Siamo al sesto giro, Vettel si gira e finisce nell’erba alla Variante Ascari
Pallavolo, Polonia sconfitta e medaglia per le ragazze di Mazzanti
Le azzurre conquistano il bronzo all’Europeo
DANIELE DELL’ORCO
■Un tripudio di tricolori al
Gp di Monza di Formula 1 che
dopo 9 anni dall’ultima volta
torna a parlare italiano. Quello
della Ferrari, s’intende, ma pu-
re quello di Charles Leclerc, il
predestinato, che dopo aver
conquistato un successo di for-
za, talento e cuore chiede all’in-
tervistatrice di rispondere alle
domande in italiano anziché
in inglese. Il trionfo del 21enne
monegasco spezza un tabù
che per la casa di Maranello du-
rava dal lontano 2010, quando
a vincere a bordo della Rossa
nel Gp d’Italia fu Fernando
Alonso (da allora tante delusio-
ni, con 6 vittorie Mercedes, 5 di
Hamilton e 1 di Rosberg, e 2 di
Vettel con la Red Bull).
Ma ad impressionare è il mo-
do in cui Leclerc tiene testa, da
solo, sia ad Hamilton che a Bot-
tas. E lo fa già nelle primissime
battute, e poi al giro 21, al rien-
tro dal valzer dei pit-stop, quan-
do il 5 volte iridato mette una
pressione estrema sul giovane
ferrarista, cercando il sorpasso
alla variante della Roggia, ma
venendo respinto con perdite
(fiscalissima se non eccessiva l’
“ammonizione” immediata rifi-
lata a Leclerc dai commissari).
IN SCADENZA
Un copione simile si ripete
nel finale contro Bottas, più ve-
loce di Hamilton ma pure del-
lo stesso Leclerc. Duelli (e triel-
li) vinti da solo, si diceva, per
un motivo molto semplice, per-
ché il compagno di squadra
Vettel, partito quarto, viene pri-
ma sorpreso alla variante della
Roggia dalla Renault di Hulken-
berg, poi va in testacoda e rien-
tra in maniera pericolosa, col-
pendo Stroll e danneggiando
l’ala. Morale: uno stop and go
di 10 secondi e ambizioni di po-
dio praticamente finite. C’è an-
che il drive through per il cana-
dese, reo di danneggiare allo
stesso modo la Toro Rosso di
Gasly: «Ho perso il posteriore
entrando in curva e poi ancora
di più - spiega Vettel al traguar-
do -. Da lì la gara era compro-
messa. Ho faticato a ripartire,
ho innescato l’antistallo due
volte, bloccato sul cordolo, e
non ho visto chi arrivava». Un
risultato deludente, l’ennesi-
mo, che non pregiudica la pre-
stazione di Leclerc ma mac-
chia la giornata da sogno della
Ferrari (Charles peraltro lo su-
pera nel Mondiale). La posizio-
ne di Vettel diventa a questo
punto delicata anche in chiave
futura. Il suo contratto scadrà
nel 2020 ma il dualismo con Le-
clerc potrebbe a questo punto
creare qualche colpo di scena.
VENTESIMO ERRORE
Di fatto Vettel non rappre-
senta più una certezza proprio
da Monza 2018, quando si girò
alla variante della Roggia nel
confronto con Hamilton. Da
quel momento sono arrivati er-
rori su errori (da quando è in
Ferrari siamo a 20, in gara) e,
sul piano prestazionale, la su-
periorità su Leclerc è svanita.
La sua ultima vittoria risale a
Spa 2018 (26 agosto)e le re-
sponsabilità sono anche sue,
basti pensare all’episodio in
Bahrein di quest’anno (sem-
pre con Hamilton in mezzo) o
il tamponamento su Verstap-
pen a Silverstone. Vettel, in-
somma, ha più volte dimostra-
to di non riuscire a tenere testa
ai diretti concorrenti ora anche
al compagno di squadra.
Giusto festeggiare, dunque,
ma un occhio anche alle inco-
gnite del futuro. La stagione è
stata deludente e la monopo-
sto sarà per la maggior parte
simile a quella del prossimo an-
no, prima del cambio di regola-
mento. Serve uno scatto tecni-
co, strategico ed emozionale.
Anche perché nel Mondiale
Costruttori il distacco dalla
Mercdese è di 154 punti, nel
Mondiale Piloti Leclerc osser-
va Hamilton distante 102 lun-
ghezze. Il 22 settembre a Singa-
pore, però, Charles si presenta
come quello da battere.
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IL BELLO E LA BESTIA
Leclerc fa godere Monza e Ferrari
Disastro Vettel non rovina la festa
Dopo Spa, iI 21enne domina il Gp d’Italia fino all’ultimo giro: prima tiene Hamilton
dietro di forza, poi resiste a Bottas. Mentre Seb sbaglia e chiude 13°: addio vicino?
FEDERICO DANESI
■Contro la Polonia per la azzurre
del volley erano arrivati i primi scric-
chiolii sinistri in questo Europeo.
Ma l’Italia è nettamente superiore,
lo sapevamo già anche prima di arri-
vare ad Ankara e lo sapevano pure
le ragazze che in campo lo hanno
dimostrato anche con i fatti. A di-
stanza di dieci anno dall’oro (quella
volta a Lodz, perché il fil rouge con
la terra polacca è profondo) negli Eu-
ropei arriva finalmente una meda-
glia, un bronzo che fotografa il valo-
re attuale dell’Italia (finale: 3-0,
25-23, 25-20 e 26-24). Da allora a og-
gi l’unica rimasta è Lucia Bosetti,
mentre il resto è cambiato tutto com-
presa la panchina che allora era in
mano a Massimo Barbolini e oggi è
retta da Davide Mazzanti.
Il grande merito delle ragazze è
stato quello di mettersi alle spalle tut-
to quello che di negativo era succes-
so sabato nella semifinale contro la
Serbia, la gara in assoluto più brutta
degli ultimi dodici mesi in una rasse-
gna che ha mostrato un’Italia con il
fiato corto. Non così però nella fina-
le per il bronzo, giocata con il sestet-
to titolare fin dalla prima palla, con
Malinov in palleggio, Egonu oppo-
sto, Sylla e Sorokaite schiacciatrici,
Chirichella e Folie centrali (più De
Gennaro libero).
Per una volta sono state le altre a
sbagliare tanto, anche se nel primo
set quando sembrava tutto scritto so-
no subentrate le solite paure e il pun-
to finale di Sorokaite è arrivato come
una liberazione. L’unico vero thril-
ling nel secondo parziale è stato il
blackout alle luci dell’impianto, mi-
ca per le italiane che sono volate su-
bito sul 10-2 e da lì hanno mantenu-
to un margine di sicurezza sino alla
fine dopo aver sprecato diversi set-
ball.
La Polonia ha provato a forzare i
ritmi nel terzo set, poi punto a punto
sino al 24 pari quando Egonu e com-
pagne hanno deciso che fisse arriva-
ta l’ora di chiudere. Il martello azzur-
ro ha chiuso con 23 punti e meno
errori rispetto alle precedenti uscite,
seguita da Sorokaite con 12, ma so-
prattutto Mazzanti ha fatto meno ri-
corso alla panchina, dimostrando a
tutti che con questo gruppo si dove-
va nascere, o morire, e soprattutto
ripartire. Le donne del volley piaccio-
no, lo dimostra il milione e 100mila
spettatori per la semifinale con la
Serbia in tv, il risultato migliore degli
Europei. Da qui a Tokyo 2020 però
c'è molto da sistemare.
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Charles Leclerc,
21 anni,
festeggia
la vittoria (Getty)
L’Italvolley femminile che ha conquistato il bronzo europeo (LaPresse)
ALONSO L’ULTIMO FERRARISTA A TRIONFARE
■La Ferrari festeggia i suoi 90 anni con la vittoria a Monza. L’ultimo
a farcela era stato Alonso nel 2010. Prossimo Gp: 22/9, Singapore.
ORDINE D’ARRIVO
■1) Leclerc, 2) Bottas (+0”835), 3) Hamilton (+35”), 4) Ricciardo
(+45”), 9) Giovinazzi (1 giro), 13) Vettel (1 giro).
CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI
■Hamilton 284 punti, Bottas 221, Verstappen 185, Leclerc 182,
Vettel 169. Costruttori: Mercedes 505, Ferrari 351, Red Bull 266.
Regalo di compleanno dopo 9 anni
■È stata un pestaggio fuori da un pub la cau-
sa dell’infortunio di Danny Drinkwater, centro-
campista del Burnley (Premier League inglese)
in prestito dal Chelsea. IlSunha svelato il moti-
vo dello stop per quello che nel 2016 fu uno dei
protagonisti della miracolosa cavalcata del Lei-
cester di Ranieri. Secondo il tabloid, il centro-
campista è stato vittima di un’aggressione da
parte di sei persone all’uscita di un locale di
Manchester. Un testimone racconta che Drink-
water, un po’ alticcio, sarebbe stato allontana-
to dal pub dopo averci provato insistentemen-
te con la fidanzata del difensore dello Scunthor-
pe United (quarta serie inglese) Kgosi Nthle.
Una volta fuori Drinkwater è stato quindi aggre-
dito da sei uomini che lo hanno picchiato a
sangue urlando: «Spacchiamogli le gambe».
MICHELE MAZZEO
Ex giocatore di Ranieri
In sei picchiano
Drinkwater
fuori da un pub
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