Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1

I


l flagello di
Dio, che aveva
terrorizzato l’Europa
e minacciato Roma,
morì nel 453 d.C. durante
i festeggiamenti per uno dei
suoi numerosi matrimoni: avrebbe
avuto un’emorragia cerebrale o
forse sarebbe stato pugnalato dalla
neosposa, oppure avvelenato.
In segno di lutto i guerrieri
dell’esercito unno si rasero i capelli,
si sfregiarono e si sfidarono in duelli
funerari per seguirlo nell’aldilà. Per
seppellire il sovrano vennero usati
tre sarcofagi (d ’o r o, d’argento e
di ferro), interrati poi nell’alveo di
un fiume che fu deviato proprio in
quell’occasione. Lo seguirono nella
tomba i servi che avevano scavato la
fossa, cavalli e un faraonico corredo.
In pace. Secondo le leggende
ungheresi, il sepolcro di Attila
(nel tondo, in un ritratto del ’600)
si trova tra il Danubio e il Tibisco,
in Ungheria, mentre altre ipotesi
portano al fiume Drava nella Croazia
Orientale e all ’Isonzo nell’attuale
Slovenia. Alcuni ritrovamenti di
tombe di nobili unni hanno fatto
pensare di aver risolto il mistero,
ma per quel che ne sappiamo il
sovrano barbarico riposa ancora
indisturbato.

C


’è un sepolcro che attende di essere aperto, anche se la sua collocazione non è
affatto un mistero. Si tratta della tomba di Qin Shin Huangdi, fondatore del primo
impero cinese che resse per 11 anni, dal 221 al 210 a.C. (anno della sua morte). Si trova
sotto una collina attorno alla quale si è iniziato a scavare 45 anni fa, nel 1974: alcuni
contadini che lavoravano a un pozzo si ritrovarono tra le mani una testa di argilla. Gli
archeologi arrivati sul posto riportarono alla luce un’area di circa 20mila m^2 (circa tre
campi da calcio), scoprendo che quella testa apparteneva all’“esercito di terracotta”,
migliaia di statue di soldati a grandezza naturale (sotto) che per secoli avevano vegliato
sui resti mortali dell’imperatore, a guardia perenne dell’ingresso orientale della sua
ultima dimora.
Sottoterra. Se parte dell’esercito (2mila statue delle probabili 8mila totali) è esposto al
museo di Xi’an, nella provincia di Shaanxi (in alto),
la sepoltura col sarcofago di Qin Shin Huangdi
è entrata nel mito. Fu Sima Qian, storiografo
cinese del I secolo d.C., a raccontarne le
meraviglie: per esempio le pietre preziose
e i gioielli incastonati nel rivestimento in
bronzo che ricopre la camera funebre,
la presenza di una stanza stipata di
ricchezze ma disseminata di trappole e
di un sistema di canali sotterranei che
riproduce la mappa dei fiumi cinesi, dove
però l’acqua è sostituita dal mercurio.
Tutto vero? Impossibile saperlo (anche
se nell’area sono stati rilevati alti livelli di
mercurio): i resti imperiali sono sotto una
piramide di terra alta 115 metri e, per timore
di danneggiare la struttura, nessuno li ha
ancora toccati. Di sicuro, per costruire
la sua cittadella funeraria Qin Shin gdi
impiegò centinaia di architetti e migliaia
di artigiani, e fece trasferire 700mila
prigionieri per la manodopera.
Un’opera titanica che ha
ha reso immortale
l’imperatore, ma che
forse non vedremo mai
nel suo complesso.
(a. r.)

ATTILA


QIN SHIN HUANGDI


In Cina c’è un grande tesoro ancora


da scoprire: la tomba del primo


imperatore Qin Shin Huangdi


SCALA

Sepolcri mitici


T


ra le sepolture “eccellenti” senza
indirizzo c’è anche quella di re Davide:
a Gerusalemme pellegrini ebrei, cristiani
e musulmani omaggiano le sue spoglie
sull’attuale Monte Sion. Ma è una tradizione
che risale solo al Medioevo: a dar retta
alla Bibbia la tomba del fondatore dello
Stato d’Israele sarebbe invece nella collina
antistante, l’antica Sion e attuale Città di
David. Giuseppe Flavio racconta inoltre
che Erode avrebbe voluto appropriarsi dei
tesori inumati insieme a Davide ma trovò il
sepolcro già saccheggiato. Non disse però
dove fosse.
Senza fondamento. Più vicino a noi, al
centro del Foro di Roma, c’è il Lapis niger,
che secondo la tradizione era la tomba di
un altro “famoso”: il fondatore dell’Urbe,
Romolo (VIII secolo a.C.). In realtà nella
grotta si trova un cippo con incisa una
legge di epoca monarchica (VI secolo a.C.).
La sepoltura di Romolo resta sconosciuta
o forse non è mai esistita: del leggendario
personaggio si dice infatti che sparì in una
tempesta o che fu fatto a brandelli dai
senatori.

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