Il Sole 24 Ore Sabato 7 Settembre 2019 7
Primo Piano
FALCHI & COLOMBE
UN BAZOOKA CONTRO L’EVASIONE FISCALE
E LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
S
e davvero il nuovo gover-
no intende avviare una
efficace politica antieva-
sione, la lotta al contante
può essere un efficace bazooka.
Basta avere la volontà politica di
farlo funzionare. Tranne in un
caso, in Italia non c’è mai stata.
Nel programma del nuovo
governo Conte un punto qualifi-
cante è rappresentato dalla lotta
all’evasione fiscale ed al crimine
organizzato. Nel perimetro mone-
tario e finanziario c’è uno strumen-
to che consentirebbe di fare passi in
avanti in entrambe le direzioni: la
lotta all’utilizzo della moneta
contante. In linea di principio, la
ragione è semplice da
comprendere. L’evasione
fiscale e le attività messe in
atto dal crimine organiz-
zato hanno due elementi
comuni: sono reati che
producono un reddito per
chi li compie e contempo-
raneamente il legame tra il
reo ed il criminale – sia
esso un evasore o un
mafioso – può aumentare
la probabilità di scoperta del reato.
Quindi il criminale ha tutto l’inte-
resse di nascondere il suo legame
con il reddito illegale – sia esso il
frutto di evasione o di vendita di
stupefacenti – attraverso una
operazione di riciclaggio. Il contan-
te è uno strumento di pagamento
che può essere molto efficace ai fini
di riciclaggio, date le sue caratteri-
stiche di anonimato.
Ma quanto è rilevante nella
realtà italiana il legame tra l’econo-
mia grigia e nera da un lato ed il
contante dall’altro? A questa do-
manda vengono di solito offerte
due risposte opposte. Da un lato ci
sono quelli che possiamo definire
colombe, che vedono nella lotta al
contante uno strumento necessario
e sufficiente per combattere l’eco-
nomia illegale nel nostro Paese:
una radicale lotta al contante ridur-
rebbe evasione fiscale e crimine.
Dall’altro lato possiamo porre i
falchi, che considerano la lotta al
contante uno strumento comples-
sivamente inefficace: poiché il
riciclaggio dei ricavi illegali può
essere messo in atto anche con
metodi diversi dall’utilizzo del
contante, le limitazioni all’uso di
tale mezzo di pagamento creereb-
bero esclusivamente un “effetto
rimbalzo”: il reato di base – come
l’evasione – verrebbe commesso
comunque, e l’attività di riciclaggio
passerebbe attraverso altri circuiti
e/o settori; allo stesso tempo però,
poiché le limitazioni al contante
creano ostacoli alla realiz-
zazione anche di operazio-
ni lecite, l’effetto comples-
sivo di tali normative
risulta essere negativo.
Chi ha ragione tra falchi
e colombe? La risposta
non può che essere empi-
rica. Non è una risposta
semplice, come tutti i
quesiti che riguardano la
stima dei fenomeni di
economia illegale. I lavori interna-
zionali comparati più recenti sul
legame tra economia sommersa e
contante che riguardano i paesi
industrializzati negli anni più
recenti mostrano innanzitutto che
in generale le due variabili si muo-
vono mano nella mano: al crescere
dell’uso del contante cresce l’eco-
nomia illegale. Ci sono delle ecce-
zioni: da un lato, Germania ed
Austria sono Paesi in cui un relati-
vamente alto utilizzo del contante
non è correlato ad una economia
sommersa relativamente sviluppa-
ta; all’opposto, in Svezia il presso-
ché azzeramento del contante non
corrisponde ad un azzeramento
dell’economia illegale. Simulazioni
econometriche consentono anche
di stimare che riduzioni del %
dell’uso del contante sono correlate
a riduzioni del % dell’economia
illegale, con una stima fino al %
di minore economia illegale con un
uso azzerato del contante. Per
l’evasione fiscale in Italia, se pro-
prio vogliamo un numero da
calcolo da retro della busta, utiliz-
zando la cifra circolata nei giorni
scorsi di un’evasione stimata di
quasi miliardi di euro per la sola
Iva, i vantaggi attesi di un’efficace
lotta al contante non sarebbero
affatto da sottovalutare. Certo
nulla sappiamo dell’effetto rimbal-
zo, e non abbiamo i costi per le
transazioni lecite; questi ultimi,
peraltro, potrebbero essere mini-
mizzati con una lotta al contante
che non ne azzerasse l’uso, ma lo
limitasse ad esempio in termini di
importi e tagli di banconote. Inol-
tre, nessuno può negare per il
nostro Paese la correlazione tra
uso del contante e rischio riciclag-
gio, come mostrato da un recente
studio della UIF - Banca d’Italia,
che ha verosimilmente rafforzato
la decisione delle nostre autorità di
controllo di aumentare la soglia di
attenzione sul fenomeno. È dei
giorni nostri la notizia che gli
intermediari dovranno offrire
informazioni mensili e sistemati-
che sui clienti che fanno operazio-
ni in contanti rilevanti.
Insomma: la probabilità che la
lotta al contante sia in Italia un
bazooka contro evasione e crimine
organizzato è molto alta. Ma nel
nostro Paese l’analisi costi e benefi-
ci del fenomeno è stata sempre
sconfitta dall’analisi politica: per i
governanti combattere l’evasione è
evidentemente molto costoso. Se si
esclude il governo Monti, nessuno
dei precedenti esecutivi ci ha mai
seriamente provato. Sarà il nuovo
governo Conte un esecutivo di
cambiamento da questo punto di
vista? Oppure sarà l’ennesimo caso
di carta che non canta? Vedremo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Donato Masciandaro
I NUMERI
Con carte e bancomat
solo 13 operazioni
su cento in Italia
Carlo Marroni
L’Italia resta saldamente ai primi
posti tra i paesi dell’euro per utilizzo
di contante nelle transazioni: oltre
l’% delle operazioni, per un valore
poco sotto il %, mentre per cen-
to si regola con carte di credito e il
resto con altri strumenti di paga-
mento. Da pochi giorni è entrata in
vigore la nuova normativa che pre-
vede la comunicazione all’Uif (Uffi-
cio di informazione finanziaria)
della Banca d’Italia delle movimen-
tazioni mensili superiori a mila
euro, limite abbassato rispetto ai
precedenti mila. Un giro di vite
che si innesta nel processo di sensi-
bilizzazione all’utilizzo di strumenti
alternativi alla moneta contante. La
Bce e le banche centrali nazionali
sono neutre, naturalmente non pe-
nalizzano la “loro” moneta, ma allo
stesso tempo promuovono i circuiti
alternativi (tipo instant payment)
cercando di diffonderne i vantaggi:
minori costi, minori rischi, traccia-
bilità. Forse ad alcuni quest’ultimo
aspetto piace poco, specie chi effet-
tua transazioni in nero (pagamenti
o riscossioni) per non parlare del ri-
ciclaggio vero e proprio.
La propensione all’uso del con-
tante in Italia, spesso irrazionale –
basta guardare ai caselli autostra-
dali, dove si creano lunghe file sotto
le insegne degli spiccioli, e certa-
mente quasi tutti quegli automobi-
listi rassegnati hanno in tasca un
bancomat – è riscontrata anche in
altri paesi europei, come la Germa-
nia (che ha di gran lunga il primato
delle emissioni nette dell’area, cre-
sciute dall’avvio dell’Uem del %
annuo) o l’Austria, mentre la Fran-
cia è molto più elettronica. Quasi
inesistente il fascio di banconote in
tasca in Finlandia e Olanda, e ancora
meno in Svezia, paese non-euro. Il
dato di base è che la moneta circo-
lante è cresciuta molto, in particola-
re in coincidenza del fallimento del-
la Lehman del e delle crisi dei
debiti sovrani del -. La Bce
nei mesi scorsi stimava che circa il
% della circolazione complessiva,
quindi ad oggi attorno a miliar-
di (il totale di euro fisici in circola-
zione ammonta a poco più di .
miliardi, a giugno scorso), è detenu-
ta per finalità di pagamento. Di che
cifre stiamo parlando? Un’indagine
della Bce di tre anni fa (ma le cose
non sono cambiate molto) ci dice
che il valore medio delle transazioni
in contanti è di euro, ma si tratta
di dati rilevati nei punti vendita. In-
somma, il contante domina nei pa-
gamenti quotidiani di importo ri-
dotto e resta unità di riserva in chia-
ve precauzionale o di portafoglio,
come rileva Roberto Rinaldi, capo
del dipartimento circolazione mo-
netaria di Bankitalia, in un inter-
vento di alcuni mesi fa. Intanto gli
strumenti innovativi, pur lenta-
mente si stanno affermando, so-
prattutto sugli assegni. Le emissioni
nette euro della Banca d’Italia, pari
al % dell’intera area fino al ,
hanno mostrato forti flessioni dopo
il per il limite di mille euro ai
paganenti, poi rimosso nel .
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il contante domina ancora
nei pagamenti quotidiani
d’importo ridotto
AI PRIMI POSTI
NEL RANKING
In contanti l’85%
delle operazioni
in Italia,
pari al 70%
del valore
85%
Tassazione e BoT obbligatori,
riaperta la partita sul contante
Lotta al sommerso. La proposta avanzata da un gruppo di professionisti: per il denaro in cassette
di sicurezza tassare una quota tra il e il % delle somme, più vincolo quinquennale sul residuo
Alessandro Galimberti
Far emergere dalle cassette di sicu-
rezza – quando non dalla piastrella
del solaio – il contante per poi tassar-
lo, è tema che torna sempre di attuali-
tà all’insediarsi di ogni nuovo gover-
no. Non sarà impresa facile, sia per la
resistenza del popolo dei “total black”
a venire allo scoperto, sia per i peccati
che il nero totale spesso nasconde (il-
leciti penali pesanti molto più fre-
quenti della semplice evasione/elu-
sione fiscale), sia infine perché i due
tentativi precedenti già esperiti (le vo-
luntary disclosure e ) hanno
dato sotto questo punto di vista risul-
tati più che sconfortanti.
Il primo scoglio da superare è la
stima del contante occultato in cas-
sette di sicurezza. Al di là dei numeri
che regolarmente rimbalzano tra siti,
giornali e convegni nessuno è in gra-
do di quantificare il “non circolante”
per evidenti motivi. Ci ha provato la
Banca d’Italia per conto dell’Ocse (Oc-
casional paper del ) stimando
un’evasione media del ,% della Pit
(Personal Income Tax, la nostra Irpef)
su miliardi di gettito annuale me-
dio nei tre lustri -. Se l’algo-
ritmo è giusto, si tratta di miliardi
circa di evasione annua solo sull’Irpef
(poi ci sarebbero le corporate tax, i
rendimenti sul capitale ecc.), buona
parte dei quali finirebbe “al sicuro”
nelle cassette bancarie al netto di spe-
se personali e piccoli o grandi lussi.
I numeri macroeconomici del nero
non tracciabile appaiono pertanto ri-
levanti, tanto che riuscendo a tassarli
a regole correnti si risolverebbero
probabilmente un paio di manovre
finanziarie Ue-compatibili. Il proble-
ma è «cosa» offrire ai mancati contri-
buenti in cambio dell’emersione, vi-
sto che gli abboccamenti del passato
non sono stati degnati della minima
attenzione.
Il think-tank di professionisti che
si sta aggregando attorno all’ex vice
ministro dell’Economia Luigi Casero
e all’ex presidente della Commissione
Bilancio della Camera Maurizio Ber-
nardo ha recentemente prodotto un
paper più strutturato dell’ultima pro-
posta della Voluntary disclosure
(che tassava tutto all’aliquota massi-
ma, infatti nessuno ha aderito). In
primo luogo bisogna decidere quale
quota tassare dell’eventuale emersio-
ne, considerato che la pretesa fiscale
non può spingersi oltre (gli accumuli
dei) cinque anni precedenti, dieci se
si ravvisasse un’ipotesi di reato.
Quindi, il Parlamento dovrebbe sce-
gliere la percentuale tassabile del ne-
ro, in una forbice tra il % e il %; su
quella base poi si applicherebbe l’ali-
quota Iva (se dovuta), o direttamente
l’aliquota dell’Irpef più le sanzioni ri-
dotte già utilizzate per le voluntary
disclosure. Il risultato finale teorico
prevederebbe un’imposta reale tra il
, e il ,%. Ma non è finita.
Per la parte eccedente del capitale
scatterebbe poi l’obbligo di investi-
mento in Bot quinquennali a tasso ze-
ro. Tale misura oltre a congelare il de-
naro per un quinquennio (lasso di
tempo necessario per accertare la sua
provenienza e quindi minimizzare il
rischio di riciclaggio di capitali delle
organizzazioni criminali) avrebbe
anche l’ulteriore vantaggio di recupe-
rare altri importi tra la sommatoria
dei minori interessi e dei costi di
emissione dei relativi Bot.
Il contante allo scadere del titolo di
Stato quinquennale, potrà poi essere
liberamente utilizzato, ma essendo
su di un conto ad hoc ogni impiego
diverso di quello a favore del contri-
buente o di familiari o di società fa-
centi capo allo stesso sarebbe comun-
que oggetto di segnalazione sospetta
a fini di antiriciclaggio (Sos).
Perfetta da un punto di vista teori-
co, potrebbe davvero funzionare nella
pratica questa emersione? «Sarei
molto cauto – dice Antonio Martino,
avvocato of Counsel di Dla Piper, e fi-
no a tre anni fa capo dell’Ucifi del-
l’agenzia delle Entrate – perché se
non è accompagnata da un program-
ma di misure per la riduzione dell’im-
piego del contante (ad esempio, sop-
pressione del corso legale delle ban-
conote superiori a euro) finaliz-
zato a contrastare l’evasione fiscale, il
riciclaggio e la corruzione, la proce-
dura, sebbene in linea con le linee-
guida Ocse, verrebbe percepita, da un
lato, come l’ennesima sanatoria e,
dall’altro, non avrebbe successo» (la
Vd, ad esempio, è stata accompagnata
dalla norma sull’autoriciclaggio e dal
debutto dello scambio automatico
globale di info fiscali).
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DISEGNO DI STEFANO MARRA
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IL SOLE 24 ORE
6 SETTEMBRE
2019, PAG. 6 E 7
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IL PROGRAMMA Reddito d’impresa, Iva e fattura elettronica, Irpef, lotta all’evasione e taglio al cuneo
Le proposte degli espertidel Sole Ore per l’equità e l’efficienza del sistema
Un ventaglio di proposte per miglio-rare il Fisco da chi ogni giorno si tro-va a fare i conti con le storture e lecomplicazioni del sistema. Non unlibro dei sogni, ma le proposte con-crete, messe nero su bianco dagli
esperti del Sole
Ore per il governoappena insediato. In primo luogoper i nuovi ministri Roberto Gualtie-ri, che si troverà sul tavolo anche ildossier contanti, e Stefano Patua-nelli. Cinque grandi temi, dal redditod’impresa, con gli incentivi da po-
tenziare, al cuneo fiscale con la parti-ta della riduzione del costo del lavo-ro. In mezzo il contenzioso, la lottaall’evasione e gli adempimenti, trop-pi, che bloccano la macchina fiscale.—Servizio a pagina e
Fisco, cinque dossier per il governo
CONTI PUBBLICI
Può valere fino a miliardi, graziealla correzione di luglio (con effettisu deficit e calo degli interessi sui titoli di Stato), l’eredità che lascia Tria al neotitolare del Mef Gualtieri.Fitch: con l’uscita della Lega menorischi di scontro con la Ue. Di Maio
scrive agli ambasciatori: leali a Ue eNato.Rogari e Trovati—a pag.
Vale 20 miliardil’eredità lasciata
da Tria a GualtieriFitch: con il nuovo governo
meno rischi di scontrocon l’Unione europea
SIDERURGIA E VINCOLI AMBIENTALI A TRIESTE
L’impianto. Arvedi: «Costretti a chiudere la Ferriera» La Ferriera di Servola (Trieste) del gruppo Arvedi: lo scorso luglio il Consiglio regionale ha imposto la chiusura dell’area a caldo
«La vicenda Servola è stata per me un’esperienza amara, unica e molto sofferta». Giovanni Arvedi - fondatore e presidente del gruppo siderurgico che quattro anni fa ha rilevato la Ferriera di Servola (Trieste) salvando dal licenziamento addetti - commenta così la decisione della Regione e del Comune di Trieste di chiudere l’area a caldo. Arvedi invita gli enti locali a considerare la situazione reale e occupazionale «altrimeni meglio chiudere subito».Barbara Ganz—a pagina
—in edicola con il quotidiano
DOMANI PLUS
UTILITYPer Iren svolta fintech con i pagamenti elettronici Anche Iren entra nel business dei pa-gamenti elettronici. La multiutility
emiliana si prepara a presentare en-tro questa settimana la documenta-zione alla Banca d’Italia per chiederel’autorizzazione a operare come isti-tuto di pagamento. —a pagina
SALONE DI GENOVALa nautica da diportoancora in crescita (+%) L’industria nautica in Italia cresce ol-tre le previsioni, arrivando a supera-re + % nel
£. Ucina mostra otti-
mismo ricordando che i ricavi salgo-no da quattro anni. E al ¤° Salone diGenova aumentano gli espositoriesteri e le prenotazioni. —a pagina
HUAWEI SOTTO TIRO Golden power per Tim, Fastweb, Wind,
Vodafone e LinkemÈ il golden power sul G il primo attodel Conte bis: il governo ha esercitatoi poteri speciali su beni e servizi ac-quistati da società extra-Ue, in preva-lenza cinesi e in particolare Huawei,
per la realizzazione di reti tlc di ultimagenerazione: via libera con condizio-ni e prescrizioni a Tim, Vodafone, Wind, Fastweb e Linkem. —a pagina
PANORAMA
INDUSTRIA DELL’AUTOIl ceo Nissan ammette: «Ricevuto compensi illeciti» Nuovo scandalo in casa Nissan dopoil caso Ghosn: il ceo Saikawa ha am-messo di aver percepito compensi più
alti del previsto grazie a un sistema diincentivi. Intanto il mercato scom-mette sulla ripresa delle trattative traRenault-Nissan e Fca. —a pagina
FRANCIA Pensioni, Macron congela l’età e punta a più anni di contributi
Sorrentino—a pag.
Codice appaltisotto esame ma non ferma i bandi:
in due mesi9,1 miliardi
LE SFIDE
Tra i temi per l’esecutivo anche recupero e tracciabilità del contante
A Wall Street miliardi in un giorno, in Europa mille miliardi da gennaioSempre più bond, di pregio ma non
solo. La paura della deflagrazione della evocata bolla finanziaria nonfrena gli investitori, pronti a scom-mettere su un mercato che continua
a stabilire primati. E con i tassi di in-teresse dei titoli di Stato Usa ed eu-ropei ai minimi, le Borse in rialzo ei segnali di recessione, molte azien-de continuano a fare funding primache sia troppo tardi. Basti pensare
che negli Usa le nuove emissioni dititoli invesment grade sono salite a£¤ miliardi di dollari (
¬ miliardi solo martedì scorso). In Europa le emissioni di bond sono salite al re-cord di mille miliardi di euro.Mara Monti—a pag.
Corporate bond, emissioni boomIn arrivo 30 miliardi ad alto rischio
LA SENTENZA Corte Ue:per le fotografie
artistichel’Iva resta al 10%Lieri, causa C-/£, è intervenuta zia, con la sentenza depositata esemplari. La Corte di Giusti-quota ridotta del % a condizio-ne che siano prodotte dall’autore, o sotto il suo controllo, e siano firmate e numerate nei limiti di d’arte» e beneficiano dell’ali-e fotografie di un matrimo-nio sono ai fini Iva «oggettispesso una valutazione variabile sul tema in evoluzione delle opereuna scultura, una fotografia o qualsiasi altro oggetto assume un significato artistico può essere d’arte. Se e quando un quadro, e discrezionale, da cui i profili fiscali non possono dipendere.Abagnale e Santacroce—a pagina
DEBITO E IMPRESE
La Positano dei millenniale il Tibet d’AbruzzoProsegue la competizione estiva di
Summergame
tra le principali lo-calità italiane di marte e di monta-gna. Questa settimana la sfida è traPositano, situato nella costieraamalfitana e storico luogo di villeg-giatura fin dall’epoca dei Romani, eCampo Imperatore, altipiano nel
cuore del massiccio del Gran Sassod’Italia, in Abruzzo. —a pagina
Di Maio agli ambasciatori:leali con Ue e Nato, priorità a questione migranti
I temi caldi del risparmio sul tavolo dell’esecutivo
Giorgio Santilli—a pag.
Investimentimancati:finora persolo 0,6% del Pil,
ok a 1 miliardosu 11 previsti—Servizio a pagina
Europa: con Gentilonil’Italia puntaalla guida
degli AffarieconomiciManuela Perrone—a pag.
#SUMMERGAME
Barbara Fiammeri—a pagina
L’intervista Fontana:aspettiamo
un segnaleper il Nord
Autonomia Il governa-tore della Lombardia Attilio Fontana
LA DURATA DEL GOVERNO LA SCOMMESSA: TRASFORMAREIL M5S IN FORZA ISTITUZIONALE
di Roberto D’Alimonte—a pagina
Premier Giuseppe Conte
Un tesoro da 200
miliardi. Secondo
Francesco Greco,
Procuratore della
Repubblica di
Milano (nella
foto), «nelle
cassette di
sicurezza ci sono
200 miliardi di
euro che si
possono
recuperare».