La Stampa - 08.09.2019

(lily) #1
.

Domenica con

Alain Elkann

N


icholas Culli-
nan è stato no-
minato diretto-
re della Natio-
nal Portrait
Gallery di Lon-
dra nel 2015. Precedente-
mente è stato curatore di
arte moderna internaziona-
le presso la Tate Modern di
Londra e quindi curatore
presso il Dipartimento di
arte moderna e contempo-
ranea del Metropolitan Mu-
seum di New York. Si è for-
mato al Courtauld Institu-
te of Art.
È vero che ha lavorato alla
National Portrait Gallery
mentre studiava al Cour-
tauld Institute of Art?
«Ho lavorato part-time per
la National Portrait Galle-
ry come assistente al servi-
zio visitatori, come fanno
molti studenti per pagarsi
gli studi, quando stavo fi-
nendo il mio baccalaurea-
to, durante il master e all'i-
nizio del mio dottorato,
sempre al Courtauld. Ho
trascorso molto tempo nel-
le gallerie, guardando i di-
pinti, leggendo le targhet-
te e parlando con i visitato-
ri. Non avrei mai pensato
di finire qui. Non sapevo
che dodici anni dopo,
quando sostenni il collo-
quio per diventare diretto-
re, i fiduciari della Natio-
nal Portrait Gallery mi
avrebbero mostrato imma-
gini della collezione chie-
dendomi: "Che cos'è que-
sto?" E proprio perché ave-
vo trascorso così tante ore
qui ero in grado di rispon-
dere».
Ci sono molti musei nel
mondo dedicati ai ritratti?
«Solo a Londra, Edimburgo.
Washington D.C. e Canberra
in Australia. Penso che dedi-
care un museo al ritratto sia
soprattutto un fenomeno an-
glosassone. Naturalmente,
molti musei hanno ritratti
straordinari, tra cui la Natio-
nal Gallery, che aprirà una
mostra dei ritratti di Gau-
guin in ottobre».
Quali sono i suoi capolavori
iconici?
«Ce ne sono molti, a comin-
ciaredal cartone di Hol-
bein di Enrico VIII e Enrico
VII. Abbiamo numerose
immagini di Elisabetta I,
incluso il "ritratto di Dit-
chley". Il ritratto di Chan-
dos di William Shakespea-
re è il numero 1 della colle-
zione della National Por-
trait Gallery ed è un'opera
speciale perché è l'unica
immagine che lo ritrae dal
vero».
Fate acquisizioni?
«Sì. Nel 2014 abbiamo ac-
quistato l' "Autoritratto" di
Van Dyck, un dipinto feno-
menale di un artista euro-
peo tanto importante. Sin
dalla nostra fondazione
nel 1856, una delle nostre

lacune da colmare era un
buon ritratto di Welling-
ton e due anni fa abbiamo
acquisito un bellissimo ri-
tratto incompiuto opera di
Sir Thomas Lawrence.
Nell'ultimo anno abbiamo
acquisito il bellissimo ri-
tratto di Dylan Thomas di
Augustus John che ci era
stato prestato per molti an-
ni ed è attualmente a Swan-
sea come parte del nostro
programma nazionale di

prestiti. E siamo l'unica isti-
tuzione o museo nazionale
che non si limita ad acquisi-
re, ma ordina su commis-
sione. Recentemente ab-
biamo commissionato il ri-
tratto di Malala Yousafzai
di Shirin Neshat».
Quali sono i criteri per com-
missionare un dipinto?
«Ogni anno i fiduciari di-
scutono dei personaggi
pubblici che ritengono deb-
bano essere rappresentati

a causa del loro impatto o
dei loro risultati». Una col-
lezione in continua evolu-
zione che si concentra sul-
la storia britannica».
La fotografia è molto impor-
tante?
«La fotografia è una parte
molto importante del no-
stro programma espositi-
vo e della nostra collezio-
ne e abbiamo circa 250 mi-
la fotografie, è una delle
grandi collezioni fotografi-
che del mondo. Il nostro ar-
chivio include cose straor-
dinarie non molto cono-
sciute e immagini molto
note come quelle di Oscar
Wilde o Isambard King-
dom Brunel o Virginia
Woolf».
Come verrà rinnovata la gal-
leria?
«È una ristrutturazione glo-
bale, che riguarda tutte le
parti dell'edificio. Piutto-
sto che aggiungere sempli-
cemente una nuova ala,
preferiamo intervenire
dall'alto verso il basso. Si
tratta di sfruttare al massi-
mo tutto: l'edificio, i suoi
contenuti e la collezione.
Si concluderà nel marzo
2023.È un approccio olisti-
co. Per la prima volta rinno-
veremo tutte e quaranta le
gallerie e abbiamo riacqui-
stato l'ala Est dalla National
Gallery,».
Chi è l' architetto?
«Jamie Fobert, canadese di
nascita,che vive a Londra
dagli Anni 'Ottanta. Ha la-
vorato con David Chipper-
field ed è un astro nascen-
te. Ha vinto il RIBA Natio-
nal Award lo scorso anno
per Tate St Ives».
La duchessa di Cambridge è
molto vicina a questa istitu-
zione?
«Sì, èfantastica, una mece-
nate molto impegnata ed è
incredibilmente d'aiuto.
Viene agli eventi e quando
facciamo un gala di raccol-
ta fondi, ma ha anche un ve-
ro interesse per ciò che fac-
ciamo, in particolare la fo-
tografia. Ha studiato storia
dell'arte alla St Andrews
University ed è una fortuna
che abbiamo un mecenate
reale così empatico».
E il Principe di Galles?
«È il patrono della National
Gallery, i nostri vicini».
Quali saranno le prossime
mostre?
«Cistiamo preparando per
la mostra "Elizabeth Pey-
ton: “Aire and Angels" che
si aprirà il 3 ottobre.Poi ci
sarà na mostra davvero affa-
scinante, 'Pre-Raphaelite Si-
sters’, curata dal dottor Jan
Marsh, uno dei grandi stu-
diosi preraffaelliti. È essen-
zialmente una lettura femmi-
nista, che guarda al ruolo
svolto dalle donne nel movi-
mento preraffaellita, non so-
lo come modelle ma come at-
tive collaboratrici, artiste e
ispiratrici»
L'anno prossimo?
«L'anno prossimo abbiamo
"David Hockney: Drawing
from Life". Si basa su cinque
soggetti che Hockney ha ripe-
tutamente ritratto per molti
anni: autoritratti dagli Anni
'50 a oggi; sua madre Laura;
Celia Birtwell; Gregory
Evans e Maurice Payne. Do-
po avremo "Cecil Beaton's
Bright Young Things", e mol-
to altro ancora». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

NICHOLAS CULLINAN direttore della National Portrait Gallery di Londra

“E’ una fortuna avere

Kate come mecenate”

Nicholas Cullinan con la Duchessa di Cambridge a un’inaugurazione

26 LASTAMPADOMENICA 8 SETTEMBRE 2019
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