La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1
.

IMPERIA

ITALIA

Prete in overdose


di cocaina mentre


accompagna


i ragazzi in gita


È


andato in overdose di co-
caina e altre sostanze psi-
cotrope e a soccorrerlo
sono stati i ragazzi delle
medie Ollandini ospita-
te all’istituto don Bosco di Alassio
che aveva accompagnato in gita a
Cremona. È successo nel giugno
scorso ma la notizia è filtrata solo
ora perché ci sono degli strascichi
disciplinari. Gli studenti lo avevano

incontrato per strada in condizioni
pietose: gli occhi sbarrati e vitrei, la
camminata strascicata. Poi l’hanno
portato in ospedale dove, dopo che
i medici l’hanno soccorso, è arriva-
ta la polizia a interrogarlo.

La riabilitazione
L’hanno segnalato per possesso di
stupefacenti e in questi giorni sta
iniziando un percorso rieducativo
con il personale del Nucleo Operati-
vo Tossicodipendenze. Protagonista
un prete, già parroco nell’entroterra
di Diano Marina e già assurto agli
onori della cronaca qualche anno fa
perché a Loano aveva palpeggiato
una ragazza incontrata per strada.
Sulla vicenda dell’overdose è inter-
venuto personalmente il vescovo di
Albenga Imperia monsignor Gugliel-
mo Borghetti, che ha sospeso il sacer-
dote e gli ha tolto ogni incarico, an-
che quello di docente (ad Alassio in-
segnava musica). Gli ha fatto inizia-
re un percorso riabilitativo: presto il
prete andrà in una delle strutture di
recupero per sacerdoti operanti in
Italia. Non si rilasciano commenti
dalla curia, ed è comprensibile: la vi-

cenda ha dell’incredibile se si pensa
che il sacerdote aveva la responsabi-
lità di un’intera scolaresca. E dire
che in gita c’era andato per sostituire
un altro docente che aveva dato la di-
sdetta all’ultimo per motivi persona-
li. L’episodio risale al giugno scorso
ma la notizia è trapelata solo in que-
sti giorni perché sono in corso le pro-
cedure riguardanti aspetti ammini-
strativi e disciplinari. Il prete infatti
è stato segnalato alla prefettura in
base all’articolo 75 della legge sugli
stupefacenti. Il riferimento è all’uso
personale. L’articolo 75 comporta
colloqui con personale specializzato
della prefettura, psicologi e assisten-
ti sociali, per un iter condiviso, ma
prevede anche il ritiro momentaneo
della patente e del passaporto. Poi ci
sono le misure adottate dal vescovo
che ha sospeso il parroco, evitando
al momento che abbia qualsiasi con-
tatto con i fedeli e togliendogli ogni
incarico, ovviamente tenendolo lon-
tano dall’insegnamento. Il prete con
problemi di tossicodipendenza sarà
inviato a breve in una struttura di re-
cupero. —
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SALERNO

ITALIA

Residuato bellico


da disinnescare


Muore 88enne


per l’evacuazione


NAPOLI

ITALIA

Due omicidi

in un solo giorno

Una vittima era

sfuggita 7 anni fa

MOSCA

RUSSIA

Amministrative,


Putin resiste


ma perde consensi


nella capitale


A


88 anni ha dovuto la-
sciare la sua casa all’al-
ba, evacuata insieme ad
altre 36mila persone,
ma il cuore non ha ret-
to. È morta così, in un centro acco-
glienza allestito in un istituto scola-
stico di Battipaglia, l’anziana signo-
ra gravemente malata che ieri mat-
tina era stata allontanata dalla sua
abitazione per le operazione di di-
sinnesco dell’ordigno bellico della

Seconda guerra mondiale rinvenu-
to in un fondo agricolo. La pensio-
nata – che era affetta da bron-
co-pneumopatia cronica ostruttiva
e cardiopatia cronica – si è spenta in
pochi minuti.

Bomba day
Una tragedia che getta un’ombra
sull’imponente organizzazione di
quello che i media locali avevano
definito il “Bomba day”: 19.995 fa-
miglie allontanate dalle loro abita-
zioni, oltre 500 volontari della Pro-
tezione civile impegnati, oltre a de-
cine di uomini delle forze dell’ordi-
ne e numerosi veicoli destinati al
pattugliamento dell’area, ovvero
un raggio di 1.600 metri dal luogo
del ritrovamento della bomba d’ae-
reo (poco più di 100 chili). Interdet-
te al traffico veicolare anche la sta-
tale SS18 “Tirrena Inferiore” e l’au-
tostrada A2 (distante 1390 metri
dall’ordigno che, come da prassi,
era stato preventivamente circon-
dato da tonnellate di terriccio in
blocchi), dove si sono registrati ol-
tre 8 chilometri di coda. Quindi l’in-
tervento dell’Esercito: il 21esimo

Reggimento Guastatori di Caserta
si è occupato della bonifica e del di-
sinnesco. Una mobilitazione senza
precedenti in Campania, almeno
per questo tipo di accadimenti, che
ha coinvolto la Regione – che ha an-
che sostenuto finanziariamente il
Comune (86mila euro) – con il fon-
damentale supporto della Prefettu-
ra di Salerno, che ha coordinato il
piano e tutti gli enti coinvolti.
Cominciate poco prima delle 11,
le operazioni sono andate avanti si-
no alle 18.40, quando è stata fatta
brillare la spoletta. Esplosione che
ha segnato la fine dell’emergenza,
ma anche l’inizio delle polemiche
per la morte dell’anziana: «Era ma-
lata, avanti con gli anni e allettata,
non si poteva trovare un’altra solu-
zione?», «Va bene che la prudenza
non è mai troppa, ma non era mica
un’atomica...», alcune delle provo-
catorie domande che circolavano
già nella giornata di ieri in città e sui
social. Quesiti ai quali forse darà
una risposta la Procura di Salerno
che è stata subito informata del de-
cesso dalla polizia. —
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L’

hanno lasciato nel cofa-
no dell’auto con un pan-
no sulla faccia. Un mes-
saggio ai nemici e un se-
gnale per tutta l’area
nord: Gomorra è tornata. Si annun-
cia un nuovo autunno di guerra per
Napoli: due efferati omicidi in 24
ore, quasi certamente collegati tra lo-
ro, solo sul fronte di Scampia. Dopo
l’agguato che ha visto l’uccisione di
un pezzo grosso degli Scissionisti,
Gennaro Sorrentino detto “Capaian-
ca”, mentre era alla guida della sua

auto su una superstrada, ieri pome-
riggio è stato rinvenuto il cadavere
del ventinovenne Domenico Gargiu-
lo. Conosciuto come “Sicc ‘e pen-
niell”, il giovane - che era scomparso
da un paio di giorni - è stato trovato
avvolto in un lenzuolo e con il volto
coperto da un panno nel portabaga-
gli di una Ford.

Salvo al primo agguato
Legata in passato al clan Marino, la
vittima, che aveva precedenti per
spaccio di droga, era piuttosto nota
perché collegata a uno degli episo-
di più emblematici nella storia dei
conflitti di camorra a Napoli: 7 anni
fa, infatti, sfuggì a un agguato nel
corso del quale fu ucciso per sba-
glio Pasquale Romano, per tutti Li-
no, un giovane innocente la cui
morte suscitò un’ondata di indigna-
zione che ruppe il muro dell’omer-
tà e della “vicinanza” alle cosche. Il
raid - che maturò nell’ambito dello
scontro tra gli Scissionisti e i “ragaz-
zi terribili” della Vanella Grassi (Se-
condigliano) - scattò il 15 ottobre
2012 nel quartiere Marianella. L’o-
peraio fu scambiato fu ucciso con

14 proiettili perché la donna che
fungeva da “specchiettista” (la per-
sona che deve indicare il bersaglio
ai killer che non ne conoscono il vol-
to) sbagliò i tempi e il messaggio
sul cellulare del capo paranza finì
col mettere nel mirino il giovane
che proprio in quel momento stava
uscendo dal palazzo dove aveva ap-
pena lasciato la fidanzata.
Una morte assurda persino per
gli standard bellici partenopei: po-
chi giorni dopo vi fu una mobilita-
zione spontanea sul luogo del delit-
to con in testa i genitori e la sorella,
ai funerali parteciperanno migliaia
di persone e il sindaco di Cardito
proclamò il lutto cittadino, il 28 ot-
tobre allo stadio “San Paolo” fu os-
servato un minuto di silenzio per
lui. Oltre alla famiglia, a ricordarlo
oggi, insieme a tutti gli altri “marti-
ri” di camorra, con numerose e im-
portanti iniziative, sono il Coordi-
namento campano dei familiari del-
le vittime innocenti e la Fondazio-
ne Polis, due organizzazioni che
ora rischiano di veder allungati i lo-
ro tristi elenchi. A.E.P. —
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P

utin continuerà sicura-
mente a tenere in pugno
la Russia. Ma pare che a
Mosca gli elettori lo abbia-
no punito. Secondo alcu-
ne fonti citate dalla tv Dozhd, i can-
didati del Cremlino sarebbero stati
infatti sconfitti in oltre dieci seggi
uninominali della capitale. Se la no-
tizia sarà confermata, si tratterà di
un bel passo indietro per Putin, il
cui partito Russia Unita ha ben 38
poltrone su 45 nel Consiglio comu-
nale uscente. Certo, il leader russo
non perde il controllo di Mosca, do-
ve il sindaco è il suo fedelissimo Ser-
gey Sobianin, ma registra una bru-
sca frenata in vista delle elezioni
parlamentari del 2021. Dietro po-
trebbe esserci lo zampino del più ca-
rismatico degli oppositori russi,
Aleksey Navalny, che alcuni giorni
fa ha lanciato una nuova strategia
elettorale: quella del «voto intelli-
gente». In assenza di oppositori, Na-
valny ha invitato a votare per il can-
didato con più chance di battere
quello del Cremlino. E quindi spes-
so per esponenti del controverso
partito comunista. Una scelta conte-
stata all’interno della stessa opposi-
zione ma che forse, agevolata dalla
scarsa affluenza alle urne, ha porta-
to dei risultati concreti.

Tra broglie e polemiche
Ieri, 56 milioni di russi sono stati
chiamati alle urne in 85 regioni per
scegliere governatori, sindaci, con-
sigli regionali e comunali. L’ong Go-
los ha denunciato brogli elettorali,
soprattutto in Siberia e in estremo
oriente. I fari erano però tutti punta-
ti su San Pietroburgo - dove il puti-
niano Beglov è il favorito per mante-
nere l’incarico di primo cittadino - e
ancora di più su Mosca, teatro in
questi mesi delle più massicce mani-
festazioni anti-Putin degli ultimi ot-
to anni. A scatenare le proteste è sta-
ta la decisione del Cremlino di impe-
dire la candidatura di numerosi dis-
sidenti invalidando con mille prete-
sti le firme che avevano raccolto
per correre alle elezioni. I cortei so-
no stati repressi con arresti e man-
ganellate e anche ieri almeno dieci
persone sono state fermate nel cen-
tro di Mosca, forse perché indossa-
vano delle magliette con i nomi dei
manifestanti finiti dietro le sbarre.
Putin recita la parte di chi snob-
ba le proteste. «Non è importante
la quantità, ma la qualità dei candi-
dati», ha detto ieri dopo aver vota-
to. Ma i problemi economici stan-
no facendo affondare la sua popo-
larità. A essere davvero in crisi è il
suo partito, Russia Unita: i sondag-
gi lo danno appena sopra il 30%,
cioè al suo punto più basso degli ul-
timi 13 anni. Per questo molti poli-
tici del Cremlino hanno preferito
correre alle elezioni come indipen-
denti. A Mosca non c’era addirittu-
ra nessun candidato sotto il simbo-
lo dell’orso. —
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GIUSEPPE AGLIASTRO

HONG KONG

HONG KONG

Dagli attivisti


appello a Trump:


“Liberaci


dal regime cinese”


7N

LA GIORNATA

IN SETTE NOTIZIE

MENTON

FRANCIA

Allarme xylella


in Costa Azzurra,


Parigi punta il dito


contro l’Italia


A


nche se mercoledì la lea-
der di Hong Kong Carrie
Lam ha annunciato il riti-
ro della legge sull’estradi-
zione - la miccia delle pro-
teste che dall’inizio di giugno scuoto-
no l’ex-colonia britannica - ieri in deci-
ne di migliaia hanno marciato fino al
consolato Usa sventolando bandiere
a stelle e strisce e facendo appello a
Donald Trump a «liberare» Hong
Kong. Nel 14° week-end consecutivo

di proteste, i manifestanti hanno an-
che chiesto agli Stati Uniti di ratifica-
re lo Hong Kong Human Rights and
Democracy Act: la proposta biparti-
san in discussione al Congresso che
se approvata consentirebbe a Wa-
shington di applicare sanzioni su
quelli che «soffocano le libertà fonda-
mentali» a Hong Kong, oltre che im-
porre una verifica annuale «sull’alto
livello di autonomia» della città che
giustifichi le politiche preferenziali
sul commercio e sugli investimenti.
Nei giorni scorsi la speaker della
Camera Nancy Pelosi ha detto che la
legge potrebbe «riaffermare l’impe-
gno degli Stati Uniti su democrazia,
diritti umani e stato di diritto davanti
alla repressione di Pechino». Invece,
secondo Stephen Orlins, a capo del
National Committee on US-China Re-
lations, la proposta «rischia di essere
controproducente». «Se Hong Kong
perde il suo status doganale separa-
to, questa potrebbe essere una cam-
pana a morto per la città». Ad agosto
Trump aveva fatto appello a Pechino
a gestire «in modo compassionevole»
le manifestazioni a Hong Kong, e ave-
va tracciato un collegamento tra

quanto avviene per le strade
dell’ex-colonia britannica con la guer-
ra commerciale tra Cina e Stati Uniti.
Nelle scorse settimane più volte le au-
torità e i media di Pechino avevano ac-
cusato «forze straniere» di essere die-
tro le manifestazioni.

Joshua Wong di nuovo arrestato
La marcia fino al consolato Usa si è
svolta in un clima pacifico, mentre
nel tardo pomeriggio nuovi incidenti
sono scoppiati tra manifestanti e poli-
zia: l’ingresso a una stazione della me-
tro dato alle fiamme, sulle strade eret-
te barricate, mentre gli agenti sono
tornati a usare i gas lacrimogeni in
uno dei quartieri dello shopping. In-
tanto, ieri le autorità dell’ex-colonia
hanno nuovamente arrestato Joshua
Wong - uno dei volti più noti del Movi-
mento degli Ombrelli del 2014 - men-
tre stava per imbarcarsi su un aereo
che lo avrebbe portato in Germania e
negli Stati Uniti: il 22enne era già sta-
to arrestato alla fine di agosto per «as-
semblea illegale» e con il viaggio all’e-
stero avrebbe violato i termini della
cauzione. —
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D

a anni si temeva nel
Sud della Francia que-
sta brutta notizia: l’ar-
rivo della xylella, il
batterio che ha già
contaminato dal 2013 milioni di
ulivi in Puglia. Due anni dopo, in
realtà, la malattia era già stata in-
dividuata su alcune piante di mir-
to in Corsica. E così erano scattati
i prelievi degli ispettori del mini-
stero dell’Agricoltura sugli ulivi,

più di 5.100 in quatro anni, sem-
pre negativi. Fino ad ora.
Il dicastero ha ammesso che due
piante (si tratta di ulivi) sono mala-
te, entrambe sulla Costa azzurra:
una si trova ad Antibes e l’altra a
Mentone, a ridosso della frontiera
italiana. L’essiccamento tipico della
xylella è già evidente sulle due pian-
te, le cui chiome appaiono in parte
come bruciate: le foto hanno comin-
ciato a circolare sui social. Nel caso
dell’ulivo di Mentone, è stato appura-
to subito che si tratta dello stesso cep-
po che ha colpito la Puglia. E proprio
contro l’Italia si punta il dito, dopo
che, giovedì scorso, la Corte di giusti-
zia europea ha condannato il nostro
Paese per non avere preso tutte le mi-
sure previste dalle decisioni Ue per
circoscrivere la xylella.

Le contromosse
Casi isolati di contaminazione su
specie vegetali (il batterio ne può
contaminare più di 200, non solo
gli ulivi) sono già segnalati in Ger-
mania e Spagna. Ma la Francia non
ha alcuna intenzione di prendere
sottogamba la novità. Sia a Mento-

ne che ad Antibes, si procederà oggi
all’estirpazione delle due piante ma-
late e di tutti gli olivi che si trovano
in un raggio di dieci metri. Non so-
lo: gli esperti del ministero dell’Agri-
coltura controlleranno tutte le spe-
cie vegetali fino a 5 km dai due olivi.
E nel caso si estirperà ancora.
La produzione di olio d’oliva in
Francia è molto più ridotta che in
Italia, ma la pianta è diffusa su tut-
to l’arco mediterraneo, elemento ti-
pico del paesaggio, soprattutto in
Costa azzurra. I produttori di olio,
comunque, sono in allerta. Stima-
no la raccolta di quest’anno a 5900
tonnellate (rispetto alle previsioni
di 1,35 milioni per la Spagna e
315mila per l’Italia). La produzio-
ne francese è di alta qualità (e i
prezzi sono conseguenti, anche 30
o 50 euro al litro). Puget, il princi-
pale marchio francese (il 25% del-
le vendite nazionali), utilizza olii
di altri Paesi, Italia compresa. Ma
ha appena messo in commercio
una nuova linea made in France, al
prezzo di 20 euro al litro. L’arrivo
della xylella non ci voleva. —
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Con il termine taleban, dal pashtun «tali-
ban», cioè «studenti», ci si riferisce ai soste-
nitori del movimento jihadista che ha gover-
nato l’Afghanistan dal 1996 al 2001. Il grup-
po è stato fondato nel 1994 a Kandahar da
Mohammad Omar, protagonista della resi-

stenza anti-Urss, con 50 allievi di scuole isla-
miche del Sud dell’Afghanistan. L’obiettivo
era creare uno Stato retto dalla Sharia, se-
condo l’interpretazione del più rigido salafi-
smo. In soli due anni il Mullah Omar riunisce
gli ex guerriglieri anti-sovietici jihadisti, con-
quista Kabul e crea l’Emirato islamico dell’Af-

ghanistan. Ma il suo sostegno ad Al-Qaeda
porta all’intervento americano e alla caduta
dell’Emirato nel dicembre 2001. Il Mullah
Omar si rifugia in Pakistan e organizza la
guerriglia contro le truppe Nato. Muore nell’a-
prile del 2013. L’attuale leader dei Taleban è
Mawlawi Hibatullah Akhundzada.

LEONARDO MARTINELLI

A Sarajevo si è svolto pacificamente e sen-
za i temuti incidenti il primo Gay Pride del-
la Bosnia-Erzegovina. In una città blinda-
ta e con il centro sorvegliato da oltre mille
agenti in tenuta antisommossa - per fron-
teggiare possibili provocazioni e violenze
da parte di estremisti omofobi - il corteo
arcobaleno, in una atmosfera colorata e fe-
stosa, ha percorso la centralissima via Ti-
to raggiungendo la sede del parlamento,
distante circa 2 km. Musica, bandiere, pal-
loncini e slogan contro ogni discriminazio-
ne e a sostegno di pieni diritti alla popola-
zione Lgbt hanno accompagnato la mani-
festazione, tenutasi dalle 12 alle 14, così
come concordato con le autorità cittadine.
Poco prima dell'inizio del corteo, in un par-
co, si era concluso un raduno indetto da
gruppi e movimenti contrari agli omoses-
suali, fatti oggetto di insulti e slogan omo-
fobi.

REUTERS

GIORDANO STABILE

MAURIZIO VEZZARO

FRANCESCO RADICIONI

La parola del giorno

taleban

Il gruppo jihadista attivo in Afghanistan

ANTONIO EMANUELE PIEDIMONTE

SARAJEVO

BOSNIA-ERZEGOVINA


Il primo Gay Pride

sfila in piazza

senza incidenti

Isolati gli omofobi

14 LASTAMPA LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019

7N
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