli anni
il più formidabile bacino clientelare della
Dc. Anche l’odierna riedizione odora di
autentico assistenzialismo. Alla Achille
Lauro, per intendersi: ti dò una scarpa,
mi voti, ecco l’altra scarpa. Strategia
complementare al reddito di cittadinan-
za grillino.
Insomma: è giunto il momento di ab-
battere le differenze tra Enna e Bolzano.
Facciamo correre il Meridione. E vicever-
sa. Dove va tanto spedito il Settentrione?
Che fretta avrà mai? Nessuna sopresa. Il
governo nasce da un’inedita e improba-
bile alleanza tra Pd e Cinque stelle. È il


più a sinistra dai tempi di Ferruccio Parri,
sentenzia sul Corriere della Sera l’inso-
spettabile Antonio Polito, già senatore
dell’Ulivo. Era il 1945. Oltre settant’anni
dopo, ecco i giallorossi. La stampa be-
nevola li ribattezza giallorosè. Macché.
Il Conte bis è più vermiglio del mantello
usato dai toreri andalusi. Solo che a essere
matato, stavolta, rischia di essere il Nord.

Inevitabile. La base del M5s sono di-
soccupati e ceti deboli. Mentre gli elettori
dominanti nel Pd sono gli impiegati pub-
blici. Categorie che affollano Centro e Sud
Italia. Mentre il Settentrione è quello degli
schei e i danee. Dei soldi, innanzitutto.
«Laurà, laurà, laurà» dicono i lombardi.
Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Cuore e
portafoglio a destra. Alle ultime Europee
qui la Lega ha fatto manbassa: più del 40
per cento dei voti.

I PUNTI DEL DISSENSO


1


4


INFRASTRUTTURE
Dopo il fallimentare Danilo Toninelli, il nuovo ministro delle
Infrastrutture, Paola De Micheli, annuncia il via libera a Tav,
autostrade e grandi opere. Ma dovrà scontrarsi con l’atavico
ostracismo del M5S.

di Antonio Rossitto


AUTONOMIA
Il ministro
agli Affari
regionali,
Francesco
Boccia, e
quello del
Sud, Giuseppe
Provenzano,
bocciano
l’autonomia
di Lombardia
e Veneto.
I governatori
delle due
regioni
annunciano
battaglia.
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