Il Sole 24 Ore - 07.09.2019

(ff) #1

14 Sabato 7 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


Finanza & Mercati


Enel, via al bond sostenibile


Collocati 1,5 miliardi in Usa


di pricing dell'emissione, consenten-
do ad Enel di ottenere un vantaggio

economico di circa  punti base ri-


spetto ad una potenziale emissione di
bond senza caratteristiche sostenibili.

L'obbligazione ha un tasso del


,% con scadenza  settembre .
Il prezzo è stato fissato in ,% ed il

rendimento effettivo a scadenza è pari
a , per cento. A supporto

dell'emissione è stato sottoscritto an-


che il primo contratto di swap a coper-
tura del cambio dollaro-euro sosteni-

bile (la banca con la quale è stato stipu-


lato si è impegnata a supportare inizia-
tive di impatto finanziario positivo e a

ha riconosciuto uno sconto legato al


fattore sostenibilità). Enel si è avvalsa
di un sindacato di banche: Bofa, Bnp-

Paribas, Citigroup, Credit Agricole,


Goldman Sachs, J.P. Morgan, Morgan
Stanley, Société Générale. Quest'ulti-

ma in particolare si sta specializzando


su questo tipo di strumenti sostenibili
ed è stata la controparte bancaria dello

swap sul cambio.


Il numero uno di Enel ieri ha messo
in evidenza la necessità di individuare

strumenti finanziari nuovi per soste-


nere la transizione energetica, come
del resto evidenziato anche dallo stu-

dio. «Questa emissione è in linea con


gli obiettivi della transizione perché
nel Global compact è aperto un cantie-

re proprio per individuare modalità in-


novative per attirare investitori su pro-
getti sostenibili» ha detto ieri Starace.

«La transizione energetica è in


atto, ma non c'è consapevolezza su
implicazioni. Ci saranno decarbo-

nizzazione, maggiore efficienza e
digitalizzazione, ma non per tutti.

Ci sono ampie parti sociali che sen-


tono una minaccia e vedono un pro-
blema nella transizione energetica.

Quanto grande è questa dimensio-


ne, quale impatto e quali misure
adottare sono gli aspetti che lo stu-

dio “Just Evolution” ha voluto af-


frontare per la prima volta».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Manager. Francesco Starace, amministratore delegato di Enel


ANSA

COMPAGNIE DECLASSATE PER RISCHIO CLIMA


Big Oil nel mirino di Redburn


Due nuove tegole si abbattono sui


titoli petroliferi, già penalizzati in
Borsa al punto che il comparto è

quello che registra le peggiori


performance da  anni a Wall
Street. Redburn, società di ricerca

indipendente, ha declassato in un


colpo solo tutte le maggiori
compagnie integrate, rimuovendo

ogni giudizio «buy»: una mossa


insolitamente drastica, motivata
con l’osservazione che Big Oil

correrebbe «un rischio


esistenziale» a causa della lotta
contro il cambiamento climatico.

L’effetto delle misure adottate (e


di quelle più severe che si
renderanno necessarie per

rispettare gli accordi di Parigi) è


sottovalutato secondo Redburn,
convinta che la domanda di

petrolio raggiungerà un picco
entro cinque anni e che le attuali

previsioni di lungo periodo


andrebbero tagliate di almeno il
%. Per ExxonMobil, appena

uscita dalla Top  delle società


quotate a New York, il rating è
stato addirittura portato da «buy»

a «sell» in una sola volta. Anche


per Shell e Repsol il consiglio
diventa «vendere», mentre per

Bp, Eni e Omv ora Redburn è


«neutral».
Un altro rapporto – pubblicato

ieri da Carbon Tracker, che si è


guadagnata autorevolezza negli
ambienti della finanza verde –

stima che nel  Big Oil abbia
investito altri  miliardi di dollari

in progetti che compromettono gli


obiettivi sul climate change e che
entro il  potrebbe ritrovarsi

con «stranded assets» (attivi non


recuperabili) per . miliardi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

OPA ITALIAONLINE


Azionisti di risparmio


respinti dal Tar


Il Tar Lazio ha respinto l’istanza


di misure cautelari del


rappresentante degli azionisti di
risparmio di Italiaonline che

aveva lamentato l’insufficienza


delle informazioni fornite nel
documento dell’Opa lanciata da

Sawiris. L’offerente, che ha già


superato il % delle azioni
ordinarie, ha deciso di rinunciare

alla soglia sulle adesioni per le
azioni di risparmio. L’offerta

assume dunque efficacia.


MEDIOLANUM


In agosto raccolta


a quota 336 miloni


Banca Mediolanum ha registrato


ad agosto una raccolta netta


totale positiva per  milioni,
 milioni riferibili al risparmio

gestito. Da inizio anno la raccolta


netta totale risulta pari a ,
miliardi. L’erogazione di credito

alla clientela si avvicina ad ,


miliardi di euro da inizio anno:
+% rispetto al .

GENERALI


Promuove la cultura


della diversità


Generali e il Comitato aziendale
europeo hanno firmato una nota

congiunta per promuovere la


cultura della diversità e
dell’inclusione nel gruppo. Gli

obiettivi: una visione in cui la


diversità sia considerata fonte di
arricchimento; una struttura che

faciliti il bilanciamento della vita


professionale con quella
personale; il totale supporto alle

persone con disabilità; la


garanzia di pari opportunità;
favorire lo scambio di idee e

l’esclusione di tutte le forme di


discriminazione.


IN BREVE
Eni in pole position

per rilevare le attività


norvegesi di Exxon


Sissi Bellomo


Eni è a un passo dal conquistare la
Norvegia, diventando – attraverso

Vår Energi – la maggiore compagnia
straniera nel Paese, con una produ-

zione di oltre mila barili al gior-


no tra petrolio e gas, quasi il doppio
rispetto a oggi. In seguito a indiscre-

zioni , ExxonMobil ha confermato di


essere in trattative esclusive con la
società controllata da San Donato,

erede di Eni Norge, per cederle tutti


gli asset residui nell’upstream nor-
vegese. Il prezzo secondo i rumor

potrebbe sfiorare  miliardi di euro.


La major statunitense complete-
rebbe così l’uscita da un’area in cui è

stata presente per  anni, fin dai


tempi in cui era ancora la Standard Oil
di John Rockefeller, e in cui ha avuto

un ruolo da protagonista. Al punto da


vantarsi nel suo sito Internet di essere
«una fetta di storia norvegese». Si de-

ve agli americani la scoperta di idro-


carburi nel Mare di Norvegia a metà
degli anni ’. Ed era proprio Exxon a

conservare fino all’anno scorso la Li-


cenza di produzione numero ,
quella di Balder. Il giacimento oggi è

in mano a Vår Energi, che dalla com-


pagnia Usa ha ereditato anche molte
altre attività (oltre che la ceo Kristin

Kragseth, una veterana di Exxon).


La società, di cui il Cane a sei zam-
pe possiede il ,%, è nata lo scorso

dicembre dalla fusione di Eni Norge



  • altro attore importante nell’of-


fshore della Norvegia, cui si deve lo


sviluppo di Goliat, primo giacimento
operativo nel Mare di Barents – con

Point Resources, compagnia figlia in


gran parte proprio delle dismissioni
di Exxon nel Paese scandinavo.

Una prima tornata di vendite era
avvenuta nel  e a comprare era

stata Point Resources, società creata


dal nulla dal fondo di private equity
HitecVision, che oggi è socio degli

italiani in Vår con il ,%. Ora gli


americani sono alla ricerca di un ac-
quirente per gli asset residui: parte-

cipazioni in venti giacimenti sfrutta-


ti da Exxon (senza il ruolo di opera-
tore) insieme alla compagnia statale

Equinor e a Royal Dutch Shell.


La Major si propone di vendere
anche le attività nelle acque britan-

niche del Mare del Nord, per concen-


trarsi su aree che considera più pro-
mettenti: lo shale oil negli Stati Uniti

(in particolare il Bacino di Permian,


dov’è diventata uno dei principali
operatori ) e la Gujana, dove ha fatto

importanti scoperte. «Ci sono aree


in cui stiamo crescendo e il Mare del
Nord non è una di queste», aveva

spiegato una portavoce a giugno, per
giustificare i piani di dismissioni.

Oggetto delle trattative con Vår


Energi sono comunque solo gli asset
in Norvegia, per i quali Exxon affer-

ma di non essere ancora giunta a un


accordo definitivo. Restano dunque
indiscrezioni quelle riferite da Reu-

ters, secondo cui nelle settimane


passate avrebbero manifestato inte-
resse anche Equinor, Aker Bp, DNO

e Lundin Petroleum. Nessuna con-


ferma neppure alle voci raccolte dal
quotidiano norvegese Dagens Nae-

ringsliv, a proposito di un annuncio


ufficiale sull’operazione che dovreb-
be arrivare entro fine mese e di di-

scussioni su un prezzo di vendita di


 miliardi di corone (, miliardi di
dollari o , miliardi di euro). Rystad

Energy, società di consulenza di


Oslo, lo scorso giugno aveva ipotiz-
zato che Exxon potesse ricavare ,

miliardi di , spiegando che sarebbe


stata la più grande transazione nella
storia dell’Oil & Gas norvegese dopo

le privatizzazioni del .


á@SissiBellomo


© RIPRODUZIONE RISERVATA

ENERGIA


Emissione innovativa


in dollari che supera i limiti


e i vincoli dei titoli green


ENERGIA


La controllata Vår Energi


in trattative esclusive


Deal da circa  miliardi


Il ceo Starace: «Operazione


in linea con gli obiettivi


della transizione energetica»


Laura Serafini


CERNOBBIO


Enel ha lanciato un nuovo bond in


dollari da , miliardi e questa volta si


tratta di una emissione sostenibile in-


novativa, che supera i vincoli e i limiti


che sinora hanno limitato la diffusio-


ne dei green bond. Il «General Purpo-


se Sdg Linked Bond» messo ieri sul


mercato, il primo a livello mondiale,


ha ricevuto domande per  volte l’of-


ferta e ha registrato una partecipazio-


ne significativa di investitori social-


mente responsabili.


«Questo bond è innovativo perché


soddisfa la domanda di investimenti in


prodotti sostenibili» ha detto ieri l'ad di


Enel, Francesco Starace in occasione


della presentazione a Cernobbio dello


studio “Just Evolution” condotto da


Ambrosetti e Fondazione Enel. «È uno


strumento più agile rispetto ai green


bond, i quali sono legati a un singolo


investimento, sono strumenti molto


complicati e non riescono a fare fronte


alla domanda del mercato – ha detto


Starace -. Le nuove emissioni sono le-


gate a un quantitativo di energie rin-


novabili che ci impegniamo a raggiun-


gere entro una certa data (il % della


capacità istallata in fonti rinnovabili ri-


spetto a quella totale entro fine ,


ndr) e se il target non viene rispettato


scatta una penale. Pensiamo di repli-


care l'emissione anche in euro».


Il valore della sostenibilità si è ri-


flesso sulle dinamiche di domanda e


http://www.fondoimmobilipubblici.it

Ai sottoscrittori del fondo alternativo chiuso di investimento immobiliare “FIP – Fondo Immobili Pubblici”
Si informa che il Consiglio di Amministrazione di InvestiRE SGR S.p.A. in data 29 agosto 2019 ha approvato


  • la Relazione di Gestione semestrale al 30 giugno 2019 del Fondo "FIP – Fondo Immobili Pubblici". La Relazione è messa a
    disposizione dei sottoscrittori presso la sede della SGR e del Depositario.

  • il valore della quota di classe A del fondo al 30 giugno 2019, pari ad € 69.874,128.
    A seguito dell'approvazione della Relazione di Gestione semestrale al 30 giugno 2019, nell’interesse dei partecipanti ed in conformità
    a quanto stabilito dal Regolamento di gestione, InvestiRE SGR S.p.A. distribuisce ai partecipanti del fondo "FIP - Fondo Immobili Pubblici":

  • l’importo complessivo di € 37.523.316,00, a titolo di proventi, corrispondenti a € 2.823,00 per ogni quota di classe A, al lordo
    della ritenuta fiscale eventualmente applicabile.

  • l’importo di € 418.698,00, a titolo di rimborso di capitale corrispondente ad € 31,50 per ogni quota di classe A. In seguito alla
    distribuzione in oggetto, il valore nominale residuo della quota sarà pari ad € 44.122,75.
    Il pagamento dei proventi e dei rimborsi parziali pro-quota avverrà a partire dal 20 settembre 2019.


InvestiRE SGR S.p.A. - Gruppo Banca Finnat Euramerica S.p.A. - Sede legale: Via Po 16a - 00198 Roma - Tel. 06 696291 Fax. 06 69629212 -
[email protected] - [email protected] - Iscritta all’Albo matricola 50 - Cap. Soc. Euro 14.770.000 iv - Iscr. Reg. Imp. Roma - CF e P.IVA 06931761008

COMUNICATO

Mediaset S.p.A.
Sede Legale in via Paleocapa n. 3, 20121 Milano (MI)
Capitale Sociale Euro 614.238.333,
Reg. delle Imp. di Milano Monza Brianza e Lodi
e Cod. Fiscale n. 09032310154

AVVISO AGLI AZIONISTI


Diritto di recesso a seguito di avvenuta iscrizione della
delibera di fusione transfrontaliera
Premesso che:


  • l’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset S.p.A. (Mediaset),
    tenutasi in data 4 settembre 2019 (l’Assemblea), ha approvato la
    fusione transfrontaliera per incorporazione di Mediaset e di Mediaset
    España Comunicación S.A. (Mediaset España) in Mediaset Investment
    N.V. (la Fusione), società di diritto olandese interamente controllata
    da Mediaset che, al perfezionamento della Fusione, assumerà
    la denominazione di MFE - MEDIAFOREUROPE N.V.;

  • in data 6 settembre 2019 è intervenuta l’iscrizione della suddetta
    deliberazione nel Registro delle Imprese di Milano (la Data di Iscrizione),

  • gli azionisti legittimati che non abbiano concorso all’approvazione
    della Fusione (vale a dire gli azionisti che non abbiano partecipato
    all’Assemblea o che abbiano votato contro la proposta di deliberazione o
    che si siano astenuti dal votare) hanno diritto di recedere ai sensi di legge,
    si comunica che gli azionisti che ne abbiano diritto possono esercitare
    il diritto di recesso nel rispetto di quanto previsto ai sensi di legge e nei
    documenti relativi alla Fusione.
    Il valore di liquidazione delle azioni per le quali sia esercitato il diritto di
    recesso è stato determinato ai sensi dell’art. 2437-ter, comma 3, del codice
    civile ed è pari ad Euro 2,770 per ciascuna azione. Ai sensi dell’art. 2437-
    bis del codice civile, il diritto di recesso può essere esercitato dagli azionisti
    legittimati, in relazione a tutte o a parte delle azioni Mediaset detenute,
    entro quindici giorni di calendario dalla Data di Iscrizione e, pertanto, entro
    e non oltre il 21 settembre 2019, mediante l’invio di una dichiarazione da
    far pervenire a Mediaset a mezzo di lettera raccomandata o altro mezzo
    assimilabile che consenta la registrazione della data di spedizione (ivi incluso
    un messaggio di posta elettronica certificata) (la Dichiarazione di Recesso).
    La Dichiarazione di Recesso - sostanzialmente conforme al modello che
    è stato messo a disposizione sul sito internet di Mediaset - deve essere
    indirizzata a “Mediaset S.p.A., via Paleocapa 3, 20121 - Milano”, oppure,
    se per posta elettronica certificata, a [email protected]
    e deve indicare (i) le generalità del socio recedente; (ii) il numero di azioni
    per le quali viene esercitato il diritto di recesso e (iii) l’indicazione dell’in-
    termediario presso cui sono depositate le azioni oggetto di recesso
    (l’Intermediario). Inoltre il socio recedente deve richiedere, a pena di
    inammissibilità dell’esercizio del diritto di recesso, che l’Intermediario
    invii a Mediaset idonea comunicazione (la Comunicazione) attestante
    la titolarità ininterrotta delle azioni oggetto di recesso in capo al richie-
    dente da prima dell’apertura dei lavori dell’Assemblea sino alla data di
    rilascio della Comunicazione, nonché l’assenza di pegno o altri vincoli
    sulle azioni in relazione alle quali il diritto di recesso è stato esercitato.
    Qualora le azioni oggetto di recesso siano gravate da pegno o da al-
    tri vincoli in favore di terzi, il socio recedente deve, altresì, allegare alla
    Dichiarazione di Recesso l’attestazione del creditore pignoratizio (o del
    soggetto a favore del quale sia apposto il vincolo) con cui esso presti il
    proprio consenso irrevocabile ed incondizionato alla liberazione delle
    azioni dal pegno e/o dal vincolo, nonché alla liquidazione delle azioni
    oggetto di recesso, in conformità alle istruzioni del socio recedente.
    L’Intermediario dovrà trasmettere la Comunicazione per posta elettronica
    certificata all’indirizzo [email protected] secondo le
    istruzioni diffuse da Mediaset tramite Monte Titoli S.p.A. con apposita
    disposizione di servizio, e dovrà rendere indisponibili le azioni Media-
    set oggetto di recesso sino all’esito del procedimento di liquidazione.
    È responsabilità dei soci recedenti (i) assicurare la completezza e cor-
    rettezza delle informazioni contenute nella Dichiarazione di Recesso
    e (ii) inviare tale dichiarazione a Mediaset entro e non oltre il termine
    del 21 settembre 2019, come sopra indicato, non assumendo Me-
    diaset alcuna responsabilità al riguardo. Le Dichiarazioni di Recesso
    inviate oltre il termine di decadenza sopra indicato, o sprovviste delle
    necessarie informazioni, ovvero non corredate in tempo utile del-
    la relativa Comunicazione, non verranno prese in considerazione.
    Mediaset provvederà, se del caso, ad offrire in opzione e in prelazione agli
    altri soci le azioni oggetto di recesso e a comunicare le modalità di adesione
    all’offerta e ogni opportuna informazione relativa al procedimento di liquida-
    zione di tali azioni nell’ambito dell’avviso di offerta che sarà depositato presso
    il Registro delle Imprese di Milano e pubblicato su questo stesso quotidiano.
    Si rammenta che il procedimento di liquidazione delle azioni oggetto
    di recesso sarà condizionato al perfezionamento della Fusione che, a
    sua volta, è subordinato all’avveramento (o alla rinuncia, a seconda dei
    casi) di alcune condizioni sospensive previste dal progetto comune di
    fusione (le Condizioni Sospensive). Mediaset e Mediaset España for-
    niranno tempestiva comunicazione in relazione all’avveramento (o alla
    rinuncia, a seconda dei casi) delle Condizioni Sospensive ai sensi di legge.


TRIBUNALE DI MONZA


Maggiori dettagli


http://www.tribunale.monza.giustizia.it
e http://www.astalegale.net

Concordato Preventivo 20/2018 -


Il Tribunale di Monza, con decreto
del 26.07.2019 dichiara aperta la

procedura di concordato preventivo
proposta da CHATEAUX D’AX

S.P.A., ordina la convocazione
dei creditori davanti al Giudice

Delegato per l’adunanza prevista
dall’art. 174 L.F. per l’udienza

del 13 gennaio 2020 ore 10.30,


nomina Commissari Giudiziali la
dott.ssa Elena Quadrio - con studio

in Monza Via G. Longhi n. 21 - e
il dott. Luca Brivio - con studio in

Milano, Via Solari n. 12.


MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO S.P.A.


CAPITALE VERSATO € 443.608.088,50 - SEDE SOCIALE IN MILANO – PIAZZETTA ENRICO CUCCIA, 1


N. DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO DELLE IMPRESE DI MILANO, C.F.: 00714490158 E P. IVA: 10536040966


ISCRITTA ALL’ ALBO DELLE BANCHE. CAPOGRUPPO DEL GRUPPO BANCARIO MEDIOBANCA ISCRITTO


ALL’ALBO DEI GRUPPI BANCARI


Prestito obbligazionario


“MEDIOBANCA VALORE a Tasso Variabile con Tasso Minimo
pari al 3,00% annuo 2015/2025 subordinato Tier 2”
(Codice Isin IT0005127508)

Gli interessi relativi al periodo 10 giugno 2019 – 10 settembre 2019,
determinati al tasso annuale lordo del 3,00%, saranno esigibili dal
10 settembre 2019.
Per il periodo 10 settembre 2019 – 10 dicembre 2019 il tasso annuo
lordo è stato determinato nella misura del 3,00%, pari a un tasso
trimestrale lordo dello 0,75833%.
Free download pdf