La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1

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FABRIZIO GORIA


G

uardare oltre l'Ocea-
no Atlantico, ma an-
che oltre quello In-
diano. Questo è l'ap-
proccio che sta tenendo un nu-
mero sempre maggiore di in-
vestitori. Gestori e analisti in-
fatti stanno scegliendo di
esporre i propri portafogli lad-
dove ancora ci possono essere
dei ritorni considerevoli.
Cioè, verso i Paesi Emergenti.
Una strategia adottabile an-
che dai risparmiatori, seppu-
re con alcune accortezze.
La cristallizzazione del mer-
cato obbligazionario - sia in
Europa sia negli Stati Uniti -
continua. La politica moneta-
ria iper accomodativa adotta-
ta dalla Banca centrale euro-
pea (Bce) e dalla Federal Re-
serve ha contribuito a mante-
nere bassi i rendimenti del
mercato obbligazionario sui
due lati dell'Atlantico. Con la
conseguenza che, pur di otte-
nere un bilancio di portafo-
glio in positivo a fine anno, in-
vestitori e risparmiatori han-
no dovuto ripiegare su altre
classi di asset. Come l'aziona-
rio e il debito degli Emergen-
ti. Una tendenza che, secondo
gli analisti di Wells Fargo, è de-
stinata a non tramontare nel
breve periodo. «Le banche
centrali hanno dato indicazio-
ni prospettiche chiare: conti-
nuerà l'allentamento quanti-
tativo fino a che sarà necessa-
rio», hanno scritto una setti-
mana fa gli economisti della
banca nata a San Francisco.
Proprio tenendo conto di
questo scenario di base, gli in-
vestitori stanno aumentando
l'esposizione verso gli Emer-
genti. Con un occhio volto a
una selezione mirata per evi-
tare situazioni pericolose. Se-

condo la banca canadese
Royal Bank of Canada (Rbc),
sono tre i Paesi da evitare: «Ar-
gentina, Brasile e Turchia non
garantiscono sicurezze sul lo-
ro futuro, sia a livello politico
sia sul versante economico». I
dati, infatti, non devono trar-
re in inganno. L'indice MSCI
Emerging Market, utilizzato
per tastare il polso della salu-
te degli Emergenti, da inizio
anno ha guadagnato meno
dell'1%, e rispetto a un anno
fa si è contratto di quasi 8 pun-
ti. Ma se si guardano le fluttua-
zioni, emerge che le difficoltà

sono giunte a inizio maggio e
a inizio agosto. Ovvero quan-
do si è acuito in modo conside-
revole il conflitto commercia-
le tra Stati Uniti e Cina, visto
che Pechino vale circa un ter-
zo dell'intero indice.
Le opportunità, al netto del-
la Cina, non mancano. Come
spiega Andrew Keirle, gesto-
re del fondo Emerging marke-
ts local currency bond di T. Ro-
we Price, «nel breve termine, i
mercati Emergenti potrebbe-
ro prosperare in uno scenario
intermedio “non troppo fred-
do, non troppo caldo”». Vale a
dire che, in assenza di rendi-
menti nei Paesi sviluppati e in
mancanza di shock esogeni ta-
li da far virare in negativo i
mercati finanziari, si può con-
tinuare a osservare questo cli-
ma di calma apparente. Tutta-
via, rimarca l'analista di T. Ro-
we Price,«crediamo che gli in-

vestitori dovrebbero guarda-
re al di là dei driver macroeco-
nomici esterni e assumere un
approccio più attivo, cercan-
do le opportunità ed evitando
le aree più esposte ai rischi ma-
croeconomic». E su questo
versante, «vi sono molte aree
con fondamentali solidi o in
miglioramento nonostante le
preoccupazioni economiche
e l’incertezza sulle politiche».
Quali? Secondo Keirle, «molti
Paesi, come l’Indonesia e il Su-
dafrica, stanno implementan-
do programmi costruttivi di ri-

forme a seguito delle recenti
elezioni, che potrebbero con-
tribuire a migliorarne la sta-
bilità attraverso diversi cicli
di mercato».
Come investire, dunque,
in questi Paesi? Attraverso
gli Exchange traded fund
(Etf, ovvero fondi negoziabi-
li come azioni ordinarie) che
permettono di esporsi in mo-
do indiretto. Tra i maggiori
troviamo il Portfolio emer-
ging markets di SPDR (State
Street) e il FTSE emerging
markets etf di Vanguard. En-

trambi riflettono l'andamen-
to degli indici principali, quin-
di sono sottoposti ai chiari di
luna tra Washington e Pechi-
no. Ma c'è qualcuno che anco-
ra sta guadagnando a doppia
cifra. È il caso dell'Etf di J.P.
Morgan chiamato Emerging
Markets Sovereign Bond,
che da inizio anno ha incre-
mentato il suo valore di oltre
il 15,5 per cento. Proprio per-
ché alla Cina ha preferito
Paesi come Polonia ed Equa-
dor, assai più stabili. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

tuttosoldi

STEFANO LEPRI

E

vento cruciale della
settimana sarà la
riunione della Bce
giovedì, circondata
da attese nervose. Il caratte-
re espansivo delle decisioni

di politica mo-
netaria è scon-
tato ma si sa
che ci sarà un
vivace dibatti-
to interno sul quanto; un
compromesso deludereb-
be, solo una improbabile
sorpresa in positivo spinge-
rebbe al rialzo. Il calo del tas-
so già negativo sui depositi
non piacerà alle banche te-
desche, che vorrebbero sca-
ricare le loro difficoltà sui
correntisti; il ministro delle
Finanze le ha diffidate dal
farlo.

Francoforte peseranno
anche i dati sulla produzio-
ne industriale in luglio, dif-
fusi domani in Francia e in
Italia dopo il dato tedesco as-
sai negativo. Gli analisti so-
no discordi, soprattutto ol-
tralpe: recupero dopo la
brutta sorpresa di giugno, o
no? Più la nuova fase di
«quantitative easing», ovve-
ro di acquisti di titoli pubbli-
ci, sarà consistente, più l’Ita-
lia potrà sperare in una ulte-
riore riduzione dello
«spread» dei suoi tassi ri-
spetto alla Germania.

Intanto la Gran Bretagna
continua ad essere danneg-
giata dall’incertezza sulla
Brexit, con altri numeri ne-
gativi attesi stamattina. Sui
mercati mondiali, i dati Usa
della settimana scorsa sul
rallentamento della cresci-
ta, e i dati cinesi sul commer-
cio estero, l’incertezza quan-
to alla guerra tariffaria ritor-
na alta. Venerdì le vendite
al dettaglio in agosto diran-
no quanto ancora i consu-
matori americani tengono
su la congiuntura. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI—

Negli Stati Uniti e in Europa il mercato obbligazionario si è cristallizzato

n. 313

A CURA DI
TEODORO CHIARELLI

I mercati emergenti, o Nic (Pae-
si di recente industrializzazio-
ne) si riferiscono a tutte quelle
economie non ancora piena-
mente sviluppate in possesso
però di un grande potenziale di
crescita a fronte di investimenti
il cui rischio è comunque, dati al-
la mano, molto elevato. Sono
Paesi ricchi e autonomi dal pun-
to di vista economico ma in ritar-
do dal punto di vista della strut-
tura economica.

Un’opportunità gli Etf dei Paesi emergenti

Ma attenti ad Argentina, Brasile e Turchia

Gli esperti suggeriscono di puntare su Stati dove è garantita la stabilità. La Cina paga le tensioni con gli Usa


S

CONTATTO
[email protected]

Bce, ora scelte


coraggiose


per l’espansione


REDAZIONE
LUCA FORNOVO - LUIGI GRASSIA - MAURIZIO TROPEANO

Paesi emergenti

Da valutare anche le
occasioni nelle nazioni
che hanno avviato
riforme economiche

Sandro Bottega, presidente e Ad di Bottega spa

INTERVISTA

“Il governo
ci aiuti a difendere
il prosecco”

LARA LORETI
A PAGINA 20

AFP

RADAR

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019LASTAMPA 17
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