Panorama - 18.09.2019

(Nandana) #1
32 Panorama | 18 settembre 2019

DUBBIA UTILITÀDUBBIA UTILITÀ


creati 19 assessori alla Gentilezza. Come
Miriam Asmundo, 38 anni, avvocato, che
opera nel messinese a Roccalumera. O il
sessantenne Gianluigi Bado, assessore
alla Gentilezza nel piccolo comune di
Igliano, in provincia di Cuneo. Il sindaco
Flavio Gonella l’ha spiegata così: «Edu-
care oggi alla gentilezza e alla positività
è un investimento etico, a breve e lungo
termine, di vitale importanza per il futuro
dei rapporti interpersonali».
L’emergenza cortesia si è creata anche
a Omegna, nel Verbano, 15 mila abitanti,
dove hanno incaricato una donna di oc-
cuparsi di Gentilezza, cultura, pubblica
istruzione, formazione professionale,
politiche giovanili, comunicazione isti-
tuzionale. Si chiama Sara Rubinelli, fa
la psicologa, insegna anche in Svizzera
e ha avuto l’eleganza (o la gentilezza?)
di rinunciare al compenso di assessore.
La delega l’ha ricevuta a fine luglio e si è
già impegnata in una serie di iniziative a
partire dai ragazzi, con un messaggio di
buon senso: «Se siamo gentili con gli altri,
staremo bene anche noi».
Storia simile a Battipaglia, in Campa-
nia, dove l’assessorato è finito nelle mani

di Davide Bruno, ex segretario cittadino
del Pd, commercialista e analista di Ac-
centure. Anche i conti possono tornare
con garbo.

Sono invece un po’ più inquietanti i
comuni dove si è deciso di «vendere» ai
cittadini obiettivi più complessi e poten-
zialmente totalizzanti come la felicità. A
parte George Orwell, gli assessorati alla
Felicità fanno venire in mente alcune uto-
pie comuniste e, del resto, il vecchio inno
sovietico definita la patria russa «sicuro
baluardo della felicità dei popoli!». E alla
felicità del popolo hanno pensato a Cere-
gnano (Rovigo), dove l’omonima delega
è stata attribuita a Elena Dall’Oco, cuoca
in una casa di riposo, attrice di teatro per
passione e impegnata nel volontariato.
Un’altra donna, Barbara Manfredini
(Pd) è assessore alla Felicità a Cremona.
Ben più comprensibile il destino toccato
a Domenico Malingieri, rientrato dalla
Svizzera nella splendida isola di Vento-
tene, dove fa il ristoratore e si è assunto

il compito di guidare i concittadini alla
ricerca della Felicità.
Anche il benessere, sia reale che «per-
cepito», in omaggio alla moda dominante,
non poteva restare fuori dai municipi di
questa nuova Italia. Angelo Mita, ses-
sant’anni, è assessore al Benessere a Gal-
lipoli, dove unisce una mezza dozzina
di deleghe, e di mestiere fa l’oncologo.
Ha una collega a Pesaro con un nome da
romanzo di Stendhal, Mila Della Dora,
impiegata trentenne, guardalinee nelle
serie minori, assessore non solo al Be-
nessere, ma anche all’accoglienza, alla
salute e alimentazione, allo sport, alla
casa, all’immigrazione, al volontariato.
È in buona compagnia, perché sempre
nella città marchigiana è stato istituito
l’assessorato alla «Bellezza e Vivacità»,
affidato a Daniele Vimini, che nella vita si
occupa di illuminotecnica. «E alla Vivacità
ci mettiamo il tecnico delle luci», deve aver
detto il sindaco.
A Catania siamo invece a metà tra il
Grande Architetto dell’Universo e la po-
esia pura, con la decisione di regalarsi un
assessore all’Armonia. La scelta è caduta
su Fiorentino Trojano, già assessore con
Enzo Bianco, psichiatra della Asl. Meno
ambizioso, ma di sicuro impatto, l’asses-
sore alla Concretezza istituito a Gallipoli
e affidato a un povero Cristo che deve
anche occuparsi, per 1.380 euro lordi al
mese, di lavori pubblici, edilizia priva-
ta, urbanistica, decoro e arredo urbano,
centro storico, periferie, marine, verde
pubblico, regolamenti comunali, tutela
del territorio. Sempre a Gallipoli c’è un
altro assessore all’Armonia, Paolo Scialpi,
che però ha anche la delega al contenzio-
so e qui si capisce che il sindaco ha un
suo umorismo non banale. Del resto, se a
Roma ormai si intitolano impunemente i
decreti a valori come la Dignità, o si usano
slogan da venditori di pentole come «Salva
Italia», non si può certo impedire che in
provincia arrivi la fantasia al potere. Anzi,
direttamente l’illusionismo. ■
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Le origini del Qualunque
Il politico Cetto La Qualunque,
impersonato da Antonio Albanese.

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