Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1

Dov’è (se mai è esistito) il famoso scrigno


di Mosè? Ricostruiamo la vicenda tra


racconti biblici e dati storici.


Lasciapassare
In un quadro
dell’800, l’Arca
dell’Alleanza
portata alla testa
della colonna degli
Israeliti durante il
passaggio del mar
Rosso.

L



Arca dell’Alleanza è, insieme
al Santo Graal, la reliquia più
ambita ma anche temuta.
Ambita perché quella cassa di
legno d’acacia, rivestita d’oro puro,
all’esterno e all’interno, e sormontata
da due cherubini, fu costruita secondo
la Bibbia da Mosè in persona sul Monte
Sinai per contenere le due tavole
originali dei Dieci comandamenti
(ovvero il testo dell’alleanza, da cui
il nome, tra Jahvè e l’umanità). Mosè
avrebbe poi incaricato il suo successore
Giosuè di portare l’Arca a Gerusalemme
affinché venisse conservata nel Sancta
Sanctorum (la parte più interna) del
Tempio di Salomone. Alla testa della
colonna degli Israeliti, l’Arca si era
rivelata un’arma potentissima, in grado
di sconfiggere chiunque ostacolasse il
popolo ebraico.
Si tratta, però, anche di un oggetto
temuto: chi vede l’Arca dell’Alleanza
muore, dice la tradizione. Alcuni, si
narra, furono folgorati per il solo fatto
di essersi avvicinati senza adeguati
paramenti. Nadab e Abiu, i figli di
Aronne, fratello maggiore di Mosè,
furono colpiti dall’influsso dell’Arca e
divorati all’istante dal fuoco. Proprio per
questo Giosuè aveva deciso che solo i
leviti, i sacerdoti, potevano stare vicino
all’Arca. Eppure c’è chi dice di averla
vista coi propri occhi. Dove? In una
chiesa ad Axum, nel Nord dell’Etiopia.
Proviamo a seguire gli indizi.

NESSUNA TRACCIA. Premessa
fondamentale: la quasi totalità delle 

L’A R C A


di Piero Pasini

informazioni sull’Arca viene dalla
Bibbia, il che rende ancor più difficile
risolvere il suo mistero. Tutto ciò che
gli studiosi e gli archeologi hanno fatto
finora è stato cercare corrispondenze
tra i dati archeologici e quelli dei testi
sacri. «È fantarcheologia però», precisa
Fabrizio Felici Ridolfi, egittologo,
che ha dedicato approfonditi studi ai
misteri dell’Arca. «Non c’è nessun dato
scientifico che corrobori i racconti della
Bibbia. Alcuni brani dei testi sacri,
ciononostante, lasciano supporre che
l’Arca possa essere stata un oggetto
reale. Basta pensare alla vicenda della
morte di Nadab e Abiu, per esempio».
L’esperto spiega come i dati sulla
costruzione dell’Arca, ovvero le
indicazioni che Dio diede a Mosè,
abbiano fatto riconoscere il manufatto
come un rudimentale condensatore.
«Scosso in continuazione dal trasporto,
un condensatore di legno e lamina d’oro
è davvero in grado di folgorare chi lo
tocchi», spiega Ridolfi. In sostanza,
l’Arca avrebbe funzionato come una
giara o bottiglia di Leida, ovvero la più
antica forma di condensatore elettrico,
sperimentato per la prima volta nel 1746
all’Università di Leida in Olanda, ma
teoricamente possibile già nell’antico
Egitto. Ecco spiegato in che senso “un
fuoco uscì dalla presenza del Signore e li
divorò” (Levitico, 10:1-2).

RISCONTRI BIBLICI. Qualche
corrispondenza però si può trovare. La
Bibbia racconta anche che, conquistata
la Palestina, l’Arca fu deposta

DELL’ALLEANZA


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S

PRIMO PIANO

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