Libero - 09.09.2019

(Darren Dugan) #1

GIOVANNI TERZI


■Vanna Scaricabarozzi
racconta con fatica quella
drammatica vicenda che,
suo malgrado, l’ha vista coin-
volta in quanto fidanzata del
presunto omicida Jimmy Be-
vilacqua. Sono passati venti-
sei anni dalla morte di Laura
Bigoni, la giovane milanese
trovata morta nella casa del-
le vacanze a Clusone in Val
Seriana. Era il 1° agosto del
1993 ed il primo ad essere sta-
to sospettato era proprio lui,
Jimmy Negri Bevilacqua che
intratteneva una duplice rela-
zione sia con Vanna Scarica-
barozzi che con la vittima
Laura Bigoni.
Vanna da quanto tempo
lei e Jimmy stavate assie-
me?
«Io il Jimmy l’ho iniziato a
frequentare quando avevo
poco meno di diciotto anni
nel 1986. Eravamo due ragaz-
zi molto giovani e pieni di so-
gni per la nostra vita. Mi ri-
cordo che eravamo assieme
quando ho festeggiato la
maggiore età, i miei bellissi-
mi diciotto anni».
Che tipo era Jimmy?
«Nei primi tempi era un ra-
gazzo gentile e premuroso.
Pieno di attenzioni nei miei
confronti, era romantico.
Spesso organizzava cene e
mi portava rose e sorprese
per farmi capire quanto ci te-
nesse a me».
Come l’ha conosciuto?
«Insieme ad altre persone
con cui uscivamo in compa-
gnia. Jimmy era il fratello di
una mia cara amica».
Ma dopo un po’ di tempo
il vostro rapporto è cambia-
to?
«Con il passare del tempo
il rapporto si è trasformato.
Jimmy non era più il ragazzo
romantico che avevo cono-
sciuto pieno di belle manie-
re, educato e affettuoso. Ave-
va iniziato ad essere scostan-
te e il nostro rapporto ne sta-
va risentendo. Vivevamo tra
alti e bassi, ma credevo fosse
solo dovuto al suo carattere».
Ed invece?
«Credo che Jimmy sia cam-
biato quando ha conosciuto
Laura Bigoni ed ha iniziato
ad avere una doppia relazio-
ne sia con me che con lei».
Lei se ne accorse?
«Ad un certo momento de-
cisi di chiudere la nostra sto-
ria, ma lui mi pregò di non
lasciarlo e mi giurò che con
Laura era tutto finito, archi-
viato».
Le raccontò una bugia?
«Jimmy diceva un sacco di
bugie e purtroppo me ne ac-
corsi tardi, ma non è una col-
pa. Sicuramente era un bu-
giardo ma non un assassi-
no».
Qualcuno sapeva della
doppia relazione di Jim-
my?
«Credo sicuramente sua
mamma».
E i genitori di Laura Bigo-
ni?


«Credo anche loro. Dalle
carte processuali era infatti
emerso che non vedessero
di buon occhio la storia della
figlia con Jimmy. Penso, ma
non sono sicura, che Laura
fosse andata a Clusone per-
ché era in ferie, non perché i
genitori volessero allontanar-
la da lui».
Pensavano così di fare in-
terrompere la frequenta-
zione?
«Penso di sì. Ma Jimmy,
sempre secondo ciò che è
emerso dal processo perché
io naturalmente non ne ero
a conoscenza, non si dava
per vinto e il pomeriggio del
31 l’aveva raggiunta a Cluso-
ne».

Ma voi stavate mettendo
su casa assieme o mi sba-
glio?
«È così! Questo è stato l’en-
nesimo inganno di quello
che consideravo il mio fidan-
zato. Avevamo già preso una
casa in affitto da una parente
e la stavamo mettendo a po-
sto ma non avevamo iniziato
a convivere. E mentre lui mi
giurava fedeltà, nel pomerig-
gio scappava a Clusone da
Laura».
Poi il 1° agosto del 1993
Laura Bigoni viene ritrova-
ta morta nella sua casa di
montagna. Mi racconta ciò
che accadde il 31 luglio, il
giorno prima?
«Io ero proprio nella no-
stra casa a pulire i mobili che
erano arrivati e a mettere in
ordine. Quel pomeriggio
non riuscii nemmeno a con-
tattare telefonicamente Jim-
my. Lo aspettai finché lui
non arrivò a casa. Poi su quel-
la sera molte cose le ho sapu-
te leggendo le carte proces-
suali».
Che cosa emerse di quel-
la ultima sera in cui Laura
era in vita?
«Emerse che con il mio fi-
danzato avevano litigato per-
ché lui quel pomeriggio an-
dò su a Clusone e Laura
avrebbe voluto che restasse
da lei. Il litigio sembra che ar-
rivò ad un punto in cui Lau-
ra, per vendicarsi e dare un

ultimatum a Jimmy, disse
che se non fosse andato quel-
la sera da lei sarebbe finita».
Laura disse anche che sa-
rebbe andata con il primo
che incontrava?
«Così è emerso dagli atti».
Effettivamente il ricordo di
Vanna si accavalla con quel-
lo delle risultanze processua-
li dove Laura Bigoni la sera
del 31 luglio del 1993 non ve-
dendo arrivare Jimmy si era
preparata per andare in una
discoteca del luogo, la «Colli-
na Verde», accompagnata
dal vicino di casa Pietro Ser-
turini di 63 anni, custode del
parcheggio del locale. Nella
serata aveva conosciuto un
giovane di Endine, Marco
Conti, soprannominato dal-
la stampa «il biondino» pur
non essendolo. Lui aveva
riaccompagnato a casa Lau-
ra poco dopo la mezzanotte.
Ma arrivati lì Laura si accor-
se che la luce era accesa e
decise di non salire e di ap-
partarsi in un luogo vicino
dove avrebbe fatto l’amore
con Marco. Tornati più tardi
sotto casa Laura vide che le
luci erano spente e decise a
quel punto di salire mentre
Marco posteggiava l’automo-
bile. Il giovane quindi avreb-
be suonato al citofono ma
non avendo risposta decise
di tornarsene a casa sua a En-
dine.
In quella notte venne uc-

cisa Laura e Jimmy dove
era?
«Jimmy era con me a casa.
Abbiamo dormito insieme e
la mattina seguente ci siamo
preparati gli zaini per una gi-
ta».
Da quel momento per lei
iniziò un vero e proprio cal-
vario, me lo vuole raccon-
tare?
«Ci vennero a cercare sia a
casa mia che a casa sua ma
non ci trovarono perché era-
vamo andati in montagna.
Tornarono alla sera quando
la madre di Jimmy ci chiamò
avvisandoci che i carabinieri
ci cercavano. Clusone era di-
ventato il centro del mondo
pieno di giornalisti e carabi-

nieri. I carabinieri, e li capi-
sco, interrogarono tutti e da
subito ritennero che Jimmy
fosse il colpevole. Io ero il
suo alibi ma dissi sempre la
verità anche se le modalità di
interrogatorio non erano
sempre esemplari».
Cosa intende dire?
«A volte mi venivano a
prendere di notte per interro-
garmi in commissariato e
raccogliere un’ulteriore testi-
monianza».
E lei?
«Io ero furente con Jimmy
perché mi aveva raccontato
solo bugie. Ero distrutta per
ciòche era accaduto alla po-
vera Laura ma non potevo
che dire che era con me quel-
la notte».
Esisteva una pressione
mediatica forte?
«Mi hanno distrutto. Ho
passato giorni chiusa in casa
con la paura di farmi vedere.
Ho dovuto prendermi degli
avvocati e ho speso così tan-
to soldi che non sono più riu-
scita a riprendermi economi-
camente; un giorno avevo
pensato anche di farla fini-
ta».
Quando?
«Ero in casa e volevo apri-
re il gas e farmi morire ma il
pensiero di fare del male alla
mia famiglia ha evitato il peg-
gio».
Mi ha detto degli interro-
gatori, ma lei ha mai parla-
to con Jimmy?
«Gli interrogatori erano un
incubo, ero sotto valium e
certo che parlai con Jimmy».
Cosa vi siete detti?
«L’ho menato dalla rabbia
e cercai di capire se avesse
fatto un atto del genere an-
che se non avevo dubbi sulla
sua innocenza; se solo avessi
avuto il minimo dubbio che
lui fosse andato quella notte
a Clusone da Laura l’avrei
detto».
E perché in primo grado
l’hanno condannato?
«Perché le indagini secon-
do me si sono mosse solo in
una direzione, quella verso il
Bevilacqua e poi venne assol-
to perché non c’era nulla sul
suo conto»
Secondo lei cosa è stato
sbagliato?
«Sono nessuno per dare
consigli di questo genere, cer-
to che mai si è indagato su
chi l’ha vista quella notte».
Lei adesso è sposata?
«Sono felicemente sposata
dal 1999 ed ho due figli».
Loro sono al corrente di
questo accaduto?
«Certo non ho mai omes-
so nulla e conduco una vita
bella nella mia famiglia. La-
voro in una azienda ospeda-
liera e faccio turni massa-
cranti».
E Jimmy l’hai più senti-
to?
«No. So che è sposato e
che mi aveva promesso di
aiutarmi con le spese legali
ma ad oggi non ho visto un
euro».
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I TERZISTI 17/ Interviste con i protagonisti


«Jimmy innocente. La sera del delitto era con me»


Vanna Scaricabarozzi nel ’93 amava l’uomo accusato dell’omicidio di Laura Bigoni (e poi assolto): «Io distrutta da quel caso»


Vanna Scaricabarozzi
in una foto d’epoca;
sotto Laura Bigoni
e Jimmy Bevilacqua

DOPPIA VITA
«Credo che Jimmy sia
cambiato quando ha
conosciuto Laura Bigoni
ed ha iniziato ad avere
una doppia relazione sia
con me che con lei.
Jimmy non era più il
ragazzo romantico che
avevo conosciuto pieno
di belle maniere,
educato ed affettuoso.
Era scostante»

LA NOTTE TRAGICA
«Io ero nella nostra casa
a pulire i mobili che
erano arrivati e Jimmy
quel pomeriggio non
riuscii nemmeno a
contattarlo telefonica-
mente. Io lo aspettai
finché lui non arrivò...
Abbiamo dormito
insieme e la mattina
seguente ci siamo
preparati per una gita»

■Laura Bigoni ha 23 anni, è alta mora e
molto bella, vive e lavora a Milano, dove fa
l’addetta alle pulizie in Comune mentre i
suoi genitori, Angiolino e Maria, gestiscono
una portineria in Corso di Porta Romana,
dove risiede anche Dario Fo con la moglie
Franca Rame.
A detta di tutti i vicini, i Bigoni sono una
famiglia di persone perbene, riservati, mol-
to educati e disponibili con tutti. Da più di
due anni Laura ha una relazione con Jim-
my, Gianmaria Negri Bevilacqua all’anagra-
fe, giovane elettricista di venticinque anni di
Milano, pompiere volontario con il sogno di
diventare un vigile del fuoco professionista.
Vanna Scaricabarozzi è una bellissima ra-
gazza che di professione fa l’assistente in
uno studio odontoiatrico di Milano e da set-

te anni ha una relazione stabile con Jimmy
Bevilacqua.
Tra Vanna e Jimmy c’è una promessa di
matrimonio che si sta sostanziando con la
loro convivenza fino a quel tragico pomerig-
gio del 1 agosto del 1993 quando Laura vie-
ne trovata morta a Clusone, la sua casa di
montagna, seminuda sul letto di casa, trafit-
ta da nove coltellate alla gola e al petto.
In primo grado Jimmy viene condannato
a 24 anni per poi essere assolto.
Vanna viene triturata dalla magistratura
che ipotizza il reato di favoreggiamento e
questa vicenda l’ha devastata sia umana-
mente che psicologicamente.
Il suo racconto ripercorre la notte
dell’omicidio ed il suo rapporto con il fidan-
zato.

11
lunedì
9 settembre
2019

ATTUALITÀ

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