Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1
John Marco Allegro (che due anni
prima aveva pubblicato il saggio
The Treasure of the Copper Scroll),
scavando in vari luoghi dedotti
dallo studio del testo del 3Q15.
Tornò però a casa a mani vuote,
anche perché molte indicazioni
geografiche facevano riferimento a
località i cui nomi erano mutati da
secoli, risultando assolutamente non
individuabili. Ulteriori tentativi di
ricerca andarono quindi incontro a
nuovi fallimenti.
Peraltro, alcuni studiosi ritengono
che il tesoro, se anche fosse esistito,
possa essere stato trafugato da
tempo. Da chi? Qualcuno dice che,
sul finire dell’XI secolo, durante la
prima crociata, se ne possano essere
appropriati i cavalieri templari, entrati
in possesso di una copia del rotolo
di rame. I più, invece, ritengono
plausibile che i tesori siano stati
scoperti duemila anni fa dai Romani,
che tra I e II secolo d.C. piegarono
la ribellione ebraica nelle guerre
giudaiche. Anzi, la maggior parte
degli esperti fa risalire la stesura
del rotolo proprio agli anni delle
campagne militari romane (la data
di realizzazione, tuttora dibattuta,
è fissata in genere attorno al 68
d.C.). Infine, secondo un’ennesima
visione, le ricchezze di cui parla
il 3Q15 sarebbero sopravvissute
a ogni invasione, venendo poi
recuperate dagli ebrei per ricostruire
Gerusalemme (gli stessi Esseni
avrebbero accumulato tanti tesori al
fine di “investirli” nella Città santa).
Di certo, come in tutti i grandi misteri

della Storia, la sola cosa sicura sulla
genesi del rotolo di rame – esposto
oggi presso il nuovo Museo del
Giordano, ad Amman – è che non si
hanno certezze. •

indicava la posizione specifica ed
elencava i manufatti lì custoditi,
ma talvolta vi erano riferimenti
volutamente “oscuri”, quasi come se
l’autore volesse depistare il lettore.


L’ORIGINE DEL TESORO. Tr a
enigmi linguistici e false piste,
rimaneva anche irrisolto il mistero
dell’origine di quelle ricchezze.
Inevitabilmente, nel corso dei
decenni hanno preso corpo varie
ipotesi. Innanzitutto, si è pensato
che i tesori descritti nel rotolo
potessero appartenere al Tempio di
Salomone di Gerusalemme, distrutto
dai Babilonesi nel VI secolo a.C.,
oppure al cosiddetto Secondo Tempio,
devastato, nel 70 d.C., dai Romani. In
sostanza, le ricchezze di cui parla il
manoscritto sarebbero state nascoste
per sottrarle dalle grinfie degli eserciti
conquistatori.
Più di recente, lo studioso britannico
Robert Feather ha ipotizzato che il
tesoro provenisse non dalle terre
palestinesi, ma dall’Egitto, dove
sarebbe stato accumulato durante
la XVIII dinastia (XIV secolo
a.C.), ovvero ai tempi del faraone
Akhenaton. Secondo lo studioso,
le lettere greche sparse nel testo
rimanderebbero infatti al nome di tale
sovrano. Infine, tra tante teorie, c’è
persino chi sostiene che in realtà il
tesoro... non esiste.


IRRINTRACCIABILE. A provare
a uscire dal campo delle ipotesi per
cercare sul campo i tesori descritti
dal rotolo fu, già nel 1962, il solito


E se dietro ci
fossero gli Esseni?

D


ietro ai rotoli di Qumran, la maggior
parte degli studiosi individua la mano
degli Esseni, esponenti di una comunità
religiosa attiva tra II secolo a.C. e I secolo
d.C., che fu annientata dai Romani.
Abitavano le sponde occidentali del Mar
Morto, e costituivano una specie di ordine
monastico (sotto, un monaco esseno
in una ricostruzione) che viveva nel
rispetto della legge ebraica, prediligendo
l’ascetismo al benessere materiale.
Secondo alcuni studiosi, gli Esseni, il cui
nome ha origine incerta, influenzarono
persino Gesù, che ne avrebbe mutuato
alcuni ideali.
Ora et labora. Unirsi alla setta significava
rinunciare a ogni proprietà nonché
all’istituto del matrimonio, iniziando
un’esistenza all’insegna della preghiera
e del lavoro nei campi. Il tutto, dopo un
periodo di noviziato culminante in un
giuramento nel nome di Dio. Il complesso
di regole morali degli Esseni sarebbe stato
trascritto proprio nei rotoli del Mar Morto,
incluso forse il segreto dei tesori
da loro custoditi.

La grotta
L’ingresso alla
grotta n. 3 di
Qumran e,
a destra, il faraone
Akhenaton:
secondo alcune
teorie, il presunto
tesoro proverrebbe
dall’Egitto.

MONDADORI PORTFOLIO/AKG

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