Il Sole 24 Ore - 07.09.2019

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4 Sabato 7 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


Primo Piano


Il business apre al Conte due:


«Ora aspettiamo la manovra»


Cernobbio. Da banchieri e imprenditori aspettative positive per l’esecutivo ma il banco di prova


sarà la legge di bilancio: tra le urgenze taglio al cuneo, innovazione, istruzione, tasse e giustizia


Nicoletta Picchio


Dal nostro inviato


CERNOBBIO


Attendono i provvedimenti e la


prossima manovra economica, per


avere la prova dei fatti. Con


un’aspettativa positiva nei con-


fronti del governo che ha appena


giurato e la prossima settimana si


presenterà al Parlamento per la fi-


ducia. È la situazione politica a te-


nere banco nella platea del The Eu-


ropean House Ambrosetti a Cer-


nobbio, insieme all’andamento del-


l’economia e le priorità che


dovranno essere affrontate, indica-


te nel taglio al cuneo fiscale, inno-


vazione e istruzione, meno tasse,


riforma della giustizia.


«Noi siamo sempre aperti, pron-


ti a collaborare e a fare la nostra


parte come sempre: è importante


che arrivino velocemente segnali


positivi, il cuneo fiscale c’è, le infra-


strutture anche, vanno rilanciate.


Bisogna concentrarsi sulla crescita


e contribuire perché ci sia più cre-


scita anche in Europa», commenta


Emma Marcegaglia, presidente Eni.


«La scelta della conferma di Conte


come premier è da approvare, è im-


portante che presentino un pro-


gramma condivisibile mettendo al


centro il lavoro e l’occupazione.


Aspettiamo che lavori», è il pensie-


ro di Alberto Bombassei, presidente


di Brembo, «abbastanza ottimista»


sul neonato esecutivo. «Tutto lascia


pensare che sarà un governo in gra-


do di attivare le leve dell’economia,


è un governo di persone giovani,


ma che hanno maturato esperienze


e le attribuzioni di responsabilità


sono adeguatamente identificate


rispetto alle esperienze», dice il


presidente di Telecom, Fulvio Con-
ti, che indica alcune priorità: taglio

del cuneo fiscale per sostenere le fa-


miglie e spingere gli investimenti
degli imprenditori, fare investi-

menti in infrastrutture «una volon-


tà già espressa e che apprezzo».
Dai mercati stanno arrivando se-

gnali di fiducia, come sottolineano


il presidente di Intesa San Paolo,
Gian Maria Gros Pietro e l’ad di Deu-

tsche Bank, Flavio Valeri. «La valu-


tazione dei mercati – è il pensiero di
Gros Pietro - è quella che determina

le condizioni. Dal nuovo esecutivo


mi aspetto ciò che si aspetta l’Italia:
affrontare i problemi della crescita.

E per crescere bisogna contenere il


debito pubblico, una grossa tassa
sull’economia italiana». Valeri sot-

tolinea la «grande attenzione su co-
me sarà realizzata la manovra eco-

nomica, in questa fase di crescita


modesta in Italia e in Europa. Oc-
corre puntare sull’innovazione tec-

nologica, siamo indietro rispetto a


Usa e Cina. E sull’istruzione».
Il fondo Cerberus, come dice Ro-

berto Nicastro, advisor per l’Europa,


ha confermato tutti i piani di investi-
mento in Italia, per centinaia di mi-

lioni. «I mercati sono stati rassicura-


ti sulla collocazione europea e atlan-
tica, gli investitori internazionali

hanno visto positivamente il cambio


di governo. Ci sono esponenti di
qualità, è importante l’enfasi data

con un ministero all’innovazione e


al digitale», dice ancora Nicastro.
«Vedremo dai provvedimenti fu-

turi quale anima prevarrà all’inter-


no del governo», aggiunge Manfre-
di Lefebvre d’Ovidio, presidente

della compagnia monegasca Silver-


sea Cruises. «Aspetto i primi fatti
per poter investire in Italia. Ci sono

aspetti che possono preoccupare,
ma anche un’attesa positiva. Non

sono solo due i partiti al governo, è


una quadriga: all’interno di ogni
partito c’è una componente rifor-

mista e un’altra sovranista o più


chiusa al mercato. Bisognerà vede-
re come queste spinte troveranno

una sintesi nell’azione dell’esecuti-


vo», continua Lefebvre d’Ovidio,
che indica come priorità la riforma

della giustizia e subito dopo una ri-


duzione e semplificazione del fisco.
«Siamo di fronte ad un nuovo

contratto di governo che forse avrà


più possibilità di durare rispetto al
precedente. I mercati stanno dan-

do fiducia, sarà fondamentale la


prossima legge di stabilità per ri-
durre la pressione fiscale e liberare

risorse. E noto con favore gli an-
nunci per il rilancio delle infra-

strutture», dice Luisa Todini, pre-


sidente Green Arrow Sgr.
Crescita, occupazione e quindi

industria, come motore dello svi-


luppo: «ci aspettiamo che il gover-
no aiuti l’industria a crescere, favo-

rendo la capacità di esportazione


che ha il paese, sostenendo l’export,
investendo in semplificazione dei

processi, formazione e sviluppo


tecnologico. Tutto questo è molto
urgente» ha sottolineato il presi-

dente di Fincantieri, Giampiero
Massolo: «Occorre attenzione per

l’economia reale, l’industria e le op-


portunità che possono derivare dal
suo sviluppo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cernobbio.


I partecipanti al
forum Ambrosetti

ascoltano


l'intervento con
l'astronauta Luca

Parmitano


ANSA

‘‘


Noi siamo


sempre aperti:


è importante


che arrivino


velocemente


segnali


positivi.
Emma
Marcegaglia

‘‘


Mi aspetto


che il nuovo


esecutivo


affronti i


problemi


della


crescita.
Gian Maria
Gros-Pietro

‘‘


Grande


attenzione


alla manovra


in questa


fase di


crescita


modesta
Flavio
Valeri

IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA


Boccia: restano i nodi


di sviluppo del Paese,


tagliare il cuneo fiscale


«Cambiano i governi, rimangono i no-


di di sviluppo del paese». Vincenzo


Boccia porta l’attenzione sulle priorità
messe in evidenza già da tempo da

Confindustria: crescere, creare occu-
pazione, rendere il paese più competi-

tivo. «Quello che abbiamo detto al go-


verno prima dell’estate rimane la no-
stra linea, di tanti soggetti che rappre-

sentano le parti sociali del paese, a


partire dai sindacati dei lavoratori ad
altre associazioni di impresa», ha detto

il presidente di Confindustria, parlan-


do in un convegno a Salerno.
Boccia ha sottolineato alcune misu-

re, in cima all’agenda delle imprese:


«Attenzione al cuneo fiscale, e cioè ab-
bassare le tasse sui salari dei lavoratori

italiani; un piano di inclusione giovani;


uscire dai dogmi ed aprire una grande
stagione di infrastrutture nel paese, che

colleghino Centro, Sud e Nord; essere


protagonisti di una grande stagione ri-
formista europea in cui proporre una

consistente operazione di infrastruttu-


re transnazionali, considerando per fi-
nanziarla l’utilizzo degli eurobond».

L’Europa, ha sempre sostenuto il


presidente di Confindustria, non deve
essere l’alibi per non affrontare i pro-

blemi del paese. Ed anche l’Europa de-


ve tornare a crescere in modo più so-
stenuto, reagendo al rallentamento

economico. In questo scenario per


Boccia «è molto positivo che il governo
segnali un nome quale commissario

europeo. Speriamo di ambire e di avere
sicuramente un commissario di rango

in termini di delega. Paolo Gentiloni è


stato un premier del paese, c'è una linea
politica molto chiara».

Il fatto che lo spread si sia abbassato


per il presidente di Confindustria è «un
buon segnale, ma chiaramente non ba-

sta, va conquistato giorno per giorno


con provvedimenti coerenti. Occorre


cominciare a lavorare».
La manovra economica è il primo

importante banco di prova del gover-


no. «L’Italia non deve essere periferia
d'Europa, siamo la seconda manifattu-

ra nella Ue e dobbiamo ambire a fare


molto di più. Questo significa non ca-
valcare ansie ma costruire un percorso

che era nel messaggio di fine anno del


presidente della Repubblica, Mattarel-
la: termini come sogno e speranza non

devono essere patrimonio solo dell'in-
fanzia, ma occorre ricominciare a so-

gnare come paese».


Rispondendo a una domanda sulla
composizione del governo, Boccia ha

costatato che c'è più Sud in termini geo-


grafici, «ma io vengo dal Sud e distinguo
le persone da quello che fanno e non da

dove vengono. L’Italia ha davanti a sé


una grande questione nazionale che è il
lavoro e la questione industriale che va

dal Centro al Sud e al Nord del paese.


L’Italia deve essere centrale tra Europa
e Mediterraneo e spetta alla politica cre-

arne le condizioni». In particolare Boc-


cia ha detto che «occorre recuperare
l'industria ., è l’industria del futuro, ad

alto valore aggiunto, alta intensità di in-


vestimenti ed alta produttività. Bisogna
riattivare gli investimenti pubblici e pri-

vati e far ripartire l'ascensore sociale a


partire dalla formazione dei giovani».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Bene Gentiloni per la Ue:


è stato premier, c’è una linea


politica molto chiara»


Confindustria. Vincenzo Boccia


IMAGOECONOMICA
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