Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1

Vita, morte, rivoluzioni e drammi di Eleanor, figlia


prediletta di Karl Marx tirata su a pane e socialismo.


K ARL MARX SENZA


BARBA


In prima linea
In alto, in un disegno
il Labor Day (Festa dei
lavoratori) a Londra nel
maggio del 1890: gli
organizzatori (John Burns,
Robert Cunninghame
Graham e la figlia di Marx,
Eleanor, a destra in un
ritratto giovanile del 1870)
chiedevano le otto ore
lavorative.

C’


era un odore strano, come di
mandorle amare, nella stanza di
Eleanor Marx. Fu la prima cosa
che Gertrude, la sua cameriera,
notò entrando. Poi vide la padrona, sdraiata sul
letto, mentre esalava i suoi ultimi respiri. Corse
a chiamare la vicina, la signora Kell, quindi
si fiondò dal dottore. Ma ormai non c’era più
niente da fare: si spense così, suicida, poco
prima delle 11 del mattino del 31 marzo 1898,
la figlia più piccola e più amata di Karl Marx, il
barbuto autore del Capitale.
“Ho ereditato il naso di mio padre... e non il
suo genio”, amava dire. Ma non era vero. Stesso 

impegno e passione politica, stesso amore per
Shakespeare e la letteratura, stessa determinata
e instancabile propensione per carta, penna
e libri: Eleanor – che prossimamente sarà
protagonista di un film biografico – fu senza
dubbio un Karl senza barba.

NATA ESULE. Ultima di una nidiata di 6 figli
(3 dei quali morti per stenti e malattie), la più
giovane nata dell’anticapitalista tedesco e di
sua moglie Jenny venne al mondo il 16 gennaio
1855, nella Londra vittoriana affogata dai fumi
della seconda rivoluzione industriale, ultimo
rifugio per i rivoluzionari sradicati e i fuoriusciti

di Maria Leonarda Leone

DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES

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S


PERSONAGGI

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