Il Sole 24 Ore - 08.09.2019

(Michael S) #1

Il Sole 24 Ore Domenica 8 Settembre 2019 5


I fatti del giorno


Bce, cresce l’attesa


per l’asso di Draghi


E c’è chi vuole il jolly


Politica monetaria al bivio. Il  Francoforte svelerà le mosse


su tassi e acquisti, ma tra gli operatori c’è chi evoca perfino


l’helicopter money: trasferimenti diretti di denaro ai cittadini


Morya Longo
Dal nostro inviato
CERNOBBIO


«I mercati ripongono troppe aspetta-
tive sulla Bce». L’ex vicepresidente
della Banca centrale europea, Vitor
Constancio, guarda con una certa pre-
occupazione l’esuberanza con cui le
Borse aspettano il prossimo meeting
Bce del  settembre. Perché – spiega
a Il Sole  Ore – i prezzi di azioni e
bond scontano già tanto: non solo un
taglio del tasso sui depositi, ma anche
un nuovo quantitative easing in futu-
ro. I rischi, secondo non pochi osser-
vatori, di fronte a tante aspettative so-
no due: che i mercati restino delusi e
che, in ogni caso, gli strumenti di poli-
tica monetaria ad oggi conosciuti ab-
biano ormai esaurito la loro forza.
Ecco perché sul mercato, tra il serio
e il faceto, si fa strada lentamente
un’idea davvero estrema: che prima o
poi arrivi in Europa l’helicopter money.
Soldi dall’elicottero. Cioè denaro Bce di-
rettamente nelle tasche dei cittadini. In-
somma: che la Bce presto o tardi sia co-
stretta a rompere la “barriera del suo-
no” della politica monetaria. In pochi ci
credono davvero, quasi nessuno in re-
altà, ma legalmente – secondo quanto
risulta al Sole – potrebbe essere possi-
bile. E nel parterre del Forum Ambro-
setti di Cernobbio, tra i tanti “no” quasi
scandalizzati c’è anche chi lo auspica.


Le aspettative sulla Bce
Partiamo dalla realtà. Il mercato si
aspetta che giovedì la Bce annunci il
taglio del tasso sui depositi che le ban-
che hanno presso la Bce stessa: da
-,% a -,%. Ci si attende poi un
allungamento della promessa di tassi
bassi a lungo (la forward guidance). E
si punta su un nuovo Quantitative ea-
sing (Qe): cioè nuove iniezioni di li-
quidità Bce (sul mercato si ipotizzano
- miliardi al mese per - mesi)
comprando titoli sul mercato. Non
subito, ma presto. E dato che i Titoli di
Stato da comprare sono sempre me-
no, ci si sbizzarrisce a immaginare co-
sa l’Eurotower potrebbe rastrellare.
Fino a ipotizzare che si metta ad ac-
quistare azioni in Borsa.
Ma anche se questo accadesse,
quali effetti si potrebbero immaginare
a sostegno dell’inflazione e dell’eco-
nomia europea? I tassi dei bond sono


già sotto zero in quasi tutta Europa.
Questa situazione mette le banche in
grave difficoltà, lasciando molti dubbi
sui benefici. Cosa può cambiare – si
domandano in tanti - portando i tassi
ancora più giù? Per non parlare degli
effetti collaterali, perché il Quantitati-
ve easing crea potenziali bolle finan-

ziarie e diseguaglianze sociali.
C’è chi, come Gianluca Garbi (am-
ministratore di Banca Sistema) ritiene
che un nuovo Qe un effetto positivo
comunque l’avrebbe: ridurrebbe gli
spread tra i titoli di Stato (perché i tassi
dei Bund più di tanto non possono
scendere) e questo potrebbe aprire la
strada ai primi embrioni di Eurobond
(cioè titoli di Stato comuni europei).
C’è invece chi – come l’ex presidente
della FSA inglese Adair Turner – pen-
sa che anche un Qe avrebbe poco ef-

fetto. In ogni caso quello che un tempo
era un bazooka monetario, ora rischia
di rivelarsi una banale pistola.

L’elicottero della cuccagna
Ecco dunque che sul mercato ci si do-
manda quali possano essere le alterna-
tive. L’ex vice presidente Bce Vitor Con-
stancio taglia corto: «È arrivato il mo-
mento delle politiche fiscali». Come di-
re: la politica monetaria non ha più
molto da dire, può solo mantenere la
spinta espansiva. Ma sul mercato – co-
me detto – girano nuove suggestioni.
Tra le tante proposte (una anche dell’ex
vicepresidente della Fed Stanley Fi-
scher), quella più suggestiva è arrivata
da Moritz Kraemer, chief economic
adviser di Acreditus, in un articolo sul
Financial Times: la Bce potrebbe trasfe-
rire qualcosa come  euro ogni mese
a ogni cittadino europeo, cifra che si ri-
durrebbe man mano che l’inflazione sa-
le e che si azzererebbe quando l’inflazio-
ne raggiunge il %. Manovra completa-
mente fuori dagli schemi, certo, ma non
esplicitamente vietata dai Trattati.
«Il finanziamento diretto ai cittadini
eviterebbe le controindicazioni di quel-
lo ai Governi – osserva con un certo en-
tusiasmo Turner, incontrato a Cernob-
bio -. Quest’ultimo crea infatti il perico-
lo che i Governi usino i soldi della banca
centrale per spese elettorali, mentre se
i soldi vanno direttamente ai cittadini
questo rischio non sussiste. L’econo-
mia europea è stata sostenuta dal-
l’export per anni, ma ora questo pilastro
viene meno. Per questo bisogna soste-
nere i consumi interni». Ci sono però
anche i rischi e difficoltà. Per esempio
non tutte le banche europee sono con-
troparti dell’Eurosistema: questo signi-
fica che accreditare  euro a tutti i cit-
tadini sarebbe difficile. «Per di più – os-
serva un esperto in materia – bisogne-
rebbe fidarsi delle banche: chi controlla
che un cittadino non apra molteplici
conti?». Infine, sebbene non esplicita-
mente vietata dai Trattati, una manovra
del genere genererebbe di certo con-
tenziosi nei Tribunali e nelle Corti. In-
somma, fin tanto che la fantasia vola
tutto sembra facile ma nel mondo reale
le difficoltà sono tante. Soprattutto po-
litiche. Resta però la domanda: le vec-
chie politiche non convenzionali hanno
ancora effetto? Quali altri conigli ci sono
nel cilindro della Bce?
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La vigilia
dell’Eurotower.
Giovedì
il consiglio Bce
deciderà
le prossime
mosse sui tassi
e gli eventuali
acquisti di titoli

BLOOMBERG

2008 2010 2012 2014 2016 2018

Luglio 2019

In miliardi di dollari

Fonte: bilanci delle banche centrali

Banca
del Giappone

Bce

Banca d’Inghilterra

Fed

Cina

6.

3.

4.

2.

1.

0

702

3.74 1

5.26 1

5.19 9

5.25 9

Gli asset delle banche centrali

L’EX SEGRETARIO DI STATO AL FORUM DI CERNOBBIO


Iran, Corea, Russia: Hillary Clinton


attacca le politiche di Trump


Anche il sondaggio della


platea boccia il presidente


ma crede che sarà rieletto


Stefano C arrer
Dal nostro inviato
CERNOBBIO


È la prima volta di Hillary Clinton a Cer-
nobbio. L’ex First lady, ex segretario di
Stato e già candidata alla Casa Bianca -
sconfitta da Donald Trump, ma non
per numero di voti in assoluto - ha di-
chiarato di essere rimasta incantata da
paesaggi e atmosfere del lago di Como.
Certamente è stata meno entusiasta
dei risultati del doppio sondaggio
presso la platea del Forum Ambrosetti,
effettuato per via elettronica nel corso
della tavola rotonda tra lei e Lindsey
Graham. Alla domanda di un giudizio
sull’azione politica dell’Amministra-
zione Trump, una convinta maggio-
ranza di risposte ha indicato valutazio-
ni molto negative (un terzo) o negative
in vario grado, e solo il % delle valuta-
zioni è stato “molto positivo”. Ma il
“campione” certamente qualificato di
 imprenditori, banchieri ed esperti


economici europei ha poi certificato
che, per quasi il %, crede che Trump
verrà rieletto nel , mentre solo il
% ritiene che possa farcela un demo-
cratico. Una dimostrazione che, anche
in Europa, sembra stia crescendo una
sorta di “rassegnazione” al secondo
mandato per Trump, il presidente
americano meno amico del vecchio
continente a memoria d’uomo. Pesa
probabilmente il fatto, sottolineato
dalla stessa Clinton, che è ancora lonta-
no dall’essersi materializzato il prossi-
mo sfidante del Partito democratico.
Nel panel dedicato agli Stati Uniti,
Hillary Clinton si è confrontata con
Graham, politico repubblicano di lun-
go corso, inizialmente non “trumpia-
no” ma poi diventato un consigliere-
falco informale dell’Amministrazione
per la politica estera. I due si sono tro-
vati completamente d’accordo nel

rendere omaggio al defunto senatore
repubblicano John McCain. Per il re-
sto, logica contrapposizione frontale
sulle politiche di Trump verso Iran o
Corea del Nord. Clinton ha poi stig-
matizzato l’assenza di una politica
Usa verso l’Africa, a suo parere asso-
lutamente necessaria e che dovrebbe
essere «transatlantica». Ha poi rileva-
to con stupore che a Cernobbio si sia
parlato molto poco della questione
cruciale dei cambiamenti climatici. Ed
è tornata a sottolineare il problema
dell’influenza russa sulle elezioni.
Graham, infine, ha detto, in modo
non chiarissimo: «Non capisco la
Brexit». Una questione sempre più
complicata, sulla quale il ministro di
Johson con il mandato per l’uscita dal-
la Ue, Steve Barclay, era intervenuto
nel panel precedente sconcertando
buona parte della platea con asserzio-
ni piuttosto minacciose. In caso di no
deal, ha avvertito, non è detto che, ad
esempio, i residenti italiani nel Regno
Unito avranno tempo fino al  per
registrarsi e confermare la residenza,
e i prodotti agroalimentari italiani tu-
telati da indicazioni geografiche non
saranno più protetti oltre la Manica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

RUSSIA-UCRAINA

Segnali di disgelo


tra Mosca e Kiev,


liberi 70 prigionieri


Il presidente Zelenskiy,
in contatto con Putin:
«Primo passo verso la pace»

Antonella Scott

Hanno compiuto il primo passo, lo
scambio dei prigionieri, premessa ne-
cessaria per sbloccare la trattativa.
«Un segnale di speranza», commenta
Angela Merkel; «un gigantesco passo
verso la pace», si congratula Donald
Trump. Se ne seguiranno altri, il di-
sgelo tra Russia e Ucraina avrà avuto
inizio qui, sulle ali degli aerei decollati
in contemporanea da Mosca e da Kiev
per andarsi a riprendere  prigionie-
ri per parte, e riportarli a casa.
Per il più famoso, il regista ucraino
Oleg Sentsov, condannato a  anni
per aver ordito nel  «attacchi ter-
roristici» contro la presenza russa in
Crimea, il viaggio di ritorno dall’Arti-
co era già iniziato nei giorni scorsi. Ieri
è passato dal carcere moscovita di Le-
fortovo all’aeroporto di Vnukovo, e
poi a casa. Con lui i  marinai detenu-
ti a Mosca dal novembre scorso, cattu-
rati dai russi per aver violato le acque
territoriali al largo della Crimea, nello
Stretto di Kerch. Una buona notizia
che giunge - non a caso - alla vigilia di
elezioni locali a Mosca, Pietroburgo e
alcune regioni russe. Qui il regime
mostra un altro volto: chiuso alla par-
tecipazione di candidati di opposizio-
ne, inflessibile di fronte alle proteste
che hanno percorso l’estate russa. Il
partito del potere, Russia Unita, sem-
bra ormai così poco popolare che i
suoi candidati preferiscono presen-
tarsi come indipendenti. Con abile
mossa, e i notiziari pieni di immagini
dei prigionieri russi tornati da Kiev,
Vladimir Putin ha attirato l’attenzione
degli elettori altrove, sulla distensione
con l’Ucraina.
Non è stato il primo scambio di pri-

gionieri dallo scoppio della guerra del
Donbass nel : ma Sentsov, deter-
minato a lasciarsi morire di fame in
carcere per i propri principi, era dive-
nuto il simbolo del braccio di ferro.
Inoltre, con l’elezione del presidente
Volodymyr Zelenskiy e di un suo Par-
lamento di giovani riformatori,
l’Ucraina ha aperto una nuova fase
della propria vita politica. All’aero-
porto di Boryspil, dove ha accolto gli
ex prigionieri, anche il presidente
ucraino ha parlato di «un primo passo
verso la pace». Per lui, che ha già av-
viato contatti diretti con Putin, il rap-
porto con Mosca è la sfida più grande.
Tutto ora dipenderà dalle intese e le
condizioni discusse in questi mesi di
negoziati che hanno reso possibile lo
scambio. I passi successivi conducono
fatalmente ai contratti del gas - in sca-
denza a fine anno - e al nodo tuttora
irrisolvibile: il destino della Crimea.
A dimostrare quante trappole si
nascondano a ogni passo, Zelenskiy
ha suscitato enormi polemiche per-
mettendo il rilascio del comandante
Volodymyr Tsemakh, separatista fi-
lorusso considerato un testimone
chiave dagli inquirenti olandesi che
lavorano al caso del volo Amsterdam-
Kuala Lumpur, abbattuto nell’Est
ucraino nel luglio , tragedia che
uccise  persone.
La liberazione di Tsemakh era con-
siderata un vero test per Zelenskiy,
mentre ci si interroga sul tipo di rap-
porti che lo legano a Mosca. Dietro i
negoziati è chiara la figura dell’ucrai-
no Viktor Medvedchuk, uomo molto
vicino al Cremlino e leader della piat-
taforma che raccoglie i partiti filorussi
in Ucraina. Se il controverso Tsemakh
non fosse stato incluso nello scambio
dei prigionieri, fa capire Zelenskiy,
l’accordo sarebbe saltato. Per questo
il presidente ucraino ha detto il suo
primo «sì» a Mosca, portando però a
casa in cambio  uomini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

DEBUTTO A
VILLA D’ESTE
Hillary Clinton,
ieri per la prima
volta al Forum
Ambrosetti
di Cernobbio

VITOR
CONSTANCIO
Ex vice
presidente
Bce: «I mercati
ripongono troppe
attese sulla Bce»

ADAIR
TURNER
Economista,
tra i fautori
dell’helicopter
money: «Priorità ai
consumi interni»

Helicopter money


PAROLA CHIAVE


È una politica monetaria
ipotizzata come estremo
tentativo –mai attuato – per
rilanciare l’economia e che
consiste letteralmente nel
“lanciare soldi da un elicottero”.
L’espressione deriva da una
provocazione di Milton Friedman
di fine anni Sessanta: in
sostanza la proposta è quella di
versare denaro direttamente
nelle tasche di cittadini e
imprese creando moneta e/o
tagliando le tasse.

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