Il Sole 24 Ore - 08.09.2019

(Michael S) #1

4 Domenica 8 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


I fatti del giorno


FINORA TENTATIVI FALLITI NELLA UE E A LIVELLO OCSE


DENTRO LA NOTIZIA

Mai più grandi navi davanti a San
Marco. È l’impegno, da realizzare
entro il mandato, del neo ministro
dei Beni Culturali e il Turismo, Da-
rio Franceschini, arrivato al Lido
per la chiusura del festival diretto
da Alberto Barbera. L’ultima gior-
nata della mostra edizione  si era
aperta prima dell’alba quando oltre
 giovani attivisti hanno occupa-
to (senza trovare alcuna resistenza
dalle forze dell’ordine) il red carpet
del Palazzo del Cinema: i ragazzi,
attivisti per il clima, per
oltre sette ore sono rima-
sti sul tappeto rosso in-
neggiando a slogan con-
tro la presenza delle
Grandi Navi nella laguna
di Venezia e per un mag-
giore impegno per la sal-
vaguardia del Pianeta. La
rock star Mick Jagger, al

Lido come attore nel cast di un film
ha detto sono con loro».
Nel pomeriggio è arrivato il
tweet del neo ministro: «A Vene-
zia per la #Biennalecinema.
Un impegno: entro la fine del mio
mandato nessuna Grande Nave
passerà più davanti San Marco. Il
vincolo del @_MiBAC è solo il pri-
mo passo. Abbiamo perso troppo
tempo e il mondo ci guarda incre-
dulo. #GrandiNavi”».
La questione è uno dei dossier
lasciati irrisolti dal go-
verno giallo-verde. L’ex
ministro delle Infra-
strutture Danilo Toni-
nelli, aveva puntato sul
progetto degli scali dif-
fusi che però ha tempi
lunghi di attuazione:
non prima del .
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Neo
ministro. Dario
Franceschini

Unipol, grazie alla partnership con
The European House - Ambrosetti ,
trasforma in un Think Tank il progetto
“Welfare, Italia. Laboratorio per le
nuove politiche sociali”. Facendo di
fatto evolvere in un progetto naziona-
le un’iniziativa nata nel  e che ora
punta a far comprendere che il welfa-
re, per numeri e impatto, può rappre-
sentare un pilastro chiave nelle dina-
miche del paese in termini di crescita
e sviluppo. Un vero e proprio settore
economico, se affrontato industrial-
mente. Per centrare l’obiettivo si è co-
struito dunque un asse che permetta
di mantenere un osservatorio perma-
nente sul tema. D’altra parte, per Uni-
pol il welfare è anche un elemento
centrale del nuovo piano industriale:
uno degli eco sistemi attorno a cui ruo-
terà la crescita della società. «Stiamo
lavorando su diversi pro-
getti - spiega il direttore ge-
nerale di UnipolSai, Matteo
Laterza - Ora la sfida è quel-
la di ampliare il nostro am-
bito d’azione coinvolgendo
l’intera rete distributiva in
modo tale da raggiungere,
oltre alle grandi aziende e i
fondi sanitari, anche le pmi

italiane e il pubblico retail». D’altra
parte oggi, su « miliardi di spesa sa-
nitaria privata, appena il % è interme-
diata». Gli spazi di penetrazione, sem-
pre in un’ottica di integrazione «e non
di contrapposizione» con la sanità
pubblica, sono dunque enormi. Per
questo, la volontà di evolvere «non co-
me semplice player assicurativo ma a
 gradi in ambito welfare» spiega
l’impegno anche su segmenti affini.
Impegno che risponde alla generale
ibridizzazione del settore assicurati-
vo. E che, proprio in virtù dei nuovi
obiettivi a livello di welfare, ha portato
al cambio al vertice di UniSalute.
«Consolidata la leadership nell’ambi-
to dei grandi fondi sanitari, per UniSa-
lute si apre nuova fase volta a venire
incontro alle esigenze delle pmi e dei
privati. Per questo ci servivano com-
petenze nuove, in termini
di tecnica assicurativa, logi-
che distributive e cono-
scenza delle reti agenziali. Il
nuovo ad, Giovanna Gi-
gliotti, interpreta piena-
mente queste nuove neces-
sità», ha concluso Laterza.
—L.G.
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Unipol. Matteo
Laterza, direttore
generale

Nissan avrebbe cominciato la cac-
cia a un nuovo Ceo. Dovrà prende-
re il posto di Hiroto Saikawa, che
il  settembre ha ammesso di ave-
re percepito «compensi illeciti»,
proprio come il suo ex capo, Car-
los Ghosn, in attesa di processo in
Giappone dopo essere stato arre-
stato a novembre . Secondo il
Financial Times, il Cda
del secondo produttore
di auto giapponese si
riunirà lunedì. Sarebbe-
ro già stati sentiti vari
candidati. Il condiziona-
le è d’obbligo, dal mo-
mento che in Nissan la
confusione è grande.
Martedì potrebbe di-

mettersi, infatti, Christina Mur-
ray, vicepresidente per l’audit e la
compliance. La sua indagine era
iniziata in giugno quando un exe-
cutive aveva rivelato che Saikawa
aveva intascato mila dollari il-
lecitamente.
Il cambio al vertice di Nissan po-
trebbe spianare la strada a nuove
trattative tra Renault e
Fca, dopo il fallimento per
il no di Nissan. Intanto il
governo di Parigi, azioni-
sta forte della Losanga,
insiste: prima rafforzare
l’alleanza con Nissan (ar-
ticolo a fianco).
—Al.An.
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RICAMBIO AL VERTICE

Nissan apre le danze


per la successione a Saikawa


ASSICURAZIONI

Faro di Unipol sul welfare:


un Think Tank con Ambrosetti


TURISMO

Franceschini: entro fine mandato


stop alle grandi navi a Venezia


Mattarella: il patto di stabilità


va rivisto, Italia in primo piano


A Cernobbio. Il messaggio del Capo dello Stato: rilanciare gli investimenti, affrontare anche il nodo


della tassazione delle multinazionali. Economisti e politici: serve patto pluriennale tra Roma e Ue


Gianni Trovati
Dal nostro inviato
CERNOBBIO


Il «necessario riesame del Patto di
stabilità» per il rilancio degli «inve-
stimenti in infrastrutture, reti, inno-
vazione, educazione e ricerca»; e
«una fiscalità europea che elimini le
forme di distorsione concorrenziale
e affronti il tema della tassazione
delle grandi imprese multinaziona-
li». Nel messaggio che ha aperto i la-
vori della seconda giornata del Fo-
rum Ambrosetti a Cernobbio il pre-
sidente della Repubblica Sergio
Mattarella è diretto nell’indicare gli
snodi centrali della nuova legislatu-
ra europea che sta per muovere i pri-
mi passi operativi. E sottolinea il
«ruolo di primo piano» che l’Italia è
chiamata a svolgere, «partecipando
con convinzione e responsabilità a
un progetto europeo lungimirante».
Ruolo che il governo intende giocare
anche con la candidatura di Paolo
Gentiloni agli Affari economici Ue.
Il messaggio del Capo dello Stato
arriva a una platea di imprenditori ed
economisti unanime nel salutare con
sollievo l’uscita del sovranismo ita-
liano dall’agenda di governo (e, pa-
rallelamente, nel bocciare senza ap-
pello la gestione londinese di Brexit).
E incrocia le discussioni sulla politica
di bilancio italiana. Ma i piani restano
distinti. E non solo perché Roma ha
venti giorni di tempo per presentare
la Nota di aggiornamento al Def
mentre Bruxelles avrà cinque anni
per provare a colmare i tanti vuoti la-
sciati fin qui nell’impianto delle rego-
le fiscali. Il punto è che difficilmente
il nuovo giro di trattative con la Ue
potrà limitarsi alla flessibilità, intesa
come autorizzazione a un maggiore
deficit. Perché il debito è già al secon-
do anno di crescita. E non può essere
curato a colpi di regole contabili.
I due livelli - manovra italiana e ri-
forma del Patto Ue - si possono però
intrecciare in un orizzonte temporale
un po’ più lungo rispetto ai soliti sin-
copati negoziati autunnali. Sia a Ro-
ma sia a Bruxelles stanno per iniziare
a lavorare due nuovi esecutivi e le
aperture di credito internazionali
continuano a piovere sul Conte . Ieri
a Cernobbio è stato il turno del mini-
stro dell’Economia francese Bruno Le
Maire: il nuovo governo, sostiene, è
«un’opportunità unica» per i rapporti
fra il nostro Paese e un’Europa «che
ha bisogno dell’Italia».
Ma in cosa si può tradurre questa
opportunità? Il contesto è quello dise-
gnato dall’ex premier Mario Monti
(che ancora non si esprime sul proprio
voto quando il governo chiederà mar-
tedì la fiducia al Senato). L’Unione,
spiega Monti nel forum a porte chiuse
della mattina, dovrà sviluppare «cin-
que anni di fantasia», nella ricerca di
soluzioni nuove per adattare le regole
fiscali a un contesto di rallentamento.
E in quest’ottica l’Italia non potrà li-
mitarsi a chiedere deficit di manovra
in manovra. Una strada percorribile,
riflette l’ex ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan, è quella di un «pat-


to triennale» con la commissione, per
concordare l’avvio di un percorso di
riduzione del debito che sarà difficile
da consolidare subito con una stagna-
zione ancora da superare. Nel patto,
accanto alla flessibilità iniziale, do-
vrebbe trovare spazio un nuovo piano
di riforme e «una prospettiva di au-
mento dell’avanzo primario».
Il nodo, agli occhi degli investitori

prima ancora che della commissio-
ne, è naturalmente la credibilità del
piano. Per rafforzarla, secondo l’ex
commissario alla spending review
Carlo Cottarelli sarebbe utile «un
tetto triennale alla spesa da far vota-
re in Parlamento, per offrire la ga-
ranzia che con la ripresa le maggiori
entrate fiscali finirebbero alla ridu-
zione del deficit». Perché un dibatti-

to tutto orientato su golden rule e
trattamenti fiscali di favore per gli
investimenti è scivoloso in un Paese
ad alto debito. «La golden rule è stata
applicata per esempio nel Regno
Unito con Tony Blair - ricorda l’eco-
nomista -, ma accompagnata da
un’altra regola: un tetto al debito
pubblico. Al % del Pil».
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Ministro francese. Bruno Le Maire è dal 2017 il titolare dell’economia e delle finanze nel governo di Édouard Philippe

AFP

Sulla web tax lo scoglio di un difficile accordo


Nella governance europea la “con-
correnza” pesa anche più delle re-
gole di bilancio. Blocca progetti di
fusioni industriali transfrontaliere,
detta le regole nella gestione delle
crisi bancarie, ferma (o almeno
complica parecchio) i tentativi di
aiuti di stato. Ma si ferma sulla so-
glia del fisco, che continua a non
avere armi contro le distorsioni
prodotte dai maxi-fatturati dei gi-
ganti digitali intoccabili dalla tas-
sazione nei paesi dove i ricavi si
producono.
Il tema, rilanciato dal messaggio
del presidente della Repubblica,


Sergio Mattarella, a Cernobbio ha
occupato la primissima linea nelle
priorità dell'agenda europea per la
legislatura che si avvia. Da Romano
Prodi, che da ex presidente della
Commissione europea conosce be-
ne il freno tirato dal vincolo
dell'unanimità sulle regole fiscali,
a Bruno Le Maire, il ministro
dell'Economia francese da sempre
sponsor di una web tax sovranazio-
nale e ora anche di una moneta di-
gitale pubblica, il bilancio è netto:
per la Ue è un “fallimento” se  Pae-
si riescono a bloccare la volontà de-
gli altri  lasciando aperto un buco
fiscale che inquina il funzionamen-
to dei mercati e complica la vita dei
conti pubblici.
La via per superare questo “falli-
mento”, però, è ancora da individua-
re. In sede Ocse, dove fin qui la resi-

stenza è stata alzata in particolare da-
gli Stati Uniti (Paese che ospita tutti
i principali colossi del web), la propo-
sta finirà sui tavoli del summit in pro-
gramma a Washington il  ottobre.
Nella Ue i “no” sono arrivati da Irlan-
da, Svezia, Danimarca ed Estonia. Il
maggior coordinamento delle politi-
che fiscali che anche al Forum Am-
brosetti di Cernobbio è stato rilancia-
to come mossa indispensabile per far
giocare alla Ue un ruolo più forte non
potrà non passare anche da qui.
Anche perché la via alternativa è
quella nazionale, inefficace per de-
finizione in un contesto del genere.
Spagna e Francia l'hanno comun-
que avviata (Amazon ha appena al-
zato in Francia le commissioni agli
operatori). L’Italia l’ha appena ri-
lanciata nel programma della neo-
nata alleanza Pd-MS anche come

strumento per aiutare la costruzio-
ne della prossima manovra: «Oc-
corre introdurre la web tax per le
multinazionali del settore che spo-
stano i profitti e le informazioni in
Paesi differenti da quelli in cui ven-
dono i loro prodotti», si legge al
punto  del testo definitivo.
Ma c'è un problema. Di web tax si
sono già occupate le ultime due leg-
gi di bilancio, ma i decreti attuativi
non sono mai stati approvati. Le en-
trate restano quindi teoriche, im-
palpabili più della stessa economia
digitale, ma sono calcolate nei saldi
di finanza pubblica. Per il  val-
gono  milioni. Tutti da trovare,
come i  milioni messi a preventi-
vo per quest'anno.
—G.Tr.
[email protected]
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UNO SFORZO COMUNE PER LA CRESCITA

Le Maire, frecciata ai tedeschi


«Berlino deve investire di più»


chief executive sia francesi sia tede-
schi: tutti vedono la necessità di mag-
giori investimenti. L’argomento che
dovrebbe essere decisivo è che que-
sto corrisponde all’interesse della
Germania oltre che a quello comu-
ne». Per i Paesi con spazi fiscali più
limitati, a partire dalla Francia, il “co-
raggio politico” si traduce, nel rispet-
to delle regole europee, soprattutto
nella volontà di procedere a riforme
incisive per incrementare la compe-
titività e la produttività: in questo
senso, Le Maire ha citato la determi-
nazione del governo di cui fa parte
sui temi della fiscalità, del mercato
del lavoro e delle pensioni.
Sulla stessa lunghezza d’onda del
ministro francese il vicepresidente
della Bce Luis De Guindos, intervenuto
al Forum: «Lo spazio di bilancio – ha
detto – deve essere usato saggiamente
nei Paesi dove esiste mentre tutti gli
altri dovrebbero procedere verso una
composizione delle finanze pubbliche
favorevoli alla crescita».
L’altro concetto su cui ha insistito
Le Maire riguarda la necessità di acce-
lerare i meccanismi decisionali: «Tut-
to in Europa è troppo lento: non si pos-
sono aspettare due anni o più per deci-

sioni di grande impatto concorrenzia-
le, quando è sempre più importante
decidere in fretta», ha detto, criticando


  • a una domanda riguardante l’allun-
    gamento dei tempi per l’approvazione
    della fusione nella cantieristica tra
    Fincantieri e Stx - l’Antitrust Ue. Sul
    fronte di una nuova politica europea
    sulla competitività già delineata tra
    Francia e Germania, Le Maire ha detto
    di contare sull’appoggio del nuovo go-
    verno italiano. La competitività come
    fattore-chiave per l’Eurozona, ha ag-
    giunto, non va disgiunta da altri ele-
    menti come coordinamento e solida-
    rietà, anche per poter affrontare me-
    glio eventuali situazioni di crisi. Quan-
    to al progetto - ora in stallo - di fusione
    tra Renault (partecipata al % da Pari-
    gi) e FCA, Le Maire ha fatto intendere
    che per ora si tratta soprattutto di con-
    vincere i giapponesi a rinsaldare l’alle-
    anza in corso da vent’anni, per fare poi
    in modo che non abbiano ragioni di
    opporsi al merger europeo: «Il punto-
    chiave è rafforzare l’alleanza tra Re-
    nault e Nissan: le due società devono
    proporre una chiara visione strategica
    del loro futuro. Penso che sia meglio
    non fare due cose allo stesso tempo».
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


Stefano Carrer
Dal nostro inviato
CERNOBBIO

Per rafforzare l’Eurozona occorre
avere “coraggio politico”: è il mantra
del ministro dell’Economia francese
Bruno le Maire, che lo ha declinato a
Cernobbio anche con toni da appello
alla Germania perché da subito dedi-
chi maggiori risorse agli investimenti
e sul medio termine abbandoni le sue
riserve sulla creazione di un vero
mercato comune per risparmio e in-
vestimenti. «Il panorama economico
europeo è senza precedenti, tra bassa
crescita, bassa inflazione, tassi bas-
sissimi e in parte negativi - ha sottoli-
neato Le Maire, al suo terzo Forum
Ambrosetti come ministro -. I Paesi
che hanno spazio fiscale come la Ger-
mania devono investire di più su ri-
cerca, innovazione e tutto quanto
possa promuovere la crescita. Di re-
cente ho avuto incontri con molti

Francia e
Spagna
hanno in-
trodotto
una tassa-
zione na-
zionale.
Prevista
anche in
Italia, ma
mai attuata

Sergio Mattarella
Nel messaggio
che ha aperto la
seconda giornata
del Forum
Ambrosetti a
Cernobbio il
presidente della
Repubblica ha
indicato gli snodi
centrali della
nuova legislatura
europea

Sui tempi per il salvataggio di Ali-
talia «aspettiamo nei prossimi
giorni l’incontro con il nuovo go-
verno. Rappresenteremo la situa-
zione nel dettaglio insieme agli
altri soci e poi valuteremo con tra-
sparenza le cose più opportune da
fare. Non c’è una data già fissata,
lo vedremo già dalla prossima
settimana». Così l'amministrato-
re delegato delle Fs, Gianfranco
Battisti, a margine dei lavori del
Forum European House-Ambro-
setti in corso a Cernobbio, ha ri-
sposto sui tempi del dossier Alita-
lia alla luce della nascita del go-
verno Conte bis. E a chi gli chiede-

va della scadenza del  settembre


  • dead line per la presentazione
    delle offerte vincolati - Battisti ha
    riposto: «Il governo si è appena
    insediato non c'è stato neanche
    modo di avere contatti operativi.
    Valutiamo dopo l’incontro. Fac-
    ciamo il punto, rappresentiamo lo
    stato dell'arte e condivideremo i
    prossimi passi. È prematuro dire
    se posticiperemo di qualche gior-
    no. Lo valuteremo insieme alla lu-
    ce della condivisione del percor-
    so». battistio ha anche escluso
    l’ingresso di altri soci oltre a Fs,
    Tesoro, Delta e Atlantia.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


Nell’occhio del
ciclone. Il ceo di
Nissan, Saikawa

L’IPOTESI DI UNA NUOVA PROROGA

Battisti: incontro con il governo


prima di decidere su Alitalia


Pier Carlo
Padoan
Per l’ex ministro
dell’Economia
serve un «patto
triennale» con la
commissione Ue,
tra riduzione del
debito, rifome,
flessibilità e
aumento
dell’avanzo
primario

Mario Monti
L’Ue, per l’ex
premier Mario
Monti, dovrà
sviluppare
«cinque anni di
fantasia», nella
ricerca di
soluzioni nuove
per adattare le
regole fiscali a un
contesto di
rallentamento

Carlo Cottarelli
Secondo l’ex
commissario alla
spending review
si dovrebbe far
votare in
Parlamento un
tetto triennale
alla spesa in
modo dare
garanzie sulla
riduzione
del deficit

600
MILIONI
Il gettito stimato
nel 2020 della
web tax in Italia
introdotta con la
legge dii bilancio,
ma mai attuata.
Per il 2019 la
stima degli ncassi
del Fisco è di 150
milioni.

Secondo il ministro francese
in Ue «è tutto troppo lento»,
come il caso Fincantieri-Stx

Gli Usa ma anche alcuni


Paesi europei si oppongono


alla sua introduzione

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