La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1
.

GIUSEPPE LEGATO

«R


icorda ti che
il mondo si di-
vide in due:
quello che è
Calabria e quello che lo di-
venterà». Cosi un anziano
boss della piana di Gioia Tau-
ro spiegava a un giovane
rampollo delle famiglie d’eli-
te della costa Tirrenica lo spi-
rito di conquista che anima
la ‘ndrangheta. Di territori e
di mercati, di servizi e di bu-
siness: quindi di droghe.
Un’occupazione progressi-
va della torta criminale inter-
nazionale che si è tradotta
nel tempo nella colonizza-
zione di aree inesplorate, a

volte impensabili, ma utili a
rigenerare la forza dell’orga-
nizzazione e le ambizioni di
espansione.

I broker dei cartelli latinos
Dopo aver conquistato
l’Europa (Germania, Olan-
da e ora Est Europeo) la ma-
fia più ricca e potente in Ita-
lia, con un fatturato di deci-
ne di miliardi di euro all’an-
no, cerca nuovi e più remu-
nerativi spazi anche nel nar-
cotraffico mondiale. Non ab-
bandona la cocaina, busi-
ness planetario ormai gesti-
to in regime di semi-mono-
polio grazie a una sfilza di
broker saldamente ancorati
ai cartelli sudamericani, e
punta dritta al traffico di dro-
ghe sintetiche che, per dirla
coi numeri, sono un affare
ancora più gigantesco (se
possibile) della polvere bian-
ca. La parola magica è “Fen-
tanyl” ed è in grado di muta-
re scenari e geopolitica del
crimine organizzato. Spiega
Antonio Nicaso, docente uni-

versitario di crimine organiz-
zato in Nord America e auto-
re di numerosi saggi sulla
‘ndrangheta insieme al pro-
curatore capo di Catanzaro,
Nicola Gratteri: «Un chilo di
polvere di Fentanyl costa
10.500 euro. Lavorato con
le attrezzature e le sostanze
del caso può generare un mi-
lione di pillole. Ognuna di
queste viene rivenduta sul
mercato a 20 dollari».
Va da sé che la nuova fron-
tiera del business sia questa.
E i segnali che “i calabresi”
stiano mettendo le mani sul-
la nuova gallina dalle uova
d’oro del narcotraffico è nel-
le pieghe di una recente ope-
razione delle autorità cana-
desi che ha portato in carce-
re gli eredi del boss Paolo
Violi, emigrato in Nord Ame-
rica settant’anni fa e ucciso
in una sanguinosa faida con
la potente enclave mafiosa
dei Rizzuto. Uno di loro è sta-
to condannato un anno fa.
«Nelle more dell’indagine –
racconta Nicaso - sono salta-
te fuori alcune conversazio-
ni che hanno evidenziato un
confronto tra famiglie cala-
bresi sull’opportunità di en-
trare in questo mercato».

L’equilibrio dei dosaggi
Ai dubbi espressi da alcuni
vecchi, le giovani leve hanno
risposto più o meno cosi:
«Che te ne frega se muoiono
tante persone? Anche nelle
guerre si muore. Vuoi mette-
re il guadagno che facciamo
col Fentanyl? Prima o poi tro-
veremo un equilibrio dei do-
saggi, intanto andiamo avan-
ti». I morti sono i giovani ame-
ricani e canadesi travolti dal-
la nuova emergenza sociale
che questo oppiaceo sinteti-
co potentissimo, nato come
antidolorifico farmaceutico
ma ben presto finito nello
sconfinato mondo del deep
web, ha creato negli ultimi
anni in Usa. Ventotto mila
morti solo nel 2017. Fonte: i
Cdc statunitensi, cioè i centri
per la prevenzione e il con-
trollo delle malattie.
Il mese scorso il presidente
Donald Trump ha detto all’a-
genzia Reuters che l’America
sta «perdendo migliaia di per-
sone a causa del Fentanyl»,
puntando il dito contro il
mercato cinese. Ma non è tut-

to cinese, o almeno non più,
il mercato che si sta svilup-
pando attorno a questa so-
stanza: «Dopo quella fase da-
tata 2010, anche i cartelli
messicani di Sinaloa e Jali-
sco Nueva Generacíon han-
no cercato di entrare nel busi-
ness e dal 2015 sono diventa-
ti produttori diretti – eviden-
zia Nicaso –. Dal 2017 la
ndrangheta commercializza
Fentanyl e ha iniziato in Ca-
nada a opera dei Violi. Centi-
naia di relazioni internazio-
nali sottolineano l’interessa-
mento delle grandi mafie ver-
so questo mercato. La ‘ndran-
gheta ha deciso di investire
in maniera massiccia: si trat-
ta delle famiglie della Locri-
de e della costa Tirrenica».
Al netto di una forma di
darwinismo criminale che
l’ha sempre contraddistinta
nelle capacità evolutive di in-
tercettare nuove frontiere di
business, è poi chiaro per-
ché “i calabresi” spingano
sulla nuova droga. «Al di là
dei profitti, vi sono ragioni
di opportunità-precisa Nica-
so-. La produzione delle dro-
ghe sintetiche non è sogget-
ta a travagli incidentali di na-
tura geopolitica, come è ac-
caduto ad esempio per l’eroi-
na in Afghanistan quando
scoppiò la guerra oppure co-
me si registra quando le Farc
di turno siglano accordi coi
governi sudamericani limi-
tando la produzione di fo-
glie di coca». A questo con-
cetto è collegato il vantag-
gio dell’indipendenza dal
principio attivo che guida in-

vece la produzione di cocai-
na ed eroina. E cioè il Fenta-
nyl è una droga sintetica, po-
tenzialmente producibile
all’infinito, scollegata dal
concetto di coltivazione del-
la pianta base. Si realizzano
le dosi in un seminterrato.
Su Internet si trovano ma-
nuali “fai da te”. In Italia, al
momento, si contano i primi
morti, «ma in due o tre anni
l’emergenza sarà pienamen-
te compresa anche nel no-
stro paese». Nel frattempo
la 'ndrangheta avrà già fatto
affari d'oro. Magari anche
con il tramadolo, meglio co-
nosciuto come “la droga del
combattente”, molto diffusa
tra le truppe del Califfatoin
territori di Jihad.
Negli ultimi tre anni solo
nel porto di Gioia Tauro, sca-
lo notoriamente “sfruttato”
dalle ‘ndrine, sono state se-
questrate circa 50 milioni di
pastiglie. I carichi proveniva-
no dall’India ed erano diretti
in Libia: «Il sospetto è che ve-
nisse utilizzato come merce
di scambio in Africa– puntua-
lizza Nicaso –. Non si capisce
ancora di cosa, magari di ser-
vizi logistici per il traffico in-
ternazionale di droga».

Miscele letali a basso costo
Il dato medico è sconcer-
tante. «Ciò che è in commer-
cio negli Usa ed è all’origine
della stragrande maggioran-
za delle overdose mortali da
oppiacei sono i derivati del
Fentanyl prodotti clandesti-
namente». Il dottor Riccardo
Gatti da oltre trent'anni si oc-
cupa di droga e dirige il dipar-
timento interaziendale Di-
pendenze della Asst Santi
Paolo e Carlo di Milano. «Il
boom di decessi è iniziato
quando i trafficanti di droga
hanno cominciato a miscela-
re eroina, cocaina e metanfe-
tamine con questi oppiacei
sintetici»,afferma. Chi usa
questi preparati «ne ricava
sensazioni piacevoli ma an-
che, rapidamente, tolleran-
za (cioè necessità di aumen-
tare nel tempo la dose per ot-
tenere il medesimo effetto) e
dipendenza grave». E, ag-
giunge Gatti, «data la “resa”
diversa dei derivati del Fenta-
nyl le preparazioni non han-
no una "potenza" costante e
il rischio di overdose è quindi

molto alto». Un grave proble-
ma è che i dati ufficiali sulle
overdose letali non distin-
guono le morti causate da
Fentanyl preparato in labora-
tori clandestini da quelle cau-
sate dal prodotto farmaceuti-
co. In Italia l'eroina "di stra-
da" è promossa a prezzi mol-
to bassi, evidentemente si
cercano nuovi clienti da fide-
lizzare, ma «circolano anche

molte ricette contraffatte per
i farmaci oppiacei». Sarebbe
questo il segno che «c'è un
certo numero di dipendenti
da farmaci che potrebbero es-
sere agganciati dal mercato
dello spaccio: se questo avve-
nisse e se anche da noi circo-
lassero preparati contenenti
Fentanyl, la situazione po-
trebbe diventare rapidamen-
te molto critica e le morti per
overdose da oppiacei potreb-
bero avere un rapido incre-
mento», avverte Gatti. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Non solo coca: dal Canada all’Italia, le ’ndrine vogliono controllare lo spaccio delle nuove sostanze


Le famiglie della Locride e della costa Tirrenica ottengono 18 milioni di euro da un chilo di polvere


Boom dell’eroina sintetica


Così le cosche calabresi


sfidano messicani e cinesi


nel business del Fentanyl


«C

’è un aumen-
to significati-
vo del consu-
mo di droghe
sintetiche, quindi c’è una fetta
di mercato rilevante che si è
aperta e lì si concentra l’inte-
resse di chi, come la ‘ndranghe-
ta, capisce che deve garantire
tutto. Nel solco della concezio-
ne che ha di se stessa e cioè di
mafia supermercato, deve ri-
spondere con l’offerta dove c’è
domanda».
Nicola Gratteri, procuratore
di Catanzaro, una vita in trin-
cea contro il crimine organiz-
zato calabrese, ne è sicuro: «Lo
scenario internazionale del
narcotraffico sta cambiano
profondamente. Si affacciano
nuove organizzazioni, si diver-
sificano i mercati, e ci sono ca-
valli di ritorno che sembrava-
no ormai superati».
Dottor Gratteri, andiamo con
ordine. Le droghe sintetiche
sono davvero un nuovo capi-
tolo della gamma offerta dal-
la ‘ndrangheta calabrese?
«E’ cosi. Soprattutto il Fenta-
nyl, droga ad altissimo livello
di tossicità, molto più potente
dell’eroina. E la ‘ndrangheta
non può permettersi di imma-
ginare che chi la chiede si rivol-
ga altrove».
Chi sono i consumatori di dro-
ghe sintetiche?
«Soprattutto i giovani america-
ni, gli studenti dei campus, i
numerosi frequentatori di ra-
ve party. La domanda è sem-
pre più alta».
Il traffico di cocaina resta il co-
re business dell’organizzazio-
ne?
«Non vi è dubbio. Ed è quasi un
monopolio, ma cresce la forza
e la credibilità sullo scacchiere
criminale di nuove mafie, co-
me quella albanese».
Quanto è forte la mafia alba-
nese oggi?
«La sua ascesa è inarrestabile.
Nei prossimi anni sentiremo
parlare sempre di più di que-
sta organizzazione e non solo
in Italia. Ma anche in Olanda,
per esempio, e in Sud Ameri-
ca, dove gli albanesi stanno
conquistando ruoli operativi
tra i produttori diretti».
Come si spiega questo salto?
«Il motivo più ragionevole è
l’accredito di cui i clan albane-
si hanno beneficiato presso i
cartelli del Messico attraverso
la ‘ndrangheta».
Cioè un biglietto da visita?
«E’ molto complicato accredi-
tarsi di fronte ai produttori

sud americani dal nulla. Ricor-
do ancora che chi provò a far-
lo, fu scannato in Messico. Era-
no criminali di origine ser-
bo-montenegrina».
Come sono nati i rapporti tra
‘ndrangheta e mafia del Balca-
ni?
«Nella Sibaritide gli albanesi
hanno garantito armi, soprat-
tutto kalashnikov, nel cui ap-
provvigionamento non aveva-
no problemi di sorta. In cam-
bio di una forte operatività sul
mercato della prostituzione.
Da poco tempo c’è stato il salto
nel traffico di droga. Registria-
mo contatti in Messico tra uo-
mini della ‘ndrangheta e della
mafia albanese. Al momento
non posso dire di più».
Che fine ha fatto l’eroina?
«Questa, insieme alle droghe
sintetiche, è la grande novità
dello scenario internazionale
del narcotraffico. I messicani
stanno immettendo massicce
quantità di eroina in Usa. Stan-
no inondando il mercato. Il
90% dell’eroina consumata in
America arriva dal Messico. La
rotta dell’Afghanistan ormai
ha mercato soprattutto in Eu-
ropa. Il cartello di Sinaloa sta
investendo enormi capitali nel-
la coltivazione del papavero.
Di contro c’è una diminuzione
dei fondi stanziati dagli Usa
nel contrasto alla produzione
di cocaina in Colombia, Boli-
via a Perù».
Solo questione di prezzo?
«Ci sono anche ragioni legate
al cessato allarme sociale con-
nesso alle modifiche che ha su-
bito il consumo di questa dro-
ga. Siamo lontani dalle imma-
gini dei “Ragazzi dello zoo di
Berlino”. L’eroina si sniffa: l‘in-
cubo delle siringhe che passa-
no di braccio in braccio e della
diffusione dell’Aids è enorme-
mente mitigata nell’immagina-
rio collettivo. E quando cessa
l’allarme sociale la domanda ri-
parte». G.LEG.—
cBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Farmaci prodotti come
antidolorifici sono
commercializzati nel
deep web per lo sballo

2 mg

dose letale del farmaco
antidolorifico Fentanyl
per l’essere umano

2 milioni

persone dipendenti
dalla molecola creata
per la terapia del dolore

INTERVISTA

Il naloxone unico rimedio


Oppioidi, sos overdose

Potenti derivati della
molecola sono usati
per tagliare le dosi

In tre anni al porto
di Gioia Tauro sono
state sequestrate 50
milioni di pillole

L’INCHIESTA

Il fentanyl è un farmaco
per la terapia del dolore.
E’ un oppioide sintetico
che non nasce come droga
a scopo ricreativo

La maggioranza di casi
di abuso e overdose da farmaci
con oppio avviene nella
fascia d’età tra i 45 e i 54 anni
in entrambi i sessi

Il fentanyl è
80 volte più potente
della morfina e 100 volte
più potente dell’eroina

I prodotti di sintesi derivati dal fentanyl,
come il carfentanil, sono 100 volte più
potente del fentanyl (quindi 80 mila volte più potente della morfina)

In Europa 1,3 milioni
di consumatori di oppiodi a rischio
di overdose che nell' 84%
dei casi risulta fatale

Dal 2016 al 2017, si registra
un aumento dei decessi
del 47% e nel 2017 le morti
sono state 28.

L’azienda farmaceutica
Johnson & Johnson
è stata condannata a
pagare una maxi multa da

572 milioni di dollari
per “aver promosso
falsamente
i suoi oppiacei
come sicuri”

Nell’overdose da fentanyl
serve una dose di naloxone,
farmaco sintetico antagonista
dei recettori oppioidi

In Italia 2.500 casi di overdose
da oppiodi in 20 anni salvati
con naloxone inoculato

Fonte: Cdc, Codici,Emcdda, Osmed

La dose letale di fentanyl
per l’essere umano è

2 milligrammi

Dal 2018 il fentanyl
è l’oppioide più
comune nelle morti
per overdose

L’emergenza riguarda
i morti per overdose
da oppiacei sintetici
diversi dal metadone
(cioè fentanyl e suoi
derivati illegali)

L’ultima relazione dell'Osserva-
torio Ue delle droghe e delle tos-
sicodipendenze ha registrato
1,3 milioni di consumatori di op-
piodi a rischio di overdose che
nell'84% dei casi risulta fatale.
«Siamo stati i primi a fare inter-
venti di overdose in strada con
naloxone inoculato, salvando ol-
tre 2.500 persone in 20 anni»,
spiega Massimo Barra, fondato-
re di Villa Maraini, agenzia della
Croce rossa per le tossicodipen-
denze. E’ stato realizzato e diffu-
so uno studio sul farmaco salva-
vita naloxone, presentato a
Vienna all'Organizzazione delle
Nazioni Unite per il controllo del-
la droga e la prevenzione del cri-
mine (Unodc), per provare non
solo l'efficacia del farmaco, ma
anche «i minori costi che i siste-
mi sanitari nazionali avrebbero
se fosse diffuso in maniera ca-
pillare, oltre a scongiurare altri
morti», sottolinea Barra: «Do-
po ogni intervento in overdose
effettuiamo un test per verifica-
re se il paziente si è iniettato l'e-
roina sintetica».GIA.GAL.

L’INCHIESTA

Per il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri


il calo dell’allarme sociale fa volare la domanda


«La ’ndrangheta


punta a diventare


il supermarket


di tutte le droghe»


LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019 LASTAMPA 13
PRIMO PIANO
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