Focus Storia - 09.2019

(Brent) #1

A CACCIA DI


Ci vuole un eroe:
Alberto da Giussano

C


antato da Carducci nella celebre
poesia Il Parlamento e simbolo
della Lega fin dalle sue origini,
Alberto da Giussano è stato a lungo
considerato il condottiero che guidò
i Comuni lombardi alla vittoria contro
l’imperatore Federico Barbarossa nella
battaglia di Legnano del 1176.
Risorgimento. Alberto da Giussano
viene citato per la prima volta in uno
scritto del frate Galvano Fiamma, nella
prima metà del XIV secolo, cioè quasi
due secoli dopo i fatti di Legnano. In
realtà, secondo gli storici, a guidare i
lombardi contro il Barbarossa fu Guido
da Landriano, mentre un Alberto da
Giussano abitante a Milano viene
citato in un documento del 1196,
ma senza alcun collegamento alla
battaglia di Legnano. Facile quindi
pensare a una leggenda destinata
a diventare popolarissima in epoca
risorgimentale, quando gli italiani
avevano bisogno di eroi che le
avessero “suonate” agli stranieri.

Il principe dei
ladri: Robin Hood

R


obin Hood è uno dei personaggi
più famosi della letteratura
d’avventura di ogni tempo. Arciere
infallibile e ladro che ruba ai ricchi
per aiutare i poveri ai tempi del regno
di Giovanni Senza Terra (inizio del
Duecento), lo troviamo per la prima
volta citato in un poema molto più
recente, il Piers Plowman del 1377.
Successivamente, questa figura di
fuorilegge-gentiluomo divenne
popolarissima, tanto da essere inserita
nei Racconti di Canterbury, capolavoro
di Geoffrey Chaucer (1343-1400).
È veramente esistito? Secondo
gli storici la figura potrebbe essere
ispirata a Robin di Huntington,
nobile decaduto, morto nel 1247;
oppure a tale Robin Hode, definito
come fuorilegge e fuggiasco
in un documento del tribunale
dello Yorkshire datato 1225.
Più probabilmente Robin è la
personificazione del cosiddetto
yeoman, il contadino-soldato inglese
che aveva proprio nell’arco la sua
arma principale.

Shakespeare, il
bardo della discordia

S


econdo la maggior parte degli
studiosi William Shakespeare
nacque a Stratford-upon-Avon
nel 1564. Si trasferì poi a Londra
dove divenne attore, titolare di una
compagnia teatrale e poi il più grande
drammaturgo di tutti i tempi. La sua
morte è fissata nel 1616. Secondo
alcuni però Shakespeare non sarebbe
mai esistito oppure potrebbe essere
stato un prestanome dietro il quale
si sarebbe nascosto il vero autore di
Amleto e degli altri capolavori.
In incognito. Tra gli indiziati
come veri autori delle opere
shakespeariane Francesco Bacone,
ministro di Elisabetta I e uomo di
vastissima cultura. Oppure il poeta
Christopher Marlowe, che anziché
morire in una rissa nel 1594 avrebbe
continuato la sua carriera in incognito.
Altro indiziato Edward de Vera,
diciassettesimo conte di Oxford.
Tutti personaggi che avrebbero
scritto sotto mentite spoglie per non
mescolarsi con il rozzo mondo del
teatro.

IDENTITÀ


MONDADORI PORTFOLIO/AKG ALINARI ALAMY/IPA

56
S

PRIMO PIANO

Free download pdf