Il giallo
dei gialli
Il “manoscritto Voynich” è il libro più misterioso di sempre:
nessuno è mai riuscito a decifrarlo. E per qualcuno è una burla.
N
on ha titolo né data, non
si sa chi l’abbia scritto,
né di cosa parli. Proprio
per questo, ha da sempre
affascinato stuoli di crittografi,
linguisti, scienziati e chiunque altro
vi sia entrato in contatto, destando
persino l’attenzione dei servizi segreti
statunitensi. Tutti hanno tentato di
decifrarlo, ma invano. Tanto che
ancora oggi è considerato il libro più
misterioso di sempre. Parliamo del
“manoscritto Voynich”, piccolo e
di Massimo Manzo
indecifrabile tomo ricco d’inquietanti
illustrazioni e corredato di un testo
redatto in un alfabeto sconosciuto.
DA FRASCATI A YALE. Per
scoprire la storia di quest’enigmatico
reperto dobbiamo tornare indietro al
1912, quando l’antiquario e mercante
d’arte polacco Wilfred Voynich acquistò
alcuni volumi antichi appartenenti
alla biblioteca dei Gesuiti di Villa
Mondragone (Frascati). Tra questi,
ce ne fu uno che attirò subito la sua
attenzione: un manoscritto di 22
centimetri di altezza e 16 di larghezza
costituito da 102 fogli in pergamena, per
un totale di 204 pagine.
Sfogliandolo, Voynich notò strane
figure colorate raffiguranti piante,
simboli astrologici e donne nude
intente a compiere abluzioni. Non
bastasse, i fogli erano vergati in
eleganti caratteri tondeggianti diversi
da qualsiasi lingua conosciuta. Da
dove proveniva quella bizzarrìa? E
soprattutto, qual era il significato del
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