ll Rotolo di rame è
un vero rompicapo
archeologico e
linguistico. Ma
risolverlo fa gola a
molti: indicherebbe
infatti i punti dove
sarebbero nascoste
tonnellate di oggetti
in oro e argento.
di Matteo Liberti
LA MAPPA DEL
U
na mappa in codice che
conduce a un’inestimabile
serie di tesori dall’origine
ignota, piena di indicazioni
indecifrabili, senza disegni di supporto
e i cui stessi autori sono avvolti
nel mistero. È questa, in sintesi, la
descrizione del “rotolo di rame”,
antichissimo documento appartenente
ai manoscritti di Qumran, parte a loro
volta dei rotoli del Mar Morto, insieme
di testi di enorme rilevanza storico-
religiosa. A rendere questo manufatto
un vero enigma è tra l’altro non solo
il tesoro di cui narra, ma anche la
sua particolare natura metallica. Per
saperne di più, basta spostarsi presso
le rive nord-occidentali del Mar Morto
e tornare a una settantina di anni fa.
PEZZO UNICO. Nell’aprile 1947,
poco a sud della città di Gerico,
in località Qumran (odierna
Cisgiordania), un beduino scoprì
casualmente una grotta in cui, dentro
antiche giare, si trovavano vari
manoscritti arrotolati e avvolti nel
lino. La scoperta attrasse l’attenzione
degli studiosi, e negli anni seguenti,
fino al 1956, furono perlustrate
altre grotte della zona e portati alla
luce altri rotoli, per un totale di 981
pezzi. L’analisi di questi documenti,
TESORO
MONDADORI PORTFOLIO/AGE
40
S
PRIMO PIANO