Panorama - 18.09.2019

(Nandana) #1
18 settembre 2019 | Panorama 27

C


i sono docenti con titoli e diplomi
comprati al mercato dei falsari
che hanno scalato le graduatorie
a esaurimento o quelle d’istituto
per l’assunzione temporanea nelle
scuole, lasciando fuori chi, invece,
quegli studi li ha fatti davvero. C’è
chi ha approfittato anche di disabili e ra-
gazzi con problemi d’apprendimento, fa-
cendosi preparare ad arte riconoscimenti
speciali per poter entrare nelle graduatorie
per il sostegno. Oppure chi, al momento
della mobilità, quello che decreta i trasfe-
rimenti, ha calato l’asso (ovviamente fal-
sificato) ed è riuscito ad avvicinarsi a casa.
E c’è perfino chi è entrato nella segreteria
di un istituto e si è creato un certificato di
servizio per gli anni precedenti con tanto
di timbri e firme.
L’epidemia di truffe coinvolge anche
il personale Ata (amministrativo, tecnico
e ausiliario). E pure i bidelli. Con l’avvio
dell’anno scolastico i controlli sui furbetti
della scuola sono ricominciati. E saltano
fuori ancora i diplomi prodotti a Mangone,
in provincia di Cosenza, dove un pensio-
nato settantenne aveva messo su un vero e
proprio diplomificio, producendo su carta
pergamena i vecchi certificati di istituti

gatori hanno identificato 25 docenti che,
stando agli atti, non avrebbero esitato a
compiere più di un reato per assicurarsi
la tanto agognata cattedra. Le accuse:
falsità materiale commessa da pubblico
ufficiale in atti pubblici, falsità materiale
commessa da privato in concorso, falsità
ideologica in atto pubblico.
Sono stati due dirigenti scolastici a
notare che qualcosa in quei diplomi non
quadrava e hanno inviato una segnala-
zione ai carabinieri e all’ufficio scolastico
regionale. Interrogato il primo furbetto,
è spuntato il nome del falsario. I carabi-
nieri si sono fiondati a casa sua e dalla
perquisizione sono saltate fuori le bozze
di 30 stampe di diplomi compilati con
nominativi di alcuni insegnanti già entrati
in ruolo e due risme di carta pergamena
pronte per la stampa. Al falsario è stata
contestata la contraffazione di 22 titoli di
studio presentati nelle segreterie di istituti
scolastici. Una delle prof ha confidato ai
carabinieri che, tramite un intermediario,
il falsario avrebbe chiesto 3 mila euro in
cambio del diploma tarocco. Risultato?
I furbetti sono stati esclusi dagli elenchi
e le graduatorie sono state ripristinate.
Interrogatori a tappeto ad Avellino, do-

magistrali (quelli che erano già abilitanti
all’insegnamento) statali e paritari della
provincia di Cosenza e di Reggio Calabria,
ma anche di scuole di specializzazione per
l’insegnamento del sostegno agli alunni
portatori di handicap, con tanto di logo
dell’Istituto nazionale scuole e corsi pro-
fessionali di Cosenza. L’uomo è riuscito
a «infettare» con i suoi prodotti istituti di
tutta Italia: ne sono stati trovati a Cosenza,
a Lecce, a Pistoia, a Milano, a Bergamo, a
Forlì e a Cesena.

Le pergamene non venivano depo-
sitate solo da aspiranti insegnanti cala-
bresi, segno che, sostengono gli investi-
gatori, il pensionato era riuscito a creare
un bel giro d’affari che ha varcato i confini
calabresi. E, così, la stamperia illegale di
Mangone, poco meno di mille abitanti,
paesello già famoso per le scorribande
di uno dei briganti più attivi durante la
proclamazione del Regno d’Italia, Marco
Berardi, soprannominato il Re della Sila,
è tornato alla ribalta 200 anni dopo. I
carabinieri hanno battezzato l’inchiesta
«Minerva», per la testa della dea usata nel
simbolo della Repubblica italiana stam-
pato dal falsario sui diplomi. Gli investi-

di Fabio Amendolara

dell’ordine in azione in provincia di Cosenza: hanno identificato 25 docenti che avrebbero falsificato i loro diplomi.

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